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Autore: lmpaoli94    03/07/2019    1 recensioni
Dopo che Adam e Belle si erano sposati, nel castello era tornata a splendere quella felicità che da molti anni era stata solo un’utopia.
Ma cosa sarebbe successo se il loro unico figlio si comportasse in maniera molto strana?
Perché Belle non ne voleva sapere di lui? Che cosa nascondeva?
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Nuovo personaggio | Coppie: Adam/Belle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Belle passava le sue giornate a leggere moltitudini di libri e a spolverare la biblioteca che era divenuta il suo regno.
Ma a suo marito Adam non piaceva vedere sua moglie venire meno ai suoi doveri.
Soprattutto quando in mezzo c’era un figlio che non assomigliava né a sua madre né a suo padre.
< Belle, che cosa stai facendo? >
< Sto riordinando gli ultimi libri che ho letto, perché? >
< Sai dove si trova nostro figlio Pierre? >
< L’ultima volta che l’ho visto stava facendo un pupazzo di neve fuori. >
< E poi? Non sai altro di lui? >
< Mi ha detto che voleva rimanere da solo senza essere disturbato da nessuno. >
< E tu gli hai creduto? >
< Lo sai com’è fatto nostro figlio… Preferisce rimanere solo che con noi. >
< Questo non ti da nessun diritto per lasciarlo da solo. Ha solo dodici anni. >
< Sa molto bene badare a se stesso, Adam. >
< Belle, è nostro figlio! Perché vuoi trascurarlo? >
< Perché è come se lui non voglia sapere niente di noi. >
< Ha bisogno d’amore! >
< E noi abbiamo bisogno di rispetto! > gridò Belle < Quindi è meglio se rimane da solo. >
Da molti anni a questa parte, Adam non riusciva a riconoscere più la sua Belle.
Un tempo era una giovane ragazza spensierata e felice, mentre ora l’unica cosa che contava per lei erano i libri.
< Mi dispiace Belle… E’ solo che quando penso alla nostra famiglia mi viene in mente la nostra divisione… E non facciamo niente per evitare tutto ciò. >
< Parla con tuo figlio. Scopri quello che gli passa nella mente. >
< Non sarà così facile. Non mi guarda nemmeno in faccia. >
< Mi dispiace Adam, ma non posso aiutarti > disse infine Belle uscendo dalla biblioteca e lasciando suo marito in preda ai suoi pensieri.
 
 
Pierre non faceva altro che passare la sua giornata a fare pupazzi di neve dopo tutta la neve caduta negli ultimi giorni al castello.
< Ciao, Pierre > fece Adam attirando la sua attenzione.
< Buon pomeriggio, padre. >
< Bella giornata, non trovi? >
< Sì. Era da molti giorni che non spuntava il sole. >
< Che cosa stai facendo? >
< Sto solo passando il tempo. >
< Facendo i pupazzi di neve? >
< So che può essere stupido, ma è una cosa che mi è sempre piaciuta da quando sono nato. Forse è grazie a mia madre se ho questo hobby. >
< Già. Prima che tu nascessi, li facevamo molto spesso insieme… >
< Ed eravate molto felici? >
< Lo siamo tuttora, figliolo. >
< E allora perché non fa altro che guardarmi con disprezzo? Sembra che io gli abbia fatto qualcosa di male. >
< Non devi pensare questo. Ultimamente tua madre è molto stanca. Ma vedrai che tra un po’ di giorni andrà molto meglio. >
< Queste sono le solite parole che usate ogni volta che parliamo assieme… Mia madre non potrà mai cambiare. Lei mi odia. Questo è sicuro. >
Adam fu molto basito nel sentire quelle parole dure da suo figlio.
< Pierre, lasciami spiegare… >
< Non c’è niente da dire… Adesso, se volete scusarmi, vorrei rimanere da solo. >
< Qui fuori? Ma tra poco farà buio. Rischi di ammalarti. >
< Non vi preoccupate, padre… Ah potete farmi un favore? Dite a mia madre che potrebbe evitare di spiarci. Sa bene che non lo sopporto. >
Girando lo sguardo, anche Adam poté notare sua moglie intenta a fissare la conversazione tra di lui e loro figlio.
< Va bene. Parlerò io con tua madre. >
< Evitate di litigare, d’accordo? Sapete quanto non lo sopporti. Soprattutto quando siamo a cena tutti insieme. >
< Sì, d’accordo. >
Una volta lasciato suo figlio ai suoi pupazzi di neve, Adam raggiunse sua moglie che si stava per dirigersi nel salone.
< Dove stai scappando, Belle? >
< Io non scappo da nessuna parte. Sto solo andando in cucina per mettermi d’accordo con il cuoco per la cena di stasera. >
< Alle tre e mezzo del pomeriggio? Di solito ci vai più tardi. >
< Più tardi avrò da fare, Adam. >
< Chissà come mai… >
< Mi dici che cosa vuoi da me? >
< Voglio che parli con tuo figlio, dannazione! >
< Non ho niente da dirgli… Quando lo capirai? Si comporta come un poppante facendo quei pupazzi di neve. >
< E’ l’unica cosa che lo fa stare bene… Ma se tu e lui… >
< Non mi degnerebbe nemmeno di uno sguardo. >
< Questo non puoi saperlo. >
< Adam, non voglio che succeda come l’altra volta. Mi farebbe troppo male litigare con mio figlio. >
< Non succederà… Adesso nostro figlio è tranquillo. >
Nel mentre Adam e Belle erano stavano conversando, Pierre stava per passargli accanto.
< Stasera rimarrò in camera mia. Non ho appetito e sono molto stanco. >
< Proprio questa sera che avevo deciso di preparare il tuo piatto preferito? > domandò Belle risentita.
< Potreste farlo un’altra volta, no? >
< Quando la smetterai di ignorarmi, Pierre?! >
< Quando sentirò di più di essere vostro figlio. >
< Ma tu sei mio figlio! >
Ascoltando quelle parole, Pierre andò a muso duro su sua madre.
< Allora dimostratemelo. >
< E come potrei fare se tu ti comporti in questa maniera? >
< La rabbia che ho dentro di me è troppo grande, madre… La vostra lontananza mi ha cresciuto in questa maniera. >
< Perché dai sempre la colpa a noi?! >
< Non do la colpa a mio padre… Ma solo a voi. >
< Ma cosa… >
< Adesso basta. Non ho più voglia di parlarne. Ci vediamo domani > fece il ragazzo dirigendosi verso la sua stanza
< Pierre! Vieni qua! >
Ma fu tutto inutile.
Pierre non ne voleva sapere di parlare con sua madre.
La situazione stava degenerando in maniera incredibile.
< Hai visto come si comporta, eh? Non ne vuole sapere di me! >
< Magari domani andrà meglio… >
< Ma quale domani! Per lui io non esisto. Ormai devo farmene una ragione > disse infine Belle troncando la conversazione prima che potesse ulteriormente degenerare.
   
 
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