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Autore: SweetPaperella    16/06/2019    4 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventidue
 
August Booth ha viaggiato per tutta la notte per raggiungere la stazione di Storybrooke il prima possibile. Ciò che è successo non solo lo rende nervoso, preoccupato, ma anche terribilmente arrabbiato. Non riesce a capacitarsi di come Graham Humbert possa essere stato così irresponsabile da lasciare Emma da sola in ufficio, sapendo quanto fosse impulsiva e quanto il caso Gold la prendesse sul personale, a maggior ragione da quando è coinvolto anche il compagno della madre. In tutto il viaggio di ritorno avrebbe voluto prenderlo a male parole, infatti, la ramanzina non gliela toglie nessuno e nemmeno a Emma se uscirà illesa da tutto ciò.
Arriva in ufficio, sapendo benissimo di trovarlo aperto con un Graham già intento a lavorare, anzi, è certo che sia rimasto tutta la notte sveglio per trovare Emma. Lo conosce bene e ora si sente in colpa, ma se voleva evitare tutto ciò ci avrebbe dovuto pensare prima.
Graham alza lo sguardo in direzione del suo capo e gli fa un cenno di saluto, aspettandosi un rimprovero da un momento all’altro, già per telefono gli ha fatto capire il suo disappunto, ma Booth non è uno che ama parlare dietro a un telefono di cose importanti e quindi sa bene, che ha aspettato di essere di nuovo faccia a faccia per rimproverarlo e se lo merita. Nonostante la stanchezza non si è mosso dalla sua postazione e ha cercato di trovare un modo per salvare Emma, ma non ha ancora trovato nulla, niente di niente. Mai come in questa lunga notte, ha desiderato che la ragazza lo chiamasse.
«Humbert, mi dici che cosa ti è saltato in mente di lasciarla sola? Lo sai bene quanto è coinvolta in questo caso, ti avevo detto di tenerla d’occhio. È sveglia, in gamba, ma è ancora una ragazzina, sta imparando ed è impulsiva. Hai commesso un grave errore.» da tempo, si rende conto subito Graham, che lo sceriffo non lo chiamava per cognome, questo vuole dire solo che è arrabbiato, tanto anche.
«Lo so ho sbagliato, io non credevo che avrebbe agito da sola...»
«Avresti dovuto immaginarlo invece, c’è di mezzo il compagno di sua madre, è coinvolta personalmente in tutto ciò. Per non parlare che Gold è il nonno di suo figlio e lo vuole vedere marcire in carcere quanto prima.»
«Mi dispiace. Mi merito una nota disciplinare.» Booth ha in mano la sua domanda per il trasferimento, una volta archiviato il caso Gold, il vicesceriffo vuole tornare nella sua città e prendere in mano la centrale di polizia del suo paese. La sua nomina dipende anche un po’ da suo capo, visto che hanno lavorato a stretto contatto per tanti anni, ma ora forse, non si merita più la sua lettera di raccomandazione e nemmeno di diventare sceriffo. Non è ancora pronto se fa errori di questo genere.
«No, ma spera per te che ad Emma non succeda niente.» gli dice ancora più serio di prima.
Booth sa quanto sia valido il suo sottoposto, può diventare un ottimo sceriffo, infatti non riesce a spiegarsi questa sua leggerezza. Forse perché ha visto la ragazza sapersela cavare da sola, in gamba e portata per il lavoro, ma ciò non toglie che è comunque una ragazzina, che ancora ha molto da imparare. Come il gestire l’impulsività ad esempio. Non si va nel covo di un criminale da sola, con il rischio che il cellulare non prenda.
Graham annuisce e intuisce anche cosa voglia dirgli lo sceriffo con la sua ultima affermazione, non è a rischio la sua carriera, a meno che non riescano a salvare Emma e Robin. E lui ha tutta l’intenzione di risolvere il caso, ma non per la sua domanda di trasferimento, per riportare a casa sana e salva la sua amica.
«Spero per te che hai capito la lezione. Ora dimmi tutto ciò che ne hai ricavato dalle ricerche svolte da Emma.» gli dice come ultima cosa, prima di concentrarsi sul lavoro e cercare di venirne a capo.
 
