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Autore: littlemoon89    26/07/2019    0 recensioni
Un suicidio, sofferenze, delusioni, violenza e bullismo. Katherine Gatling, chiamata da tutti Kate ci racconterà la storia della sua vita, dal principio alla sua fine avvenuta all'età di diciotto anni. Una vita iniziata da principessa e finita da guerriera. "Il suicidio è stupido? Tagliarsi è stupido? Sai cos'è veramente stupido? Insultare una persona fino a indirla a tutto questo, così io stavo lottando. Poi ho pensato, solo per un secondo. Ho pensato 'A che scopo?', E ho mollato, ho smesso di lottare"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il ticchettio della pioggia seguiva i miei passi affaticati, quella giornata non poteva finire meglio.Arrivai al semaforo vicino al parco, che diventò rosso appena misi piede sulla pedana del marciapiede. Così fui costretta ad aspettare, un’attesa che mi sembrò durare un’eternità, in quel momento i pensieri che offuscavano la mia mente cominciarono a farmi girare la testa e la vista mi si appannò. Era notte e se fossi svenuta lì nessuno mi avrebbe vista. Le gambe stavano per cedere ed io mi aggrappai ad un cartello stradale raffigurato un omino che attraversava le strisce pedonale, non volevo che la mia vita finisse lì, ma il mio corpo aveva già deciso a mio conto, la mia anima era a un passo per volare via e io lo permisi. Avevo bevuto forse troppo, ma lo avevo fatto per un motivo ben preciso e le pasticche erano scivolate in gola lentamente come se volessero fare retromarcia, ma con l’aiuto di un bicchiere d’acqua loro cedettero. Avvenne tutto in quella festa, la fatidica festa di fine anno, odiata da tutti e soprattutto da me, non seppi perché ci andai, volevo passare un momento di felicità ma ovviamente tutto mi si ricontorse contro. Non era nei piani morire su un marciapiede che non aveva un significato per la mia vita, ma soprattutto per i miei errori. Avevo pensato al suicidio in modo diverso, forse più tranquillo o magari più tremendo, ma tutto crollò intorno a me e sfuggì al mio controllo. Con il suicidio volevo rimediare a me stessa, un grande errore per chi ha fatto la mia conoscenza, le mie parole non avevano peso e il giudizio degli altri mi trafiggeva come una freccia infuocata e il dolore si faceva sempre più forte e nitido, allora decisi di rinunciare a tutto ciò che avevo e che mi apparteneva, ma soprattutto a tutto ciò cui ero legata, rinunciai alla mia famiglia, ai miei sogni ed alla mia esistenza. Ero stufa di quello che stavo passando, stufa della vita che stavo vivendo volevo farla finita una volta per tutte, così come accade per i cavalli, i quali vengono uccisi per non farli soffrire. Il mio pianto non era ascoltato da nessuno e rimanevo un’anima ignorata da tutti, intenta a fare un’azione di cui mi sarei pentita, non fu così, e che avrebbe forse cambiato la vita di tutti, in modo peggiore o migliore….bastava a loro decidere. A questo punto vi starete chiedendo chi sono io, giusto? Bene eccovi accontentati, io sono Katherine Gatling, chiamata da tutti Kate, mi conoscerete certamente, ormai si parla solo di me in tutto Stockton. Vivo a Freedom Lane 4639 e frequento il quarto superiore…..purtroppo alla maturità non ci arriverò…peccato. La mia casa la riconoscerete perché sarà sicuramente ricoperta di fiori e letterine fin troppo sdolcinate…o forse no, forse si sono dimenticati di me un’altra volta. Oramai ci ho fatto l’abitudine. Questa è la mia storia, piena di delusione, tristezza, senza sincerità e rispetto verso l’altro….anzi verso di me…è questo il motivo per aver detto addio alla mia gioventù. Vi parlerò di me e del motivo che mi ha spinto ad affrontare la mia fine.
 
 
   
 
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