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Autore: Yurippe    18/07/2019    4 recensioni
Storia che scrissi per il Writober del Giardino di Efp, il prompt era: Vento, dove ho scelto di utilizzare due pg provvenienti dalla storia "Sono Nel tuo Sogno" scritta da Sarah Shirabuki creatrice della storia nonché mia cara amica, che ringrazio di avermi dato il permesso di pubblicarla.
Come i vecchi fan sanno Alice e Kai si sono visti a Lawent ma se non fosse stato così? se si fossero già visti molti anni prima? beh non vi resta che scoprirlo.
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La piccola Alice di soli sei anni camminava per la via alberata del bosco, con un'unica direzione: casa sua.

Quel pomeriggio dopo l’ora del tè vista la bella giornata primaverile era uscita e andata verso il bosco, con l’idea di andare fino al lago, il suo posto preferito. Ma, quando si trovava ormai a metà strada un paio di nuvole avevano coperto il sole e poco dopo un forte vento si era innalzato facendo calare la temperatura calda di parecchi gradi, cosa alquanto sgradevole per lei che indossava un vestito maniche corte bianco.

“Devo raggiungere casa il prima possibile o mi prenderò un malanno” pensò Alice tenendosi una mano davanti sulla fronte, avanzando piano, con fatica a causa della potenza del vento, con il vestito e i lunghi capelli biondi al vento.

“Tsk, cosa mi tocca fare…” la bambina non fece in tempo a realizzare se la voce fosse vera o frutto della sua illusione che subito qualcosa si appoggiò sulle sue piccole spalle: una giacca nera.

Si girò allora di colpo: di nuovo lui, il bambino dei suoi sogni: Kai è lì di fronte a lei, per la prima volta nel mondo reale, lì che la fissa con i suoi gelidi ma bellissimi occhi azzurri, con gli abiti e i capelli entrambi neri anch’essi al vento.

“T-tu??” esclamò lei sorpresa, facendo sbuffare il suo salvatore “ Si sono io, certo che sei proprio tonta a girare vestita così con un tempo simile” disse lui per poi incrociare le braccia sarcastico, come se la sbeffeggiasse.

La bambina subito gonfiò le guance imbronciata “non è colpa mia, è il tempo che è cambiato all’improvviso!” ribattè stringendo i pugni lungo i fianchi.

Kai ridacchiò “Va bene, va bene BA-M-BI-NA” ecco, di nuovo quel nominativo che lei odia, l’altro continua “purtroppo devo già andarmene, tu vedi di non scordare il mio nome e nemmeno il mio viso perché…..ci rincontreremo” e dopo quella frase misteriosa il ragazzo scomparve, avvolto da una folata di foglie verdi che ricaddero a terra poco dopo, senza dare nemmeno la possibilità alla bimba di ribattere.

Purtroppo Alice Williams dimenticò per anni quell’episodio ma conservò quella giacca rimasta con lei in un angolo dell’armadio, come un qualcosa di prezioso di cui non si voleva liberare.

 

 

 

 

  
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