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Autore: Meramadia94    25/07/2019    1 recensioni
[Pinocchio]
Dove il Postiglione paga per i suoi crimini, subendo lo stesso atroce destino che per anni ha inflitto alle sue vittime.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la chiacchierata con il Grillo, Pinocchio raggiunse suo padre nel retro-bottega e gli raccontò tutto quello che era successo dalla mattina che aveva varcato la porta di casa per andare a scuola per poi ritornarvi alcuni giorni dopo, praticamente morto e metà trasformato in asino.
Geppetto inorridì a quel racconto e dovette più volte ingoiare per non scoppiare a piangere nell'udire quanto dolore e quanta sofferenza la sua creatura aveva già dovuto sperimentare in meno di una settimana di vita.
E in quella settimana, in cui il suo bambino era già stato buttato nel mondo reale senza sapere niente di esso, aveva già incontrato tutto il marcio che quel mondo poteva avere.
Truffatori che si fingevano amici per sfruttarti in tutti i modi possibili, capacissimi di vendere la propria madre per due patate, persone avide di denaro... ma nessuno di loro poteva reggere il confronto con il mostro che rapiva bambini innocenti facendo leva su quello che la loro pericolosa innocenza faceva credere di desiderare per trarne profitto. 
Motivo per cui si mise l'abito migliore che aveva, chiuse la bottega e si diresse con il figlio ( accompagnato a sua volta dal Grillo) per raccontare tutto ai poliziotti.
...
...
...
- Vediamo se ho capito bene figliolo...- fece lo sceriffo del villaggio - Tu sostieni di essere stato adescato da un uomo. Che ti ha condotto su un isolotto non molto lontano dalla costa. in un grande parco divertimenti.... e ha trasformato te e tutti gli altri ragazzini presenti in bestie da soma.- 
Pinocchio annuì.
- Sì. Appena mi sono accorto di quello che mi stava succedendo sono scappato gettandomi dalla scogliera e ho nuotato fino a qui....- 
- E l'incantesimo si è dissolto appena siete usciti dalle mura di quell'isola.- fece il poliziotto. 
- Signore, mio figlio non dice bugie.- fece Geppetto. O se ne aveva dette, era per coprire qualche marachella, ma a quell'età... chi non aveva sbagliato, anche se in buona fede.
- Sceriffo...- intervenne un altro poliziotto - Credo che ci sia del vero in quello che dice il ragazzo.- fece il poliziotto consegnandogli un fascicolo. 
- Che cosa sono?- 
- Denunce di scomparsa. Un paio di volte all'anno, nelle città del circondario spariscono diversi bambini.- spiegò il ragazzo - Nessuno di loro proviene da una famiglia ricca o comunque messa ababstanza bene a quattrini, quindi escluderei un rapimento a fini di estorsione.- 
Il Grillo pensò - '' Lo credo bene. Quattro spiccioli estorti a dei poveri disperati sono briciole, se lo paragoni a quanto costa il bestiame.''
- L'unico filo conduttore è che tutti i bambini spariti non erano esattamente i primi della classe, sa il genere lazzarone e scapestrato. Anche se fossero scappati di casa, appena avrebbero avuto fame sarebbero tornati, le pare?- 
- Il ragionamento fila.- fece lo sceriffo - Dicono niente a proposito dell'uomo descritto dal ragazzo? Capelli bianchi, occhi piccoli e verdi, cappotto rosso... dovrebbe saltare all'occhio, questi villaggi sono piccoli...-
- Nessuno ci ha fatto particolarmente caso... ma sa, non era lui a destare preoccupazione.- fece il poliziotto. 
- La carrozza che mi ha portato via è partita a mezzanotte dal crocevia.- fece Pinocchio.
Cioè ad un orario in cui i bambini avrebbero già dovuto essere profondamente addormentati da almeno due ore.
- Pinocchio, io ti credo.- fece il poliziotto - Però credo che sia opportuno informarti che sarà molto difficile accusare quella persona di tutto questo senza avere delle prove.- 
- Mio figlio è risucito a scappare da quell'inferno ed è venuto qui per raccontarvelo.- fece Geppetto - Se quella bestia dovesse tornare qui, altri bambini soffrirano un inferno in terra... e se dovesse riconoscerlo?- 
Pinocchio rabbrividì al pensiero. 
Certo, lui l'aveva visto come un omino amabile, dolce, zuccheroso, una specie di nonnino quasi...  non l'aveva mai visto picchiare, frustare e rinchiudere degli asinelli che in realtà erano solo dei bambini colpevoli di essere stati monelli e disubbidienti... ma quello che aveva visto nella sala da biliardo... per lui era stato come vederlo in faccia mentre si rivelava per il mostro che era.
E l'idea che potesse tornare, lo terrorizzava. 
- Signor Geppetto, stia tranquillo...- fece lo sceriffo - Metteremo dei poliziotti in giro per il paese, prima ancora che possa avvicinarsi lo fermiamo.- 
- Ma se avete appena detto di non poterlo arrestare per mancanza di prove.- obiettò il falegname.
- Non significa che non faremo niente.- fee lo sceriffo - Vi chiedo solo un po' di pazienza.- 
...
...
...
Che il Grillo ricordasse non era mai stato così arrabbiato, da quando Pinocchio aveva scelto di difendere Lucignolo anzichè lui. 
- Pazienza.- fece il Grillo - Ma come ragionano?
Mentre noi siamo qui, ad aspettare chissà cosa, quel demonio travestito da umano rapirà altri bambini....-
Geppetto non diceva nulla.
Si limitava a guardare il figlio, che finiti i compiti, si era messo a giocare distrattamente con qualche pezzo di legno avanzato da qualche lavoro. 
Non aveva la spensieratezza di un bambino. D'altronde... come avrebbe potuto averla, dopo tutto quello  che era stato costretto a subire nei suoi primi giorni di vita? 
E lui non riusciva a non pensare che in fin dei conti, tutto quel dolore, quella sofferenza, glieli avrebbe potuti evitare. 
Il suo bambino non aveva nemmeno poche ore di vita quando gli aveva detto che l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola.
Onestamente. Perchè ce l'aveva spedito con tutta questa fretta? Avrebbe dovuto  spiegargli un bel po' di cose prima.... Pinocchio era già un bambino grandicello, ma solo in apparenza. Era come un neonato. Un esserino che era stato sbattuto in un posto  di cui non sapeva nulla, e lui l'aveva mandato fuori, nel mondo reale, senza avvertirlo dei pericoli che c'erano...
...
....
....
- Pinocchio....- fece il grillo raggiungendo il suo protetto - Tu sai che in un modo o nell'altro, troveremo il modo di fargliela pagare, vero?-
- Si.- fece il bambino - ma stavolta.... non è facile avere pazienza.-
Soprattutto per il fatto, che mentre Pinocchio era al sicuro, nella sua casa, con suo padre ed il calore familiare che tutti quelli che l'avevano accompagnato nel suo incredibile viaggio.... all'unica locanda del paese, entrava un uomo con il cappotto rosso ed un ghigno serafico come quello di una iena che al momento buono poteva trasformarsi nel sorriso più dolce del mondo. 
'' Nuova città, nuova miniera d'oro''- pensò mentre pagava l'oste per una cena ed una camera.
  
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