Capitolo 46
Ci volle più tempo del previsto, prima di
arrivare solo a metà percorso. Il lago Nostos non era
particolarmente distante dalla pianta di fagioli. Ci voleva al massimo mezza
giornata di cammino in condizioni normali, ma Killian,
Regina ed Henry non avevano avuto vita
facile e i tempi si erano prolungati.
La foresta incantata come la ricordavano loro,
sembrava sparire ogni minuto di più. Il pericolo era ovunque, ma per fortuna di
Killian, dopo tanti anni sull’isola che non c’è, i
suoi sensi si erano abituati a scorgere il pericolo prima che questi lo
sorprendessero e grazie a questa abilità, riuscì a mettere in salvo lui e gli
altri prima che qualche demone facesse loro la pelle.
Di tanto in tanto si fermavano anche a
riprendere fiato, per permettere al pirata di riposare le braccia, dato che non
sembrava minimamente intenzionato a lasciare Emma un secondo, nemmeno per
affidarla ad Henry.
Spesso abbassava lo sguardo per vedere segni di
risveglio provenire dalla sua amata, ma solo una volta la vide aprire gli
occhi. Si fermò di colpo quando vide i suoi occhi fissarlo, ma poteva dire che
Emma non era del tutto vigile. Poteva affermare che in qualche modo la donna
fosse ancora intontita da non capire cosa stesse succedendo, ma era sicuro che
lo avesse riconosciuto, perché chiuse nuovamente gli occhi e si riaddormentò
con un leggero sorriso sulle labbra. Questo era quasi impossibile da vedere per
chiunque, ma non per lui. Ormai conosceva Emma talmente bene che poteva
scorgere ogni minuscola deformazione del suo viso e ora il suo volto sembrava
più sereno rispetto a poco prima.
Camminarono finchè
non giunse la sera.
A quel punto neanche i sensi di Killian potevano aiutarli più di tanto dato che nessuno di
loro poteva vedere al buio.
Trovarono un’insenatura in una roccia, che
fungeva da piccola grotta, tanto che non potevano essere sorpresi alle spalle,
ma potevano scorgere eventuali pericoli venire da fuori. Killian
appoggiò a terra Emma, coprendola poi con la sua giacca. Non era saggio
accendere un fuoco, ma in effetti non vi era più quella escursione termica
tipica della foresta e tutto sommato, riuscirono tutti a stare al caldo. Solo
una luce creata dalla magia di Regina illuminava l’ambiente, ma aveva fatto in
modo tale che solo loro potessero vederla.
Regina cominciò a temere che tutto fosse
perduto. Era tutto così diverso e spaventoso e non sapeva più nemmeno se il
lago di Nostos potesse esistere ancora. Venne destata
dai suoi pensieri negativi dalla voce di Killian, che
aveva preso a guardare Emma preoccupato.
La donna infatti non dormiva mai per così tanto
tempo, nemmeno nei week end quando aveva la possibilità di poltrire fino a
tardi.
“Cosa diavolo è successo per svuotarla così
dalle sue energie?” chiese Killian, guardando Regina
e Henry.
Regina spostò il suo sguardo sulla donna e
sospirò “Come al solito ha usato troppa magia per salvarci!”.
“Non è mai successo che venisse messa ko così a lungo. Sta dormendo da un giorno praticamente!”
disse Killian.
“Credo abbia usato un potere molto più forte
del solito. Hai presente quello che sprigionato durante la lotta contro Gideon? Li era addirittura morta, riteniamoci fortunati se
dorme!” disse Henry.
“Si, ma in quel frangente era stata anche
trafitta da una spada in pieno ventre!” tenne a precisare Killian.
“Era simile al potere che sprigionò Luce il
giorno della nascita di Alice. Non era la stessa potenza, ma era un potere
simile e dopo è stata in coma per parecchio tempo. Anche se pure in quel caso
c’erano altre circostanze che spiegavano il suo stato, ma comunque sia, deve
aver svuotato il suo corpo da energia…se poi teniamo conto pure delle sue
condizioni, è normale che riposi!” disse Regina, per poi rendersi conto delle
sue parole.
