Potrei dirti cose che non capiresti
Potrei dirti cose che non capiresti,
così come son chiari i sentimenti
che non comprenderesti affatto.
Potrei narrarti di luoghi, di odori, sapori
che assomigliano a miti lontani,
oppure banalmente potrei
narrarti della mia giornata:
un caffè, due pensieri,
sospiri su fogli di giornale.
Potrei ciarlare su di un argomento
che non so, o che conosco —
nessuno ascolta, e tanto è uguale.
Seppure, infine, qualcuno dovesse
ascoltare o –ancor peggio!, capisse
chi pensa cosa, cosa vien dove,
e da dove, nella prosodica confusione
ognuno arriva, sgomitando anche
per uno spicchio di luna riflessa,
ricaverebbe null'altro che niente
in un rumoroso cicaleccio umano,
niente da intendere, nulla d'inteso,
rimanendo il deluso testimone
d'un banale dolore d'animo,
e d'un tristo mal di testa.