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Autore: Audrien    12/06/2019    0 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Hey Ginny… Mi chiedevo… Perché ieri sera ti sei arrabbiata con Fred?- domandò Hermione all’amica mentre entrambe si vestivano per scendere a colazione e poi andare a lavoro.
L’altra a quelle parole divenne di nuovo rossa di rabbia. –No, niente. Una vecchia storia. Così. Niente di serio, merlino!-
Hermione rimase a fissarla, stava per riderle in faccia ma era sicura, l’avrebbe schiantata se l’avesse fatto. –Ok..- disse invece.
Scesero giù in cucina trovando una baraonda. Fred e George discutevano con Ron perché appena quest’ultimo seppe che avevano teoricamente assunto Hermione e Ginny al negozio espresse la sua insoddisfazione nel non essere stato preso in considerazione.
-No, Ron, la mamma ha detto che tu hai ancora da finire i compiti delle vacanze e anche Harry!- disse George.
-Non è vero! Li ho copiati tutti! Cioè, intendevo che li ho finiti tutti! E poi quando mai v’è importato un accidenti dei compiti delle vacanze eh?!-
-Dei nostri mai, ma tu sei un Prefetto, Ronnino, devi dare il buono esempio? Giusto mamma?-
Molly annuì.
Ron era ormai paonazzo. –Ahh! Andiamo! La sappiamo tutti la verità. La verità è che Fred ormai si è messo con Hermione e allora vuole tenersela accanto, giusto Fredduccio?-
Poi accaddero molte cose contemporaneamente: Molly si girò stupita dalle parole del figlio, Hermione arrossì di vergogna per poi urlare quando vide Fred eseguire l’incantesimo Levicorpus contro Ron, spedendolo al soffitto.
-Bene. Sei licenziato.- disse Fred solamente.
Molly urlava di farlo scendere, Ginny se la rideva da matti.
-Che sfiga Ron, essere licenziati ancora prima di essere assunti.- aggiunse George mangiando i suoi cereali.
-FREDERICK WEASLEY METTI IMMEDIATAMENTE GIÙ TUO FRATELLO!- urlò la signora Weasley.
Harry ed Hermione si guardarono imbarazzati. Fred lasciò cadere il fratello. –Andiamo, si sta facendo tardi.-
I quattro ragazzi uscirono fuori in giardino e si smaterializzarono.
-Stai bene?- chiese Fred ad Hermione. Lei annuì e lui l’abbracciò, poi cercò la sua bocca.
-Hey piccioncini, quando avete finito abbiamo del lavoro da fare.- esclamò George sbuffando. Un attimo dopo era scomparso portandosi dietro Ginny. Fred guardò velocemente verso la Tana e si accorse dello sguardo insistente di sua madre verso di loro. Cinse Hermione con un braccio sorridendo e scomparirono anche loro.
Faceva molto caldo quel giorno e i gemelli avevano attivato una specie di incantesimo che fungeva da aria condizionata. Ciò non aveva impedito alle ragazze collaboratrici di tirar su i loro capelli in una crocchia.
Ginny come al solito, andava forte. Lo scherzo era nel suo DNA e stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di svolgere una carriera al fianco dei suoi fratelli, ma sapeva che era destinata a qualcosa di più alto e personalmente più soddisfacente. Hermione d’altro canto era meno rigida e più rilassata, lavorava sperando che una volta ad Hogwarts, lontano dagli occhi di Fred avrebbe confiscato ogni gingillo maledetto e artigianato infernale creato di proposito per le persone come lei.
A metà mattinata alcune sue ciocche erano scivolate via dalla sua crocchia e le ricadevano sul viso. Fred le lanciò uno sguardo da lontano e pensò che fosse terribilmente sexy in quel modo. Le sorrise e lei arrossì. Pensò di andargli vicino ma un ragazzino all’incirca del secondo anno la trattenne per sapere su quale scaffale fossero le ragnatele di zucchero filato inacidito. Quando finalmente ebbe accontentato lui ed altri due “mocciosetti” si fece largo per andare da Fred.