“Condizioni?” chiese Killian
confuso.
Regina alzò le spalle cercando di minimizzare
quanto avesse detto “Da quando è incominciato sto casino, Emma è quella che è
stata messa maggiormente alla prova, tra visioni, visite all’inferno, l’isola
che non c’è. Abbiamo inoltre dormito tutti male e con il peso sulle spalle
della fine del mondo. Con queste circostanze, puoi biasimarla se dorme un po’
di più?” chiese Regina.
Killian scosse la testa “No, ma non starò tranquillo finchè non avrò la certezza che stia bene!”
Proprio in quel momento si sentì un gemito di
Emma e dalla sua bocca, con un poco più di un sussurrò uscì fuori il nome di Killian.
L’uomo le accarezzò la testa dicendole che era
lì accanto a lui e in quel momento la salvatrice aprì gli occhi e lo guardò,
questa volta più lucida e si ricordò tutto quanto.
Si mise di scatto a sedere e abbracciò l’uomo “Killian…stai bene!”
L’uomo ricambiò l’abbraccio e sorridendo disse
“Ne dubitavi Swan?”
Emma allentò l’abbraccio e si guardò intorno
confusa. Poi guardando Regina e suo figlio domandò “cosa è successo?”
Le venne spiegato la loro avventura sulla
pianta di fagioli e come erano giunti fino a lì.
“Grazie Regina per aver salvato Killian!” disse Emma con gratitudine, prima di afferrare un
borraccia d’acqua dalla donna. Aveva sete, ma oltre a questo aveva promesso a
sua madre di tenersi idratata, per evitare di svenire nuovamente.
“Figurati, ma la prossima volta il tuo amata
pirata, farà bene a stare attento a dove finisce, perché non ci sarò sempre io
a tirarlo fuori dai guai!” Disse Regina.
“La stessa cosa vale per te maestà, perché nemmeno
questo affascinante pirata potrebbe essere nei paraggi, quando non avrai la
situazione sotto controllo!” disse Killian
punzecchiandola.
“Ma io non ho bisogno del tuo aiuto capitan eyeliner! So benissimo cavarmela da
sola!” rispose Regina.
“Diciamo che tutti hanno bisogno di qualcuno
per andare avanti in questa avventura, prima che delle semplici prese in giro,
diventino un motivo di discussione!” disse Henry.
“Concordo con Henry!” disse Emma, per poi
aggiungere “Dato che ho fatto la bella addormentata fino ad ora, consiglierei a
voi di dormire, io sto di guardia!”
“Io accetto volentieri la tua proposta Emma.
Buona notte!” disse Regina, sdraiandosi a terra come meglio poteva.
“Se non ti dispiace seguirei l’esempio della
mamma, mamma!” disse Henry chiudendo gli occhi, rimanendo seduto.
Mentre Killian fu più
difficile da convincere, non volendo lasciare Emma sola, ma alla fine la
stanchezza cedette e si addormentò sulle gambe.
Furono dei tremori della terra che destarono
tutti di colpo.
“Che succede?” chiese Henry, ma Emma
prontamente fece cenno di tacere a tutti quanti. Era da un po’ che aveva notato
dei strani movimenti fuori dal loro nascondiglio e man mano che passava il
tempo vedeva sempre più demoni arrivare
in quella zona. Era ancora notte fonda quando cominciarono ad arrivare, quindi
per loro era pericoloso provare a scappare, soprattutto perché non sapeva
quanti mostri ancora potevano arrivare. Poi ad un certo punto li vide dividersi
e schierarsi, come se fossero in un campo di battaglia e poi dopo ore, cominciò
il caos.
Furono i passi pesanti dei vari demoni che
lottavano tra di loro a generare quelle vibrazioni del terreno.
La mattina cominciava a cacciare via la notte e
nonostante la luce del giorno non fosse esattamente la stessa dei giorni
normali, si riusciva a vedere bene, ma era difficile uscire e continuare il
viaggio con tutti quei nemici intorno a loro.
