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Autore: Jade Tisdale    05/08/2019    0 recensioni
[Nyssara]
Andò da lei; la trovò sul letto, rannicchiata su sé stessa, con le palpebre abbassate. Chissà da quanto dormi, si chiese. Le accarezzò delicatamente la tempia sinistra, spostandole i capelli sudati dalla fronte.
Anche Sara ce l’aveva fatta. Anche lei, come Nyssa, era tornata a casa; era tornata da
lei.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nyssa al Ghul, Sarah Lance
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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OTP prompt:
Imagine person A of your OTP retiring early because she’s completely and utterly exhausted after an all-nighter. She sleep for a considerable length of time. Person B comes home, hours later, to find A asleep. Not wanting to wake A, she instead slip under the covers and cuddle close to A. Person A, having anticipated this, embraces her closely and together they fall asleep as though they’d been sleeping together the whole time.

 

 

 

 

Cuddles and hugs

 

 

 


A Nanda Parbat, la notte calava sempre prima del previsto.
Non appena la luna si levava nel cielo, l’oscurità plasmava la città a proprio piacimento, mentre le tenebre abbracciavano i suoi silenziosi abitanti, donando alle loro anime un po’ di pace fino al sorgere del sole.

Quella sera, allo scoccare della mezzanotte, la Testa del Demonio si ritirò nelle sue stanze. Ra’s al Ghul amava la notte, le sue forme, i suoi sospiri, e i demoni che portava con sé. Ogni sera andava a dormire con la consapevolezza che il giorno seguente alcuni dei suoi uomini sarebbero tornati a casa vittoriosi, mentre altri non avrebbero più fatto ritorno.
Ta-er al-Sahfer faceva parte della prima categoria. A Ra’s quella donna non piaceva particolarmente, ma sapeva di poter fare affidamento sulla sua forza e sulle sue abilità. E poi, tralasciando i problemi che il suo arrivo aveva provocato tra lui e sua figlia, Sara Lance era una delle poche combattenti ancora in vita ad essersi guadagnata la fiducia del Demonio.

Quella notte, mentre la città dormiva, Sara fece ritorno a Nanda Parbat con le forze ridotte al minimo. La sua missione era stata una passeggiata, ma era nella Lega da tanti anni ormai, e le cicatrici sul suo corpo aumentavano giorno dopo giorno.
Giunta nella sua camera, tolse l’armatura, fece una doccia veloce e si buttò sul materasso. Erano le quattro di mattina, Nyssa non sarebbe tornata fino al pomeriggio successivo e lei era stanca morta. Che senso aveva restare a guardare il soffitto fino al suo arrivo?
No, questa volta non l’avrebbe aspettata. Era troppo stanca; Nyssa avrebbe capito.

Il giorno seguente, non appena mise piede a Nanda Parbat, Nyssa inspirò a pieni polmoni. L’aria di casa era una delle poche cose in grado di tranquillizzarla dopo una missione difficile come quella che aveva dovuto affrontare la notte precedente.
Aveva una fame tremenda, ma al tempo stesso, il suo corpo la implorava di concedersi un po’ di riposo. Andò a fare un bagno caldo, grattando via il sangue che aveva aderito alla sua pelle, per poi emettere un sospiro di sollievo.
Era a casa. Nessuno poteva farle del male.
Anche quella notte, ce l’aveva fatta: era a tornata da lei. Era tornata dalla sua Sara.
Sara.

Si rivestì in fretta, col cuore che batteva al ritmo della pioggia che si scagliava incessantemente sulle finestre. Andò da lei; la trovò sul letto, rannicchiata su sé stessa, con le palpebre abbassate. Chissà da quanto dormi, si chiese. Le accarezzò delicatamente la tempia sinistra, spostandole i capelli sudati dalla fronte.
Anche Sara ce l’aveva fatta. Anche lei, come Nyssa, era tornata a casa; era tornata da lei.
Nyssa si infilò lentamente sotto alle coperte, accoccolandosi vicino alla sua amata. Si lasciò andare all’ennesimo sospiro di sollievo, premendo la fronte contro la sua. E Sara la strinse a sé.













Si vede che la sessione estiva è finita? Si vede? ♥
Non riesco a scrivere molto ultimamente (si vede? heh), ma questa la volta, la colpa è interamente dell’uni. In questi mesi mi ha letteralmente assorbita, ma sono molto contenta della mia scelta e posso dire con certezza ne vale la pena.
Anyway, ormai avrete capito che il mio amore per queste due cuties è eterno, perciò spero di avervi addolciti un po’ c:
See you soon!


Ah già, dimenticavo il mio headcanon, giusto per aggiungere ancora un po’ di zucchero a questa storia: alla fine, quando Sara abbraccia Nyssa, le mette un braccio intorno alla vita, ovviamente ha ancora gli occhi chiusi per far credere a Nyssa che stesse dormendo, ma in realtà è sveglia e non riesce a trattenere un sorriso perché dentro di sé anche lei pensa “che bello, è tornata da me”.
Ecco. L’ho detto.

   
 
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