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Autore: Lady I H V E Byron    07/07/2019    1 recensioni
(Crossover con "Dragon Age Origins")
Impegnati nella ricerca e battaglia contro Master Xehanort e l'OrganizzazioneXIII, Sora, Paperino e Pippo finiscono in un nuovo mondo, in cui, con loro grande stupore, gli Heartless e i Nessuno non sono il pericolo principale...
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paperino, Pippo, Sora
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Note dell'autrice: come noterete, ho modificato alcuni aspetti esteriori dei demoni, ispirandomi sia a "Dante's Inferno" che "I Sette Peccati Capitali"; e scusate se questo capitolo è scritto con i piedi, ma non volevo raccontare minuziosamente ogni piano della Torre del Circolo; anche perché il meglio sarà nel prossimo capitolo, se i fan di DAO sanno a cosa mi riferisco... XD


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Sten osservava il mabari.
Il mabari osservava Sten.
Il mabari ringhiò.
Sten ringhiò.
Il mabari ringhiò di nuovo.
Sten ringhiò di nuovo.
Il mabari abbaiò una volta, come un ruggito.
Sten emise un urlo, simile ad un ruggito.
Pippo camminava da quelle parti, canticchiando: -Du-dum-de-dum-de-dum…-
Li notò entrambi e, preso dalla curiosità, si avvicinò.
-Ehi, buongiorno ad entrambi.- salutò, agitando anche la mano –Cosa state facendo di bello?-
-Sto verificando che questo mabari abbia la stoffa di un vero guerriero.- rispose il qunari, serio come al solito. Il mabari abbaiò per confermare.
Pippo si grattò la testa.
-Uh? Semplicemente urlando? Il valore di un guerriero non si vede da come combatte?-
-Anche l’urlo di battaglia ha il suo peso, in un guerriero, strano cane.-
-Ah, allora voglio provarci anch’io! Ti dimostrerò che anche io sono un degno guerriero!-
Gonfiò il petto, si mise in posizione da forzuto e fece lo sguardo serio e determinato
Sten non sembrava molto convinto. Il mabari inclinò la testa, confuso.
E poi, Pippo urlò.
Non era certo un ruggito. E neppure un vero urlo da guerriero. Sembrava più un fantasma in procinto di vomitare.
E Sten non aveva peli sulla lingua per i commenti.
-No, non direi proprio.- commentò, alzandosi.
-Ehi!- ribatté il cane, offeso.
-Ehi, voi tre!- esclamò Alistair, portando l’attenzione su di sé –Smettetela di giocare e venite ad aiutarci!-
Era ormai l’alba: Sora era di nuovo rimasto sveglio tutta la notte, a fare la sentinella. Infatti, sbadigliò. Di tanto in tanto, aveva ravvivato il fuoco. Ora era rimasta solo cenere.
Paperino si voltò in un’altra direzione: la torre che aveva intravisto al castello di Redcliffe era sempre più vicina. Lì dentro, pensò, avrebbe finalmente scoperto il destino dei maghi, in quel mondo. Ma ogni volta che la osservava, sentiva uno strano brivido, di inquietudine. Era più spaventato che curioso. Dal primo momento in cui gli era stato raccontato della condizione dei maghi, aveva sempre immaginato il loro modo di vivere, come prigionieri, magari come schiavi. Forse la realtà non sarebbe stata più grave della sua immaginazione. O sì. Ma doveva entrare lì dentro per scoprirlo.
La Torre era situata in mezzo al lago Calenhad.
Infatti, il gruppo giunse in prossimità di un porto, dove avrebbero preso una barca che li avrebbe condotti alla Torre.
Leliana, stranamente, stava chiudendo il gruppo, subito dopo i tre forestieri. Sora, ad un certo punto, si era voltato, allarmandosi per lo strano sguardo della sorella, assonnato, poco lucido, come se avesse dormito poco la notte.
-Ehi, Leliana, tutto bene?- domandò, premuroso, fermandosi, addirittura.
-Eh? No, ho… ancora lo stomaco sottosopra dalla cena di ieri sera. Alistair, che cosa era quello che hai cucinato ieri sera?-
Anche il giovane si fermò, avvicinandosi ai due.
-Stufato di agnello e piselli. Perché?-
-Agnello?- si stupì la ragazza –Non aveva niente che assomigliasse ad un agnello.-
-Forse siete abituata ai piatti che venivano preparati a Orlais. Qui nel Ferelden il piatto forte sono sempre gli stufati. Metti gli ingredienti nella pentola con dell’acqua, e quando il tutto diventa grigio, vuol dire che è pronto.-
-A me è piaciuto molto.- complimentò Sora, e Paperino e Pippo erano della sua stessa opinione.
-Infatti, tu ne hai preso due piatti e Sten quattro.-
-Sì, ho davvero apprezzato la cena, ieri sera.- aggiunse Sten, stranamente senza fare critiche di alcun tipo.
