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Autore: Tribute    27/06/2019    0 recensioni
In un'afosa giornata estiva un uomo incontra una bambina in riva al mare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chissà perché, ogni volta che la solitudine s'infiltrava nella sua vita, Marcello si ritrovava a prendersi qualche settimana di pausa dal mondo nel suo piccolo appartamento al mare. Come se la cura alla solitudine fosse isolarsi dalle persone ancora di più.
Tanto più il peso di non avere nessuno si faceva sentire e quanto più allontanava quelle poche persone che giravano attorno a lui evitandogli di diventare un completo eremita.
Sdraiato sul divano-letto con niente più che una maglietta leggera addosso,contemplava le pale del ventilatore girare lente sul soffitto.
Erano già le sei del pomeriggio, ma l'afa di quella giornata crudele sembrava non avere intenzione di cedere il passo al fresco della sera.
Un pomeriggio di quelli in cui fa troppo caldo anche solo per vivere.
L'immobile silenzio si ruppe quando, da un angolo dell'appartamento, dimenticato con la batteria quasi scarica, il suo cellulare cominciò a strillare, cercando disperatamente di richiamare l'attenzione del ragazzo.
Sopportati a forza i primi squilli, con estrema fatica riuscì a scollarsi da quel giaciglio umidiccio di sudore, strisciare fino alla valigia logora ancora da disfare e infilarsi un paio di pantaloncini.
Uscì sbattendo la porta dietro al suono isterico dell'apparecchio.
Per quanto irritante, quella piccola intrusione del mondo esterno nel suo piccolo spazio privato era stata la spinta che gli serviva per abbandonare quella stanza polverosa e uscire alle scoperto per schiarirsi le idee.
Arrivato in riva al mare si sedette sul molo di pietra, i piedi dentro l'acqua, a guardare scorrere le ultime ore di sole.
Marcello non sapeva che cosa avrebbe fatto a settembre, quando le vacanze sarebbero finite e la realtà gli sarebbe franata addosso inesorabilmente. L'unica certezza che gli rimaneva nella vita era che il cielo, quella notte, sarebbe stato limpido, e le stelle avrebbero brillato per lui.
Perfino la bambina che lo stava osservando in quel momento, che di estati ne aveva vissute solo sei, sapeva che ogni anno la bella stagione cede il passo all'autunno. Lo sapeva perché quando lei e la sua famiglia tornavano dalle vacanze, i colori dell'estate cominciavano a diventare sempre più spenti, finché un giorno, la mamma non la svegliava presto, la vestiva e la pettinava e la portava al primo giorno di scuola.
-Cosa fai?-
Se non fosse stato così preso a farsi accarezzare dalla marea, sicuramente Marcello avrebbe notato la bimba prima che si sedesse accanto a lui.
-Niente. Sto qui seduto-
-Seduto a fare cosa?-
-A guardare il mare-
-Perché?-
Perché? Perché guardava il mare così tranquillo invece di cercarsi un altro lavoro? Invece di approfittare per divertirsi un po' dopo quattro anni di matrimonio andati in fumo?
-Sono stato licenziato. E io e mia moglie non ci amiamo più-
-...-
-Mi sono dato tempo fino a Settembre, poi dovrò cercare una nuova casa, un nuovo lavoro, ricominciare a vedere persone...-
Ma soprattutto, perché stava raccontando quelle cose a una bambina?
-La verità è che vorrei che Settembre non arrivasse mai.
Ma che ne puoi sapere tu che sei solo una bambina-
-Io a Settembre comincio le elementari però a me la scuola piace-
Anche a Marcello piaceva andare a scuola da bambino, e alla fine dell'estate quando la noia prendeva il sopravvento, si ritrovava a contare i giorni che lo separavano dall'inizio delle lezioni.
-Il punto, sai, è che non importa. Nessun problema, nessuna persona, nessun asteroide in rotta di collisione con la terra. Finché potrò tenere i piedi a penzoloni sul pelo dell'acqua mentre guardo le onde che luccicano al sole, mi basta questo.
L'estate è infinita in quest'unico momento. Nulla importa-.
Lo disse a se stesso perché la bambina era già scappata via, rincorrendo il pallone rosa che suo fratello aveva tirato troppo lontano.


 

   
 
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