Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: AnyaVeritas    12/07/2019    0 recensioni
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Tutti quanti hanno un dolore nascosto, persino colui che sembra che abbia un cuore di pietra.
Syaoran deve tornare ad Hong Kong dopo che le Sakura Cards sono state create, ma Sakura continua a tormentarlo, sia nell'anima che nel corpo.
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[What If? ove Syaoran e Sakura hanno 18 anni, inspirato all'episodio 70 dell'Anime originale]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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This love is killing me… but you’re the only one
AnyaVeritas
 
Attenzione! Tematiche piuttosto dark.
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Quante volte era scappato dal suo sguardo per paura di potersi innamorare di lei? Quante volte lo ha fatto?
Per Li Syaoran, lei era un veleno che è entrato nel suo corpo e che ormai non riesce più a disintossicarsi. Soprattutto dopo che egli aveva confessato i suoi sentimenti a lei…
Il veleno dentro di lui era peggiorato. Stava male, estremamente male. Il solo vederla lo uccideva, anche solo un piccolo, innocente, scambio di sguardi.
C’era da dire che lui…era interessato a lei sin dall’inizio, ma in un modo quasi lussurioso ed egoista.
Avere lussuria per una ragazza al primo sguardo era un peccato che Li Syaoran aveva commesso, sua madre non glielo avrebbe mai permesso…anzi, lo avrebbe diseredato, cacciato via dalla Famiglia Li.
Avrebbe portato disonore alla sua famiglia se sua madre lo avesse saputo.
Dopotutto, era un ragazzo di diciotto anni e sarebbe stato normale per lui avere un interesse del genere, poiché manteneva il controllo su tutto, persino guardare una donna che eventualmente sarebbe diventato il suo oggetto di lussuria. Però, non aveva mai sentito i suoi ormoni impazzire in quel modo, al solo vederla.
Li Syaoran sapeva che Kinomoto Sakura avrebbe portato solo guai, e ripeteva a se stesso che lei era una vedova nera, un perfido ragno che se si fosse accoppiato con lui lo avrebbe avvelenato, per poi morire lentamente.
Ma Kinomoto Sakura non era una vedova nera, non era un serpente che lo avvelenò con il solo morso.
Pero, non poteva fare a meno di pensare che a quei suoi grandi occhioni verdi, quel suo dolce sorriso che poteva sciogliere anche un cuore di ghiaccio. Ma Li Syaoran aveva un cuore di pietra, gli è sempre stato detto questo…
Sin da quando era un ragazzino, quando andava alle medie ad Hong Kong. Non faceva amicizia con nessuno, era scortese, facilmente irritabile.
Ma l’unica a credere che egli non avesse un cuore di pietra era sua cugina, Mei-Ling… «Tu non hai un cuore di pietra» gli diceva sempre, per consolarlo.
Ma la sua opinione non contava, poiché era un membro della sua famiglia, per lui, Mei-Ling era come una sorella e l’ha sempre trattata come tale, nonostante ella fosse infatuata di lui quando erano alle elementari. Però l’infatuazione di Mei-Ling si sciolse nel tempo, avendo capito che lei non era destinata a lui…
Però il suo controllo su tutto è peggiorato, sin da quando ha incontrato gli occhi di Kinomoto Sakura. Sapeva che la ragazza era alla ricerca delle Clow Cards, lo sapeva. In pratica erano rivali, ma si sono sempre guardati le spalle a vicenda.
Syaoran aveva persino offerto a lei lezioni di scherma, per imparare a difendersi da sola, e aiutarla a concertarsi mentre esercitava la magia… Ma erano sempre faccia a faccia, spesso pelle contro pelle, i loro corpi incastrati in un abbraccio inaspettato…
«Avevi tante cose che io non avevo…e poi… io…» la sua voce continuava ad echeggiare nella sua testa, aveva fatto uno sbaglio, se ne è andato via mentre lei cercava di dare una risposta ai suoi sentimenti.
«Grazie, volevo solo dirti questo…niente di più…»  Quanto è stato egoista, quasi a farlo apposta per non farle dire i suoi veri sentimenti nei suoi confronti.  
Per quella ragazza, egli non provava altro che un’accesa lussuria…soltanto quello. Però, il suo cuore batteva forte al solo sguardo prima dell’arrivo dell’autunno, quella stronza di Daidouji lo prendeva in giro…dicendo che provava qualcosa di più che un semplice desiderio carnale.
E Li Syaoran odiava ammetterlo, ma Daidouji aveva ragione. Lentamente Kinomoto Sakura, come una freccia era entrata nel suo cuore. Le cose sono peggiorate troppo per lui, aveva perso il controllo sulla sua anima e, soprattutto, sul suo corpo.
Syaoran sbatté un pugno sulla scrivania, per la rabbia. Le lacrime scesero come cascate dai suoi occhi ambrati. Non era tristezza quella che provava, ma semplice e pura amarezza.
Il controllo era tutto per lui e lo aveva perso, soprattutto… quando loro due erano bloccati in ascensore. I suoi impulsi ebbero la meglio su di lui; la teneva stretta fra le sue braccia dopo che Sakura aveva usato Float. Lei ricambiava, sentendosi al sicuro… Poi ebbero un breve contatto visivo e lui le prese il mento con le dita.
