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Autore: Sarah_lilith    17/08/2019    4 recensioni
Lan Zhan ha passato tredici lunghi anni ad aspettare che la sua vita tornasse serena come quando Wei WuXian era accanto a lui. Sa che il dolore non scemerà mai via del tutto, ma spera che il suo cuore guarisca almeno un pò, permettendogli di respirare senza provare il desiderio di morire.
Suo fratello gli diceva che nulla cura il passato come il tempo, e che nessuno poteva rubargli l'amore che era destinato a trovare. Ora non dice più nulla, perché l'amore che aveva trovato, non era stato risparmiato dalla Morte.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo anno - Notizia


Quando suo fratello bussò delicatamente alla porta, Lan Zhan non si era ancora assopito. Erano tre ore che stava sdraiato prono sul letto della sua stanza, ma il sonno non lo aveva sfiorato neppure una volta.

Le fasciature erano state cambiate di recente, quindi Lan XiChen non avrebbe dovuto essere lì per quel motivo. Anche con l’unguento curativo, la schiena non gli dava tregua. Il pulsare ritmico delle ferite gli sembrava aumentare ogni momento, anche se era sicuro non potesse fare più male di così. 

Sapeva che era suo fratello maggiore, non poteva essere nessun altro. Suo zio aveva vietato a chiunque di vederlo. Ma non poteva impedire a suo nipote di visitare il sangue del suo sangue.

-Non hai mai bussato- disse Lan WangJi. Era un’invito ad entrare, anche se pochi l’avrebbero capito. Fortunatamente Lan XiChen lo conosceva da una vita.

Entrando con grazia, la Prima Giada del Clan Lan rivolse all’altro un sorriso fiacco che stonava con il suo bel viso. Richiudendosi la porta alle spalle, restò per un momento vicino alla soglia, guardando con un certo nervosismo il fratello, incapace di alzarsi per salutarlo a dovere perché ferito.

Dopo un sospiro stanco, finalmente si mosse. Avanzò verso il letto di Lan Zhan con le mani incrociate davanti al ventre e gli occhi chiari tristi a tal punto da sembrare lucide pietre preziose. Lan WangJi capì che non sarebbe stata una bella discussione.

Ogni volta che il suo caro fratello doveva dargli delle cattive notizie, assumeva la stessa posizione che loro zio adottava nelle situazioni critiche: raddrizzava la schiena e ostentava ancor più del solito la sua compostezza rigida e disciplinata. Ma, a differenza di Lan QiRen, Lan Huan esprimeva il suo turbamento con un lieve tremito delle labbra e uno sguardo acquoso.

Quando gli si sedette di fianco, le maniche della sua veste si adagiarono con eleganza sulle sue gambe, mentre le dita si intrecciavano e rincorrevano tra le pieghe del tessuto candido, esprimendo la sua agitazione. Lan XiChen fece un’altro respiro profondo e spostò gli occhi verso la finestra sulla parete di fronte a lui.

-WangJi… 1- disse con voce debole. Sembrò terminare le parole solo dopo aver sussurrato il nome del fratello minore. L’altro lo guardò silenziosamente, in attesa.

-Mi è stata riportata una notizia urgente da… beh, non importa da chi, infondo- sospirò di nuovo -Si tratta di Wei Gongzi 2- non si voltò a guardarlo neppure in quel momento.

Lan Zhan sentì che il fiato gli era stato strappato via dai polmoni all’udire il nome di Wei Ying, e per un momento gli sembrò che la testa fosse invasa da una fitta nebbia che non gli permetteva di vedere lucidamente i suoi stessi pensieri. Il panico lo assalì come un’onda. Tese i muscoli di tutto il corpo, ignorando le fitte di protesta che la sua schiena martoriata gli mandava.

-Cos’è accaduto?- ansimò quando si riprese almeno un pò dallo stupore che gli aveva gelato le ossa -É stato attaccato? Sta bene o…?- non continuò la frase, troppo ansioso per ipotizzare la peggiore ipotesi.

Se si trovava ferito da qualche parte, ridotto all’immobilità come lui per via delle lesioni, poteva essere in grave pericolo, in balia di chiunque avesse voglia di vendicarsi o catturalo. Lan WangJi non riusciva neppure ad immaginare quanto dovesse essere spaventato e furioso Wei WuXian, braccato dal suo stesso fratello e tradito da tutti i Clan, che reclamavano la sua testa.

Stringendo i denti e corrugando le sopracciglia in un’espressione sofferente, afferrò la manica del fratello e la tirò leggermente. Era un gesto scortese, ma davvero non aveva altro modo per calmare le sue emozioni.