Il giorno seguente, Henry si lascia accompagnare a scuola come se niente fosse successo, credendo al fatto che i suoi nonni gli abbiano detto che Emma è fuori per lavoro, ma poi ha sentito loro parlare di “rapimento” e immediatamente si è preoccupato. Ha solo quattro anni non capisce molto il significato di tale parola, ma gli è capitato di sentirla ogni tanto quando le sue due mamme, hanno guardato qualche film da grandi e non è una bella cosa da quello che ne ha dedotto. Ha fatto finta di nulla, ma una volta a scuola non è riuscito a fare a meno di parlarne con la sua amica Gretel, la quale gli ha detto che “rapimento” è una cosa brutta e che una volta ha sentito al telegiornale parlarne e ha chiesto a sua mamma cosa significasse e lei ha detto che è quando una persona scompare per colpa di altre persone. A quel punto Henry non ha più dubbi, immediatamente pensa a sua mamma e scoppia a piangere. Qualcuno ha fatto del male alla sua mamma e lui molto probabilmente non la rivedrà mai più. Le lacrime fuoriescono dai suoi occhi senza sosta e presto si trasformano in veri e propri singhiozzi. È sconvolto e non riesce a calmarsi.
Le maestre ci provano in tutti i modi, chiedendo al piccolo cosa c’è che non va, anche perché non l’hanno mai visto così sconvolto, è raro che Henry pianga, anzi, è un bambino sempre allegro, solare e pieno di energia, sempre pronto a coinvolgersi con l’attività proposte in classe, pieno di inventiva e fantasia. Se sta così male, deve essere successo per forza qualcosa. Provano a chiedergli se per caso sente dolore da qualche parte, ma il bambino scuote la testa, non smettendo di piangere, è completamente rosso in viso e se continua a singhiozzare così rischia anche di sentirsi davvero male. Le due maestre hanno provato davvero di tutto per calmarlo, anche ad abbracciarlo e cullarlo dolcemente tra le loro braccia, ma non è servito a niente, i lamenti si sono attenuati, ma il bambino ha comunque continuato a piangere.
«Voglio mamma» dice piangendo ancora e ancora.
Le sue maestre vedendo che non si riesce a calmare, decidono di chiamare Emma, la quale però non risponde al telefono, o meglio risulta spento.
«Chiama Regina Mills» propone l’altra maestra, vedendo che la ragazza non ha il cellulare attivo, è il secondo numero di emergenza quello dell’avvocato.
«Io voglio la mamma» continua Henry tornando a singhiozzare forte, ha capito che sua mamma Emma non risponde. Questa per lui è un’altra conferma.
Henry piange disperatamente finché non arriva Regina a prenderlo.
Una volta a scuola, la donna lo vede tra le braccia della maestra con gli occhi rossi, le lacrime e sconvolto, come non l’ha mai visto. Si precipita a prenderlo in braccio. Quando l’hanno chiamata da scuola, si è precipitata immediatamente, anche perché non è da Henry piangere in quel modo e immagina che lui abbia avvertito la tensione che c’è in casa e che sicuramente non ha creduto alla scusa che lei e David hanno inventato per non dirgli la verità, ovvero che la sua mamma è impegnata a lavoro e non ha potuto chiamarlo. È un bambino troppo intelligente.
«Dov’è mamma, io voglio la mamma» dice abbracciando forte Regina e finalmente si calma un po’, quanto meno smette di piangere. Ora che è arrivata Regina si sente più protetto.
«Henry, la mamma è fuori per lavoro.» le dice dolce, cercando di trasmettergli serenità, ma è agitata anche lei e il bambino lo nota. Ha provato a calmarsi, a cercare di mantenere il controllo, ma non ci riesce, il solo pensiero di Emma chissà dove, non la lascia in pace, non osa nemmeno pensare cosa le sia successo, cosa quei due psicopatici le abbiano potuto fare. Non bastava Robin, adesso anche lei...
«Ieri ho sentito tu e nonno che parlavate di rapimento e Gretel mi ha detto che è una cosa brutta. La mamma sta male?»
«No, non sta male. Te lo assicuro.»
«Allora perché sei così preoccupata? Perché ieri tu e il nonno lo eravate per mamma?» non gli sfugge proprio niente, non è facile nascondergli qualcosa.
«Perché la mamma è fuori per lavoro e ogni genitore si preoccupa sempre un po’. E mi sono preoccupata per te, quando mi hanno chiamato che stessi male.» gli dice cercando di non farlo spaventare ulteriormente.
«E cosa c’entra il rapimento?» chiede ancora poco convinto.
«La mamma sta lavorando a un caso in cui è scomparsa una persona, la deve ritrovare. Ha il telefono spento, perché non può farsi trovare da nessuno.» il che non è del tutto falso, perché è andata per salvare Robin. Del telefono gliel’ha detto perché così almeno evita la successiva domanda che lui sicuramente gli avrebbe fatto.
Henry sembra convincersene e si asciuga le lacrime più sereno finalmente. Spera che possa averlo rassicurato, almeno per qualche giorno, sperando che riescano a trovare Emma e Robin quanto prima.
 