«Sono qui Li…sono qui, con te…» Aveva ancora quelle parole nella sua testa, sembrava una dolce canzone d’amore cantata al vento mentre i fiori di ciliegio ballavano nell’aria. «Lo so, non voglio che tu sparisca…Non voglio che esci fuori dalla mia vita…»  Syaoran era quasi certo che aveva sentito il cuore di lei martellare nel suo petto, dopo quelle parole.
E dopo, le labbra di Kinomoto Sakura non erano più pure…
Ed è stata la prima volta che gli ha rubato un bacio, la seconda è successa quando lui gli ha detto finalmente “Ti amo”.
Syaoran scacciò quei ricordi dalla testa, le lacrime continuavano a scendere, non rendendosi conto che la Luna era sorta. Si asciugò le lacrime con il palmo della mano, guardando il pavimento.
Gli occhi rossi, il cuore che martellava in petto…Pensava di avere il controllo su tutto, ed invece no. Non aveva il controllo su se stesso, non aveva il controllo sul suo cuore e sulla sua anima.
Dopodomani non la vedrò più…forse così me ne farò una rag-
I suoi pensieri si interruppero quando senti qualcuno alla sua finestra bussare. Syaoran alzò lo sguardo, incredulo. Si morse il labbro, fissando la finestra per alcuni secondi.
Lei era lì, illuminata dalla Luna, le sue ali sulla schiena, lo scettro in mano, gli occhi verdi concentrati su di lui…
Sakura…
Syaoran esitò prima di alzarsi dal letto ed aprire la finestra del balcone, si guardarono per dieci secondi netti, poi lei si gettò fra le sue braccia.
Le ali scomparvero ed egli la strinse a se, non esitando un minuto di più. Non poteva ancora credere che ella fosse lì, fra le sue braccia. Inalava il suo profumo, intossicandosi sempre di più…
«Perché sei scappato Syaoran? Ti volevo parlare anche io… Da soli…» la sua voce era rotta, spezzata da un nodo in gola. I due si guardarono negli occhi, lei c’è li aveva lucidi… pronti a rilasciare una cascata di lacrime.
Avrà pianto per ore… «Di cosa volevi parlare?» chiese Syaoran, lasciando scivolare via le sue mani dai suoi fianchi.
Sakura incominciò a camminare nella stanza di Syaoran, la studiava, mentre era illuminata dalla Luna e dalla fioca luce di una candela. Ella pensò che probabilmente era un modo per mantenere il suo Feng Shui anche in un ambiente più privato.
Sakura era venuta diverse volte ad allenarsi insieme a lui, per lo più si esercitavano in soggiorno, ove il Feng Shui era più ampio. Ma adesso era da sola, con lui, nella sua stanza.
Si morse le labbra, si sentiva il cuore martellare in petto ed il sapore delle lacrime salire lentamente dalla gola, ma doveva parlarli, assolutamente.
Ora o mai più… Sakura si girò verso di lui, Syaoran non fece cenno di uno sguardo, ma il suo cuore martellava nel petto, ed aveva il desiderio di averla fra le braccia, ancora una volta.
«Mi mandi in confusione sai?» Sakura iniziò a parlare, audacia nel suo sguardo e nella sua voce. Syaoran rimase stupito, non l’aveva mai vista sotto questa luce, egli aprii la bocca per parlare ma Sakura alzò la mano, interrompendolo.
«Fammi parlare, ti prego.» Abbassò lo sguardo, la sua mano divenne un pugno, sentendo le sue unghia nel palmo della mano. «Sin da quando ti ho conosciuto, mi hai mandato in confusione, da quando mi hai offerto lezioni private per controllare la mia magia, persino le lezioni di scherma… » Sakura si fermò, Syaoran rimase in silenzio, studiandola attentamente.
«Però…Il tuo cuore per me è come una calamita…» Syaoran rimase a bocca aperta, il suo cuore impazzì, non sentendo più il suo respiro nei polmoni. «Tutti dicono che hai un cuore di pietra, ma io non l’ho mai pensato. Vedevo che eri sincero, gentile…onesto. Però...» arrossì, abbassando lo sguardo.
Ti prego, dimmi quello che provi per me…devo assolutamente sapere se devo morire di questo veleno che mi hai iniettato in corpo. «Quando siamo rimasti bloccati in ascensore, mi hai rubato il mio primo bacio…ed io ricambiai senza esitare. Perché ero attratta dal tuo cuore di pietra, ma sentivo che era una cosa più profonda…» Le lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi, Syaoran guardò per terra, non sopportando i suoi occhi verdi pieni di lacrime.
Odiava quando qualcuno la faceva piangere, soprattutto se era se stesso a farla piangere. Egli si avvicinò a lei, mettendo dolcemente le sue mani sulle sue spalle.
