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Autore: Neko    04/08/2019    2 recensioni
Si ritrovò in un posto oscuro. Un buio così pesante da poterlo quasi toccare. Si sentiva accapponare la pelle. Si abbracciò come a cercare conforto e chiamò a gran voce i nomi delle persone che amava. Nessuna voce rispose però al suo richiamo.
Tutto continuava a essere avvolto dall’oscurità. Poi dei lamenti si alzarono nell’aria, interrompendo quel silenzio innaturale che la circondava, ma che rimpiangeva nel sentire quei gemiti di disperazione e di dolore… Si svegliò di soprassalto, con la fronte ricoperta di sudore e una tremenda sensazione di angoscia.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 46

 

Ci volle più tempo del previsto, prima di arrivare solo a metà percorso. Il lago Nostos non era particolarmente distante dalla pianta di fagioli. Ci voleva al massimo mezza giornata di cammino in condizioni normali, ma Killian, Regina ed Henry  non avevano avuto vita facile e i tempi si erano prolungati.

La foresta incantata come la ricordavano loro, sembrava sparire ogni minuto di più. Il pericolo era ovunque, ma per fortuna di Killian, dopo tanti anni sull’isola che non c’è, i suoi sensi si erano abituati a scorgere il pericolo prima che questi lo sorprendessero e grazie a questa abilità, riuscì a mettere in salvo lui e gli altri prima che qualche demone facesse loro la pelle.

Di tanto in tanto si fermavano anche a riprendere fiato, per permettere al pirata di riposare le braccia, dato che non sembrava minimamente intenzionato a lasciare Emma un secondo, nemmeno per affidarla ad Henry.

Spesso abbassava lo sguardo per vedere segni di risveglio provenire dalla sua amata, ma solo una volta la vide aprire gli occhi. Si fermò di colpo quando vide i suoi occhi fissarlo, ma poteva dire che Emma non era del tutto vigile. Poteva affermare che in qualche modo la donna fosse ancora intontita da non capire cosa stesse succedendo, ma era sicuro che lo avesse riconosciuto, perché chiuse nuovamente gli occhi e si riaddormentò con un leggero sorriso sulle labbra. Questo era quasi impossibile da vedere per chiunque, ma non per lui. Ormai conosceva Emma talmente bene che poteva scorgere ogni minuscola deformazione del suo viso e ora il suo volto sembrava più sereno rispetto a poco prima.

Camminarono finchè non giunse la sera.

A quel punto neanche i sensi di Killian potevano aiutarli più di tanto dato che nessuno di loro poteva vedere al buio.

Trovarono un’insenatura in una roccia, che fungeva da piccola grotta, tanto che non potevano essere sorpresi alle spalle, ma potevano scorgere eventuali pericoli venire da fuori. Killian appoggiò a terra Emma, coprendola poi con la sua giacca. Non era saggio accendere un fuoco, ma in effetti non vi era più quella escursione termica tipica della foresta e tutto sommato, riuscirono tutti a stare al caldo. Solo una luce creata dalla magia di Regina illuminava l’ambiente, ma aveva fatto in modo tale che solo loro potessero vederla.

Regina cominciò a temere che tutto fosse perduto. Era tutto così diverso e spaventoso e non sapeva più nemmeno se il lago di Nostos potesse esistere ancora. Venne destata dai suoi pensieri negativi dalla voce di Killian, che aveva preso a guardare Emma preoccupato.

La donna infatti non dormiva mai per così tanto tempo, nemmeno nei week end quando aveva la possibilità di poltrire fino a tardi.

“Cosa diavolo è successo per svuotarla così dalle sue energie?” chiese Killian, guardando Regina e Henry.

Regina spostò il suo sguardo sulla donna e sospirò “Come al solito ha usato troppa magia per salvarci!”.

“Non è mai successo che venisse messa ko così a lungo. Sta dormendo da un giorno praticamente!” disse Killian.

“Credo abbia usato un potere molto più forte del solito. Hai presente quello che sprigionato durante la lotta contro Gideon? Li era addirittura morta, riteniamoci fortunati se dorme!” disse Henry.