“Non sappiamo per quanto tempo hanno intenzione
di andare avanti, né se una volta smesso di combattere tra di loro se ne andranno.
Come ci muoviamo?” chiese Regina bisbigliando.
“io proporrei di andare!” disse Henry, il quale
ricevette gli sguardi confusi di tutti “No, non sono pazzo. Pensateci! Sono
impegnati ad ammazzarci a vicenda, non
faranno caso a noi!” disse l’uomo.
“Potresti avere ragione ragazzo, ma…non
sappiamo il perché di questa lotta. Da quello che ho capito, questi mostri sono
come animali. Lottano per il territorio o per dimostrare il loro valore, ma se
notano qualcos’altro che li infastidisce, potrebbero abbandonare ciò che sanno
facendo per attaccarci!” disse Killian.
“Dimenticate che abbiamo la magia? Usiamola a
nostro vantaggio!” disse Emma.
“E metterti di nuovo fuori gioco,
abbagliandoli?” chiese Regina “O usando campi protettivi per difenderci dai
loro attacchi?”.
“Regina ha ragione love. Se usare la magia
contro di loro in questo modo ti affatica tanto, meglio evitare dato che non
abbiamo più tanto tempo!” disse Killian.
“Non userò la stessa magia che ho usato
precedentemente. Ma qualcosa di più semplice. Sta volta non siamo attaccati e
quindi non dobbiamo difenderci, dobbiamo solo evitare di farci vedere!” disse
Emma.
“E pensi di usare il mantello dell’invisibilità
di Harry Potter o l’elmo invisibile di Ade?” chiese Henry.
“Esatto! Ma
senza l’utilizzo dell’oggetto. Userò un campo di forza che ci nasconda
ai loro occhi finchè saremo al suo interno. Non è una
magia difficile e se corriamo dovremo allontanarci abbastanza in fretta da
questo scenario di guerra. Mi è venuta in mente dall’idea dalla tua luce
Regina. C’è ma nessuno, a parte noi, la vede!” disse Emma.
“Potrebbe funzionare!” disse Regina convinta.
“Allora d’accordo love, facci strada!” disse Killian.
I demoni continuavano a lottare tra di loro, ma
uno appena finito a terra notò qualcosa di strano. Dei massi cadere a terra per
svelare un’insenatura dietro di essi. Strinse gli occhi per vedere chi o cosa
muovesse gli oggetti, ma non vedendo bene da quella lontananza, schivò alcuni
attacchi dei suoi simili, per andare a controllare da vicino.
“Killian fermati!”
disse Henry, mentre spostava un masso. Tutti si irrigidirono quando videro un
mostro correre verso di loro.
Emma era confusa, era convinta di aver attivato
la magia, ma cominciò a pensare che questa non fosse funzionale come avrebbe
dovuto. Non era infatti la prima volta che la sua magia faceva cilecca negli
inferi.
Quando il mostro di fermò e inserì
nell’insenatura, la sua enorme testa piena di bubboni, di un colore marrone
giallastro e con i denti canini inferiori che erano alti la metà di Killian, Regina si preparò a lanciare un attacco, ma Killian la fermò afferrandole il braccio. Non disse niente,
ma con la testa scosse la testa.
Regina fu confusa, ma poi quando vide il suo
enorme occhio fissarla, ma allo stesso tempo non guardarla, comprese che non li
vedeva e che un attacco avrebbe potuto mandare all’aria il loro piano ed
essendo in trappola, sarebbero di sicuro morti.
Tutti si tapparono bocca e naso, per impedire
che quell’essere sentisse i loro respiro e per bloccare il suo alito
nauseabondo, che li stava per far rimettere.
Finalmente il demone non trovando niente si
allontanò e tornò alla battaglia e tutti poterono tirare un sospiro di
sollievo.
“Avevi ragione Killian.
Avrà visto i massi muoversi ed è venuto a controllare. Un po’ come un gatto lascia
il gioco, quando vede una mosca volare!” disse Henry.