«Mi sono sentita vuota, senza vita dopo quel pomeriggio. Se tu non eri accanto a me, io non ero sicura di provare questo sentimento nei tuoi confronti… Ma, quando mi hai confessato i tuoi sentimenti…» Sakura lo guardò negli occhi, mettendo una mano sulla sua guancia. Syaoran sentii nuovamente le lacrime pizzicarli gli occhi.
«E mi hai dato quel bacio… Avevo finalmente capito, quello che provo per te… »
Ella gli accarezzò la guancia, sorridendo fra le lacrime. «Ti amo anch’io Li Syaoran…»
Syaoran sentii il suo cuore fermarsi per un momento, non disse niente, si godeva la sua mano sulla sua guancia. Quella sensazione di bruciore agli occhi svanii immediatamente.
Sakura levò la mano dalla sua guancia, e si incamminò verso la finestra. Syaoran prese la sua mano e lei lo guardò, inarcando un sopracciglio.
«Non andare…» Sakura sgranò gli occhi, sentendo le guance arrossarsi e le lacrime continuavano a scendere.
Syaoran lasciò la sua mano e si avvicinò a lei, prendendole la guancia, avvicinandosela al suo viso e poi le loro labbra si incontrarono.
Il bacio prolungo, fino a diventare qualcosa di più, Syaoran se ne rese conto quando Sakura iniziò a levarli la maglietta e lui iniziò a sbottonarli la camicia.
Syaoran la adagiò sul letto, baciandole dolcemente il collo, lasciando dei segni sulla sua pelle.
I vestiti andarono via come cenere al vento e rimasero li, nudi, ad abbracciarsi, baciarsi e a graffiarsi, esprimendo la loro devozione l’uno con l’altro.
Syaoran sapeva che quell’atto non era semplice lussuria, ma puro amore, e vederlo ricambiato lo rendeva estremamente felice.
E quando finirono di esprimere la loro devozione, si ritrovarono abbracciati fra le coperte, Syaoran teneva un braccio attorno alle spalle di Sakura, mentre lei teneva la testa appoggiata sul suo petto, sentendo il battito del suo cuore.
«Dici che abbiamo esagerato?» chiese Sakura mentre gli accarezzava il petto con le dita. Syaoran la guardò, inarcando un sopracciglio «Perché dici questo?» .
Sakura alzò lo sguardo, arrossendo lievemente. Dopo ciò che era successo in quella stanza, si sentiva piccola ed insicura, però l’atto lo aveva fatto ed era con la persona che amava di più al mondo…sul suo letto e fra le sue braccia.
«Lo dico…perché non credo che…beh…» Syaoran scosse la testa e tolse il braccio dalle sue spalle, mettendosi seduto sul letto. Iniziò a giocherellare con le lenzuola «Non è stato un atto di lussuria quello che abbiamo fatto…» disse dopo un momento di esitazione, per poi, lentamente, tornare disteso e la guardò negli occhi «Io volevo farlo, solo con te…» Sakura lo guardò negli occhi, c’era sincerità. Ed ella non aveva dubbi sulla sua sincerità.
Stettero in quella posizione per un paio di minuti, poi Syaoran guardò il soffitto, pensando che era obbligato a tornare ad Hong Kong… Non voglio andarmene.
«Dopodomani vado via…» annunciò, con un filo di voce. Sakura sgranò gli occhi, stupita. Aprii diverse volte la bocca per parlare, ma le parole non uscirono. Sentii il cuore cadere a terra in mille pezzi. Non lasciarmi…
«Però…io non voglio lasciarti…» disse, continuando a tenere lo sguardo sul soffitto. Ormai erano all’ultimo anno di liceo e poi ognuno sarebbe andato per la sua strada. Chi andare all’estero per studiare, alcuni entrare all’Università di Tokyo, altri iniziare a lavorare direttamente.
Sakura ebbe un’idea: «Vengo con te…» Syaoran la guardò, sentendosi il cuore martellare in petto nuovamente. «Voglio dire…dammi il tempo di finire la scuola, poi io ti raggiungerò…»
Syaoran sorrise, e la guardò negli occhi, per poi mettersi sopra di lei. Sakura gli accarezzò le guance, ricambiando il sorriso. «Dirò allora a mia madre che so chi voglio al mio fianco per il resto della mia vita, come Capoclan della mia Famiglia…» Sakura sentii le guance arrossarsi, e sigillarono questa solenne promessa con un altro bacio.
Syaoran l’avrebbe aspettata, e Sakura l’avrebbe aspettato. Fino al giorno in cui si sarebbero rivisti di nuovo.
[2097 Parole]
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NdA: Per la prima volta in vita mia, non ho niente di particolare da dire su questa piccola storia. Volevo solamente mostrare l’ultimo episodio della serie classica dal mio punto di vista se i protagonisti fossero stati più grandi.
Ho fatto l’intero rewatch su Netflix, e non me ne pento assolutamente, nonostante ho pianto come una bambina per quasi tutto il tempo del rewatch. CCS per me è tanto, non solo un’anime o un manga, per me è qualcosa di più, così come questa meravigliosa coppia. E finalmente ho avuto di nuovo l’ispirazione per scrivere qualcosa…mi sono sentita bene. Ed è stato meraviglioso.
A presto <3
-AnyaVeritas
  
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