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Autore: funny1723    01/07/2019    0 recensioni
Dal testo:
"Il mondo è un posto solitario. Che tu sappia Dottore, lo è sempre stato.
Eppure prima ti andava bene così, non ti disturbava l’isolamento cosmico, anzi, il nulla universale sembrava invitarti a riempirlo con ciò che volevi. Con chi volevi. Infinite possibilità ed eterni spazi aperti. Ed una compagna con te, da sempre e per sempre."
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUELLO CHE RESTA


 






I miss the earth so much I miss my wife
It's lonely out in space
On such a timeless flight










Il mondo è un posto solitario. Che tu sappia Dottore, lo è sempre stato.
Eppure prima ti andava bene così, non ti disturbava l’isolamento cosmico, anzi, il nulla universale sembrava invitarti a riempirlo con ciò che volevi. Con chi volevi. Infinite possibilità ed eterni spazi aperti. Ed una compagna con te, da sempre e per sempre.
Quindi sì, la solitudine del mondo non ti aveva mai infastidito prima. Ora però le cose sono diverse.
Ora è il dopo.
Il tempo è inclemente anche con chi ne è Signore e te l’ha dimostrato. Perché tu Dottore, ora che non vivi più nel prima, non ricordi quale avvenimento rendeva il prima prima ed il dopo dopo. Sai solo che l’universo sembra essersi fatto immenso e tu sei troppo stanco per cercarne gli angoli.
E la testa ti fa male tanti sono i pensieri che la riempiono. Una melodia ti rimbomba nel cervello, tanto forte da incendiarti le membra. È un motivo malinconico, famigliare. È una sinfonia che conosci, una sinfonia che sai dovrebbe ricordarti qualcosa, eppure non sai cosa.
E forse stai impazzendo. Forse sei troppo vecchio Dottore. Eppure le notti si fanno sempre più agitate ed ogni mattina ti svegli con gli occhi gonfi ed un nome sulla punta della lingua.
Clara.
Non hai ancora avuto il coraggio di pronunciarlo ad alta voce, quasi quel semplice nome sconosciuto fosse una parola profana in grado di distruggere l’universo intero. E non sai, non ricordi, ma quel nome qualcosa l’ha già distrutto. Che senso ha avere due cuori se sono entrambi spezzati, Dottore? Che senso ha vivere così a lungo se si è soli? Che senso ha ricordare, quando il farlo uccide? Eppure sai che dimenticare sarebbe peggio. Sai che l’aver dimenticato è peggio.
Perché probabilmente è passato molto, molto tempo. Ma due cuori sono più difficili da risanare rispetto ad uno, soprattutto se non sai cosa li ha spezzati.
Quindi sì, il mondo è un posto solitario, Dottore. Lo è sempre stato.
E forse prima non ti disturbava, ma prima è ormai passato e il dopo è costellato di incubi. Il dopo è fatto di occhi scuri, troppo grandi, che ti fanno trattenere il respiro. Il dopo è fatto di canzoni tristi e tavole calde ai limiti dell’universo. Il dopo è un nome impronunciabile. Inevitabile.
Il dopo è Clara e, contemporaneamente, tragicamente, inevitabilmente, non lo è.    
 
   
 
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