Stava camminando nel corridoio dei freesbe zannuti e gli stivali appiccicosi quando lo vide parlare con una ragazza bruna come lei ma con capelli boccolosi e per niente crespi. L’oggetto del suo desiderio stringeva una scatola rosa, mentre con l’altra si reggeva allo scaffale dietro di lei, sopra la sua testa. Aveva un sorriso bellissimo, lo definì seducente. E infatti seducente era proprio l’aggettivo adatto, perché lui stava usando la seduzione per promuovere un suo articolo ad una ragazza che dell’articolo in questione non poteva fregarsene di meno. Anzi, a dirla tutta se Fred avesse avuto un cartellino con sopra il prezzo, pensò Hermione, non avrebbe esitato a portarselo a casa e spupazzarlo come un peluche.
Sentì una morsa allo stomaco e un ringhio nascerle dalla base della gola. -Brutto schifosissimo gargoyle!- gridò.
Parecchie teste lì vicino si girarono e quelli che passavano di lì si affacciarono al corridoio incuriositi. Non era la prima volta che succedevano risse in quel negozio ma era sempre uno spettacolo entusiasmante.
Fred si voltò immediatamente verso di lei ma fece una cosa prevedibile da parte sua, ma al tempo stesso davvero molto sbagliata: sorrise.
-Hey..- avanzò verso Hermione e la ragazza con cui stava parlando lo trattenne tirandolo per il bordo della sua maglietta. Hermione corrugò la fronte in un cipiglio che non presagiva niente di buono. –Sei un porco cerebroleso! Lo sapevo! Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi di te!-
-Granger aspetta, non giungere a conclusioni affrettate, lasciami spiegare almeno..- disse il gemello gesticolando.
-Che cosa dovrei lasciarti spiegare? Che pur di vendere questa stupida roba vendi anche te stesso? Non ne vali la pena Fred Weasley!- urlò guardandolo, poi spostò l’attenzione verso la ragazza che lo stava ancora trattenendo e continuò –Non la mia, almeno.-
Ormai intorno a loro si era radunata una folla moderata e quando Hermione provò a sfilarsi dal dito l’anello che le aveva regalato lui per lanciarglielo contro, scoppiarono tutti in una fragorosa risata. Non veniva via e la sua mano stava iniziando a gonfiarsi. Più cercava di toglierlo più le sue dita, e pian piano il resto della mano, avevano assunto le dimensioni di una tartaruga nel pieno dello sviluppo. Disperata si guardò intorno, non sapeva perché, forse in cerca di aiuto, ma si sentì soltanto ridicola. Si girò di scatto e si diresse verso il magazzino nella speranza di incontrare Ginny nel frattempo. Le lacrime minacciavano di uscire, ma non avrebbe potuto sanguinare in quella laguna piena di squali che non aspettavano altro.

Fred era scombussolato, era accaduto tutto troppo in fretta e sotto gli occhi di tutti. Lui ci era abituato a sostenere lo sguardo di una folla ma non la sua Hermione, non questo tipo di folla poi. Abbassò lo sguardo su di sé domandandosi che cosa diamine avesse combinato e notò le dita della ragazza ancora attorcigliate intorno al bordo della sua T-shirt magenta. Le afferrò il polso con decisione e se la scrollò di dosso. –Levati!- Lei parve ferita ma non le importava più niente. Avrebbe voluto seguire Hermione ma era già stufo di fare il cagnolino. Glielo aveva avvisato quando le aveva regalato l’anello, che in casi come questi avrebbe dovuto lasciarlo spiegare. Si ritirò da quel campanellino di gente per andare verso il bancone.
-Sei licenziato.-
George a braccia incrociate lo guardava fisso.
