Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: Myrianne    12/06/2019    0 recensioni
Gli adolescenti Joe, Jack, William ed Averell vivono a Marsiglia e iniziano a frequentare il Liceo Scientifico Dostoevskij. Come se la caveranno tra nuovi amori, professori esigenti e verifiche a sorpresa?
Autore: Scrittura del settimo capitolo in corso...
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Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nella testa di Joe c’erano sempre tante, troppe cose. Come quella ragazza, Nellie, sua ex-compagna di classe, che sembrava aver voglia sempre di scoprire qualcosa di nuovo, di inesplorato. Lui le avrebbe dato il mondo un giorno, l’avrebbe sempre protetta e amata, glielo aveva promesso. “Tu ti meriti il mondo, Nellie, e un giorno sarà nelle tue mani, un giorno anche la luna sarà nelle tue mani. Ti meriti questo e molto di più.”. “Oh, quanto sei dolce, Joe…” gli rispose Nellie, protraendo una mano per dargli quella che pareva una carezza.
Ma invece ricevette un ceffone e venne svegliato da un “JOE!” urlato.
“MAMMA?” le rispose il ragazzo toccandosi la guancia indolenzita. “Ma che ore sono?”
“Signorino, sono le sette e mezzo, i tuoi fratelli sono già in cucina a fare colazione. Muoviti! Hai già fatto lo zaino per te ed Averell?”
“Fatto ieri sera. Ma perché Averell non se lo può fare da solo, Mamma?”
“Perché l’ho deciso IO! Vai dai tuoi fratelli e non fartelo ripetere due volte!” lo sgridò la madre. Joe raggiunse quindi Jack, William ed Averell, e iniziò a mangiare con svogliatezza i soliti, disgustosi cereali: erano proprio ciò che ci voleva per iniziare una noiosissima giornata di scuola, la prima di liceo. A differenza sua, Averell mangiò voracemente un ciotolone con una porzione di cereali che corrispondeva a quattro volte la razione di Joe. “Come riesce a mangiare così tanto, senza ingrassare poi?!” si chiedeva Joe ogni volta. Suo fratello William gli aveva promesso di portare come argomento per la tesi di quinta superiore proprio la voracità di Averell. Ed era proprio William il più eccitato tra i quattro. William lo studioso, quello che voleva andare all’Università più di ogni altra cosa.
Appena i quattro si diressero in camera per vestirsi, però, William sembrava in ansia più per il decidere cosa mettersi che per l’incontro coi professori. Lo aiutò Jack, suo gemello, che un po’ di moda ne capiva: dei quattro, Jack era il tuttofare: era esperto in quasi tutto, soprattutto nella meccanica. In questo modo si rendeva come il perfetto completamento di William. Alla fine, i quattro fratelli finirono per indossare lo stesso completo “camicia-jeans-mocassini”, anche se per Joe la camicia era rossa, per Jack blu, per William verde e per Averell gialla.
Presi i propri smartphone e con gli zaini messi in spalla, i ragazzi salutarono la madre per dirigersi verso la fermata del Pullman. Joe cercò di approfittare del tragitto “da solitari” per fuggire e marinare la scuola, che non gli era mai piaciuta: sfortunatamente incontrò il signor Pit, conoscente della madre dei ragazzi che passava sempre per quel tratto di strada proprio nel momento in cui i Dalton prendevano il bus. Joe fu quindi costretto a seguire i fratelli in bus. Inseriti i biglietti nell’apposito “mangiabiglietti”, come lo chiamava Averell, i ragazzi trovarono quattro posti a sedere e iniziarono a parlare del più e del meno.
“Ragazzi,” iniziò Jack, “Sapete che in classe nostra ci sarà anche Nellie Bois?”
“La vecchia Nellie? Quella delle medie?” chiese William.
“Proprio lei! Me lo ha scritto su WhatsApp! Vorrebbe che uno di noi diventasse suo compagno di banco…”
“IO!” esclamò immediatamente Joe. Non riusciva ancora a credere che la vecchia Nellie, la protagonista dei suoi sogni d’estate, fosse in classe con loro. Sarebbe stata la grande occasione per dichiararsi.
“Ok… tutta tua…” affermò Jack, stupito. “Voi che cosa pensate di questo nuovo anno scolastico?”
“Per me è importante sapere se c’è un bar a scuola.” disse Averell con tono serio.
“Io mi aspetto professori competenti, compagni divertenti e… ragazze carine e intelligenti!” fece William.
“Io pure!” disse Jack, il cui parere concordava sempre con quello del gemello.
“Io voglio marinare la scuola e basta!” fece Joe. “Non m’importa dei compagni, dei prof, del bar e delle ragazze!”
“Nemmeno di Nellie Bois?” chiese William, alzando le sopracciglia.
“Nemmeno… di… Nellie…” rispose Joe a fatica. Come ammettere ai suoi fratelli che non avrebbe mai fatto a meno di lei?
“Ok, ma quando si mangia?” chiese Averell interrompendo Joe, che lo ringraziò mentalmente.
“Hai già fame?! Abbiamo mangiato mezz’ora fa!” fecero i due gemelli in coro, esterrefatti.
“Sì…” rispose Averell.
“Mangerai al bar del liceo! Siamo arrivati!” fece Joe.
"Davvero c'è un bar al liceo?" pensò Averell
In pochi minuti scesero dal bus e si ritrovarono davanti al Liceo Scientifico Dostoevskij, una struttura enorme e apparentemente molto moderna…
   
 
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