“Si, ma in quel frangente era stata anche trafitta da una spada in pieno ventre!” tenne a precisare Killian.

“Era simile al potere che sprigionò Luce il giorno della nascita di Alice. Non era la stessa potenza, ma era un potere simile e dopo è stata in coma per parecchio tempo. Anche se pure in quel caso c’erano altre circostanze che spiegavano il suo stato, ma comunque sia, deve aver svuotato il suo corpo da energia…se poi teniamo conto pure delle sue condizioni, è normale che riposi!” disse Regina, per poi rendersi conto delle sue parole.

“Condizioni?” chiese Killian confuso.

Regina alzò le spalle cercando di minimizzare quanto avesse detto “Da quando è incominciato sto casino, Emma è quella che è stata messa maggiormente alla prova, tra visioni, visite all’inferno, l’isola che non c’è. Abbiamo inoltre dormito tutti male e con il peso sulle spalle della fine del mondo. Con queste circostanze, puoi biasimarla se dorme un po’ di più?” chiese Regina.

Killian scosse la testa “No, ma non starò tranquillo finchè non avrò la certezza che stia bene!”

Proprio in quel momento si sentì un gemito di Emma e dalla sua bocca, con un poco più di un sussurrò uscì fuori il nome di Killian.

L’uomo le accarezzò la testa dicendole che era lì accanto a lui e in quel momento la salvatrice aprì gli occhi e lo guardò, questa volta più lucida e si ricordò tutto quanto.

Si mise di scatto a sedere e abbracciò l’uomo “Killian…stai bene!”

L’uomo ricambiò l’abbraccio e sorridendo disse “Ne dubitavi Swan?”

Emma allentò l’abbraccio e si guardò intorno confusa. Poi guardando Regina e suo figlio domandò “cosa è successo?”

Le venne spiegato la loro avventura sulla pianta di fagioli e come erano giunti fino a lì.

“Grazie Regina per aver salvato Killian!” disse Emma con gratitudine, prima di afferrare un borraccia d’acqua dalla donna. Aveva sete, ma oltre a questo aveva promesso a sua madre di tenersi idratata, per evitare di svenire nuovamente.

“Figurati, ma la prossima volta il tuo amata pirata, farà bene a stare attento a dove finisce, perché non ci sarò sempre io a tirarlo fuori dai guai!” Disse Regina.

“La stessa cosa vale per te maestà, perché nemmeno questo affascinante pirata potrebbe essere nei paraggi, quando non avrai la situazione sotto controllo!” disse Killian punzecchiandola.

“Ma io non ho bisogno del tuo aiuto  capitan eyeliner! So benissimo cavarmela da sola!” rispose Regina.

“Diciamo che tutti hanno bisogno di qualcuno per andare avanti in questa avventura, prima che delle semplici prese in giro, diventino un motivo di discussione!” disse Henry.

“Concordo con Henry!” disse Emma, per poi aggiungere “Dato che ho fatto la bella addormentata fino ad ora, consiglierei a voi di dormire, io sto di guardia!”

“Io accetto volentieri la tua proposta Emma. Buona notte!” disse Regina, sdraiandosi a terra come meglio poteva.

“Se non ti dispiace seguirei l’esempio della mamma, mamma!” disse Henry chiudendo gli occhi, rimanendo seduto.

Mentre Killian fu più difficile da convincere, non volendo lasciare Emma sola, ma alla fine la stanchezza cedette e si addormentò sulle gambe.

Furono dei tremori della terra che destarono tutti di colpo.

“Che succede?” chiese Henry, ma Emma prontamente fece cenno di tacere a tutti quanti. Era da un po’ che aveva notato dei strani movimenti fuori dal loro nascondiglio e man mano che passava il tempo vedeva sempre più demoni  arrivare in quella zona. Era ancora notte fonda quando cominciarono ad arrivare, quindi per loro era pericoloso provare a scappare, soprattutto perché non sapeva quanti mostri ancora potevano arrivare. Poi ad un certo punto li vide dividersi e schierarsi, come se fossero in un campo di battaglia e poi dopo ore, cominciò il caos.