-Non fracassarmi le palle anche tu George.-
-Non sto scherzando fratellino, tu e quella tipetta state rovinando la reputazione del negozio con i vostri spettacolini, insomma la gente penserà che non siamo persone serie!- si passò le mani fra i capelli, poi si fermò di botto. –Oppure…aspetta aspetta! Ma certo! Ti do un aumento, è ovvio che noi non siamo persone serie! E poi la trovata dell’anello! Geniale Freddie! Potevi dirmi di questa invenzione! Faremo galeoni a palate!-
-Piantala Georgie.-
 
Passarono un paio di giorni ed Hermione, pur continuando a lavorare al negozio cercava comunque di starsene in magazzino per tutto il giorno sfogando le sue emozioni in una bella faticata di muscoli alla buon vecchia maniera babbana: aveva sistemato tutti gli scatoloni senza l’uso della magia, ovviamente.
Da parte sua, invece, Fred non voleva proprio saperne, così la evitava.
A tavola ci furono diversi momenti imbarazzanti regnati dal silenzio e dagli sguardi che la signora Weasley lanciava a suo figlio. Non riusciva a capire se quel pettegolezzo di quella mattina fosse vero oppure no. Che fosse davvero Hermione la ragazza di cui le aveva parlato suo figlio quella sera? O forse Fred la stava soltanto fuorviando? Decise di non intromettersi per una volta e di aspettare. In fondo lei non aveva nulla da obiettare su di lei, poteva solo far bene al suo figlioletto sconsiderato. Certo ci fu quel periodo del quarto anno di Ron dove Rita Skeeter lasciò credere che Hermione fosse una poco di buono, ma fortunatamente vi si era già scusata e il rapporto tra loro era tornato come quello di prima.
Una sera Hermione salì in camera sua subito dopo cena, la signora Weasley aveva insistito per lasciarli liberi e sparecchiare da sola. Si sentiva stanchissima e quando aprì la porta e vide Ron a copiare per l’ennesima volta i suoi compiti non ebbe neanche la forza di fargli una ramanzina, si limitò a chiudergli il libro sotto il suo naso e portarselo al petto. Lui incassò la testa nelle spalle in attesa di un rimprovero che non arrivò, alzò quindi gli occhi verso di lei pieni di stupore. -N-non… be’… Non urli? Non dici niente?-
-No... Non mi va. Vorrei poterti dire che mi sono stufata di ripetertelo che se continui a copiare non imparerai mai nulla, ma sappiamo entrambi che non mi stancherò mai.- accennò un sorriso che Ron ricambiò. –No, la verità è che sono.. stanchissima.- sbadigliò Hermione poggiando il manuale di incantesimi sulle gambe e facendo stiracchiare le braccia in alto.
-C’entra anche mio fratello Fred in questo tuo essere stanchissima?-
-Cosa ti fa credere che c’entri lui?-
-Be’, miseriaccia, lui c’entra sempre! E poi mamma ci ha lasciati liberi, a quest’ora dovresti essere con lui a pomiciare credo, no?-
-Ronald!-
-Che c’è? E’ la verità! Dai cos’è successo?-
Hermione lanciò un lungo sospiro e si guardò la mano, sgonfiatasi quasi del tutto. –Riesco ad accettare il fatto che sia così diverso da me. Riesco perfino ad accettare la mia paura verso questa specie di relazione, anche se la preoccupazione di essere soltanto un gioco per lui è costante.- disse mostrando la mano. –E’ l’insieme delle due cose che non riesco a gestire.-
-Penso che sia proprio qui che sbagli, Hermione. Non dovresti gestire un bel niente. Fred sarà anche un carattere difficile ma è pur sempre una persona, e le persone non si gestiscono, non nel senso che intendi tu almeno. Dovresti trovare un punto di incontro con te stessa. Ci sono momenti in cui devi vivere la vita, ed altri in cui devi lasciare che sia la vita a vivere te.-
-Ron!- lo guardò meravigliata.
