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Autore: LadyPalma    03/08/2019    4 recensioni
[Storia partecipante a una challenge tra me, AngelCruelty, NevilleLuna e Angels4ever]
In risposta al prompt di AngelCruelty: il doppio.
Il nuovo Concilio Ristretto, composto da Brienne, Tyrion, Bronn, Davos e Sam, è allietato dalla presenza di un bambino. E quel bambino ricorda sempre più in modo impressionante suo padre, anche se nessuno sembra avere il coraggio di dirlo ad alta voce.
Implicita Jaime/Brienne.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa a una challenge tra me, AngelCruelty, NevilleLuna e Angels4ever.
Secondo tema (proposto da AngelCruelty): il doppio.


Il doppio 

"È proprio il suo doppio!"
Fu Bronn, maestro del conio e Lord di Alto Giardino, il primo ad esternare quella considerazione ad alta voce.  Lo avevano pensato tutti coloro che avevano visto il  bambino nei suoi quattro mesi di vita, eppure nessuno aveva detto nulla. Per farlo, ci voleva una certa dose di coraggio, o forse semplicemente una mancanza di tatto. Ma l'ex mercenario, che notoriamente di tatto ne aveva sempre avuto ben poco, considerò troppo tardi il turbamento che le sue parole avrebbero generato e riuscì a tacere solo quando finalmente si accorse dell'occhiataccia di Tyrion e degli occhi lucidi di Ser Brienne.
"È il bambino più bello che abbia mai visto. Ha l'oro al posto dei capelli" aveva detto già una volta Ser Podrick, e lo disse ancora spesso fino a quando il bambino smise di essere bambino.
"È un tipo vivace e ha già un senso dell'umorismo" commentò anni dopo Samwell Tarly, che si era incaricato personalmente della sua istruzione. "Però temo preferisca l'arte delle spade a quella della mente".
"Ha solo dieci anni, ma se lo sfidassi in un duello mi strapperebbe tutte le mie altre dita!" esclamò invece Lord Davos, divertito e al tempo stesso ammirato.
Tanti piccoli indizi, che aprivano tanti piccoli ricordi, ma nessuno nel corso degli anni aveva fatto più riferimento esplicito all'eroe di cui quel bambino sembrava la reincarnazione, un eroe che alla fine aveva combattuto dal lato sbagliato.
Il bambino non aveva padre, ma gli uomini del nuovo Concilio Ristretto erano tutti molto affezionati a lui, specialmente in un castello dove gli unici altri bambini erano i figli del Gran Maestro Sam e di sua moglie Gilly. In più, aveva una madre, che lo aveva cresciuto personalmente offrendogli sia l'affetto che l'educazione guerriera.
Era stato chiamato Selwyn, come il nonno materno, e quando l'anziano uomo era morto, il piccolo si era ritrovato a soli cinque anni signore delle lontane Isole di Tarth. Ma già prima, era stato nominato erede di un possedimento ben più importante. Il Primo Cavaliere del Re, privo di figli e deciso a non prendere moglie, gli aveva dato immediatamente il suo cognome e lo aveva nominato erede di Castel Granito. Tyrion Lannister non aveva mai spiegato il perché di una simile decisione, ma nessuno ebbe mai bisogno di chiederla.
La risposta era scritta, del resto, nei capelli dorati.
Nei vispi occhi verdi.
Nell'acuta intelligenza.
E nell'abilità con la spada.
Nessuno parlava, ma tutti sapevano.
E Brienne di Tarth, per quanto fosse la prima a non parlarne, ci pensava ogni giorno. Ci pensava mentre abbracciava suo figlio, e ci pensava ancora mentre gli insegnava a combattere. Vedeva Selwyn Lannister e pensava a Jaime Lannister. Pensava a quell'unica notte trascorsa insieme e a tutto quello che ne restava.
Solo quello splendido bambino.
Ed era fin troppo, più di quanto avesse osato sperare.
Come capo delle guardie reali di Bran lo Spezzato, aveva deciso di terminare di scrivere la pagina su Jaime Lannister e, chiudendo il libro sui cavalieri, era stata per un attimo davvero convinta di essere riuscita a relegare nel passato quel suo amore infinito e infelice. Però poi aveva scoperto di essere incinta e quando il bambino era nato, aveva capito immediatamente che non avrebbe mai potuto dire davvero addio all'uomo che aveva così tanto amato.
Più guardava Selwyn crescere bello e forte, più lo amava.
E più lo amava, più era spaventata.
Per questo non parlava mai di Jaime Lannister ed era riuscita a fare in modo che nessuno lo nominasse davanti a lei.
Aveva paura di suo figlio perché ogni giorno diventata più simile allo Sterminatore di Re.
E non poteva fare a meno di chiedersi se un giorno anche lui le avrebbe spezzato il cuore come il suo doppio.
 

 
NDA: Ecco la risposta al secondo prompt della challenge che sto facendo insieme alle mie amiche; le oneshot che scriverò per questa challenge saranno ora riunite in una serie. Il prompt era di AngelCruelty, ma la storia è tutta dedicata a NevilleLuna che adora Jaime e Brienne almeno quanto io amo Davos e Melisandre (quindiparecchio) ahah è la prima volta che scrivo qualcosa su Brienne, quindi spero che questa oneshot sia almeno passabile. L'idea di interpretare il doppio come un figlio identico al padre mi aveva colpito appena letto il prompt e spero sia piaciuta anche a voi:) 
   
 
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