-A me è rimasto tutto sullo stomaco.- lamentò Leliana, mettendosi le mani sul ventre –Non ho fatto nemmeno colazione.-
-Ma voi non risiedevate a Lothering? Cosa mangiavate nella Chiesa?-
-Mangiavamo tutto quello che coltivavamo. Grano, da cui ricavavamo pane e biscotti, e verdure.-
-Beh, allora avreste dovuto passare più tempo nelle taverne del Ferelden.-
Anche il mabari abbaiò, per dire che anche a lui era piaciuto.
Morrigan preferì astenersi.
-Scusate, restiamo qui a parlare di cibo o continuiamo a reclutare l’esercito contro i Prole Oscura?- disse, acida.
Furono tutti d’accordo sulla seconda opzione.
Per raggiungere la Torre, dovevano prendere una barca. In effetti, c’era una barca, attraccata al molo. Ma non c’era il barcaiolo, ma un templare.
-Ora mettono i templari persino alla guardia del molo?- commentò Morrigan, incrociando le braccia, seccata –La Chiesa è proprio dispotica.-
-Non è così!- ribatté Leliana, offesa –Ma, in effetti, è strano. Di solito i templari sorvegliano solo l’interno della Torre, non fuori.-
-Andiamo a investigare, allora.- propose Sora, senza pensarci due volte.
Stava già camminando verso il templare, mentre lo diceva. Paperino e Pippo non riuscirono a fermarlo.
Il templare, alla vista di Sora, allungò una mano in avanti.
-Fermo! Questa è zona vietata.- annunciò.
-E perché?-
-Ordini del comandante Gregoir.-
-Ma noi dobbiamo entrare là dentro.-
-Dichiarate il vostro intento.-
-Ehm…- Sora osservò Alistair, il quale già intuì le sue intenzioni; infatti, si coprì gradualmente il volto con la mano, imbarazzato; ma Sora lo indicò ugualmente –Il mio amico è un Custode Grigio e gli serve l’aiuto dei maghi contro il Flagello.-
Alistair strizzò gli occhi, in una smorfia di disgusto ed imbarazzo insieme.
“Ed ecco che ritorna il signorino Boccalarga…” pensò.
L’imbarazzo coprì anche il resto dei compagni.
Il templare abbassò un sopracciglio.
-Un Custode Grigio? Interessante. Allora mi dia la prova di essere un Custode Grigio o datemi un motivo valido per cui dovrei lasciarvi passare, trascurando il mio dovere.-
Sora era in difficoltà.
-Beh, ecco… lui…-
Improvvisamente, una mano gli coprì la faccia e lo trascinò all’indietro.
-Quello che il mio “amico” vuole dire…- disse Alistair, senza mollare la presa sulla faccia di Sora, mentre con l’altra mostrò un foglio al templare –E’ che c’è un Flagello in corso e ho bisogno di un esercito contro i Prole Oscura e questi Trattati mi obbligano a chiedere l’aiuto dei maghi.-
Sora si dimenava per liberarsi, ma Alistair era più forte e resisteva.
Il templare osservò accuratamente quel foglio.
-Davvero interessante…- commentò, restituendo il foglio al Custode Grigio –E cosa mi dice che questi documenti non siano falsi?-
-Oh, andiamo! Che motivo avrei di fingere di essere un Custode Grigio? Non vanno molto di moda, di questi tempi!-
-Senti, amico, non so a che gioco stai giocando, ma io ho degli ordini precisi. Non lasciar passare nessuno. Custode Grigio o no, ti conviene girare i tacchi o farai una brutta fine.-
-Eddai, veniamoci incontro! Anche io sono stato un templare, in fondo. Parliamone da templare a templare.-
-Sei sordo, per caso? In tal caso, scandirò per bene le parole: FUORI! DI! QUI!-
Nonostante la mano sul volto, Sora, per tutto il tempo della conversazione, notò qualcosa dietro il templare cocciuto: un Heartless Neoshadow. E stava camminando verso di lui, verso il suo cuore.
Si dimenò di nuovo, biascicando qualcosa e indicando in avanti.
Alistair si ricordò del ragazzo: lo lasciò, dispiaciuto.
-Oh, scusa, Sora.-
-STATE ATTENTO!- tuonò lui, sguainando il Keyblade.
Il templare si voltò, notando con orrore il Neoshadow saltargli addosso. Ma non lo raggiunse: Sora aveva lanciato il Keyblade contro l’Heartless, ed esso svanì, come il cuore che si alzò in cielo.
Gli altri si tennero pronti per un possibile agguato di Heartless, ma il Neoshadow sembrava l’unico lì presente.
Il templare osservò il ragazzo, sbalordito.
-Come… come ci sei riuscito…?-
Sora gli porse il Keyblade.
-Adesso attaccano anche all’esterno… Non mi piace…- mormorò, allarmato, il templare; poi, osservò il resto dei forestieri, senza farsi sconvolgere dall’aspetto di Paperino e Pippo –Venite con me. Dovete parlare con Gregoir.-
Li invitò a salire sulla barca. Era adatta per trasportare molta gente. Barcollò un po’ non appena salì Sten, ma non affondò.
Prima di salire, però, Alistair diede uno scapaccione a Sora.
-Ahi! Perché lo hai fatto?!- si lamentò Sora, toccandosi la parte offesa.