-Sempre quel tono sorpreso!-
-Ma certo! Fino a qualche anno fa avevi la sfera emotiva di un cucchiaino e adesso..-. Ricevette solo un sorriso mesto in risposta. –Quindi mi stai dicendo che..-
-Ahh, Hermione ti sto dicendo che alcune volte devi accettare e basta, avrà avuto i suoi motivi per fare quello che ha fatto ne sono sicuro. Tutti gli scherzi, le punizioni ricevute avevano un solo scopo: il negozio. Sanno quel che fanno, anche se sembrano irresponsabili e impulsivi.-
-Già..impulsivi.. Lo sono stata anche io, lui me l’aveva chiesto di non giungere a conclusioni affrettate in effetti. Sai Ron mi chiedo come mai per altre cose tu sia così stupido e cieco quando dentro hai questo gran potenziale.-
-Wow Hermione, ancora una volta non so se ringraziarti del complimento o sentirmi offeso.- disse lui alzandosi dal letto e dirigendosi alla porta. –E comunque non dovrei dirtelo, ma Fred l’altra notte mi ha chiesto di tenerti d’occhio quando andremo ad Hogwarts.-
-Oh.- rabbia e sorpresa passarono negli occhi di Hermione, così Ron decise di squagliarsela per non sorbirsi qualcosa di cui non fosse il destinatario.
Si alzò di scatto e salì la rampa di scale verso la stanza dei gemelli, aprì la porta senza neanche bussare pur sapendo che di solito sarebbe stata una pessima idea. Si rese conto che non c’era nessuno e angosciata chiuse la porta. Le girava la testa, scese automaticamente le scale, ma non si fermò al suo piano, continuò fino a trovarsi fuori in giardino. Era da poco tramontato il sole e il cielo non era ancora del tutto blu, ma si dipingeva di tantissime sfumature di azzurro, rosa e arancione. Vide un’ombra stagliarsi più avanti, fra i fili di grano mossi da un venticello caldo e con la determinazione di chi vuole a tutti i costi qualcosa corse a prendersela. Sapeva che fosse il gemello che cercava e non l’altro, in fondo era già successo una volta lì, no? Arrivò dietro di lui silenziosamente e gli avvolse le braccia intorno alla vita appoggiando la testa al centro della sua schiena, un po’ più in basso delle scapole. Si sentì subito meglio. Lui sussultò ma non si mosse le carezzò soltanto le mani intrecciate.
-Mi dispiace Fred, sono stata una sciocca a non lasciarti spiegare..- avrebbe voluto continuare, ma si sentì la voce rotta dal nodo formatosi in gola e preferì restare in silenzio. Lui si girò tra le sue braccia e la strinse a sua volta. –Hey.. E’ stata anche colpa mia. Io.. non sono abituato a dare conto a qualcuno, quindi ho fatto quel che faccio o facevo di solito. Mocciosetta Granger sono più grande di te, ma sotto questo aspetto devo ancora crescere. Ma spero di farlo con te.-
Hermione alzò gli occhi sul suo viso e lo vide arrossire. Si morse il labbro per non ridere, in altre circostanze l’avrebbe fatto ma non ora che lui si stava aprendo in quel modo con lei. Gli batté un pugno sul petto. –Tu. Tu sei una persona così complicata e io sono stata una stupida a considerarti banale. La verità è che sei indomabile, sei.. Sei qualcosa di completamente illogico e non hai idea dell’effetto che mi fai.-
Fred appoggiò la fronte alla sua. –Oh Hermione anche tu non ne hai idea, Merlino.-
Annullarono la distanza fra i loro volti e si unirono in un bacio inizialmente delicato ma che andava trasformandosi in una vera e propria passione famelica. Rotolarono a terra, nascosti dall’erba alta, lì non potevano essere visti.
