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Autore: Thanos 05    10/08/2019    4 recensioni
(Spin-off di "JIID: Story of a thief")
Mi incamminai verso il motel in cui alloggiavo, dando un rapido sguardo a questo posto durante la notte, devo dirlo... è abbastanza squallido. 
<< Spazzatura per terra, barboni, lampioni che non funzionano, tra tutti i posti proprio qua mi doveva mandare, eppure lui sa che avrei un compito più importante di andare a prendergli un nuovo abito! >>
Mi fermai quando notai che davanti a me si stavano facendo sempre più vicine delle luci, di certo non potevano essere i fari di una macchina visto che qui era una zona solo per pedoni, anche se non mi aspettavo che questa gente seguisse le regole, anche quelle basilari. 
<< Motociclette? >> Un gruppo di centauri è proprio quello che mi aspettavo da queste periferie, vediamo cosa fanno potrebbero tornarmi utili.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Spin-off di "JIID: Story of a thief")

Capitolo 1

Non fu un giorno tipico, ovvio, non ero in casa mia, anzi non ero neanche nella mia città, ero finito in questa piccola cittadina dimenticata da Oum a fare una commissione per mio padre: ritirargli i vestiti nuovi dal suo sarto di fiducia. 
Malgrado non capissi il perché di affidarsi a una sartoria così lontana invece di una delle tante a casa nostra, non potei non acconsentire ad una richiesta di mio padre.
"Chissà, magari la qualità compensa la distanza"
<< Ecco a te Drake. >> Disse il proprietario nonché unico dipendente della sartoria, mentirei se dicessi che la sua stazza non mi aveva impressionato:
Alto, grosso e possente, un viso da duro adornato da folte basette e un paio di occhiali tondi sugli occhi, che sfiguravano su quel corpo da lanciatore di tronchi.
Ma la parte più curiosa erano le mani: non avrei mai pensato che quelle dita a salsicciotto, grosse all'inverosimile, potessero lavorare con macchine da cucito, ne scopro sempre una nuova.
<< Grazie, signo- >> Mi interruppe prima che potessi finire la frase.
<< Chiamami Igor, non vedo ragioni per essere formali, manda i miei saluti a tuo padre, mi è dispiaciuto che non sia venuto questa volta, ci facciamo sempre una bella chiacchierata in queste occasioni. >> Rispose il bestione con un sorriso sul volto.
<< Purtroppo aveva troppi impegni per venire. >>
<< Capisco, non sai che paura mi hai fatto quando ti ho visto, per un attimo pensai che Dominik si fosse ringiovanito vista la somiglianza, non sapevo neanche avesse un figlio. >>
Si mio padre non ha mai parlato molto di me, o almeno non era entrato nel dettaglio, per molti suoi vecchi amici "Drake" era l'acronimo di un suo antifurto brevettato, e se non parlava di me di certo non diceva niente sugli altri. 
Me ne stavo per andare dalla sartoria, quando Igor mi richiamò. 
<< Ah, scusa se sono di disturbo, ma se vedi mio figlio Ivan puoi dirgli di rientrare? Ormai il suo coprifuoco è passato da un bel po'... non puoi sbagliare, spicca per altezza in mezzo a tutti gli altri ragazzi, come il suo vecchio d'altronde. >>
Solo allora notai che era veramente tardi, ormai si cominciano a intravedere le prime stelle, mi ero trattenuto a sufficienza, sistemai i vestiti dentro la mia valigia, mi ripulii in fretta gli occhiali e comincia a dirigermi verso la porta. 
<< Lo farò. >> Promisi prima di uscire.
Una volta essermi allontanato mi voltai di nuovo verso il negozio, la scritta "Volkov's" faceva da insegna a quel che a un primo sguardo pensavo che fosse un negozio di serie C, ma devo dirlo, l'interno è molto migliore di quel che il posto fa sembrare. 
Mi incamminai verso il motel in cui alloggiavo, dando un rapido sguardo a questo posto durante la notte, devo dirlo... è abbastanza squallido. 