-Xiong-zhang 3, dov’è?- più il fratello indugiava, più la bolla di ansia che Lan Zhan aveva nel petto si gonfiava, schiacciandogli cuore e polmoni -Dov’è Wei Ying?- gli tremò il braccio e dovette lasciar andare la manica di Lan XiChen, che intanto aveva iniziato a muovere gli occhi dalla finestra al pavimento, ripetendo il gesto per un numero tale di volte da farlo sembrare un tic.

Al silenzio del fratello, nella mente della Seconda Giada del Clan Lan iniziò a sbocciare un dubbio che gli fece contrarre lo stomaco fino ai crampi. Il tarlo che lo aveva cominciato a tormentare all’arrivo di Lan Huan scavò ancora più a fondo nei suoi pensieri, fino a farlo cadere nello sconforto. Non poteva essere…

Con uno scatto che nessuno dei due si aspettava, il corpo di Lan Zhan si sollevò dal letto e si gettò verso la porta senza nemmeno coprirsi il petto bendato con una sottoveste. Non riuscì ad andare lontano, comunque. Le sue forze lo condussero fino a poco più di metà della stanza, poi crollò a terra con un gemito di dolore, le ferite che tornavano a sanguinare copiosamente.

Il fratello accorse per sostenerlo, mettendogli delicatamente un braccio attorno alle spalle e l’altra mano sul petto, come a bloccare eventuali reazioni violente. Lo fece rialzare fino a metterlo seduto nella posizione del Loto e, nonostante il dolore che traspariva dal suo viso, gli permise di mantenere la postura per meditare. Passati alcuni minuti, prese fiato per parlare.

Nonostante tutto, voleva essere chiaro e allo stesso tempo non ferire oltre il fratello. Ma sapeva che era inevitabile. Con gli occhi che brillavano come giade alla luce della luna, sussurrò la frase che rese Lan Zhan l’ombra di se stesso.

-WangJi, è stato ucciso- 

 

 


ANGOLINO D’AUTRICE

1. WangJi: per chi non lo sapesse, è così che Lan XiChen si rivolge a Lan Zhan, quindi è molto informale e quasi affettuoso, perchè senza onorifici vari
2. Gongzi: questo è un’onorifico che si usa con rispetto verso uomini più giovani e significa “signore / giovane maestro”
3. Xiong-zhang: viene usato da una persona che vuole mantenere la formalità anche in un rapporto familiare, seppur rimanendo educato, senza arrivare all’eccesso di affetto. Significa “fratello”. 

(link per il novel di Mo Dao Zu Shi: https://gmdsdtraduzione.home.blog/capitoli/ )

(link per gli onorifici cinesi: https://gmdsdtraduzione.home.blog/note-di-traduzione/onorifici-cinesi/ )

Innanzi tutto, la frase “niente cura il passato come il tempo e nessuno può rubarti l’amore che sei destinato a trovare” non è di Lan Xichen, ma fa parte del testo di It'll be alright al minuto 1.50 (con la scena di Wei WuXian e Lan Zhan)

Okay, non è la prima volta che scrivo una fanfiction che ha più capitolo senza che sia una long, ma sono vergine riguardo a Mo Dao Zu Shi. Cioè, ho visto tutto quello che potevo vedere e leggere tutto quello che potevo leggere, ma dovevo scrivere qualcosa a riguardo, perché ci tenevo moltissimo e il mio cuore non reggeva.
Ci sono così poche storie sui miei due Coltivatori preferiti che lo sconforto quasi mi ha portato alla pazzia. Però quello che c’è è stupendo.
Vi consiglio di fare un salto sul profilo di laNill e di SaWi, perché hanno scritto delle storie favolose che mi hanno fatto sciogliere (i titoli sono: “Possessive husband”, “Per sempre tuo, per sempre mio” e “Insaziabile”).
Se volete capire a fondo quello che dico ora, dovete leggere il novel. E anche se volete capire veramente quanto sia stupido Wei WuXian ed emotivamente costipato Lan Zhan. Comunque, ero molto indecisa su quando fermare la narrazione. Insomma, volevo continuare a descrivere fino al momento in cui, come sappiamo, Lan Zhan si reca ancora dolorante a Yiling per vedere ciò che resta (solo polvere, sigh) di Wei WuXian, ma poi ho deciso di non farlo. Nella mia mente la “consapevolezza” di Lan Zhan si blocca subito dopo aver appreso che il suo amato è morto.
Chiamatelo un blackout o semplicemente lo shock, ma sono fermamente convinta che per fare quello cha ha fatto, Lan Zhan abbia completamente spento il cervello e sia andato avanti per inerzia, soprattutto nel primo periodo di lutto. Infondo sappiamo tutti poi le cazzate che ha fatto a causa dell’alcool che aveva bevuto per la disperazione… ora sono triste.

Beh, mi sa che andrà a bermi una giara di Sorriso dell’Imperatore! Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
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