-A Lothering ti avevo detto di tenere la bocca chiusa sulla mia identità! Ma tu non ti ostini a chiudere quella tua bocca larga!-
-Ma ho detto la verità! Cosa avrei dovuto dire per farci passare?-
-Tutto, meno che sono un Custode Grigio!-
La traversata durò pochi minuti. Da vicino, la Torre sembrava ancora più alta di come appariva a Redcliffe, da lontano.
Paperino fu preso da una sensazione impossibile da definire: stupore, inquietudine, ammirazione, timore. Tante sensazioni insieme da formarne una sola.
Era tutta in pietra, esprimeva freddezza. Soprattutto l’interno. Il soffitto era ampio e decorato con delle alte volte. Sul pavimento erano presenti molti tappeti e le stanze erano decorate con statue.
Sembrava regnare il caos: all’interno della torre. Dei templari erano di fronte ad un templare anziano, dallo sguardo fiero e severo, che impartiva loro gli ordini.
-E chiudete bene le porte. Nessuno osi entrare fino a quando non arrivano gli ordini da Denerim.- anche la sua voce era possente.
Ad un cenno dei templari e al loro congedo, l’uomo notò il templare del molo insieme ai forestieri.
-Carroll, cosa fai qui? E loro chi sono? Avevo dato l’ordine di non far entrare nessuno.-
Il templare, Carroll, fece un lieve inchino.
-Vi chiedo scusa, comandante Greagoir. Ma pensavo che loro potessero essere di aiuto. Uno di loro dice di essere un Custode Grigio e chiede l’aiuto dei maghi contro il Flagello. Un altro… beh, ha eliminato una delle creature oscure. Eliminato, capite?-
Si notò un’ombra negli occhi di Greagoir: da severo divenne incuriosito e sospettoso.
-A quanto pare, adesso, si muovono verso l’esterno…- mormorò –Molto bene, Carroll. Ora lasciaci soli.-
Carroll fece quanto richiesto: si congedò con un inchino.
Gregoir rimase con i forestieri.
-Vorrei tanto che ci presentassimo in altre circostanze. Sono il comandante Gregoir. E al momento, sono spiacente di rivelarvi che la Torre è sotto attacco.-
Sora torse lievemente la testa.
-Come “sotto attacco”? Non ho visto nessuno fuori.-
-Gli attacchi nascono anche all’interno. Alcuni maghi sono impazziti e ora abbiamo a che fare con abomini e, come se non bastasse, anche con delle creature oscure apparse dal nulla.-
La parola “abominio” faceva sempre rabbrividire Paperino: sperava con tutto il suo cuore di scoprire qualcosa sui maghi di quel mondo. Qualcosa di buono. Come vivevano nel Circolo. Non si era ancora ripreso dall’incontro con il demone del desiderio: non voleva ripetere quell’esperienza.
-Fantastico…- commentò Morrigan, scuotendo la testa –Sembra davvero che con il Flagello in corso la gente inizi a farsi guerra gli uni contro gli altri…-
-Ma a noi serve l’aiuto dei maghi!- ripeté Alistair; sperava che almeno reclutare i maghi sarebbe stato facile e non complesso come quanto accaduto a Redcliffe.
-Mi dispiace, ma non possiamo fare niente.-
-Allora perché restate qui, invece che affrontare i maghi?- domandò Sten.
-Abbiamo cercato di affrontare i maghi, ma gli abomini ci superano di numero e hanno ucciso molti dei nostri. L’unica soluzione è tenere i maghi rinchiusi dentro e attendere l’autorizzazione per il Diritto di Annullamento da Denerim.-
-Il Diritto di Annullamento?- domandò Sora.
-L’autorizzazione che ci permette di eliminare ogni mago del Circolo, in caso di attacco dei maghi.-
-Anche quelli innocenti?-
-Anche quelli innocenti.-
Alistair e Sora si osservarono: se i maghi fossero stati eliminati, non avrebbero più avuto l’aiuto contro il Flagello. E i maghi sarebbero stati utili, per attaccare i Prole Oscura a distanza, insieme agli arcieri. No, non potevano permettere un massacro. E se Greagoir diceva il vero, dovevano occuparsi anche degli Heartless. Anche nella Torre del Circolo.
Pensarono alla medesima cosa: Alistair si mise sull’attenti.
-Comandante Greagoir, chiediamo il permesso di entrare per eliminare gli abomini e le creature oscure. Vogliamo aiutarvi.-
Greagoir lo squadrò con sospetto.
-Vorreste aiutarci? E perché?-
-Beh, c’è la possibilità che ci siano anche dei maghi innocenti, là dentro. Vogliamo salvare almeno loro e non lasciarli vittime degli abomini.-
-Sì, sono d’accordo.- approvò Sora, appoggiando l’amico.
-Se riusciamo nel nostro intento e eliminare la fonte degli abomini, chiediamo la disponibilità dei maghi nell’aiutare i Custodi Grigi contro il Flagello.-
-Non ci sarà bisogno del vostro Diritto di Annullamento. Possiamo pensarci noi a sistemare tutto.-
Il comandante templare rimase fermo a riflettere.