Furono i passi pesanti dei vari demoni che lottavano tra di loro a generare quelle vibrazioni del terreno.

La mattina cominciava a cacciare via la notte e nonostante la luce del giorno non fosse esattamente la stessa dei giorni normali, si riusciva a vedere bene, ma era difficile uscire e continuare il viaggio con tutti quei nemici intorno a loro.

“Non sappiamo per quanto tempo hanno intenzione di andare avanti, né se una volta smesso di combattere tra di loro se ne andranno. Come ci muoviamo?” chiese Regina bisbigliando.

“io proporrei di andare!” disse Henry, il quale ricevette gli sguardi confusi di tutti “No, non sono pazzo. Pensateci! Sono impegnati ad ammazzarci a vicenda, non  faranno caso a noi!” disse l’uomo.

“Potresti avere ragione ragazzo, ma…non sappiamo il perché di questa lotta. Da quello che ho capito, questi mostri sono come animali. Lottano per il territorio o per dimostrare il loro valore, ma se notano qualcos’altro che li infastidisce, potrebbero abbandonare ciò che sanno facendo per attaccarci!” disse Killian.

“Dimenticate che abbiamo la magia? Usiamola a nostro vantaggio!” disse Emma.

“E metterti di nuovo fuori gioco, abbagliandoli?” chiese Regina “O usando campi protettivi per difenderci dai loro attacchi?”.

“Regina ha ragione love. Se usare la magia contro di loro in questo modo ti affatica tanto, meglio evitare dato che non abbiamo più tanto tempo!” disse Killian.

“Non userò la stessa magia che ho usato precedentemente. Ma qualcosa di più semplice. Sta volta non siamo attaccati e quindi non dobbiamo difenderci, dobbiamo solo evitare di farci vedere!” disse Emma.

“E pensi di usare il mantello dell’invisibilità di Harry Potter o l’elmo invisibile di Ade?” chiese Henry.

“Esatto! Ma  senza l’utilizzo dell’oggetto. Userò un campo di forza che ci nasconda ai loro occhi finchè saremo al suo interno. Non è una magia difficile e se corriamo dovremo allontanarci abbastanza in fretta da questo scenario di guerra. Mi è venuta in mente dall’idea dalla tua luce Regina. C’è ma nessuno, a parte noi, la vede!” disse Emma.

“Potrebbe funzionare!” disse Regina convinta.

“Allora d’accordo love, facci strada!” disse Killian.

 

I demoni continuavano a lottare tra di loro, ma uno appena finito a terra notò qualcosa di strano. Dei massi cadere a terra per svelare un’insenatura dietro di essi. Strinse gli occhi per vedere chi o cosa muovesse gli oggetti, ma non vedendo bene da quella lontananza, schivò alcuni attacchi dei suoi simili, per andare a controllare da vicino.

Killian fermati!” disse Henry, mentre spostava un masso. Tutti si irrigidirono quando videro un mostro correre verso di loro.

Emma era confusa, era convinta di aver attivato la magia, ma cominciò a pensare che questa non fosse funzionale come avrebbe dovuto. Non era infatti la prima volta che la sua magia faceva cilecca negli inferi.

Quando il mostro di fermò e inserì nell’insenatura, la sua enorme testa piena di bubboni, di un colore marrone giallastro e con i denti canini inferiori che erano alti la metà di Killian, Regina si preparò a lanciare un attacco, ma Killian la fermò afferrandole il braccio. Non disse niente, ma con la testa scosse la testa.

Regina fu confusa, ma poi quando vide il suo enorme occhio fissarla, ma allo stesso tempo non guardarla, comprese che non li vedeva e che un attacco avrebbe potuto mandare all’aria il loro piano ed essendo in trappola, sarebbero di sicuro morti.

Tutti si tapparono bocca e naso, per impedire che quell’essere sentisse i loro respiro e per bloccare il suo alito nauseabondo, che li stava per far rimettere.

