Guardiano della notte

Guardo il mare. Esso è agitato come la mia anima. La notte non permette una chiara visione dell'orizzonte e le stelle illuminano il cielo. Stanno lì a guardarci da lontano come se i nostri problemi per loro fossero feccia. Loro non hanno emozioni, non possono comprendere. La luna è nascosta, non si trova lì come di consueto a dare la propria energia al mare e rende il posto un luogo triste, ma affascinante, dà uno spettacolo sempre diverso. 
Con meraviglia e stupore, fisso il tutto lasciandomi coccolare dal vento freddo e umido senza alcuna emozione, sentendomi vuoto come questo cielo.
Ed è proprio in quel esatto momento che una lanterna passa in alto volando come se niente potesse fermarla, intenta ad andare per la sua strada. La sua debole e fioca luce di candela riesce, tuttavia, a donare al mare quell'illuminazione mancata. Al suo passaggio, colora l'acqua di arancione ed esso smette di agitarsi come se ringraziasse della sua comparsa per averle dato un senso di pace. Forse era agitato perché non aveva la sua Luna a farle compagnia. Il volo della lanterna viene ben presto interrotta per la stanchezza e si posa delicatamente sulla cresta del mare. Si lascia dondolare per un breve attimo trovando conforto, ma il mare è troppo grande per amare una piccola lanterna ed essa si spegne finché non affonda.

Sorrido a quell'immagine. Noi esseri umani siamo così, non possiamo dare amore a una qualsiasi lanterna. Noi possiamo amare solo la Luna.

I miei pensieri prendono il sopravvento. Nonostante sia immerso tra le persone, sono l'unico ad aver visto questa scena. Mi sento come un guardiano.
Un Guardiano della notte.