<< Spazzatura per terra, barboni, lampioni che non funzionano, tra tutti i posti proprio qua mi doveva mandare, eppure lui sa che avrei un compito più importante di andare a prendergli un nuovo abito! >>
Mi fermai quando notai che davanti a me si stavano facendo sempre più vicine delle luci, di certo non potevano essere i fari di una macchina visto che qui era una zona solo per pedoni, anche se non mi aspettavo che questa gente seguisse le regole, anche quelle basilari. 
<< Motociclette? >> Un gruppo di centauri è proprio quello che mi aspettavo da queste periferie, vediamo cosa fanno potrebbero tornarmi utili.
Si avvicinarono e mi circondarono, andavano in cerchio sui loro mezzi girandomi intorno come avvoltoi, avevano tutti un casco da motociclista e un cappotto di pelle, sarebbero stati quasi minacciosi se non fosse per un unico dettaglio... per essere una gang di motociclisti... ci dovevano essere delle moto, non biciclette, che delusione. 
<< Ehy nerd, che bella valigetta che hai! >> Nerd? Soltanto per il mio camice nero e gli occhiali? 
Uno di loro si fece audace e cercò di andarmi contro prendendomi la valigetta, peccato che non riuscì a strapparmela di mano, infatti cadde dalla bicicletta finendo con la schiena a terra, giuro di aver sentito qualche osso scricchiolare. 
<< Ti serve una mano? >>
La stessa persona non si arrese e tentò in tutti i modi per strapparmela di mano, ma anche con tutta la forza non riuscì a farmi mollare la presa. 
<< Ma hai le mani fatte di titanio!? >>
<< Si. >> Gli rifilai un gancio dritto in volto, facendolo volare contro uno dei suoi amici in motocicletta. 
Erano in quattro, due a terra e gli altri due fermi a guardare lo spettacolo indietreggiando. 
<< M-ma perché continuo a fare questo stupido gioco?! >> Disse quello che ha provato a togliermi la valigetta, la voce non nascondeva il dolore per l'urto, ti tolse il casco facendo uscire dei lunghi capelli biondi. << Me ne vado! >>
<< Andiamo Jimmy! Non dirai sul serio. >> Disse il compagno che aveva colpito, anche lui si tolse il casco facendo vedere un paio di orecchie canine, ora che guardo meglio era molto più giovane di quel che pensavo, non è che la sua bicicletta aveva le rotelle? 
<< È da quando ho una ragazza che lo sto dicendo! Quel tipo mi ha appena dato una ragione in più per smettere di fare il "teppista", se ora anche tipi così mingherlini possono far così male con un pugno allora non ci tengo a continuare a fare questi stupidi scherzi! >>
Era una situazione un po' imbarazzante, mi sono appena trovato in mezzo a una litigata tra compagni di squadra, odio quando succede. 
<< Vuoi veramente che ritorniamo da Jack e glielo diciamo!? Quello ci ammazza! >>
<< Che si fotta quell'idiota, è da almeno otto anni che facciamo questo gioco e lui continua a crederci come se fosse veramente il "Grande Capo della Gang", ora mi sono scocciato. >> Si rimise il casco e riprese la bicicletta a terra, e anche se tutti gli altri cercarono di persuaderlo dal suo scopo lui riaccese il faro della bici e se ne andò... Devo dirlo, non mi aspettavo tutto questo
<< Adesso cosa facciamo?! Non abbiamo niente e abbiamo perso pure Jimmy! >> Si disperò il fauno cane, mentre un suo compagno dalle braccia tatuate tentò di consolarlo con una pazza d'incoraggiamento.
<< Su su, non è la fine del mondo Billy, magari Jack è di buon umore questa volta e sarà comprensivo! >>
<< Ne dubito Lars. >> Disse l'ultimo membro della squadra << È da due mesi che alla monosala non danno un film che gli va a genio! >>
<< Perfetto. proprio perfetto! Non abbiamo niente e abbiamo perso Jimmy, ora lui ci concia per le feste! >>
La loro disperazione gli fece dimenticare di me, per cui li riportai alla realtà.