Finalmente il demone non trovando niente si allontanò e tornò alla battaglia e tutti poterono tirare un sospiro di sollievo.

“Avevi ragione Killian. Avrà visto i massi muoversi ed è venuto a controllare. Un po’ come un gatto lascia il gioco, quando vede una mosca volare!” disse Henry.

Killian sorrise compiaciuto.

“Gongolerai un’altra volta, ora andiamo!” disse Regina.

Emma aprì la strada e cominciarono ad allontanarsi, ma il sindaco di Storybrooke notò qualcosa durante il percorso e si fermò di colpo, uscendo dalla barriera invisibile creata da Emma.

Henry si fermò anch’egli quando vide sua madre bloccarsi e chiamò sua madre biologica e Killian per avvertirli del pericolo.

Regina era ora visibile e stava correndo verso una roccia muschiata, non sapevano perchè, poi si chinò a raccogliere qualcosa, e nessuno di loro riuscì a pensare a cosa avesse potuto trovare da rischiare così stupidamente la vita.

Però le cose cominciarono a mettersi male, quando venne notata da un gruppo di demoni.

“Mamma!” Henry gridò per avvisarla, venendo fermato da Killian dal suo intento di correre da lei.

Regina li vide e prese a correre più veloce che poteva per raggiungere il gruppo e quando ci riuscì, i demoni si fermarono confusi, vedendola scomparire all’improvviso.

Non ci misero molto a comprendere che c’era di mezzo la magia e cominciarono a colpire qualsiasi cosa, nella speranza di prendere la donna, senza sapere che  quell’attimo di confusione, aveva permesso alla loro preda e alle altre di cui non sapevano l’esistenza, di scappare.

Quando furono tutti relativamente al sicuro.

Emma abbassò la barriera e arrabbiata cominciò a gridare a Regina. “Cosa diavolo ti è saltato in mente? Avresti potuto morire?”

“Fammi spiegare e…” Regina non riuscì a continuare che nuovamente la salvatrice l’aggredì “Qualsiasi cosa tu abbia perso e ritrovato, non valeva la tua vita, sei stata imprudente e…”sta volta fu lei a non terminare la frase, quando Regina tirò fuori quello che era andata a recuperare.

Era un piccolo fiore rosso-rosa ben conosciuto nella foresta incantata e che era anche piuttosto difficile da trovare.

“Ma questo è un fiore dai petali fatati!” disse Henry sorpreso “Quello che volevamo usare per svegliare i nonni e che alla fine hai usato tu mamma, per trovare Killian  all’isola che non c’è quando è stato esiliato da Gideon!”

Emma guardò il fiore, poi Regina.

“questo è un altro elemento che simboleggia la foresta incantata!” disse Emma.

“Lo so, non me lo devi dire! Mentre scappavamo l’ho visto e dato la rarità del fiore e della vegetazione ultimamente, ne ho approfittato!” disse Regina.

“Sei stata grande. Lo devo ammettere!” disse Killian.

Bhe…non esserne tanto sorpreso!” disse Regina, mettendo via il fiore.

Emma sospirò “Scusa Regina per averti aggredito, ma…la prossima volta avverti. Ci hai fatto spaventare da morire!”

“la prossima volta avviserò!” disse Regina annuendo “Ma spero che non ci sia una prossima volta.

 

Finalmente giunsero in prossimità del lago Nostos senza nessun altro intoppo e pregarono perché non ce ne fossero più, ma Killian, che aveva anticipato tutti, arrivò per primo alle sponde del lago urlò “Abbiamo un problema!”

Quando tutti lo raggiunsero poterono vedere a cosa si riferisse.

“Come è possibile? Il lago è pieno!” disse Henry.

“Si, ma non mi farei esattamente un bel bagno in quelle acque…soprattutto se non voglio sciogliermi e diventare poltiglia!” disse Killian.

Infatti non era difficile capire che quelle acque non erano amichevoli. Bollivano ed emettevano fumo.

“L’acqua sta bollendo, come è possibile?” chiese Regina.