-Sembrate davvero convinti di fermare questo caos…- constatò –E sia. Vi permetto di entrare dentro la Torre. Se riporterete qui l’incantatore Irving vivo e eliminerete ogni abominio e ogni creatura oscura, non solo avrete l’aiuto dei maghi, ma anche dei templari. Ma badate, una volta entrati non potrete più uscire.-
Alistair e Sora osservarono i loro compagni: c’era ancora qualche riluttante tra loro, ma non potevano restare con le mani in mano con un Flagello in corso.
Avrebbero ottenuto l’aiuto dei maghi ad ogni costo.
Paperino, però, non era molto convinto.
-Lasciatemi! Lasciatemi! Voglio restare qui!- protestava, agitando le zampe e dimenandosi come un animale selvaggio.
Pippo e Sten lo stavano trascinando per le braccia.
Non voleva vedere gli abomini, non ne aveva la forza e il coraggio. Voleva restare nella hall, ad aspettare il ritorno degli altri.
Ma Sora gli aveva detto: -No, o tutti o nessuno. E Alistair ha bisogno dei maghi contro il Flagello.-
Il portone si chiuse alle loro spalle, prima ancora che Paperino avesse la possibilità di scappare.
Ma corse ugualmente verso di esso, battendo i pugni con forza.
-AIUTO! FATEMI USCIRE!- starnazzò, impaurito e isterico –NON MANDATEMI DAGLI ABOMINI!-
Sten sbuffò.
-Che codardo…-
Anche Sora sospirò.
-Sì, è sempre così per ogni tipo di nemico che deve affrontare…-
Poi si rivolse verso i compagni.
-PERCHE’ MI AVETE TRASCINATO?!- urlò, saltando in modo rabbioso.
Pippo cercò un modo di fargli vedere il lato positivo della missione.
-Andiamo, Paperino, non volevi vedere come vivevano i maghi, qui?-
-Sì, ma prima che mettessero in ballo gli abomini!-
-E poi come faremo senza di te, contro gli Heartless?- aggiunse Sora, con faccia da furbo.
-Ve la cavereste benissimo.-
-Ok, umani e animali…- interruppe Alistair, ponendo fine alla discussione –Se non ve ne siete accorti, abbiamo una missione e restare qui a parlare e sclerare non risolve niente. Quindi, meglio metterci in marcia.-
-Sono d’accordo.- approvò Sten, serio.
Eseguirono gli ordini di Alistair.
Paperino rimase indietro, con le braccia incrociate e l’aria corrucciata.
-Bah, a nessuno importa quello che dico o come mi sento…- borbottò.
Morrigan era accanto a lui. Ridacchiò.
-Rilassati, Paperino, ci sono io con te.- rassicurò lei, divertita, prima di fargli l’occhiolino.
Paperino arrossì a quello sguardo, gli occhi gialli magnetici… no, non poteva tradire Paperina. Morrigan era una bella ragazza, ma il suo cuore apparteneva a Paperina.
Si limitò a fare un lungo sospiro per tranquillizzarsi.
-Beh, se dite così, allora… immagino che il demone del desiderio sia il più brutto di tutti. Quindi non può capitare di peggio.-
Aveva parlato troppo presto: una massa infuocata era comparsa di fronte a loro, facendolo sobbalzare e saltare addosso a Morrigan.
-COS’E’ QUELLO?! COS’E’ QUELLO?!-
-Calmati, papero isterico!- si lamentò la strega -E’ un demone dell’ira! Quella che prenderà anche me se non ti stacchi subito da me…!-
Non era comparso proprio di fronte a loro: stava affrontando un esiguo gruppo di maghi presenti in una stanza a pochi passi dal portone che conduceva alla hall. A tenerli “prigionieri” era una barriera magica.
A capo di quel gruppo vi era una signora anziana, l’unica che combatteva contro il demone dell’ira. Le bastò lanciare un incantesimo di gelo per eliminarlo. Nonostante fosse un incantesimo basilare, la donna barcollò, tenendosi una mano sulla fronte.
Sora, mosso da apprensione, cercò di soccorrerla.
-Ehi, state bene, signora?-
Ma lei non sembrò apprezzare il suo aiuto: lo spintonò, brandendo, poi il suo bastone da maga.
-Stai lontano!- esclamò, agguerrita –Vi mandano i templari? Siete venuti qui per eliminarci?-
-Cosa…?- Sora era confuso –No, no. Da un certo punto di vista, sì, ci hanno mandato i templari, ma non per voi. Anzi, sono lieto di vedere che alcuni maghi sono ancora salvi.-
Alistair si illuminò a vedere quella donna.
-Aspettate, io vi conosco…- disse, avvicinandosi –Ma certo, eravate anche voi a Ostagar!-
-Ostagar? Ma come…-
Anche la donna, nella sua espressione, fece intuire che non era la prima volta che vedeva Alistair.
-Ah, siete voi. Il Custode Grigio che importunava i maghi.- ricordò, con ironia.
-Ehi, in mia difesa era sempre la venerata madre che mi mandava da loro.-
-In ogni modo, mi scalda il cuore sapere che i Custodi Grigi non sono tutti morti.-
-Come a me sapere che ci sono sopravvissuti nell’esercito del re.-
-Lo so. Il nostro re non meritava una fine simile.-
-Possa il Creatore averlo accolto.-
Sora osservò Alistair e poi la donna.