La cena, non appena lei si è svegliata la sera prima, non è stata Belle a portargliela, ma Pan, il quale non ha esitato a dirle di quanto sia stata stupida ad andare lì da sola e a dirle quanto fosse bella e che fosse contento della sua stupidità, perché così avrebbe potuto mettere in atto il suo piano. Emma non ha capito a cosa si riferisca, fatto sta che anche lei ha un piano, cercare di recuperare il suo cellulare e per questo le serve Belle. Spera, quindi, che quel viscido di Pan non torni, anche perché ha notato come la guardi, con desiderio e lei si è sentita subito come oltraggiata, nonostante non abbia alzato minimamente le mani su di lei. Lo sguardo, quello sguardo lussurioso e viscido però, le hanno subito fatto capire che tipo fosse.
Emma espone il suo piano anche a Robin, il quale annuisce sperando che tutto vada per il meglio, non vuole che Emma rischi la sua vita. Lui sa meglio di chiunque altro che con Peter non si scherza, inoltre, ha visto come abbia guardato Emma, è sempre stato un uomo desideroso di donne, non ne ha mai avuto la conferma, ma alcune voci vicine a entrambi, hanno rivelato a Robin, che abbia diverse denunce per violenza sessuale.
«Ora capisco perché Regina è così orgogliosa di te.» le dice vedendo la sua determinazione e il suo coraggio, anche se è chiaro che anche lei sia spaventata, ma cerca di non darlo a vedere.
«Te l’ha detto lei?» chiede a quel punto curiosa, sa che Robin non le sta dicendo ciò con l’intento di farle qualche lezioncina di vita o sul fatto che debba perdonarla perché ne soffre.
«No, si capisce da come parla di te. Ti vuole un bene immenso e io capisco che ora tu sia delusa, ne hai tutte le ragioni, io al tuo posto lo sarei altrettanto... Ma si vede che anche tu stai male per questa vostra lontananza. Pensaci. E non te lo dico per farti la morale, ma perché stare qui mi ha fatto riflettere su quanto desidero riabbracciare lei e Roland, le due persone che ho più care.» stare prigioniero, ma anche ciò che ha dovuto passare con sua moglie gli ha fatto avere una visione della vita totalmente diversa, un attimo prima la persona che ami è al tuo fianco, l’attimo dopo non c’è più e c’è il rimpianto di non essersi goduti abbastanza tempo insieme.
«Ma non è solo questo, bisogna apprezzare ogni attimo con le persone che si amano, perché ogni attimo è prezioso. Nessuno può sapere cosa ha in serbo la vita per noi ed è per questo che bisogna dire alle persone che li vogliamo bene nel momento in cui possiamo, prima che sia troppo tardi. Tutto cambia, Emma, da un momento all’altro. Non sprecare la tua occasione con Regina e David, hai la possibilità di essere felice e di avere di nuovo i tuoi genitori accanto.» le dice dolce, quasi come un papà protettivo ed Emma si rende ancora più conto di che meravigliosa persona lui sia, ora riesce a capire ancora più chiaramente perché Regina si sia innamorata di lui. Sono due opposti, ma si completano a vicenda.
Soprattutto le sue parole sono così dannatamente sincere.
«Regina ama tanto anche te, forse non te lo dice spesso, in questo siamo molto simili... Ma... ti ama.» le dice Emma, ha apprezzato ciò che lui le ha detto e sicuramente è stato il primo che le ha parlato in totale onesta, facendole vedere la faccenda in maniera differente o forse è semplicemente il fatto che sono rinchiusi insieme e non hanno altra scelta che confidarsi e lei ha ascoltato perché non è potuto scappare, come fa di solito, sennò sarebbe scappata dalla conversazione ancora una volta.
«Lo so, se usciamo vivi da questa storia, le voglio chiedere di diventare mia moglie.» le confessa lui, visto che sono in vena di confidenze, vuole che lei sia la prima a sapere le sue intenzioni.
«Ce la faremo Robin, usciremo vivi, abbiamo tante cose da fare ancora. E dimmi, le hai già trovato l’anello?» chiede a questo punto curiosa, è sicura che Regina, nonostante si nasconda dietro la sua maschera, si scioglierà completamente alla proposta di matrimonio.
«No, mi piacerebbe che tu venissi a sceglierlo con me.» le dice ancora una volta ed Emma annuisce e sorride. A questo punto hanno entrambi un nuovo motivo per uscire vivi da quell’incubo.
Non riescono a replicare altro, che nella stanza fa il suo ingresso Belle, per portare ai due il pranzo ed Emma, la ferma per un braccio, chiedendole di aiutarla. Capisce la sua posizione, capisce che sicuramente la sta mettendo in pericolo, ma è l’unico modo per provare a salvarsi.
 