<< Scusate... c'è la mia valigetta. >>
Tutti voltarono lo sguardo verso di me, con un'espressione scioccata, eppure tutti erano troppo spaventati per attaccarmi e provare a prenderla con la forza, ovvio visto il gancio di prima
<< Ehm... non preoccuparti, possiamo farne a me-. >>
<< Oh non avete capito, ve la do volentieri. >> Dissi porgendogli la valigia. 
<< D-davvero? >>
Non dissi niente continuando a porgergli la valigia come segno di assenso. 
<< Grazie mille!... aspetta, non è che poi ci vai a denunciare a qualcuno? >> Gridò quello che si chiamava Lars sospettoso, quanta diffidenza in questi paesani. 
<< Hai la mia parola, ma a una condizione: verrò con voi al vostro "covo", insomma dove c'è questo "Jack", sono curioso di conoscerlo. >> Il capo di una banda che incute timore in questi tre polli, chissà che tipo era. 
<< Ehm, non saprei, Jack non sarà feli- >>
<< Prendere o lasciare. >>
<< Ma ti di dico che- >>
<< Prendere. O. Lasciare. >> Scandii per bene le tre parole, magari avrebbe capito meglio. 
<< OK ok, accettiamo! >> Disse il componente del gruppo ancora senza nome intanto che Billy stava per prendere la valigia con un gran sorriso in volto, gli avevo appena risolto il problema del giorno. 
<< Oh per Oum! GRAZ-AAAAH! >> Il suo urlo riecheggiò per la strada mentre il peso della valigia lo trascinò con se nell'asfalto.
<< Ma che c'è qua!? >>
<< Cose. >> 
<< Mi potresti aiutare? >>
<< No, vedo che hai degli amichetti giusto? Fatti aiutare da loro. >> Gli altri due componenti della "gang" corsero all'aiuto del fauno, ma anche con tutti loro messi insieme ebbero grande difficoltà a sollevarla. 
<< Come facciamo con le biciclette!? >>
<< Lasciatele qua, trascinerete la valigia. >> Dissi come suggerimento, un po' di pietà l'avevo anche io. 
<< Ma... >>
<< La trascinerete per tutto il tempo fino al vostro "capo", altrimenti dovrete affrontare oltre a Jack anche la mia di ira, odio quando un patto viene annullato solo per incompetenza di una delle due parti, non mi importa se fate a turno o tutti insieme, l'importante è che svolgete questo compito. Capito? >>
Non ebbero voglia di replicare e seguirono gli ordini, penso che nessuno di noi si aspettava una giornata simile, per loro fortuna avevano il loro "covo" abbastanza vicino, e indovinate dov'era?
In una discarica... qualcuno qui vede troppi film, beh ormai ero lì, e volevo proprio vedere che tipo era questo "Jack". 

Nella discarica di quella piccola cittadina mancavano due cose a me molto care: il buon odore e il silenzio. 
<< Ecco! Così impari bestione! >> Disse, con un tono di voce molto alto, un ragazzo che vestiva con una larga felpa nera con cappuccio, il quale era abbassato e faceva vedere i lunghi capelli disordinati neri come la pece, ad adornare il tutto c'era una maschera da hockey, alzata però, che lasciava intravedere la carnagione scura del ragazzo e i suoi occhi color ambra. 
<< Per favore amico! Mio padre si starà preoccupando! >> Si lamentò il suo interlocutore, si mostrava come un ragazzo molto più grosso del suo amico, muscoloso, e la differenza di forma non era l'unico elemento che li distingueva, quest'ultimo aveva abiti molto migliori e ordinati rispetto al ragazzo con la felpa, inoltre era un fauno, un grosso e appuntito corno da rinoceronte era impossibile da non notare. 
Per cosa si stava lamentando? Di poter andare a casa, ma il suo capo aveva altri programmi per lui... ovvero giocare ancora e ancora ai videogiochi su una vecchia console!
<< Solo un'ultima volta Rhino! >> Ovviamente non era il vero nome del fauno, ma imparai presto che il disgraziato era solito dare soprannomi a tutti.