Killian sorrise compiaciuto.
“Gongolerai un’altra volta, ora andiamo!” disse
Regina.
Emma aprì la strada e cominciarono ad
allontanarsi, ma il sindaco di Storybrooke notò
qualcosa durante il percorso e si fermò di colpo, uscendo dalla barriera
invisibile creata da Emma.
Henry si fermò anch’egli quando vide sua madre
bloccarsi e chiamò sua madre biologica e Killian per
avvertirli del pericolo.
Regina era ora visibile e stava correndo verso
una roccia muschiata, non sapevano perchè, poi si
chinò a raccogliere qualcosa, e nessuno di loro riuscì a pensare a cosa avesse
potuto trovare da rischiare così stupidamente la vita.
Però le cose cominciarono a mettersi male,
quando venne notata da un gruppo di demoni.
“Mamma!” Henry gridò per avvisarla, venendo
fermato da Killian dal suo intento di correre da lei.
Regina li vide e prese a correre più veloce che
poteva per raggiungere il gruppo e quando ci riuscì, i demoni si fermarono
confusi, vedendola scomparire all’improvviso.
Non ci misero molto a comprendere che c’era di
mezzo la magia e cominciarono a colpire qualsiasi cosa, nella speranza di
prendere la donna, senza sapere che
quell’attimo di confusione, aveva permesso alla loro preda e alle altre
di cui non sapevano l’esistenza, di scappare.
Quando furono tutti relativamente al sicuro.
Emma abbassò la barriera e arrabbiata cominciò
a gridare a Regina. “Cosa diavolo ti è saltato in mente? Avresti potuto
morire?”
“Fammi spiegare e…” Regina non riuscì a continuare
che nuovamente la salvatrice l’aggredì “Qualsiasi cosa tu abbia perso e
ritrovato, non valeva la tua vita, sei stata imprudente e…”sta volta fu lei a
non terminare la frase, quando Regina tirò fuori quello che era andata a
recuperare.
Era un piccolo fiore rosso-rosa ben conosciuto
nella foresta incantata e che era anche piuttosto difficile da trovare.
“Ma questo è un fiore dai petali fatati!” disse
Henry sorpreso “Quello che volevamo usare per svegliare i nonni e che alla fine
hai usato tu mamma, per trovare Killian all’isola che non c’è quando è stato esiliato
da Gideon!”
Emma guardò il fiore, poi Regina.
“questo è un altro elemento che simboleggia la
foresta incantata!” disse Emma.
“Lo so, non me lo devi dire! Mentre scappavamo
l’ho visto e dato la rarità del fiore e della vegetazione ultimamente, ne ho
approfittato!” disse Regina.
“Sei stata grande. Lo devo ammettere!” disse Killian.
“Bhe…non esserne
tanto sorpreso!” disse Regina, mettendo via il fiore.
Emma sospirò “Scusa Regina per averti aggredito,
ma…la prossima volta avverti. Ci hai fatto spaventare da morire!”
“la prossima volta avviserò!” disse Regina
annuendo “Ma spero che non ci sia una prossima volta.
Finalmente giunsero in prossimità del lago Nostos senza nessun altro intoppo e pregarono perché non ce
ne fossero più, ma Killian, che aveva anticipato
tutti, arrivò per primo alle sponde del lago urlò “Abbiamo un problema!”
Quando tutti lo raggiunsero poterono vedere a
cosa si riferisse.
“Come è possibile? Il lago è pieno!” disse
Henry.
“Si, ma non mi farei esattamente un bel bagno
in quelle acque…soprattutto se non voglio sciogliermi e diventare poltiglia!”
disse Killian.
Infatti non era difficile capire che quelle
acque non erano amichevoli. Bollivano ed emettevano fumo.
“L’acqua sta bollendo, come è possibile?”
chiese Regina.
“Potrebbe esserci un vulcano sotto il livello
dell’acqua. Infondo abbiamo incontrato parecchi crateri venendo qui, ciò
potrebbe implicare che l’acqua oltre a essere bollenti, sia anche acida!” disse
Emma.
