Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: Tea_Drop    11/08/2019    1 recensioni
[Raccolta di Oneshot Katsudeku - Katsuki Bakugou x Midoriya Izuku]
Perchè la OTP ha bisogno di molto più amore, si.
....
1- Cuddles:
Izuku boccheggiò come un pesce fuor d'acqua e non seppe dirsi se per offesa o a causa dell'eccitazione che il biondo gli stava provocando con quel suo fare.
In più indossava solo un paio di boxer strettissimi!
Tutto ciò non lo aiutava sicuramente a darsi la giusta risposta.
Così disse l'unica cosa che gli passò per la testa
-Voglio delle altre coccole.
2- Tea
Si trascinò fino alla cucina e afferrò la tazza con la stampa di All might piena di te bollente ancora fumante.
Il suo Kacchan aveva calcolato i tempi di rientro in modo da fargli trovare il tè bollente... Un altro senso di colpa lo colpì al petto talmente forte da farlo scattare rapido in direzione del salotto.
3- Saturday Night Part 1:
Deku.
Deku sarebbe stato assolutamente perfetto con addosso quella roba.
E il suo fondoschiena non avrebbe fatto sicuramente una brutta figura fasciato da quelle calze sottilissime a rete. A differenza del cameriere quattrocchi che andava dritto come una tavola per le tagliatelle.
...
5 - Medieval Au
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Luna Park

Katsuki Bakugou non era conosciuto per essere un tipo romantico.
Non possedeva nemmeno troppa pazienza, si infervorava con un nonnulla e la sua grazia era paragonabile a quella di un rinoceronte nonostante il suo aspetto o le buone maniere che i suoi amati genitori avevano tentato di inculcargli.
Ma era un tipo coraggioso, non si arrendeva davanti a niente e accettava di buon grado una qualsiasi sfida gli si proponesse.
Invintare Midoriya Izuku ad uscire con lui per un appuntamento, comprendere e capire i propri sentimenti e tentare di non crepare di vergogna, lo considerava senza alcun dubbio la più grande prova di coraggio che la vita gli avesse buttato davanti al naso. Anche tentare di non tirare un cazzotto in faccia ad un Deku tutto sorridente che indicava qualunque cosa nel bel mezzo del loro cammino lo era.
Katsuki avrebbe voluto fare qualcosa che non fosse mordersi la lingua e seguire i passi dell'altro fiancheggiandolo e sbuffando arrabbiato.
Probabilmente, si disse, stava anche dando una cattiva impressione, come se quella giornata non lo stesse particolarmente divertendo o la presenza del verde irritando, ma non era affatto così!
La verità era che non aveva proprio idea di cosa fare, di come comportarsi: era pur sempre il suo primo e vero appuntamento, non era preparato abbastanza per quello. Avrebbe desiderato allungare una mano, afferrare quella di Izuku e stringerla nella sua, ma semplicemente lo stomaco gli doleva ogni volta che ci provava e piccole esplosioni rischiavano di fuoriuscire dai palmi a causa dell'elevata sudorazione nervosa.
E lui era nervoso, nervosissimo, ma doveva tentare di non farlo troppo vedere al suo amico d'infanzia o non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. In più era anche dannatamente orgoglioso e mai nella vita avrebbe ammesso che Izuku fosse in grado di metterlo in quell'enorme stato di confusione, imbarazzo e nervosismo.
Aveva già ammesso che gli piacesse, anche più del dovuto, e si diceva che quello bastasse e avanzasse per metterlo in ridicolo con se stesso e il resto dell'universo.
Ovviamente Deku non aveva capito niente -come suo solito-, non aveva capito che quello fosse un appuntamento e aveva captato il tutto come una semplice uscita tra compagni, amici. Bakugou gli avrebbe tirato un pugno anche per quello perchè, insomma: come si permetteva ad ignorare in quel modo i suoi sentimenti e continuare come se nulla fosse a sorridere al nulla? Ma entro fine giornata -e questo lo giurò il biondo- glielo avrebbe fatto comprendere in un modo o nell'altro. Doveva solo capire come.


