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Autore: Miss Rossange Stucky    08/08/2019    5 recensioni
Come si cura un super soldato? Forse l'unica medicina efficace è l'amore....
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James continuava ad agitarsi nel letto.
Ormai le lenzuola erano un ammasso informe attorno a lui, completamente bagnate di sudore, nonostante Steve gliele avesse cambiate da meno di un’ora.

La febbre non accennava a scendere e lui era sempre più preoccupato…come si cura un super soldato?

Quando Steve era solo un ragazzino malaticcio, Buck era sempre lì con lui, per fargli compagnia e convincerlo a prendere tutte le medicine.
La sua sola presenza era la cura migliore. Gli teneva la mano, gli cambiava le garze bagnate di acqua fresca sulla fronte…meglio di un infermiere.
Poi gli raccontava aneddoti di cose che sentiva o vedeva in giro, più o meno arricchiti di particolari fantasiosi, così, solo per farlo divertire e distrarlo dai suoi malanni.

Ma adesso la situazione era completamente diversa. Non erano più ragazzini, in mezzo era passata la guerra, l’orrore dell’HYDRA, il ritorno di Bucky e mille altre battaglie. In tutto questo non era mai capitato che uno dei due si ammalasse.
Ora, Steve si trovava ad assistere James colpito da chissà quale virus (a cui lui, invece, era immune) e, nonostante le indicazioni dei migliori medici, non sembrava esserci alcun miglioramento.

“No! Fermi!”

Steve sussultò a quelle grida. James era in preda a un delirio causato dalla febbre, precipitato di nuovo negli incubi lasciati nella sua mente dalle torture subite.

“Buck, hey, sono Steve, sono qui con te…sei al sicuro”

Bucky spalancò gli occhi e lo afferrò con forza per la maglietta.

“Scappa! Ti prenderanno!”

Steve rimase impietrito. Non erano ricordi di torture, Buck stava sognando che Steve era in pericolo…si preoccupava per lui.

Il cuore prese a battergli furiosamente nel petto, l’emozione generata da quella scoperta e il dolore che gli procurava non riuscire ad aiutare il suo Buck, lo stavano sopraffacendo.
Ma doveva riprendersi, non poteva comportarsi come un bambino sconvolto, che razza di Avenger era?

Abbracciò stretto James e prese a sussurrargli parole rassicuranti, accarezzandogli la schiena.

Dopo qualche minuto Buck smise di tremare e parve calmarsi.
Allora Steve lo fece adagiare di nuovo sul letto, dopo aver tirato via le lenzuola bagnate e si stese accanto a lui.

James aveva richiuso gli occhi e il suo respiro era quasi regolare.

Steve gli liberò la fronte e le guance dai ciuffi umidi e gli depose un lieve bacio su una tempia.

“Ti amo”, sussurrò. Ma James non reagì perché ormai si era riaddormentato…o forse no, perché un piccolo sorriso aveva disteso le belle labbra pallide.

Steve però non lo vide, perché la stanchezza aveva preso il sopravvento e si era anche lui addormentato, stretto al suo Buck: era quella l’unica medicina di avevano entrambi bisogno.
   
 
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