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Autore: Minsalex_95    20/07/2019    0 recensioni
Da qualche mese alcune cose sono cambiate nella vita di Beatrice ed Emanuele.
Beatrice si ritrova a pensare constatamente se ciò che l'ha cambiata è stato un'incubo oppure se è successo realmente. Nel frattempo Emanuele viene accusato ingiustamente di un omicidio.
I due riusciranno a superare i paradigmi della loro vita?
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo quattro

"Ti ho detto che devi scendere"

Mia mamma continuava ad urlare senza una motivazione.Pretendeva che scendessi,ma io volevo sapere chi era quel ragazzo. Che cosa c'era di male?

"Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta.Non capisco il motivo per cui ti stai agitando in questo modo,alla fine ti ho chiesto semplicemente chi fosse" 

"Non mi fare ripetere più che devi scendere"

   Prima che riuscissi a rispondere,mi tornò di nuovo quello strano dolore alla testa. Cercavo di alleviarlo con le mani attraverso dei massaggi,ma non funzionava. Mia madre mi stava continuando a parlare,ma non riuscivo ad ascoltarla perché  avevo un ronzio che aumentava sempre di più. Successivamente iniziai a provare un forte dolore dietro il collo,come se qualcuno mi avesse appena colpita. Non sapevo come chiedere aiuto,ero bloccata,non riuscivo neanche a parlare. Ad un tratto vidi arrivare di corsa mio padre,non ho avuto neanche il tempo dire qualcosa che all'improvviso non vidi più niente.

   

  Bip-Bip

Che cos'è questo rumore?

  Bip-Bip

È così fastidioso,non mi ricordo di aver impostato la sveglia. Apri gli occhi lentamente e notai che non ero nella mia stanza,ma in ospedale. Ma che ci facevo lì?

Cercai di alzarmi dal letto,però non ci riuscì perché mi iniziò a girare la testa. Mentre cercavo di mettermi più comoda,mi accorsi che nell'avambraccio sinistro avevo un ago che era collegato ad una flebo,mentre nell'indice della mano destra avevo una sonda che misurava il grado di saturazione di ossigeno all'interno del sangue e la frequenza cardiaca.

Nel frattempo che cercavo di capire che ci facevo in ospedale,arrivò il medico mi comunicò che i risultati della tac erano negativi e a breve sarebbe venuta un infermiera  per dimettermi.

"Dottore?!" Lo dovetti fermare poiché era l'unico che poteva rispondere ad alcuni miei dubbi.

"Si?!"

"Se gli esiti sono negativi,come mai mi sono sentita male?"

"Quanto viene riportato nella cartella sei stata operata a causa di un emorragia cerebrale"

"È grave?Perché non me lo aveva detto nessuno che ho avuto un emorragia cerebrale?

"Non ti posso dare nessuna conferma,si saprà con il tempo. Non ti devi affaticare troppo perché se i muscoli cervicali sono sempre in tensione si stancherebbero più del dovuto rendendo così difficile il loro compito,ovvero quello di sostenere la testa,per questo motivo c'è il rischio che potresti svenire oppure avere problemi alla vista o mal di testa"

"Grazie dottore"

"Ti potrei scrivere un antidolorifico per quando avrai mal di testa,però non lo dovrai sottovalutare"

"Va bene"

All'improvviso entrò nella stanza mia madre che iniziò a parlare con il medico per sapere le mie condizioni e quando mi avrebbero dimessa. Mi incolpo dello svenimento perché se l'avessi ascoltata non saremmo dovuti andare in ospedale.Nel frattempo arrivò l'infermiera,che prima di dimettermi mi fece firmare dei moduli. 

  Durante il tragitto dall'ospedale fino a casa mia,mio padre si dovette fermare per consegnare dei documenti.Anche se miei mi avessero sottolineato più volte il fatto che non dovevo scendere dalla macchina,lo feci lo stesso. Iniziai a passeggiare lungo la via e mi ritrovai di fronte ad una casa molto familiare. Rimasi lì per un paio di minuti e notai che c'era una palla femminile nel giardino,era simile a quella che avevo da piccola. All'improvviso sentì la presenza di qualcuno dietro di me,mi girai e c'era un uomo che mi sorrideva. Ricambiai il sorriso,mentre mi giravo per andarmene,mi chiamò. Ma come faceva a sapere il mio nome? Ero indecisa se rispondergli oppure fare finta di niente. Inizia a rimproverarmi che dovevo ascoltare i miei e rimanere in macchina. Presi la decisione di ignorare il signore e iniziai a camminare velocemente,ma mi iniziò ad inseguire e continuava a chiamarmi. Da lontano vidi i miei genitori che stavano parlando con dei signori,volevo chiamarli ma non mi avrebbero mai sentita. Intanto il signore,che era sempre dietro di me, all'improvviso urlò "ha bisogno di te".

"Chi ha bisogno di me?" Mi girai di scatto verso il signore.

"Come chi? Emanuele" 

"Mi dispiace non conosco nessun Emanuele" 

Ripresi a camminare più velocemente, ma continuò a seguirmi. Ero veramente spaventata avevo intenzione di chiamare la polizia se mi avesse continuata a seguire. Nel frattempo vidi da lontano mia madre che si stava avvicinando e sorrideva al signore. Si conoscevano? 

Si salutarono e mia madre spiegò al signore che avevo avuto un incidente e che non mi ricordavo determinate cose. Il signore si scusò e mi sorrise. Mia madre lo trattò con freddezza e lo saluto velocemente perché dovevamo tornare a casa. 

  Per tutto il viaggio dovetti ascoltare la ramanzina dei miei sul fatto che dovevo rimanere in macchina e che mi poteva succedere qualcosa. Quando siamo arrivati a casa,andai subito nella mia stanza e mi misi a letto,era stata una giornata molto stressante. Continuai a pensare a quel nome,sicuramente in qualche modo era collegato con il ragazzo della foto che avevo trovato in soffitta. Durante la cena chiesi il rapporto avevamo con il signore che avevo incontrato ma ignorarono la domanda,fecero la stessa cosa quando chiesi chi fosse Emanuele. Dopo cena,mi chiusi di nuovo nella mia stanza e aspettai che andassero a dormire perché dovevo andare in soffitta.

  Cercai di camminare il più piano possibile,perché se mi avrebbero beccata in soffitta mi avrebbero fatta nuova. Accesi la torcia del telefono e iniziai a rovistare tra gli scatoloni. Non c'era completamente traccia del piccolo scatolone dorato che avevo trovato di mattina. Dove era andato a finire? Inaspettatamente andai a sbattere contro uno scatolone che era semi aperto. Iniziai a rovistare all'interno e trovai una busta piene di lettere. Le presi immediatamente e andai nella mia stanza senza fare rumore. 

  In tutte le buste c'era la stessa via e lo stesso numero civico della casa dove avevo incontrato il signore. Inizia a leggere alcune lettere e alla fine di esse c'era sempre  una "E",la stessa iniziale della collana con il cuore a metà.Non diedi molto importanza ai contenuti delle lettere perché erano state scritte da un bambino che mi raccontava le sue giornate però l'emittente sicuramente doveva conoscere il signore che ho incontrato questa mattina.

Dovevo trovare entrambi,ma come avrei fatto?

 
   
 
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