<< Lo dici ogni santissima volta Jack! Tanto tu lo sai che mi batti sempre! Non riesco a giocare con le mie mani grosse a questi giochi! >> Ed era vero, il fauno aveva le dita a salsicciotto e non riusciva a premere bene i tasti o a muoversi quando vorrebbe, non riusciva a giocare bene, e questo si traduceva con la onnipresente vittoria di Jack... 
<< Se ti arrendi non lo saprai mai amico! Magari la prossima volta vinci tu! >> Ovviamente neanche Jack ci credeva, sapeva benissimo che era più probabile che un ursa passasse attraverso la cruna di un ago, per questo gli piaceva giocare con lui, adorava le vittorie facili. 

La discarica si presentava come una struttura abbastanza grande e spaziosa, tutto era nascosto con alti pali di legno adornati in cima con del filo spinato mentre sull'ingresso si ergeva un grande cancello di ferro arrugginito.
I miei tre accompagnatori, di cui intanto avevo scoperto che l'ultimo membro ancora nell'anonimato si chiamava Michael, erano grondanti di sudore e visibilmente distrutti, nulla di strano però, basti pensare che hanno dovuto, per la maggior parte del tragitto, trascinare la mia valigia formando una scia sull'asfalto.
<< Quindi, è questo il posto? >> L'unica altra cosa interessante sull'aspetto esteriore di questo luogo erano dei cartelli fatti a mano e incollati alla meglio sull'entrata, con scritte come: "Vietato l'accesso alle ragazze", "Chi disturba verrà fatto rotolare giù per la pila dei rifiuti" ed altre idiozie simili.
Non avevo voglia di leggerli tutti, alcuni avevano anche evidenti errori grammaticali... ma questo Jack quanti anni aveva?
<< O-oh non facci caso, quei cartelli sono lì da anni, forse anche prima di Jack, ma non ha mai avuto voglia di toglierli. >> Michael risolse il mio dilemma ma mi aveva dato da pensare, forse non erano la prima "banda" di questo posto, avrei reputato dopo se fare qualche ricerca.
Lars andò davanti al cancello per urlare che erano arrivati.
<< Parola d'ordine! >> Rispose una voce all'interno della discarica,
<< Andiamo Jack! Non possiamo farlo ogni volta! Sai che siamo noi! >>
<< Parola d'ordine! >>
<< E va bene! "Rubinetto Rosso Rubino"! >> E il cancello si aprì, quindi avevo sentito per la prima volta la voce del loro capo, posso descriverla solo come molto fastidiosa e insolitamente alta come volume, ma la cosa veramente fastidiosa era la crescente consapevolezza di trovarsi nel bel mezzo di un gioco per bambini.
<< Vediamo se vale il mio tempo... >> Mi addentrai dentro, seguito dagli altri, e sarò sincero: mi aspettavo di peggio.
Grandi pili di cianfrusaglie e spazzatura raggiungevano vette impensabili, eppure c'era una grande zona libera in mezzo a tutto questo caos con addirittura vari mobili messi come se fosse un salotto, spiccavano sopratutto una televisione di un modello abbastanza vecchiotto e un altrettanto vecchio divano posto davanti a esso, le cuciture e le molle esposte non facevano altro che aumentare ancor di più il suo aspetto decadente, seduto su di esso c'era un ragazzo che spiccava sopratutto per l'altezza, Ivan forse? 
<< Eccovi qua, ci avete messo una vita questa volta, non ditemi che vi siete di nuovo fermati dalla nonna di Lars per i biscotti! >> Incredibilmente il capo della banda non mi aveva ancora notato, se ne stava lì, vicino al pulsante per aprire e chiudere il cancello, con una ridicola maschera da Hockey e il cappuccio alzato, gli bastava vedere quattro figure e a lui andava bene.
<< Senti, Jack... non hai notato qualcosa di differente? >> Disse in maniera timorosa Billy, si sarà voluto togliere il dente il prima possibile.
<< Che intendi? Lars si è di nuovo fatto un finto tatuaggio? >>
<< No! Qualcosa di differente nel gruppo! >>
E poi il genio si mise a contarci.
