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Autore: Wastingthedawn    18/06/2019    2 recensioni
Una società frenetica quella in cui vive Ogai; la carriera perseguita in un settore competitivo dove l'unica cosa che conta è riuscire a presentare un progetto di cui l'azienda possa andare fiera.
Un'ossessione, quella per il lavoro, che lo porterà direttamente al suo inferno personale
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogai Ikamoto non ha amici.
Ogai Ikamoto lavora per un’importante azienda che produce pezzi di ricambio per auto sportive e lussuose.
Ogai Ikamoto è un vincente, Ogai Ikamoto diventerà importante.
Cammina veloce per arrivare all’ufficio prima degli altri, vuole che i capi vedano quanto lui ci tiene alla compagnia; si mette sedere di fronte il suo Mac e inizia a digitare velocemente sulla tastiera grigia. Il mondo che lo circonda non ha più importanza.
Ha lavorato ininterrottamente a quel progetto per settimane, notte e giorno, a lavoro e a casa.
Suo padre è morto, gliel’hanno detto il mese scorso.
Ogai sa che la vita è transitoria, che tutto passa; non poteva prendersi due giorni di congedo, spingersi fino al paesino d’origine per assistere alle cerimonie. Che cosa avrebbe pensato il suo capo?
Che fosse un nulla facente, che appena poteva si prendeva dei giorni per sollazzarsi mentre in azienda tutti si scervellavano e davano il meglio di sé per contribuire alla gloria di quel brand, di quel marchio che stava passando alla storia.
Ogai è un ingrato anche solo per aver preso in considerazione l’idea di tornare a Takayama[1].
Ogai si è punito, non ha disinfettato le ferite; il suo comportamento è deplorevole, dovrebbe vergognarsi per non aver portato sufficiente rispetto all’azienda.
Lui, piccolo essere insignificante venuta dal nulla, dovrebbe solo che ringraziare l’azienda che in poco tempo lo ha messo a capo del suo intero reparto.
Ogai non concede permessi, tutti devono lavorare e portare rispetto all’azienda.
Il lavoro e la carriera sono le uniche cose importanti.
Il rispetto è importante, l’orgoglio e l’autorealizzazione sono importanti.
Salta pasti e dorme pochissimo, Ogai sta dimagrando visibilmente.
Forse sono interi giorni che non dorme, non lo ricorda più.
Tutto ciò però non ha importanza, oggi è finalmente arrivato il giorno della presentazione del suo progetto, è emozionatissimo.
Accende il Mac, avvia il programma di presentazione ma questo…si blocca.
“Signor Ikamoto, mi sorprende”, esclama sconvolto il direttor Aoki.
“Indecente, le pare di presentarsi con un programma difettoso”, rincara la dose il signor Yamamoto, uno dei finanziatori.
Ogai Ikamoto suda freddo, sente le gambe cedergli, prova a biascicare delle parole ma la bocca è impastata.
Poco dopo, il programma si avvia.
Per fortuna, pensa tra sé Ogai, rasserenato.
Ma quando vede il suo progetto proiettato alla lavagna multimediale…
Tutti gli uomini riuniti scoppiano a ridere.
Il progetto non è stato terminato! Ma come?
Ogai era sicuro, Ogai ci ha lavorato ininterrottamente per gli ultimi due mesi, giorno e notte, senza mangiare o bere, senza uscire di casa se non per non andare a lavoro.
Ogai vorrebbe morire, vedere le facce di quegli uomini che lo canzono nano, che lo denigrano, che scuotono la testa in segno di disapprovazione.
“Io…io…”, prova a giustificarsi Ogai, ma il direttor Aoki lo interrompe: “Se volevi presentarti con un progetto finito, non avresti dovuto morire in solitudine giorni fa”.
Poi, il silenzio.
Ogai si sveglia, deve essere stato solo un incubo.
Il Pc è ancora sulla scrivania, per fortuna era solo un sogno.
Potrà continuare a lavorare al suo progetto, ininterrottamente.
Ogai Ikamoto è un bravo lavoratore.
Ogai Ikamoto continuerà a lavorare al suo progetto, per sempre.
Il suo progetto non si concluderà mai, l’incubo si ripeterà sempre.
Perché Ogai Ikamoto, come testimoniano i giornali, è morto nel proprio appartamento di Osaka circa una settimana fa.
Citando testualmente l’articolo: “Il giovane impiegato di 29 anni, che viveva da solo nel suo monolocale di Osaka, è stato trovato in stato di decomposizione nella sua camera da letto, riverso sul proprio portatile.
Nel monolocale sono stati rinvenuti centinaia di appunti riguardanti un progetto per la nota ditta di automobili “Aoki”[2], dal quale l’uomo risulta essere stato licenziato mesi fa.
Da settimane i vicini di casa non lo vedevano uscire, e nella cucina sono stati rinvenuti cibi scaduti e altri fogli con prototipi di automobili; l’allarme è stato mandato dalla donna delle pulizie, che lamentava un forte odore di putrefazione provenire dall’appartamento del signor Ikamoto.
Si attende l’autopsia per definire con certezza le cause del decesso, ma con molta probabile esso è imputabile a denutrizione, disidratazione accompagnati da esaurimento nervoso”.
 
 
Come potete immaginare, mi sono ispirata ai casi di cronaca che riguardano l’aumento delle “morti per lavoro” in Giappone così come in altri stati. Ogai è bloccato in una sorta di inferno, dove è condannato a ripetere ossessivamente la preparazione di un progetto che, puntualmente, verrà rigettato e denigrato dalla squadra.
Per domande, critiche o chiarimenti contattatemi pure.
 
[1] Cittadina giapponese nella prefettura montuosa di Gifu
[2]  Nome da me inventato, per evitare fraintendimenti o pubblicità occulta
   
 
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