-Aspettate. Voi due già vi conoscete?-
-Sì, già re Cailan aveva chiesto l’aiuto dei maghi contro il Flagello, con l’approvazione del comandante Duncan.-
-Siamo scappati in tempo. Ma abbiamo assistito a quello che la Prole Oscura ha fatto all’esercito. Ed è stato terribile.-
-Sono qui, adesso, per reclutare un esercito in grado di eguagliare in numero quello che abbiamo perduto a Ostagar. E devo chiedere aiuto a maghi, elfi e nani.-
-Mio caro ragazzo, guardati intorno.- fece notare la donna –Ti sembriamo in grado di combattere una guerra, quando ne stiamo già combattendo una, interna e peggiore? Siamo invasi dagli abomini e ancora non sappiamo quale sarà la prossima mossa dei templari.-
Sora si fece di nuovo avanti.
-Non dovete temere, signora.- rassicurò –Greagoir non ha ancora emesso il Diritto di Annullamento.-
Alistair represse il desiderio di strozzarlo seduta stante.
Si limitò ad un altro scapaccione tra capo e collo.
-Ahi! Di nuovo?! Perché?-
-Usa il cervello, ogni tanto, Boccalarga…-
Anche gli altri si imbarazzarono di nuovo, per lui.
Ma la donna impallidì.
-Il Diritto di Annullamento…?- mormorò –Allora Greagoir pensa che non ci siano speranze per noi.-
Un altro mago prese la parola, allarmato.
-Ci hanno abbandonati!- esclamò –Ci hanno lasciati soli contro quelle creature!-
-Tuttavia…- Sora cercò ugualmente di sistemare la situazione –Ha anche detto che avrebbe annullato l’ordine, se eliminiamo gli abomini e gli Heartless presenti nella torre e riportiamo l’incantatore Irving vivo.-
-Irving? E’ alla Sala del Tormento, in cima.- spiegò la donna –Ma se Greagoir vi ha permesso di aiutarci, allora fatemi venire con voi. Petra, Kinnon, voi rimanete qui con gli altri.-
Una donna, molto probabilmente Petra, si avvicinò all’anziana, preoccupata.
-Siete sicura, Wynne? Combattere contro quel demone vi avrà stremato. Ricordo siete rimasta gravemente ferita.-
-Sto bene.- rassicurò lei.
-Con tutto il rispetto, signora…- aggiunse Alistair –Credo ce la caveremo bene anche da soli. E poi non è sicuro per voi girare con gli abomini intorno.-
La donna si rivolse a lui, offesa.
-Giovanotto, chi credete abbia eretto quella barriera? Chi credete abbia sconfitto quel demone dell’ira?-
Alistair indietreggiò, imbarazzato.
-Ehm, ecco… non intendevo… quello che volevo dire…-
Sora si avvicinò al suo orecchio, con aria da furbo.
-Chi è il “Boccalarga”, adesso?-
-E poi conosco bene il Circolo, so dove potrebbe essere Irving.- concluse la donna, con tono fermo e deciso.
Alistair accettò l’offerta.
-Giusto anche questo.-
Leliana incrociò le braccia.
-Che dire…? Abbiamo un’eretica e ora una maga del Circolo.- commentò –Il nostro gruppo si fa sempre più interessante.-
Morrigan prese parte alla riflessione.
-Speriamo solo di non portarcela dietro anche dopo. Non mi va di essere pizzicata da un mago del Circolo perché sono eretica.-
La maga si presentò come Wynne, un’incantatrice anziana.
Per poter entrare nei corridoi del Circolo, fece svanire la barriera eretta da lei stessa, eseguendo solo alcune mosse.
Sembrava essere passato un uragano, all’interno di quei corridoi: mobili rovesciati, o rotti, alcuni proprio caduti per terra, oggetti vari sparsi per il pavimento, e le stanze messe a soqquadro. E c’erano anche segni strani sui muri, come fossero stati a contatto con il fuoco. E libri della biblioteca bruciati o sparsi ovunque.
Alistair, ad un certo punto, si fermò. Persino il mabari ringhiò rabbioso contro una porta.
-Lo avete sentito anche voi?- fece lui, pronto a sguainare le armi.
-Cosa?- anche Sora sguainò il Keyblade.
Anche gli altri prepararono le proprie armi.
Da una stanza uscì qualcuno. No, qualcosa.
Un mostro alto quasi due metri, dal torace ampio, fatto di carne putrefatta. Anche il volto era deforme, senza bocca e con un occhio.
Al solo vederlo, Paperino urlò di terrore e saltò addosso a Pippo. Persino il becco e le zampe si erano imbiancate.
-U-U-U-U-U-UN! UN MOSTRO!!!- balbettò, indicando in avanti con lo scettro.
Non era solo: fu seguito da altri mostri, esattamente come lui.
-Abomini.- spiegò Wynne, pronta ad attaccare.
Fecero ribrezzo persino al resto dei presenti.