-Kacchan...
Katsuki, occhi rivolti verso il cielo, mugugnò qualcosa in risposta al compagno facendogli capire di continuare e che non aveva voglia di sprecare fiato. Il caldo d'agosto lo stava letteralmente uccidendo e non sarebbe bastata una sola lavatrice per far resuscitare la propria amata maglietta nera.
In più Izuku lo aveva trascinato da una parte all'altra del luna park, sotto il sole cocente, costringendolo a salire su una qualunque giostra attirasse la sua attenzione da nerd.
Katsuki ovviamente l'aveva accontentato, non senza sbuffare come un treno a vapore, e non aveva fatto altro che accorciare le possibilità che gli rimanevano di fare una buona impressione con Deku. Come se mai avesse potuto farlo, si disse.
-Ti stai annoiando? Izuku puntò i suoi enormi occhi verdi sul profilo del biondo ed iniziò a rigirarsi tra le mani il contenitore vuoto del frappè.
Quando Kacchan gli aveva chiesto di uscire, sbattendogli con poca grazia quel biglietto sul banco di scuola, Deku era rimasto per un qualche secondo molto confuso dal tutto, ma poi aveva accettato di buon cuore.
Nemmeno ricordava con certezza l'ultima volta in cui aveva trascorso in quel modo così piacevole e tranquillo il suo tempo con l'amico. Anni, forse? Ma Izuku non ci voleva nemmeno pensare, non aveva troppa importanza, e l'unica cosa che desiderava era di aprofittare di quei momenti e di farne tesoro insieme a tutti gli altri.
E poi a lui Katsuki piaceva davvero tanto.
Non era quella forma di piacere che aveva per Uraraka o per Iida, no: era qualcosa di molto più forte, qualcosa che gli faceva aggrovigliare lo stomaco, battere il cuore fortissimo e desiderare con tutto se stesso di passare ogni singolo secondo della sua esistenza tra le sue braccia.
Che poi a sedici anni fare pensieri impuri era una cosa decisamente normale, ma insomma: se questi pensieri erano rivolti al tuo amico d'infanzia qualcosa di strano c'era, no? E all'inizio Izuku pensava davvero che fosse strano, ma poi si era fatto un'approfondito esame di coscienza arrivando al verdetto definitivo: gli piaceva Kacchan in un modo tutto speciale, lo amava.
Per tutti quegli svariati motivi si dispiaceva un pochino di vederlo così nervoso, silenzioso, sulle sue, quasi la sua presenza lo stesse mettendo di cattivo umore...
Lui non voleva affatto che Katsuki trovasse noiosa la sua compagnia e che non trovasse piacevole quella giornata.
-Fa caldo.- rispose Katsuki voltando lo sguardo in direzione di Izuku. -E poi si sta facendo tardi, è quasi ora di cena.
Izuku annuì silenzioso, distogliendo le attenzioni da quello sguardo rosso rubino in grado di bruciarlo come l'inferno, iniziando a torturare la cicatrice della mano con il pollice e dondolando le gambe nel vuoto della panca sulla quale stavano seduti.
Pensava che in fondo quella risposta non lo soddisfasse affatto, che non aveva levato un mezzo dubbio o pensiero dalla sua testa borbottante, ma che fosse il caso di chiudere lì il discorso prima di far alterare ulteriormente il compagno.
-Ti va di fare l'ultima attrazione prima di andare a casa, Kacchan?
Ci provò, Izuku.
Infondo tentare non gli sarebbe costato niente, se non un qualche tipo di rimprovero o parola spiacevole (cose alla quale era abituato oramai).
Bakugou corrucciò la fronte e storse il naso, in una smorfia di fastidio, ma si alzò di colpo dalla sua postazione borbottando: -Ma che sia l'ultima.
E si sarebbe schiaffeggiato anche quella volta, si, perchè non era affatto ciò che voleva intendere: non erano quelle le parole che sarebbero dovute uscire dalla sua bocca. Forse per questo motivo si ritrovò a mordere l'interno guancia sotto lo sguardo leggermente deluso dell'amico d'infanzia.
-Quale vuoi fare?- sviò il discorso il biondo.
Giurava davvero di volersi sotterrare insieme alle radici delle piantine, nell'aiuola alle sue spalle, dopo aver notato quella nota malinconica sul volto dell'altro.
-La ruota panoramica. Se ti va ovviamente...- sussurrò il verde iniziando a torturarsi le dita delle mani.
Katsuki giurava di aver sentito un “crack” e sperava davvero che dal nervoso non avesse distrutto un qualche osso. Non che fosse una novità, in fondo, che quell'impiastro finisse irrimediabilmente con il rompersi qualcosa.



