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Autore: Soul97    28/08/2019    0 recensioni
Victoria è una giovane e talentuosa cantante, con un particolare tratto distintivo: indossa sempre una maschera. Che abbia un segreto da nascondere?
"Welcome to the final show, hope you're wearing your best clothes"
REUPLOAD
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi! Allora, sento di dover fare delle piccole precisazioni... prima di tutto, questo è un reupload. Avevo già pubblicato questo capitolo ma non mi piaceva per nulla, quindi l'ho riscritto con delle aggiunte. Inoltre, ci tenevo a dire che questo vuole essere, oltre che sfogo della mia fantasia, un esercizio di scrittura. Quindi se avete qualcosa da correggermi, fate pure! Ho solo da imparare dalle vostre critiche... basta che siate gentili ahahah. Poi volevo chiedere anticipatamente scusa qualora il sistema di X Factor UK da me descritto non sia come quello reale, così come magari le reazioni dei coach. Ho cercato di capire le differenze dalla versione italiana aiutandomi con le descrizioni delle precedenti serie e con video su youtube, per il resto invece ho dovuto basarmi per forza sulla controparte italiana... quindi sono già consapevole di aver creato dei pasticci! Detto ciò però tranquilli, non dovrete leggere le mie sciocchezze sul programma ancora per molto, vedrete!

La maschera di pizzo nero era ruvida sotto le sue dita. Victoria era pronta per andare in scena, in attesa che il concorrente attualmente sul palco completasse la sua esibizione e che il presentatore Dermont O’Leary l’annunciasse al pubblico. Era la semifinale della diciassettesima edizione UK di X Factor e Victoria era riuscita ad arrivare fin lì. Durante l’esibizione di Jamir, non poté fare a meno di ripensare al suo percorso: non avrebbe mai creduto di partecipare a un programma tanto commerciale e famoso, era però consapevole del fatto che uno show del genere le avrebbe dato una chance di incrementare la sua popolarità e rendere ciò che più amava, la musica, il suo lavoro.
Immersa in un turbinio di pensieri, si riscosse improvvisamente e si ricordò che, forse, sarebbe stato meglio indossare la maschera alla svelta, prima che qualcuno potesse vederla a volto scoperto. Se la posò quindi sul viso candido, che faceva contrasto con tutto quel nero. Si regalò infine un ultimo sguardo allo specchio prima di esser chiamata da una voce: «Victoria, dopo la pubblicità è il tuo turno». Queste le parole di Emily, una ragazza della troupe di X Factor con cui Victoria aveva stretto amicizia. I suoi occhi grigi spiccavano in mezzo a quei capelli neri, legati in una coda bassa.
«D’accordo, arrivo subito» rispose Victoria con il sorriso.
«Tutto bene Emily?»
«Sì, tutto bene grazie. Più che altro fa un caldo dannato a causa di tutti i macchinari e le luci. E a te?»
«Sono solo un po’ tesa… Sai com’è, c’è pur sempre la tripla eliminazione stasera, Abigail e Lenny sono già stati eliminati e la seconda manche non è ancora finita».
Esatto. Quella sera infatti ben tre concorrenti sarebbero tornati a casa. Due erano già fuori dal programma, chi sarebbe stato il terzo?
«Hai ragione, scusami, in effetti la mia è stata una domanda un po’ sciocca. Ma non ti preoccupare, so già che andrai alla grande».
Victoria sorrise e la ringraziò del supporto: «Ci sentiamo più tardi, va bene » disse, e la ragazza annuì alzando un pollice in su.
«A dopo» rispose.
Victoria si recò nel dietro le quinte, in attesa che il programma ricominciasse. Dopo un paio di minuti, sentì finalmente la theme song del programma, che annunciava quindi la ripresa della messa in onda, a cui poi si sostituì la voce di Dermont.
«Bentornato pubblico di X Factor!». La gente in studio applaudiva vigorosamente.
«Abbiamo visto già 3 dei nostri 4 concorrenti rimasti. Manca quindi solo la nostra Victoria!» e un boato investì il palco. Victoria si fece scappare un sorriso.
«Quindi, vediamo cosa ci proporrà questa sera!» continuò Dermont e, dopo le sue parole, partì come al solito la clip ante-esibizione:
“Non è il genere che canto di solito, ma questa canzone mi piace davvero tanto. E’ triste, è emozionale e ti prende dritto al cuore. Inoltre, trovo che sia in generale un ottimo pezzo. E l’interprete… be’, credo sia chiara a tutti la sua bravura” la voce di Victoria si diffuse nello studio.
“Oh, il pezzo è veramente bellissimo” stavolta la voce era quella del suo coach. “L’artista che lo canta è un mio grandissimo amico e sa quanto io apprezzi la sua arte. In più, scommetto che Victoria è del tutto capace di sostenere un brano del genere”.
Nel frattempo, la ragazza iniziava a farsi strada sul palco.
“So che ce la può fare” rimbombarono le ultime parole del suo coach, prima di lasciare spazio a un attimo di silenzio.
Il videoclip era terminato.
 «Signori e signore…» riprese a parlare Dermont.
«...Victoria, con… SIGN OF TIMES!» e un ultimo boato di grida e applausi attraversò la sala. Le prime note iniziarono a risuonare.
 