-E’ la cosa più disgustosa che abbia mai visto…!- disse Alistair, con aria da conato.
-Sì, ma non possiamo tirarci indietro adesso!- incitò Morrigan.
Gli abomini lanciarono magie di tipo elementare: Alistair, ricorrendo al suo addestramento templare, vanificò ogni loro incantesimo. Poi, Morrigan ne prese uno alle spalle e mise una sua mano sulla testa.
-Vediamo se questo vi piace…- sibilò, lanciandolo dai suoi simili.
L’abominio barcollò, mentre camminava; poi esplose, facendo scaraventare gli altri abomini non molto lontano, per l’onda d’urto.
Sora, Paperino e Pippo rimasero sbalorditi: ecco a cosa si stava riferendo, a Lothering!
-Qu-qu… quindi è questo che intendevi con “esplodere le persone”…?- balbettò il ragazzo, deglutendo.
Morrigan sorrise, soddisfatta.
-Sì, niente male, vero?-
L’attenzione dei due maghi era rivolta agli abomini. Entrambi erano preoccupati, per due motivi differenti.
-Sì, è decisamente coinvolta la magia del sangue. O, almeno, ne ha tutta l’aria.- ipotizzò Wynne.
-Magia del sangue…- ripeté Paperino, con un filo di voce. Quegli abomini… erano orrendi. Si sorprese che Connor non avesse assunto quell’aspetto, quando era posseduto, ma ne fu anche sollevato.
-Come può un mago ridursi in questo modo…?- disse, pensando a voce alta.
-E’ il prezzo da pagare per la magia del sangue, Paperino.- spiegò Wynne, mettendogli una mano sulla spalla, per confortarlo –Non tutti sono abbastanza forti da resistere al suo potere.-
Ogni stanza che passavano, orde e orde di abomini, anche di demoni: dell’ira, come quello sconfitto da Wynne poco prima, demoni del desiderio, come quello che si era impossessato di Connor, demoni della fame, esseri enormi, grassi, e con uno strano liquido che scendeva dalla bocca, tipo saliva, demoni dell’invidia, serpi con fattezze umane, dell’avarizia, ricoperti di venature dorate.
E non solo: anche maghi.
Gli stessi maghi che avevano creato scompiglio nel Circolo e fatto allarmare i templari.
-Chi va là?!- esclamò uno di loro, in posizione di combattimento. C’erano altri due maghi, un uomo e una donna, che fecero la medesima cosa.
Appena videro chi avevano di fronte, senza sentire spiegazioni, magari con il timore che fossero stati inviati dai templari per eliminarli, si tagliarono i polsi con una lama: un vortice di sangue si elevò intorno a loro.
Da quel vortice emersero dei demoni del desiderio, della fame, dell’avarizia.
Paperino rimase paralizzato: il vero potere della magia del sangue. Lì, di fronte a lui. Ed era orribile.
-PAPERINO, ATTENTO!- urlò Pippo: il demone della fame stava allungando la mano verso un paralizzato Paperino, sconvolto da quello che aveva visto. Se non fosse intervenuto, lo avrebbe divorato: lanciò lo scudo contro la sua manona.
Gli altri si apprestarono a combattere.
Morrigan e Wynne, insieme a Leliana, rimasero indietro, attaccando a distanza. Ma Morrigan, non sapeva come, era in pensiero per Paperino: era ancora immobile, terrorizzato, paralizzato. Lo scettro quasi gli cadde dalle mani.
-Paperino!- urlò, mentre continuava a lanciare incantesimi contro i demoni –Paperino, sveglia! Ci serve il tuo aiuto!-
Ma lui non si mosse: quel sangue, quel vortice di sangue, i demoni che si ergevano da esso…
-PAPERINO!-
Sentì uno schiaffo potente sulla guancia: Morrigan.
-TI VUOI SVEGLIARE O NO?!- tuonò, costringendolo a guardarla negli occhi –NEL CASO NON TE NE FOSSI ACCORTO, SIAMO SOTTO ATTACCO!-
-Ma… il sangue… i demoni…-
-Sì, c’è il sangue e ci sono i demoni, e allora? Avete detto che gli Heartless nascono dai cuori delle persone, giusto? Ecco, dal sangue dei maghi possono nascere demoni! Abbiamo tutti un male interiore, a quanto pare! Non è così diverso dai nemici che affrontate voi! Ma di certo non spariranno se rimani qui fermo come un pesce lesso. E se vuoi fermare questa follia, ti conviene lanciare i tuoi incantesimi!-
Morrigan non aveva torto: si era lasciato intimidire da un nemico non così diverso da quelli che era solito affrontare. “Sono proprio uno sciocco…” pensò.
Inspirò a pieni polmoni. E poi strinse il suo scettro.
-BLIZZAGA!- esclamò; uno dei maghi del sangue si congelò, diventando una statua.
Morrigan sorrise, orgogliosa del papero.
 Sten colse l’occasione per frantumarlo con un fendente della sua spada.
Anche Sora, Alistair e gli altri si stavano dando da fare contro il resto dei loro avversari: Alistair era riuscito, momentaneamente, a far annullare la magia ai maghi nemici. Leliana colpì il secondo mago con una freccia e Pippo diede un colpo di scudo alla maga, che cadde per terra. I demoni svanirono, tra i colpi di Keyblade di Sora e la spada di Alistair.