“Potrebbe esserci un vulcano sotto il livello dell’acqua. Infondo abbiamo incontrato parecchi crateri venendo qui, ciò potrebbe implicare che l’acqua oltre a essere bollenti, sia anche acida!” disse Emma.

“E noi ne stiamo respirando i fumi!” disse Henry, prendendo dalla sua borsa una camicia che si era portato di riserva e strappandola,  diede a tutti un pezzo in modo tale da potersi coprire il volto.

“quello che non mi spiego, al di là delle condizioni dell’acqua, come è possibile che sia pieno?” chiese Regina “Era prosciugato!”

“è un lago magico, forse in nostra assenza si è riempito di nuovo!” disse Killian.

“Non ne ho sentito parlare e credo che la voce si sarebbe sparsa nel regno!” disse Henry. È più probabile che si sia riempito grazie alla pioggia caduta nell’ultimo periodo prima che avvenisse il cambiamento. Abbiamo avuto parecchi problemi. inondazioni in vari villaggi e frane che hanno interrotto le vie di comunicazioni, tanta acqua è venuta giù!” spiegò Henry.

“Questo significa che anche se l’acqua fosse apposto, non sarebbe acqua magica!” disse Regina.

“Come ha detto Killian questo è un lago magico. E se fosse il terreno a essere magico e a rendere l’acqua speciale e non l’acqua a essere magica di sua natura?” disse Emma.

“Emma se fosse così, chiunque avrebbe preso la terra di questo lago, ci avrebbe messo l’acqua dentro per renderla magica e curarsi o per farci i soldi!” disse il sindaco.

“Perché?…tu credi che sia l’acqua a essere magica. Magari nessun altro è giunta alla stessa conclusione!” disse Emma “E poi la mia era solo una supposizione. Sto cercando di non vedere le cose come sembrano!”

“Potrebbe essere, ma come testiamo questa teoria?” chiese Henry “Dovremo mettere le mani in quelle acque per arrivare a prender della terra!”

“Forse non tutto il terreno che ci interessa è stato ricoperto da questa acqua andata a male. Direi di tentare!” disse Killian, avvicinandosi alla riva del lago, facendo ben attenzione a non toccare il liquido. Ma prima che potesse prenderne un po’, qualcosa uscì dal lago per aggredirlo e schizzando l’acqua, colpì Killian sulla mano buona.

L’uomo urlò mentre si gettava a terra per il dolore dell’acido che gli bruciava l’arto, mentre Emma correva al suo fianco per vedere cosa fosse successo.

Killian, stai bene?”

L’interpellato aveva il volto contratto dal dolore e disse “No, qualcosa è uscito dal la lago e…brucia come l’inferno!” disse l’uomo, strofinandosi la mano sulla giacca per eliminare i residui di acqua.

Altre creature cominciarono ad uscire ed Emma e Killian riuscirono ad allontanarsi prima di essere colpiti da altre goccie.

“Come diavolo fanno quelle creature a vivere li dentro. Non posso credere che solo perché sono creature infernali, possono tranquillamente nuotare all’interno di quelle acque!” disse Killian.

“Sembrano piragna…con zampe, piragna anfibi direi,  il che li rende particolarmente pericolosi! ” disse Henry.

Quegli esseri cominciarono a saltare verso di loro e quelli in acqua spruzzavano getti di liquido bollente, come se sapessero che il loro habitat per loro era un’arma da temere.

Regina utilizzò i suoi poteri per spedire indietro quegli animaletti, ma sembravano essere resistenti a qualunque colpo magico e la cosa non sorprese i presenti. Per sopravvivere in quelle condizioni, dovevano aver sviluppato una resistenza incredibile.

“deve esserci qualcosa qui che può tornare utile alla nostra missione!”disse Regina “La maggior parte delle volte in cui siamo stati attaccati non è stata una coincidenza, ma era un modo per impedire ad Emma di salvare il mondo!” disse Regina, abbinando subito dopo il suo potere con quello della salvatrice per allontanare ancora mostriciattoli, ma cacciati alcuni, il doppio sembravano spuntare fuori.