Just stop your crying
It's a sign of the times
Welcome to the final show
Hope you're wearing your best clothes
You can't bribe the door on your way to the sky
You look pretty good down here
But you ain't really good…”

 
Victoria era avvolta da un silenzio surreale. Nessuno fiatava, o applaudiva. C’erano solo lei, la sua voce e la musica, immersi in un oceano silenzioso.
 
“We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets
We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?

The bullets…”
 
La canzone proseguiva, e nessuno ancora osò muoversi. Stava andando bene o stava andando male? Victoria non lo sapeva, ma la sua immedesimazione riuscì a scacciare via questi pensieri e a farla immergere completamente nella sua esibizione.
 
“We don't talk enough
We should open up
Before it's all too much
Will we ever learn?
We've been here before
It's just what we know


We got to get away!
We got to, we got to away!
We got to, we got to away!”
 
Si sentirono le ultime note riecheggiare, la canzone era conclusa.
Silenzio.
Un lunghissimo momento di silenzio.
Momento interrotto da uno scoppiare di voci gridanti e mani che battono; fischi, ma di approvazione, e il pubblico in piedi. Tutta quella gente e quel rumore erano travolgenti, quasi opprimenti.
“Meno male che ho la maschera”, pensò Victoria. Non sarebbe riuscita a sostenere l’emozione (e un po’ l’imbarazzo) che quella reazione le stava regalando, era quindi grata che nessuno vedesse la sua espressione per intero. Dopo un periodo di tempo che agli occhi della cantante sembrò infinito, finalmente ognuno nel pubblico tornò al proprio posto.
«Be’, che dire, hai superato te stessa. Lo sai quanto io sia difficile con i giudizi ma questa volta non ho veramente nulla da dire. Brava».
Il primo a parlare fu proprio Simon Cowell, coach della squadra dei Gruppi, nonché creatore dello stesso programma e il giudice più severo di tutti. Avere la sua approvazione era praticamente l’obiettivo di tutti i concorrenti.
Lo seguì subito Louis Walsh, che invece gestiva gli Over 28: «Sono assolutamente d’accordo con Simon, questa canzone… l’hai interpretata benissimo. C’era un tocco di dolcezza che, forse, rendeva la canzone ancora più triste di quello che è. Un’ottima interpretazione».
Nicole Scherzinger, a capo dei Ragazzi, invece la guardava sorridendo: «Hanno già detto tutto, cos’altro posso dire? Ehi voi, mi avete rubato il giudizio!» disse lei ridendo rivolta ai due colleghi. «Posso solo rimarcare il fatto che tu sia brava, ci hai stesi tutti quanti!».
Victoria non poteva far altro che ringraziare i generosi giudizi dei giudici, colta di sorpresa sia dalla loro reazione che da quella del pubblico.
«Victoria, non sai quanto io sia fiero di te» una voce delicata si alzò per esprimere il suo giudizio. Era quella del suo coach, colui che dirigeva la squadra delle Ragazze. Sorrideva tantissimo, era proprio contento e si vedeva. I suoi occhi, di un colore indecifrabile ma che sotto le luci dello studio assunsero un grigio-verde piuttosto particolare, brillavano di orgoglio.
Furono queste le parole di Louis: «Sono i concorrenti come te che mi hanno fatto tornare la voglia di rivedere questo posto. Però voglio sapere: tu che pensi?».
La domanda sorprese Victoria, che però rispose subito: «Più che altro, mi chiedo Harry cosa ne pensi, nel caso vedesse mai quest’esibizione».
Louis la guardò con uno sguardo e un sorriso maliziosi: «Non saprei dirti se ha visto l’esibizione, ma sono sicuro che se lo farà, rimarrà soddisfatto».
«Grazie mille», rispose lei con un sorriso gigante.
«Bene, se volete votare Victoria ricordate il codice 04!» interruppe Dermont. Così, salutando il pubblico, Victoria tornò nel dietro le quinte ad aspettare il verdetto.
 