<< Bhe siete in quattro come semp-... >> Poi cominciò ad aguzzare lo sguardo sulla sua banda, puntando ognuno di noi uno alla volta << Michael, Billy, Lars e... >> poi puntò verso di me, decisi di rendere le cose più facili.
<< Se te lo stai chiedendo, non sono Jimmy, l'ultima volta che l'ho visto se ne stava andando per raggiungere la sua ragazza. >>
Rimase in silenzio, con un tic all'occhio, pronto forse per una bestemmia o per urlare contro ai suoi sottoposti, incredibilmente fece tutti e due.
<< MA PORCO OUM! Ve l'avevo detto di persuaderlo dall'andarsene! CI VOLEVA TANTO?! >>
<< Ma... >>
<< Niente ma Cucciolo! >>Suppongo che fosse il soprannome di Billy. << Incredibile! Ora siamo solo in cinque! Può andare peggio? >> 
Ci fu poi qualche secondo di silenzio, interrotti poi da un jingle alla TV.
<< Ehy! Ho fatto un nuovo record Jack! >> Disse il grande ragazzo sul divano. 
<< C-cosa!? Mi prendi in giro!? Da qua! Non ci credo neanche se lo vedo! >>
E come se si fosse scordato di tutto andò a sedersi sul divano, strappando il controller al suo amico, per giocare, credo che fosse deciso a punire questa "offesa" di essere stato battuto a un videogioco, e l'offesa forse era più grave visto che l'altro ragazzo non deve aver giocato al meglio visto le grandi mani che si ritrovava. 
<< Posso andare a casa ora? >>
<< Eh no! Ora mi spieghi come mi hai battuto! >>
<< Ho premuto solo i tasti a caso! >>
I due cominciarono a discutere per ben cinque minuti, la voce di Jack superava quella del fauno, intanto io venni avvicinato da Michael. 
<< Ecco, ora è il momento in cui puoi andare via! È troppo distratto per controllarci! >> Per un secondo avevo pensato veramente di andarmene, avevo ben altre cose sui versare le mie energie, e non avevo tempo per... dei teenagers annoiati e intrappolati in questo gioco infantile, tuttavia... 
<< Non vedevo questa console in commercio da anni, non pensavo che nei cassonetti si potessero trovare simili rarità. >> Dissi mettendomi davanti allo schermo, di proposito, quella console era molto vecchia ed era praticamente fuori commercio, non se ne trovavano più in giro, se non ad alto prezzo, inoltre c'erano un sacco di giochi, per la maggior parte schifezze, solo allora notai come facevano ad avere una TV in questo posto, è tutto collegato ad un alimentatore, che teorizzai fosse ad un passo dall'esplodere.
<< Ehy! Togliti di mezzo nerd! Sto cercando di fare un nuovo record! >>
<< Non dovrebbe essere difficile, i punteggi su questo gioco sono imbarazzanti. >> Dissi indicando la parte dello schermo che segnalava i punteggi. << Sul serio, a malapena superi le cinquanta decine. >>
<< Oooh, ma guarda, il nerd pensa di far meglio! >>
<< Io so di far meglio, vuoi una prova? >> Jack disse a Ivan di dargli il suo controller, e questo felicemente me lo diede. 
<< Ah, Ivan giusto? Tuo padre mi ha detto di dirti che sei in ritardo per il coprifuoco. >>
<< VISTO JACK?! Ora meglio che vada! >>
<< Tu non vai da nessuna parte bestione! >>
<< Andiamo Jack! Si starà preoccupando da morire! >>
<< Sei più grosso di chiunque abbia mai incontrato, al di fuori di tuo padre, cosa diavolo devi avere paura!? Sai i patti, più tempo rimani e più confezioni di Bacon ti darò! >> Il fauno semplicemente trattenne una bestemmia e andò, come gli altri, a vedere la nostra partita, ho il sospetto che il pulsante per aprire il cancello fosse rotto visto che non erano scappati, o magari erano solo curiosi.
Almeno da quella chiacchierata appresi che bisognava prendere per la gola quel fauno, un informazione scontata forse ma di certo non futile. 