“E noi ne stiamo respirando i fumi!” disse
Henry, prendendo dalla sua borsa una camicia che si era portato di riserva e
strappandola, diede a tutti un pezzo in
modo tale da potersi coprire il volto.
“quello che non mi spiego, al di là delle
condizioni dell’acqua, come è possibile che sia pieno?” chiese Regina “Era
prosciugato!”
“è un lago magico, forse in nostra assenza si è
riempito di nuovo!” disse Killian.
“Non ne ho sentito parlare e credo che la voce
si sarebbe sparsa nel regno!” disse Henry. È più probabile che si sia riempito
grazie alla pioggia caduta nell’ultimo periodo prima che avvenisse il
cambiamento. Abbiamo avuto parecchi problemi. inondazioni in vari villaggi e
frane che hanno interrotto le vie di comunicazioni, tanta acqua è venuta giù!”
spiegò Henry.
“Questo significa che anche se l’acqua fosse
apposto, non sarebbe acqua magica!” disse Regina.
“Come ha detto Killian
questo è un lago magico. E se fosse il terreno a essere magico e a rendere
l’acqua speciale e non l’acqua a essere magica di sua natura?” disse Emma.
“Emma se fosse così, chiunque avrebbe preso la
terra di questo lago, ci avrebbe messo l’acqua dentro per renderla magica e
curarsi o per farci i soldi!” disse il sindaco.
“Perché?…tu credi che sia l’acqua a essere
magica. Magari nessun altro è giunta alla stessa conclusione!” disse Emma “E
poi la mia era solo una supposizione. Sto cercando di non vedere le cose come
sembrano!”
“Potrebbe essere, ma come testiamo questa
teoria?” chiese Henry “Dovremo mettere le mani in quelle acque per arrivare a
prender della terra!”
“Forse non tutto il terreno che ci interessa è
stato ricoperto da questa acqua andata a male. Direi di tentare!” disse Killian, avvicinandosi alla riva del lago, facendo ben
attenzione a non toccare il liquido. Ma prima che potesse prenderne un po’,
qualcosa uscì dal lago per aggredirlo e schizzando l’acqua, colpì Killian sulla mano buona.
L’uomo urlò mentre si gettava a terra per il
dolore dell’acido che gli bruciava l’arto, mentre Emma correva al suo fianco
per vedere cosa fosse successo.
“Killian, stai bene?”
L’interpellato aveva il volto contratto dal
dolore e disse “No, qualcosa è uscito dal la lago e…brucia come l’inferno!”
disse l’uomo, strofinandosi la mano sulla giacca per eliminare i residui di
acqua.
Altre creature cominciarono ad uscire ed Emma e
Killian riuscirono ad allontanarsi prima di essere
colpiti da altre goccie.
“Come diavolo fanno quelle creature a vivere li
dentro. Non posso credere che solo perché sono creature infernali, possono
tranquillamente nuotare all’interno di quelle acque!” disse Killian.
“Sembrano piragna…con zampe, piragna anfibi
direi, il che li rende particolarmente
pericolosi! ” disse Henry.
Quegli esseri cominciarono a saltare verso di
loro e quelli in acqua spruzzavano getti di liquido bollente, come se sapessero
che il loro habitat per loro era un’arma da temere.
Regina utilizzò i suoi poteri per spedire
indietro quegli animaletti, ma sembravano essere resistenti a qualunque colpo
magico e la cosa non sorprese i presenti. Per sopravvivere in quelle
condizioni, dovevano aver sviluppato una resistenza incredibile.
“deve esserci qualcosa qui che può tornare
utile alla nostra missione!”disse Regina “La maggior
parte delle volte in cui siamo stati attaccati non è stata una coincidenza, ma
era un modo per impedire ad Emma di salvare il mondo!” disse Regina, abbinando
subito dopo il suo potere con quello della salvatrice per allontanare ancora
mostriciattoli, ma cacciati alcuni, il doppio sembravano spuntare fuori.
Killian ed Henry usavano le loro rispettive lame per
abbatterli e poterono notare che se tagliati, questi esseri si fermavano.