-Perché avete fatto questo?!- protestò Sora, contro la sopravvissuta –Avete la minima idea di quello che avete provocato?!-
La maga tossì.
-Sì, ne eravamo consapevoli.- rispose –Ma non ci importava. Qualunque cosa sarebbe stata meglio della prigionia imposta dai templari e dalla Chiesa. Wynne, voi siete una maga del Circolo e vivete qui da molto più tempo di noi. Non vi siete mai stancata di questa prigione? Dei templari?-
-Di certo non avrei scatenato una ribellione.- ribatté lei, severa –Ci sono modi e modi di ribellarsi. Usare la magia del sangue non è il modo giusto per reclamare la libertà. Quello che avete fatto non ha eguali.-
-Non volevamo questo. Uldred ha detto… che saremo stati finalmente liberi. Ma il prezzo della libertà è sempre alto e comporta un conflitto. Andraste stessa, in fondo, ha scatenato una guerra contro il Tevinter e i magister, non ha scritto loro una lettera con toni aggressivi.-
-Quello che avete fatto non ha giustificazioni.- protestò ugualmente Wynne –Ora alzati. Ti porteremo da Greagoir.-
La maga impallidì. Ma abbassò lo sguardo, rassegnata.
-E sia. Sono pronta a pagare le conseguenze delle mie azioni.-
Sora avvertì una strana sensazione nell’aria: si voltò indietro e si allarmò.
-ATTENTI!- urlò.
Uno Shadow era comparso all’improvviso alle sue spalle, facendo un balzo più alto di Sten e la mano pronta a ghermire un cuore umano. Ma non era nessuno di loro la preda: le sue unghie affondarono nel petto della maga del sangue, che fu colta di sorpresa. Estrasse il cuore ancora pulsante e lo circondò di oscurità.
I presenti furono sgomenti da quello spettacolo, specie i nativi del Ferelden e Sten: anche a Lothering avevano assistito alla creazione degli Heartless, ma, esattamente come con i Prole Oscura e gli abomini, ogni volta era come la prima.
Il corpo della maga svanì, mentre il suo cuore cominciò ad assumere una forma: un altro Shadow.
E ne comparvero altri, tutti intorno a loro.
-E queste cosa sono?!- esclamò Wynne, allarmata.
-Heartless. Le creature oscure di cui parlavate voi e Greagoir.- spiegò Sora.
C’era praticamente un Heartless a testa, tutti Shadow. Non fu difficile eliminarli.
Ma Wynne aveva altro in testa.
-Credo che la situazione sia più grave di quanto pensassi.- rivelò –Quella maga ha citato Uldred, uno dei maghi che erano presenti al Concilio. Sembra che ad un certo punto sia impazzito e ha cominciato a tramutare i maghi in abomini e evocare quegli Heartless, non lo so con precisione.-
Morrigan soffiò dal naso.
-Le provano di tutte, per essere liberi da quelle assurde leggi sulla Chiesa e la repressione dei maghi, oltre dalla loro prigionia in una Torre situata al centro di un lago. Francamente non li biasimo, per essersi spinti a tanto.-
-La magia del sangue non è una giustificazione. Parli così giusto perché sei un’eretica, altrimenti sapresti il suo rischio.-
-Sono perfettamente a conoscenza delle conseguenze della magia del sangue, signora.- ribatté, acida, la strega –E solo perché non ho studiato nel Circolo non significa che sia una maga del sangue, sia ben chiaro!-
Alistair si mise in mezzo a loro, per prevenire una rissa.
-Signore, se permettete…- disse, dividendole –Se quello che ha detto Wynne è vero, allora dobbiamo affrettarci, prima che la situazione degeneri e ci ritroviamo definitivamente la Torre piena di abomini e Heartless.-
Furono tutti concordi.
Erano vicini alle scale. Si ritrovarono contro altri abomini, demoni e Heartless, percorrendo i corridoi. Dovevano raggiungere il resto dei piani il più veloce possibile, prima che fosse troppo tardi.
Sora eliminò l’ultimo Heartless con un attacco preceduto da un salto, quando scorsero un’ombra comparire da un angolo.
-Vi prego di non mettere in disordine questo lato della sala. Ho appena rimesso in ordine.-
Era una voce strana, piatta, senza variazioni. Infatti, da quell’angolo, comparve un uomo pelato di mezza età, dal volto senza sentimenti: dalle vesti sembrava un mago. Ma aveva uno strano simbolo sulla fronte, un sole.
Wynne si stupì.
-Owain?! Cosa fai qui? Perché non sei scappato?-
-Ho provato a fuggire, non appena ho visto gli abomini e le creature oscure, ma ho trovato una barriera e sono tornato qui.-
-Perché non mi hai detto nulla? Avrei abbassato la barriera per te.-
-Non ha importanza, Wynne. Mi sento più al sicuro qui.-
Nonostante il caos che regnava in tutte le stanze, quel lato della stanza era perfettamente in ordine.