<< Era meglio se te ne andavi a casa! La tua mammina sarà preoccupata! >>
<< Temo che nel mio caso il problema non si ponga. >>
Il primo gioco fu un picchiaduro a incontri in 2D, nonché il primo di una fortunata serie ancora incorso.
Vi riassumo quei quarantacinque minuti di giochi. 
L'ho battuto al picchiaduro svariate volte, scelsi un personaggio mingherlino mentre lui andava sui personaggi muscolosi ma non li sapeva usare. 
Un gioco di kart dove l'ho superato di parecchi giri. 
Uno sparatutto, dove ho almeno quintuplicato il suo punteggio 
Un altro gioco di combattimento ma con dei mostri giganti, l'ho stracciato anche lì. 
E per finire, stranamente, un "Quiz game", non serve che commenti sul risultato.
Alla fine di tutto questo posso giurare di aver visto del fumo uscire da quella testa vuota di Jack, devo dirlo, per quanto sia stato deludente trovarmi un tipo del genere come "capo" di tutto questo è stato un piacere umliarlo in questo campo. 
<< Come diavolo ci riesci!? >>
<< Semplicemente conosco i comandi. >>
Sinceramente, potrei dire che ero un esperto di queste cose sin dalla più tenera età.
<< Comunque... spiegami come sei finito qui! >>
<< Non vuoi continuare? >> Bastava vedere le mani di Jack che stavano quasi per spappolare il controller per capire che non voleva continuare a giocare, od anche solo a parlare di videogiochi. 
<< No che non voglio! Ora dimmi... Perché sei venuto qui!? >>
<< Volevo vedere questa roba della "gang", francamente? Abbastanza patetico. Ma in verità tutto questo è iniziato quando quegli idioti dei tuoi sottoposti hanno provato a rubarmi la valigia. >>
<< Che valigia? >> Gli indicai la valigia che i suoi sottoposti avevano con se, mentre iniziavo a pensare che avesse bisogno di occhiali da vista.
Come un fulmine, corse da loro per sottrargli la valigia, per poi cadere a terra miseramente, non si era davvero chiesto il perché quella valigia la portavano in quattro?
<< Che cosa in nome di Oum ci sta qua dentro!? >>
<< Aprila e lo scoprai. >>
<< E come diavolo si apre? >>
<< C'è un codice a tre cifre genio, ed hai finito gli aiuti, ora cavatela da solo >>
Dissi mettendo un nuovo gioco nella console, se dovevo stare qui tanto valeva fare qualcosa di divertente.
Vi risparmio la scena da cartone animato, dico solo che Jack non aveva la pazienza per provare tutte le combinazioni possibili e provò, dopo appena cinque tentativi di combinazioni casuali, a forzarla: piedi di porco, lamette e perfino il corno di Ivan! Ma niente!
<< Allora ci siete riusciti? È da mezz'ora che provate. >>
<< Ancora un attimo! Ci siamo quasi! >> Disse per poi provare a scassinarla usando il corno di Ivan, o provare a romperla a quanto pare, risultati deludenti, guardai lo scroll intanto, era abbastanza tardi rispetto alla mia tabella di marcia. 
<< Ok, finiamola. >> Posai il joystick e andai verso la "gang", questi intanto stavano tentando di aprirla con un approccio più elegante, usando una forcina ispirati da qualche film, non so di chi fosse la forcina per capelli e non era mia intenzione fare domande. 
<< Se permettete... >> Portai avanti il braccio con la mano aperta in avanti, segno per ridarmi la valigetta.
<< Oh no damerino! Questa cosa non se ne va finché non la apria- Ehy fermati! Sto parlando con te! >> Lo ignorai e andai a riprendere l'oggetto, ma ovviamente a Jack la cosa non piaceva e mi mise una mano sulla spalla per richiamarmi, odio quando gli adolescenti sono così insistenti!
<< Chi ti credi di ess- >> Mi girai di scatto e gli rifai un pugno dritto in volto facendolo volare verso un cumulo di rifiuti, atterrò in mezzo a degli pneumatici e rimase gambe all'aria.
<<... Proprio come a Jimmy >> Disse Michael.
