Dragon Ball, 'Vendetta' di Frida Rush su EFP Fanfiction

Il dittatore scese dal suo trono volante e camminò lentamente in mezzo alle due file di comandanti e soldati.

-Non ho intenzione di perdonare alcun fallimento per questa missione. Si tratta di un pianeta relativamente semplice da conquistare, con un popolo debole e una tecnologia sottosviluppata-
Mentre parlava passava lo sguardo da un generale all'altro, una tattica che utilizzava sempre per incutere terrore.
Sembrava funzionare su tutti. Tutti lo temevano, tutti lo rispettavano e lo guardavano con timore.
Tutti tranne Vegeta. Non che il principe sayian non lo rispettasse, ma al contrario degli altri sottoposti non sembrava avere la minima paura di lui.
Forse dipendeva dal bacio che c’era stato qualche settimana prima? Frieza non ne era convinto. In fondo Vegeta era sempre stato così, arrogante e vanitoso, fiero della sua forza e della sua natura. Gli mostrava rispetto ed eseguiva alla perfezione ogni minimo ordine, ma non lo temeva, anche se avrebbe dovuto, vista l’abissale differenza di forza tra loro.
I suoi occhi caddero proprio sul giovane sayian, che stava in posizione eretta assieme agli altri due della sua specie, alla sinistra del capitano Ginyu. L’espressione che aveva sul volto pareva seccata e annoiata.
-Abbiamo tuttavia bisogno di prenderci questo pianeta per via delle straordinarie qualità del suo terreno.
Mi sembra che non ci sia altro da aggiungere se non che, come ho già detto prima, non tollererò ritardi o fallimenti- concluse, prima di tornare verso il suo trono per accendere uno schermo che mostrava la divisione dei vari soldati con i relativi comandanti.
-Il comandante Kanas capeggerà i soldati semplici, con una forza combattiva pari o inferiore a 2000. Andrete avanti a controllare la situazione-
Continuò a spiegare il piano d’attacco con voce calma e quasi paziente, ma in realtà non vedeva l’ora di andarsene da quella stanza. Odiava fare quel genere di lavori, di solito preferiva delegare qualcun altro, ma era sicuro che farlo di persona avrebbe dato un tocco in più alla sua posizione. Essere presente alle cerimonie, partecipare a certi incontri e dirigere le operazioni militari erano cose che detestava ma che andavano fatte. E poi avrebbe dovuto tenere a bada quella testa calda del suo pupillo, che ancora aveva una faccia seccata e poco attenta.
Frieza si preparò a quello che stava per dire.
-Ultimo ma no meno importante, Vegeta e la sua guardia d’élite seguirà gli ordini del Capitano Ginyu-
Non si stupì nel vedere l’espressione annoiata del giovane mutare in sorpresa e poi ira.
-È tutto. Rompete le righe- concluse il tiranno, prima di essere interrotto da Vegeta.
-Starai scherzando, spero!- sbottò -Non ho intenzione di stare a seguire questo branco di idioti- continuò facendo un cenno con la testa verso la squadra Ginyu.
-Forza Vegeta, vedrai che ci divertiremo insieme- replicò Recoome, prendendolo in giro
-O forse hai paura di essere messo in ridicolo?- andò avanti Guldo, l’alieno con quattro occhi, scatenando una risata da parte del resto dei componenti che mandò Vegeta su tutte le furie.
Persino Frieza si lasciò sfuggire un sorriso. Non era certo sua intenzione metterlo in imbarazzo, anche se ci trovava un certo gusto, la questione era un’altra.2
-Mi dispiace Vegeta, ma per quanto tu sia un ottimo combattente non sai ancora lavorare in gruppo. Tendi sempre a fare di testa tua e la cosa sta iniziando ad essere fastidiosa- spiegò Frieza, tornando serio e con una voce severa. Guardò il Capitano.

-Sono più che certo che il nostro Ginyu saprà insegnarti a dovere-
-Può starne certo, Lord Frieza- replicò orgoglioso l’alieno viola.
-Eppure non mi sembra di aver mai fallito una missione o provocato danni, pur facendo di testa mia- si difese Vegeta, guardando il suo padrone quasi implorante.
-Vero- ammise -Ma come ti ho detto, saper lavorare in gruppo è una cosa fondamentale per un esercito-
-Ma…-
Il principe non fece in tempo a finire la frase perché lo sguardo minaccioso dell’altro lo paralizzò sul posto.
-Vuoi forse contestare un mio ordine, Vegeta?- sibilò facendo raggelante tutti i presenti. Gli occhi neri del giovane si chiusero e tirò un profondo respiro.
-No, Lord Frieza-
Sapeva che non gli conveniva affatto continuare a lamentarsi. Non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua situazione.
-Bene, se nessun altro ha qualcosa da aggiungere io chiuderei qui la questione-
Vegeta era ancora livido di rabbia e sussultò quando Ginyu gli mise una mano sulla spalla.
-Non dovresti approfittare del riguardo che il potente Frieza ha nei tuoi confronti, piccolo Vegeta-
Quello si scrollò la sua mano di dosso e ringhiò.
-Tu fatti gli affari tuoi!- poi sussurrò -Quel bastardo… prima o poi me la pagherà-
Prima o poi…
Perché non adesso?
Lo vide camminare lentamente verso il trono volante e sentì i soldati parlottare tra loro, non avevano ancora mosso un muscolo per tornare a fare il loro dovere e Vegeta ne approfittò.
-Andiamo- ordinò a Napa e Radish, che lo seguirono senza battere ciglio.
Gliel’avrebbe fatta pagare proprio ora.
Oh, poteva starne certo.
Percepì gli occhi dei soldati su di sé, come se lo stessero giudicando per aver osato contraddire il loro padrone, anche i suoi sottoposti lo stavano giudicando, lo sapeva. Ma non gli importava.
Vegeta aumentò il passo raggiungendo Frieza, il quale gli dava ancora le spalle.
Fu questione di un attimo.
Un movimento veloce, il braccio si alzò e la sua mano cadde vigorosamente sul fondoschiena dell’imperatore.
Uno schiocco secco.
Silenzio.
Vegeta continuò a camminare e non poté godersi l’espressione degli uomini dietro di sé.
Frieza, realizzato ciò che era accaduto, impallidì, diventando rigido come un muro.
Cazzo, Vegeta avrebbe tanto voluto vedere meglio la sua faccia in quel momento, ma si concesse solo di lanciargli una veloce occhiata beffarda con la coda dell’occhio per poi uscire dalla sala.
Vendetta.
Probabilmente avrebbe pagato caro questo affronto, più nel privato che altro, ma era soddisfatto.
Sicuramente avrebbe pagato presto, ma… vendetta.
Le gote di Frieza divennero rosse per l’imbarazzo e, voltandosi, si rese conto di essere fissato. La faccia di Ginyu era letteralmente sotto shock, così come quella del resto degli uomini. Si ricompose più in fretta che poté e si schiarì la voce.
-Beh? Non avete nulla da fare voi?!- tuonò ristabilendo la normale gerarchia e tutti si riversarono verso la porta.
Il dittatore sospirò e si coprì il volto con una mano.
Diavolo, se si sarebbe vendicato.