“Qualunque cosa siano sti cosi, non sono immuni
alle armi da taglio!”
Regina ed Emma furono ad un tratto felici di
essersi portate delle armi con loro per qualsiasi evenienza, ma era comunque
difficile centrare quegli esseri al momento giusto, oltre al fatto che erano
molto numerosi.
Emma alzò
una barriera avvolgendo tutti, per consentire un time out e discutere
tra loro “Direi di ritirarci e pensare ad un piano di attacco. Se è vero quello
che dice Regina e qui c’è veramente quello che cerchiamo, non otterremo niente
in questo modo!”.
Tutti annuirono e corsero lontano dal lago e
una volta che giunsero in una piccola boscaglia ormai morta, sentirono Henry
urlare di dolore.
“Henry!” dissero all’unisono sia Emma che
Regina, per poi comprendere cosa fosse successo, quando l’uomo cadde a terra
tenendosi la gamba. Un piragna infernale li aveva seguiti e quando abbassarono
la guardia, aveva attaccato il mal capitato Henry.
Killian con il suo uncino, infilzò la bestiola che per
il trauma aprì la bocca, lasciando la gamba e cadendo a terra.
Regina vedendo ancora il pesce muoversi, per la
rabbia di aver ferito il figlio, gli diede una pedata e con quel colpo,
qualcosa uscì dalla bocca dell’animale.
Emma ricorse subito ai suoi poteri per curare
il figlio, ma non gli passò inosservato quanto sputato dall’essere.
“Che cos’è?” chiese curiosa.
Regina raccolse l’oggetto misterioso e lo
osservò “è…è un sasso, lo avrà mangiato per sbaglio!” disse la donna pronta a
lanciarlo via.
“Aspetta, se quel sasso proviene dal lago e
ogni schifosissimo pesce ne ha ingerito uno, ecco spiegato come fanno a vivere
in quelle acque senza sciogliersi!” disse Killian.
“Ma certo. È un sasso magico e di per sé, è
resistente alla magia. Spiegherebbe perché erano facili da eliminare con le
armi, ma non con la magia. Abbiamo la soluzione!” disse Henry alzandosi in
piedi.
“Aspetta a cantare vittoria Henry e se non
fosse così?” chiese Emma poco convinta.
“Andiamo love, dove è finito il tuo spirito
ottimistico. Sei stata tu a dire che era il terreno magico e non l’acqua!”
disse Killian.
“Si, ma mi sembra di aver anche detto che era
una supposizione. Inoltre non sappiamo se quel sasso proviene veramente dal
lago!” disse Emma.
“l’unico modo per scoprirlo è provarlo!” disse
Regina, tirando fuori la borraccia.
“è la nostra ultima fonte di acqua, non possiamo sprecarla così!” disse
Emma.
“Non ci basterebbe comunque se le cose ci
andassero male e noi dovremmo trovare un’altra soluzione, quindi perché non
tentare?” chiese Regina.
Emma si arrese e annuì e osservò la sua amica,
mettere il sasso dentro alla borraccia.
“Ecco, ora dobbiamo solo trovare il modo per
capire se funziona!” disse Regina.
“So io come!” disse Emma, afferrando la
borraccia e prendendo la mano ferita di Killian.
“Vediamo se riusciamo a evitare di metterti un
secondo uncino!” disse Emma divertita, sapendo che lo avrebbe curato lei, nel
caso l’acqua non avesse funzionato.
“Non è divertente Swan,
prendere in giro un malato!” disse Killian con un
finto broncio.
L’acqua gli si posò sulle bruciature e da li a
poco, per la gioia di tutti, queste guarirono.
Emma tirò un sospiro di sollievo e sedendosi a
terra cominciò con una mano a massaggiarsi la schiena, cosa che non sfuggì a
Regina, ma purtroppo l’ingrato compito di ricordare loro che non era finita
toccò a lei. “Adesso manca l’ultimo ingrediente...il più difficile da reecuperare: la scintilla di un dark one!”