Passorono pochi minuti dallo stacco pubblicitario, i concorrenti si riunirono sul palco insieme ai loro coach. Cowell era circondato dai membri degli Outroad, l’unico gruppo rimasto; Scherzinger, invece, era tra Derren e Jamir a cui teneva le mani; Walsh, purtroppo per lui, era l’unico ad aver perso tutti i suoi concorrenti, quindi rimase seduto alla scrivania dei giudici; infine Louis e Victoria, anch’essa ultima concorrente delle Ragazze, avvinghiati in un abbraccio.
Dermont si fece strada sul palco, i risultati erano arrivati. L’aria era carica di ansia e di agitazione, erano tutti tesi come le corde di una chitarra, giudici e concorrenti.
«Il pubblico ha deciso che il primo concorrente salvo dall’eliminazione è… gli Outroad!».
I ragazzi si fecero strada nel dietro le quinte festeggiando, dopo aver salutato Simon, accompagnati dagli applausi del pubblico adoratore. Cowell si diresse quindi verso la scrivania.
«Il secondo concorrente che tornerà su questo palco la prossima settimana è… Derren!».
Un altro scroscio di applausi, Derren salutò prima Nicole e Jamir e poi il pubblico, prima di andarsene. Victoria a questo punto si rese conto di essere rimasta l'unica insieme a Jamir e ciò significava solo una cosa: uno tra loro due sarebbe tornato a casa.
«L’ultimo concorrente a salvarsi stasera e che tornerà su questo palco qui con noi è… Victoria
La ragazza rimase immobile per un momento, non resasi conto della situazione. Dapprima sgranò gli occhi, poi si girò a guardare Louis. Fatta propria la consapevolezza di essere passata al turno successivo e presa dall’euforia, gli si buttò al collo e i due si scambiarono un abbraccio spezza-ossa. Allo stesso tempo, non poté non pensare al povero Jamir, dal quale corse per un abbraccio di consolazione. Mentre l’abbracciava, però, non poteva fare a meno di pensare che sarebbe stata lei una dei tre finalisti.
 
**
 
Dopo qualche minuto dalla fine del programma, Victoria si trovava con Louis in camerino per discutere di come fosse andata la serata.
«Sono davvero tanto contento per te» disse lui «… Ma anche per me, a dire il vero. Avere la possibilità di essere il coach vincitore non mi dispiace» concluse sorridendo, impettito.
«Sono contenta anche io, sia per il traguardo raggiunto sia perché è bello sapere di aver reso fiero il proprio coach».
L’aria all’interno del camerino si stava scaldando. No, non di certo perché c’era qualcosa di particolare tra i due, bensì perché i macchinari e le luci avevano provocato una calura insopportabile, che arrivava fin dentro ai camerini.
«Che caldo con questa maschera…» fece lei.
«Toglila, allora» la guardò Louis sorridendo, con aria di sfida.
Victoria si girò a fissarlo. Anche se la maschera copriva in parte la sua espressione, era impossibile non notare il suo sguardo penetrante e tagliente.
«Non ci sperare nemmeno» disse lei, secca. Ma un sorriso le spuntò da un angolo della bocca, la quale era nuda a differenza della parte superiore del suo volto; in realtà le piacevano questi battibecchi con Louis, che ogni volta cercava di convincerla a mostrarsi. Era diventato un gioco, il loro gioco personale.
«Lo sai che non voglio…» tornò a dire più seriamente.
«Sai… per la mia privacy» concluse.
Era vero, il motivo per cui Victoria indossava la maschera era la sua intimità. Non voleva assolutamente comprometterla. Continuava a venirle in mente la scena di lei a passeggio per Londra, la sua casa, travolta improvvisamente da un mare di paparazzi e fan scalmanati e la sola idea la terrorizzava. Anche una piccola figuraccia al bar o per strada, in mano ai “giornalisti” dei tabloid, avrebbe potuto compromettere la sua immagine. E non voleva che ciò accadesse.
«Vicky, ma sono io. Il tuo coach. E dopo questa esperienza vissuta insieme, sento di essere molto più che un coach, sono un tuo amico.
Non hai mostrato il tuo volto neanche ai tuoi compagni di programma, neanche a una truccatrice. Nulla. Non potrai vivere così per sempre.
“Vivere così per sempre”. Victoria pensava spesso a questa prospettiva. Per quanto ancora avrebbe usato quella maschera? Ma prima di tutto, sarebbe stata sufficientemente famosa, anche dopo il programma, da doverne usufruire ancora?
   
 
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