<< Esatto proprio come a lui, non posso parlare di perdita di tempo, è stato divertente giocare a quei vecchi giochi ma ora ho altri impegni. >>
Mi diressi verso il cancello chiuso, purtroppo il pulsante per uscire ha avuto un corto circuito, così presi una delle sbarre e lo aprii manualmente, senza sforzo.
<< Dove credi di andare!? >>
Jack tornò alla carica, più furioso di prima, e a dirla tutta mi sorpresi, lo avevo colpito con molta più forza rispetto a Jimmy ed era ancora cosciente e nel pieno delle forze.
<< Amico, forse dovresti calmarti! >> Cercò di mediare Ivan, tra i due probabilmente era il più idiota ma almeno sapeva quando una battaglia era finita, Jack no.
<< E cosa vuoi fare? Prendermi a pugni? >>
<< Si! >>
<< Non sarebbe più utile usare una mazza o qualcosa di simile? >>
Sembrò sul punto di replicare per poi abbassare la mano e non dire niente andando a frugare in una cassetta per gli attrezzi per poi tirar fuori un cacciavite.
<< Non abbiamo un piede di porco? >>
<< Ma se lo hai lanciato fuori dalla discarica perché non riuscivi ad aprire la valigetta! >> rispose Billy
<< Dettagli! >> Poi alla fine si accontentò di una chiave combinata.
<< Con questo non farai più il gradasso! >> Urlò trionfante prima di accorgersi che ero ormai alle sue spalle.
Gli rifilai un altro gancio in faccia, l'impatto lo fece andare contro un altro cumulo di spazzatura, eppure... Si rialzò, ancora, ferito ma cosciente, gli altri intanto fecero un passo indietro, fu solo Ivan a prendere parola.
<< S-senti, perché non dimentichiamo tutto? >>
<< Gentile da parte tua preoccuparti del tuo amico, ma è stato lui a cominciare e penso che non si fermerà fino a quando non avrà avuto la sua rivincita. >> Dissi mentre un Jack ormai barcollante tentava di rialzarsi. << Ti arrendi? >>
<< Piuttosto uccidimi! >>
<< Oh, ok. >> Tirai fuori da una tasca del camice una pistola carica di polvere e gliela puntai contro tra lo sguardo spaventato dei presenti, sopratutto Jack.
<< Non dicevo sul serio! S-senti, regoliamo i conti in un altro modo! Come... come... >> 
Iniziò a riflettere, un lavoro arduo per lui credo, per aiutarlo cominciai a fare pressione sul grilletto, il suono dell'arma che si caricava poteva motivarlo.
<< Al parco! S-si, perché domani non regoliamo tutto al parco giochi!? >> Spero sul serio che non intendeva una sfida a chi andava più in alto con l'altalena, tuttavia... in fin dei conti potevo permettermi di spostare qualcosa nella mia tabella, non lo avrei fatto se non avessi trovato qualcosa per cui valesse la pena.
<< Ci sto, al parco domani pomeriggio alle sei, sarà meglio che non mi fate aspettare. >
Poi aprii il cancello di ferro manualmente, o per essere più corretto: lo sradicai dal terreno.
Potevo sentire gli altri sobbalzare intanto, sopratutto Jack, forse immaginando cosa potevo fare a loro, lo avrebbero scoperto presto in un modo o nell'altro.
Era buio pesto, nessuna anima viva per le strade e mentre andavo verso il mio motel mi arrivò una telefonata sullo scroll, lo presi e risposi già sapendo chi era. 
<< Si, scusa, devo posticipare il mio rientro, forse ho trovato qualcosa di interessante. >>



Note dell'autore:
Era da tempo che non pubblicavo! Complice la mancanza di idee e la pigrizia, ma da quando i miei OC erano comparsi nella storia di Manuel Darknight (che ringrazio a proposito per la supervisione e correzione di questi capitoli) avevo voglia di scrivere e pubblicare il loro "amichevole" incontro, di come si sono conosciuti, e come vedete già qui abbiamo Jack e Ivan in tutto il loro splendore! Non preoccupevi, presto vedremmo anche il nostro amichevole Kojo unirsi alla squadra!

 
   
 
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