Killian ed Henry usavano le loro rispettive lame per abbatterli e poterono notare che se tagliati, questi esseri si fermavano.

“Qualunque cosa siano sti cosi, non sono immuni alle armi da taglio!”

Regina ed Emma furono ad un tratto felici di essersi portate delle armi con loro per qualsiasi evenienza, ma era comunque difficile centrare quegli esseri al momento giusto, oltre al fatto che erano molto numerosi.

Emma alzò  una barriera avvolgendo tutti, per consentire un time out e discutere tra loro “Direi di ritirarci e pensare ad un piano di attacco. Se è vero quello che dice Regina e qui c’è veramente quello che cerchiamo, non otterremo niente in questo modo!”.

Tutti annuirono e corsero lontano dal lago e una volta che giunsero in una piccola boscaglia ormai morta, sentirono Henry urlare di dolore.

“Henry!” dissero all’unisono sia Emma che Regina, per poi comprendere cosa fosse successo, quando l’uomo cadde a terra tenendosi la gamba. Un piragna infernale li aveva seguiti e quando abbassarono la guardia, aveva attaccato il mal capitato Henry.

Killian con il suo uncino, infilzò la bestiola che per il trauma aprì la bocca, lasciando la gamba e cadendo a terra.

Regina vedendo ancora il pesce muoversi, per la rabbia di aver ferito il figlio, gli diede una pedata e con quel colpo, qualcosa uscì dalla bocca dell’animale.

Emma ricorse subito ai suoi poteri per curare il figlio, ma non gli passò inosservato quanto sputato dall’essere.

“Che cos’è?” chiese curiosa.

Regina raccolse l’oggetto misterioso e lo osservò “è…è un sasso, lo avrà mangiato per sbaglio!” disse la donna pronta a lanciarlo via.

“Aspetta, se quel sasso proviene dal lago e ogni schifosissimo pesce ne ha ingerito uno, ecco spiegato come fanno a vivere in quelle acque senza sciogliersi!” disse Killian.

“Ma certo. È un sasso magico e di per sé, è resistente alla magia. Spiegherebbe perché erano facili da eliminare con le armi, ma non con la magia. Abbiamo la soluzione!” disse Henry alzandosi in piedi.

“Aspetta a cantare vittoria Henry e se non fosse così?” chiese Emma poco convinta.

“Andiamo love, dove è finito il tuo spirito ottimistico. Sei stata tu a dire che era il terreno magico e non l’acqua!” disse Killian.

“Si, ma mi sembra di aver anche detto che era una supposizione. Inoltre non sappiamo se quel sasso proviene veramente dal lago!” disse Emma.

“l’unico modo per scoprirlo è provarlo!” disse Regina, tirando fuori la borraccia.

“è la nostra ultima fonte di  acqua, non possiamo sprecarla così!” disse Emma.

“Non ci basterebbe comunque se le cose ci andassero male e noi dovremmo trovare un’altra soluzione, quindi perché non tentare?” chiese Regina.

Emma si arrese e annuì e osservò la sua amica, mettere il sasso dentro alla borraccia.

“Ecco, ora dobbiamo solo trovare il modo per capire se funziona!” disse Regina.

“So io come!” disse Emma, afferrando la borraccia e prendendo la mano ferita di Killian.

“Vediamo se riusciamo a evitare di metterti un secondo uncino!” disse Emma divertita, sapendo che lo avrebbe curato lei, nel caso l’acqua non avesse funzionato.

“Non è divertente Swan, prendere in giro un malato!” disse Killian con un finto broncio.

L’acqua gli si posò sulle bruciature e da li a poco, per la gioia di tutti, queste guarirono.

Emma tirò un sospiro di sollievo e sedendosi a terra cominciò con una mano a massaggiarsi la schiena, cosa che non sfuggì a Regina, ma purtroppo l’ingrato compito di ricordare loro che non era finita toccò a lei. “Adesso manca l’ultimo ingrediente...il più difficile da reecuperare: la scintilla di un dark one!”

 

  
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