Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: mido_ri    19/07/2019    1 recensioni
Allison Harvey, ereditiera di un'azienda di giocattoli di fama internazionale, conosce il ricco e affascinante Kim Seokjin, divenuto intimo collaboratore di suo padre in breve tempo.
Il Signor Kim, però, ha fin troppi riguardi per la giovane Allison, che si ritrova a dover fronteggiare situazioni al limite della sopportazione umana. Perché il Signor Kim la tratta in questo modo? Gode già dei favori del padre di Allison e presto, grazie alla collaborazione con lui, anche la sua azienda sarà all'apice della fama nel continente americano.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Eh?! 

Felix, come suo solito, reagì in modo esagerato e cadde dalla sedia del bar, attirando l'attenzione di tutti i presenti. 

- Cerca di stare calmo! Mi stai facendo fare solo figuracce. 

Il ragazzo si rimise a sedere e si passò una mano attraverso i capelli scompigliati. 

- Non puoi chiedermi di stare calmo dopo avermi detto che fra due mesi tu e il Signor Kim vi sposerete. 

- Sh!

Mi sporsi sul tavolino e gli tappai la bocca, attirando nuovamente l'attenzione di tutti i clienti. 

- Vuoi farmi scoprire o cosa? La stampa non deve sapere nulla fino alla prossima settimana, si vocifera già troppo su di noi. 

- Ma sentila... ora si atteggia a donna di fama mondiale solo perché è stata accolta in casa di un CEO. 

- Che cosa vorresti dire? 

Felix sorseggiò un po' del suo milkshake e lo ripose sul tavolino con aria di sufficienza.

- Scommetto che Jin ti cambia anche il pannolino.

- Siamo un coppia ora.

- E in che modo siete passati da papà e figlia a coppia in procinto di sposarsi?

- Jin non mi ha mai adottato. E poi è successo così: avevamo deciso che il giorno del mio compleanno lui mi avrebbe chiesto di sposarlo.

- Wow, romantico. Quindi ora fate anche cose tipo sbaciucchiarvi e darvi soprannomi?

Spostai lo sguardo sul pavimento mentre tentavo invano di succhiare dalla cannuccia il frappè che avevo finito già mezz'ora prima.

- Aspetta...

Ecco, Felix stava carburando la prossima presa in giro.

- Mi stai dicendo che non vi siete ancora baciati?!

- Ti ho detto di abbassare la voce!

- Stai urlando anche tu!

Gli rivolsi un'occhiataccia e ripresi a produrre quel rumore imbarazzante con la cannuccia, ma l'altro richiamò la mia attenzione.

- Allora? Non mi hai ancora risposto.

- Sono fatti miei.

- Come vuole, Signora Kim.

Felix alzò le mani in segno di resa con aria palesemente ironica, ma riuscii a trattenermi dall'ordinare un altro frappè e versarglielo in testa.

---

Alla fine lasciai Felix con il pretesto di dover andare a studiare, anche se sapevo che non avrei fatto altro che gettarmi sul letto a pancia in giù non appena fossi tornata a casa. Da pochi giorni mi era giunta la lettera che annunciava la mia ammissione alla facoltà di medicina nell'Università che avevo scelto e ne ero stata felicissima. Nei giorni precedenti all'iscrizione non avevo fatto altro che assillare Jin con le mie paranoie, ma alla fine ce l'avevo fatta, naturalmente anche grazie al suo appoggio.

Il processo di mio padre si era svolto proprio quella mattina, per questo ero così stanca. In realtà non mi era giunto alcun avviso di partecipazione obbligatoria, ma avevo insistito per assistere al processo, d'altronde mi era permesso. Mio padre era stato condannato poiché il suo avvocato aveva potuto fare ben poco. Mia madre invece era riuscita a tenersi fuori dai guai fin dall'inizio, visto che non c'era alcuna prova contro di lei né evidenze della sua complicità. A pensarci bene, dovevo ancora dirle che avrei sposato Jin. All'inizio la donna aveva scambiato il mio trasferimento per un segno di protesta o per una manifestazione del mio desiderio di non vederla, quindi era da un po' di giorni che continuavo a chiedermi come l'avrebbe presa.

Prima di infilare la chiave nella serratura mi fermai davanti alla porta d'ingresso dell'appartamento di Taehyung, da cui proveniva un gran fracasso. Dopo discorsi infiniti io e Jin eravamo riusciti a convincerlo ad andare dallo psicologo e già dopo metà delle sedute si era dato alla pazza gioia, interessandosi al cinema e ascoltando la musica al massimo volume anche nelle ore in cui era vietato far casino in tutto il condominio. Naturalmente né io né Jin avevamo provato a opporci alla sua volontà, anzi, qualche volta raggiungevo Taehyung nel suo appartamento e partecipavo alle partite online con lui e Felix. Incredibile a dirsi, ma quei due erano diventati amici in un baleno; Felix si era perfino dimenticato di Vernon. Jin non voleva saperne di giocare con noi, quindi ogni volta lasciavo i due giocatori in anticipo e aspettavo che l'altro tornasse da lavoro per fargli notare che pensavo molto anche a lui.

Alla fine anche suo padre era stato processato, sebbene nessuno avesse sporto denuncia: durante le indagini su mio padre erano state trovate moltissime prove contro di lui, perciò era stato incastrato. Contrariamente a come mi aspettavo, Jin non l'aveva presa troppo male e aveva deciso di conservare la sua carica di CEO. Nonostante gli innumerevoli scandali che avevano colpito le nostre famiglie, noi due venivamo visti piuttosto come gli eroi che avevano avuto il coraggio di schierarsi contro i propri genitori. Dunque la EnJINe andava a gonfie vele, forse perfino meglio di prima, mentre la HarveyFactory era stata incorporata nella RoyalToys, capeggiata dal mio amorevole zio che mi invitava costantemente a cena, minacciando di farmi prendere peso a una velocità record.

Dunque la mia vita, dopo tanta confusione e sofferenza, sembrava starsi risolvendo per il meglio, eccezion fatta per un piccolo problema: Jin continuava a infilarmi la mano sotto la maglietta quando dormivamo insieme. 


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Siamo giunti alla conclusione di questa piccola storia! Come sempre non manco di ringraziare chiunque abbia letto e supportato Mr. Kim. Spero che numerosi lettori si avvicinino a questa storia anche in futuro. Mi preme ribadire che non mi interessa essere ricoperta di complimenti e recensioni, ma sapere che le vicende della capricciosa e affettuosa Allison vi siano piaciute e vi siano, in modi differenti per ognuno, rimaste impresse. Leggere le vostre recensioni mi ha fatto tantissimo piacere e mi ha spinto a non rinunciare ai miei adorati personaggi. Ringrazio anche i lettori silenziosi, vi capisco: sono una di voi. 
Quindi, indipendentemente da tutto, vi rivolgo un caloroso e sincero:

GRAZIE

  
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