Izuku se ne stava con la faccia spiaccicata -letteralmente- contro il vetro della cabina, a guardare il panorama che offriva la magnifica città illuminata dal sole che stava tramontando.
Katsuki aveva preso posto di fronte a lui, ma era decisamente interessato a ben altro tipo panorama.
Infatti, di sottecchi, non la smetteva di osservare Izuku: Izuku che si mordicchiava il labbro inferiore, Izuku che rifletteva in quei suoi enormi occhi verdi i colori del tramonto e lo stesso Izuku che aveva quelle guance morbide, cosparse di lentiggini, completamente di un bellissimo color porpora. Si chiese se quel colorito fosse dovuto al caldo o a cos'altro, ma non gli importava più di tanto il motivo.
Katsuki avrebbe voluto balzare su, afferrarlo per il colletto della maglietta e lanciarlo di peso fuori da quella cabina -troppo stretta per contenere tutte quei sentimenti- subito dopo avergli dimostrato in quale stato pietoso lo aveva ridotto.
-E' bellissimo, non trovi? Izuku aveva aperto bocca, lo stava guardando, gli aveva detto qualcosa e Katsuki si era ritrovato ad ingoiare saliva, un boccone amaro, con la sensazione addosso di aver perso l'uso dei polmoni: non riusciva a respirare a dovere.
Non aveva nemmeno fatto attenzione e...che cosa gli aveva detto?
Non poteva certo fare una figuraccia, chiedergli di ripetere perchè troppo preso dallo spiarlo per concedergli un minimo di attenzioni che gli stava richiedendo, e così si ritrovò ad annuire completamente a caso.
-Sicuro di stare bene, Kacchan? In quel momento non era sicuro di niente, figurarsi capire se stesse bene o male.
Ma decise di annuire nuovamente sapendo bene, in cuor suo, che le sue reali emozioni stavano trapelando impazzite e che Izuku non era scemo: lo conosceva fin troppo bene.
-Tra poco saremo di nuovo a terra e...
Katsuki gli premette con forza una mano sulla bocca intimandogli di stare zitto o avrebbe ridato di stomaco.
Aveva la testa che gli doleva, le mani che gli formicolavano, ma non aveva alcuna intenzione di scendere da quella macchina infernale.
Anzi! Se avesse potuto costringerla a bloccarsi, e dargli il tempo di liberarsi di tutti quei malori, lo avrebbe fatto più che volentieri.
Ma il tempo era proprio ciò che gli mancava: non ne avrebbe avuto ancora a sufficienza.
Izuku ancora lo guardava con gli occhi sgranati, come a chiedergli che cosa gli fosse preso così all'improvviso, e Katsuki si disse che non poteva tenerlo in quello stato fino alla fine dei giorni.
E così decise: tolse la mano dalle labbra di Izuku e ci si fiondò di colpo, in uno scatto coraggioso e repentino, senza dargli il tempo di elaborare la situazione, con le proprie fino a farle combaciare.
Le labbra di Deku erano buone, leggermente screpolate, proprio come aveva immaginato un sacco di volte: gli piacevano davvero tanto.
L'altro, dal canto suo, aveva sobbalzato sul posto, confuso da subito, ma dopo quel primo momento di smarrimento aveva ricambiato di buon grado quel gesto inaspettato.
Solo lui sapeva quante volte aveva immaginato di finire in una situazione simile: di venire baciato da Katsuki, dal ragazzo che amava, ed essere ricambiato pienamente.
Chiuse gli occhi, così, e si lasciò trasportare da quel piccolo momento di pace e imbarazzo comune.



-Questo significa che io ti piaccio?
Katsuki, mano destra nella tasca e sinistra agganciata a quella dell'amico d'infanzia, si fermò di colpo nel bel mezzo del cammino, rischiando che l'altro gli sbattesse contro la schiena. Poi si voltò verso di lui, gli mandò una di quelle occhiatacce velenose e infuriate che concedeva ai suoi peggiori nemici -Secondo te?- gli ringhiò contro, spaventando quei pochi passanti nelle vicinanze.
Izuku incassò il colpo abbassando sguardo e testa -Era solo per essere sicuro, ecco...-sussurrò, come a non volere che l'altro lo sentisse.
Bakugou roteò gli occhi e fece più salda la presa sulla mano del compagno -Allora puoi starne certo.- lo rassicurò con convinzione, annuendo con la testa. Izuku sorrise, le guance gli si tinsero nuovamente di quel colore che Katsuki amava osservare a contrasto con la carnagione del giovane, e lo abbracciò di slancio, appoggiando il volto sul suo petto palpitante.
-Ma non prenderti troppa confidenza.- borbottò il biondo, ricambiando il gesto con ancora più foga di Deku e appoggiando il mento tra i suoi capelli ribelli. Come sempre la sua bocca non andava d'accordo con ciò che gli suggeriva il cervello.






Spazio dell'autrice pigrissima

...alla fine torno per aggiornare questa raccolta, eh si.
Amo ancora tantissimo questi due figli e ce li vedo benissimo con qualunque cosa e in qualsiasi situazione.
Questa storia mi è stata suggerita da una mia amica e spero davvero di essere riuscita ad accontentarla <3
Ringrazio sempre tutti, anche i lettori silenziosi <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Tea_Drop