Hermione gli circondò i fianchi con le sue gambe e Fred si spinse verso di lei con i gomiti ai lati della sua testa, le mani nei capelli. –Non ne hai idea..- ripeté. La bocca di lui si muoveva con esperienza verso la mascella, le succhiò il lobo e scese giù, sul collo, mentre con la mano destra percorreva il profilo del seno, la vita, il fianco e arrivata al bacino si fermò. Fred rotolò di lato lasciando salire Hermione sopra di lui, a cavalcioni. Le loro bocche non lasciavano spazi per respirare, erano un tutt’uno. La stringeva con la paura che potesse scivolargli via tra le dita. E infatti quelle stesse mani forti si spostarono sul suo sedere, schiacciandola ancora di più su di sé. Hermione gemette. Un suono che gli annebbiò il cervello eccitandolo ancora di più. Si ritrovò a pensare che a quel punto i vestiti risultavano davvero molto scomodi, ma forse doveva soltanto rallentare.
-Hermione, hey..- si staccò dal bacio a fatica. La guardò, aveva il viso rosso e le labbra gonfie. –Dovremmo rallentare..-
-Perché?- chiese lei, sembrava dispiaciuta.
-Perché.. Meriti più di questo, cioè.. almeno per la prima.. Perché suppongo che tu.. che sia la prima volta per te giusto?-
Lei arrossì ancora di più. –Sì.. Capisco, hai ragione. Il fatto è che manca poco più di un mese alla mia partenza e… Ho paura che tu, che noi… Cioè non siamo niente e la distanza… Volevo lasciare una specie di segno, una prova che qualcosa c’è stato davvero.- Si coprì il viso con le mani restando ancora seduta su di lui.
-Hermione! Ma certo che c’è qualcosa! Ti pare che avrei fatto scenate nel mio negozio se così non fosse stato? Che ci sarei rimasto così di merda quando ti ho ferita o quando tu hai ferito me?-
-No no, Fred ti prego, lo so. Però il fatto è che.. io… potrei essere… Gelosa! Ecco l’ho detto!- esclamò togliendosi le mani dalla faccia.
Fred la guardò e ovviamente scoppiò a ridere. La tirò di nuovo a sé e l’abbracciò forte. –Anche io sarei geloso di me, Granger, insomma guardami!-
Hermione sorrise contro la sua guancia. –Ti capisco comunque, il solo pensiero che tu vada ad Hogwarts senza di me mi manda in bestia, sapendo poi che lì è pieno di porci, primo in classifica Piton.-. Risero entrambi. –Non ti darò occasione di ripensarci Hermione, te lo assicuro, basta che tu mi dia sempre la possibilità di spiegarmi, perché non ti prometto che non sbaglierò, ma puoi star certa che cercherò nuovi modi per migliorarmi.-
-Grazie Fred- gli disse Hermione incrociandogli le braccia dietro al collo e baciandolo.
-Ah, e Fred?-
-Sì?-
-Perché Ginny era così scossa dal fatto che vi era debitrice?-
Fred rise di gusto ed Hermione sentì sotto di sé le contrazioni del suo diaframma, e mentre lo guardava ridere, con quei denti perfetti e le labbra della giusta misura, lo sentì suo. Il suono della risata di Fred le era entrato dentro, nell’anima e così anche un po’ del suo essere. Adesso ne era certa, l’avrebbe riconosciuta fra mille altre e si era avvicinata  molto nel capire chi era davvero Fred Weasley.
 
Salve gente.. Lo so, lo so.. è passato un anno. E oggi scrivendo questo capitolo tutto d'un fiato mi sono resa conto che va avanti da 5 anni questa storia. Letteralmente! Sono successe tante cose, ho perso mio padre l'anno scorso, una settimana fa si è sposato mio fratello, mi sono licenziata da un lavoro stressante ed eccomi qui. Dopo due giorni di relax mi era venuta voglia di scrivere. Questo, ad ogni modo, è il penultimo capitolo. Ho già iniziato a scrivere il prossimo, che sarà l'ultimo. Spero vi piaccia in ogni caso!
  
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