-Ma come potete rimettere in ordine in un momento come questo?!- fece notare Sora, confuso sia dal tono di voce dell’uomo, sia dall’ordine in quella stanza.
-Mi è stato messo a disposizione questo posto. E’ mio dovere mantenerlo in ordine. Tutto rientra perfettamente nell’inventario, tranne la Litania di Andralla. Ma quella l’ha presa Niall.-
Wynne impallidì a sentire quel nome.
-La Litania? Ma serve per liberarsi dal controllo mentale!-
-Sospettate, dunque, la magia del sangue?- domandò Pippo, serio.
-Ora ne sono più sicura. Owain, dove era diretto Niall?-
-Ai piani di sopra. Ma altro non so dirvi.-
-Grazie, Owain. E state attento.-
Si congedarono dall’uomo, in direzione delle scale che portavano al primo piano. Paperino, per tutto il tempo, non aveva fatto altro che osservare il segno sulla fronte di Owain.
-Ehi, Wynne…- chiese, tirando leggermente la veste rossa della donna –Cosa aveva quell’uomo?-
-E’ un adepto della Calma. Sono maghi che hanno abusato della loro magia, e l’unica cura sembra essere la Calma. Non sappiamo cosa comporta, ma sappiamo solo che priva i maghi dei poteri, ma anche delle emozioni. E li riconosci tramite il simbolo che hanno sulla fronte.-
Ancora più spaventoso dell’essere tramutato in abominio. Vivere una vita senza sentimenti. Senza amore, senza risa, senza pianti…
Paperino abbassò lo sguardo e osservò il suo scettro: aveva sempre più paura della sua magia. Tuttavia constatò che nemmeno Yen Sid si sarebbe spinto a tanto, se avesse abusato della magia. Lo avrebbe privato dei suoi poteri, sì, e Re Topolino lo avrebbe sollevato dal suo ruolo di mago di corte, ma nessuno lo avrebbe privato dei suoi sentimenti.
Quel mondo era spaventoso e pericoloso per i maghi.
-Anche Niall era presente al concilio dei maghi…- spiegò Wynne –Lui potrà aiutarci. Se ha preso la Litania, allora avremo più speranza di combattere contro i maghi del sangue.-
Non mancarono i vari ostacoli nel loro cammino: i loro avversari sembravano non finire mai. Capitò, inoltre, di incrociare le armi con i templari, controllati mentalmente dai maghi del sangue o dai demoni. Alistair e Sten non avevano altra scelta che ucciderli. Sora si limitava a stordirli colpendoli con l’elsa del Keyblade e Pippo con il suo scudo. Non volevano ucciderli. Ma Leliana li finiva ugualmente usando le sue frecce.
Paperino, Morrigan e Wynne coprivano loro le spalle con la magia elementale.
-Sono stremato…- mormorò Sora, ansimando. Secondo Wynne, erano vicini alle scale che li avrebbe portati al piano successivo. –Gli abomini sono avversari tosti, ma i templari.-
-Coraggio, ci siamo quasi!- incitò la maga –Ogni passo ci conduce da Irving! Dobbiamo muoverci, prima che sia troppo tardi!-
Aprirono la porta, entrando in una grande stanza.
Con grande ribrezzo, notarono una figura oscura scrutare una persona sdraiata sul terreno: aveva la bocca lievemente aperta e gli occhi girati indietro. Non respirava.
-Per il Creatore, Niall…- mormorò Wynne, impallidendo.
La figura si voltò: aveva solo un occhio luminoso. Per il resto sembrava un’ombra vivente. Non proprio un Heartless, ma quasi.
-Ah, cosa vedo… degli ospiti…- il suo tono era grave e soporifero; ogni tanto sbadigliava –Vi farei volentieri da anfitrione, ma è troppo faticoso…-
Morrigan si fece seria, come Wynne.
-Attenti, è un demone della pigrizia.- avvertì –Se non stiamo attenti, potremo cadere nella sua trappola del sonno.-
Sora gli rivolse uno sguardo minatorio.
-Parla, mostro!- esclamò, serrando le labbra –Cosa gli hai fatto?- si riferiva all’uomo che giaceva per terra.
-Ancora domande…?- ribatté il demone –Rispondere è così noioso… E tu sembri affaticato, ragazzo… come i tuoi amici… perché non vi fermate un attimo?-
Un accenno di stanchezza cominciò a manifestarsi nel ragazzo, ma anche nei suoi amici.
-Cosa… cosa mi sta succedendo…?- mormorò Alistair –No… no… devo restare sveglio…-
Il mabari fu il primo a cedere: si mise a ciambella, uggiolando, e chiuse gli occhi.
Inutili i tentativi di resistenza: ognuno di loro cadde per terra sopito.
Sora fu l’ultimo: tentava con tutte le sue forze di resistere.
-No… non di nuovo…- diceva, lottando per tenere gli occhi aperti.
Ma il demone parlò di nuovo.
-Perché lottare…? Perché affaticarsi…? E’ molto meglio dormire e prendersi una pausa… il mondo continuerà a girare anche senza di te…-
Il sonno vinse su Sora: anche lui chiuse gli occhi.
 
   
 
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