Booth e Graham, hanno fatto una pausa solo per andare a prendere qualcosa da mangiare e un caffè, ma per il resto del tempo sono stati attaccati alla loro scrivania a cercare di ricavarne qualcosa. Sono ancora a un punto morto, Emma non ha lasciato scritto niente, un appunto o una qualsiasi cosa che possa aiutarli con le indagini e il suo computer spegnendosi ha perso i dati a cui stava lavorando... Di male in peggio. Non possono aspettare che si riattivi il suo cellulare, anche perché potrebbe non riattivarsi e loro devono andare a salvare entrambi.
Gold è pericoloso e lo è altrettanto Peter Pan, insieme sono due esseri spietati.
Sono a un passo dalla cattura, ormai ogni nodo sta venendo al pettine, la morte di Will Scarlett, di Crudelia perché non è stata attenta al conto all’estero e perché era diventata una figura ingombrante. Gold l’ha usata per i suoi traffici, ma non le serviva davvero.
I suoi traffici illegali, le testimonianze di alcune persone che sono stati vittime di usura da parte del trafficante. Nonostante il silenzio che c’è stato dietro, per tanto tempo, i due agenti, anche grazie all’aiuto di Emma, sono riusciti a trovare persone disposte a collaborare.
Ora non resta altro che trovarlo e sbatterlo in galera per sempre. Insieme al suo complice.
E devono farlo al più presto, prima che sia troppo tardi, prima che decida, sentendosi messo alle strette, di scappare all’estero. Si stupiscono di come ancora non l’abbia fatto, forse deve fare un’ultima cosa, ma ancora non sono riusciti a capire di che cosa si tratti.
 
Tremotino Gold è stanco di non essere ancora riuscito a trovare ciò che vuole. È al telefono con uno dei suoi scagnozzi che ancora una volta ha fatto un buco nell’acqua, non riesce a capire com’è possibile che non riescano a trovare una persona, non se ne capacita e pensa davvero di essere circondato da un branco di incompetenti. La persona che cerca è a storybrooke e prima di lasciare l’America e scappare lontano, vuole salutarla per l’ultima volta, vuole chiedere scusa a questa persona per tutti i suoi peccati, vuole il suo perdono, nonostante non voglia comunque rinunciare al suo potere, ai soldi. Ma non può andare avanti se non gli chiede scusa, non può ricominciare la sua vita con Belle e Gideon, è così che la sua amata ha deciso di chiamare loro figlio, come l’eroe di un libro che lei tanto ama; se prima non chiesto scusa all’altra persona più importante della sua vita. Deve chiedergli scusa e cercare di ottenere il suo perdono.
A interrompere i suoi pensieri è Pan, il quale entra nel suo ufficio con una nuova idea.
«So come far collaborare Robin e recupera quel video.» gli dice.
Gold alza gli occhi su di lui e lo invita nuovamente a parlare. Forse Pan è l’unico collaboratore in grado di aiutarlo davvero, se pur ami il poter ancora più di lui, per questo maggiormente pericoloso.
«Usando la ragazzina. Lei dopo tutto è sempre la sua figlioccia, no?» e poi, non gli dispiace divertirsi con lei, è bella, giovane, sexy ed è da parecchio tempo che non passa del tempo con una donna, ne sente davvero la necessità e ora ha l’occasione di prendere due piccioni con una fava.
Tremotino Gold annuisce, non gli interessa cosa ha in mente di fare con la ragazzina e per recuperare il video di quel deficiente di Scarlett, l’importante è che lo recuperano, perché sicuramente ha rivelato informazioni molto interessanti, magari anche la meta in cui hanno deciso di scappare. Non vuole che i suoi piani vengano infranti per un incompetente che per giunta si è innamorato della sua donna e che voleva fare da padre a suo figlio.
Peter Pan prende come affermativa l’annuire di Gold e ghigna sodisfatto.



Spazio autrice: Ciao a tutti, mi scuso ancora una volta la pubblicazione in ritardo, ma ieri ero a lavoro e come si suol dire: prima il dovere e poi il piacere.
Venendo al capitolo, nonostante la situazione sia ancora bloccata per i nostri due protagonisti, cercano di non perdersi d'animo e Robin, fa progetti per il futuro e vuole coinvolgere la ragazza nello scegliere l'anello e soprattutto lei ha accettato, questo è sicuramente qualcosa di positivo, non trovate? Ho inolte, voluto inserire il pezzo del piccolo Henry perchè mi sembrava giusto e corretto che si preoccupasse per la sua mamma che sparisce di punto in bianco, è un bambino fin troppo intelligente per non accorgersi che qualcosa non va. Venendo invece a Gold e Pan, cosa dovrà fare Gold prima di partire? E quali sono le intenzioni di Pan per far recuperare il video a Robin?
Vi lascio con queste domande e dicendovi anche, che per chi ama Dr House, in particolare la coppia Allison Cameron (interpretata sempre dalla nostra amata Jennifer) e da Robert Chase, ho pubblicato giovedì la mia prima long su di loro. Se vi va di farmi sapere che cosa ne pensate, ne sarei molto felice. 
Pubblicità alle mie storie a parte, vi auguro una buona domenica. Alla prossima. :***

 
   
 
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