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Autore: liberiesoli    31/08/2019    1 recensioni
[Spoiler X-men Apocalisse.]
E' arrivata la resa dei conti per due cuori spezzati.
Fine della partita, il Re è in scacco matto. Ma chi ne esce vincitore in questa distruzione d'imperi?
CHERIK
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Goodbye, old friend.

 

 

E’ una mattina di aprile, l’erba è umida per via della brina calata durante la notte. E’ aprile ma Charles ha freddo fin dentro le ossa mentre continua a percorrere il sentiero poco curato che conduce alla piccola casa.

Erik lo aspetta da lontano, l’ha sentito arrivare, sul suo volto regna la sorpresa e lo sguardo di chi ha commesso un crimine grave.

Il rosso indossa una camicia rossa a scacchi, si è immerso bene nella natura.

Si è immerso bene nel ruolo, nella finzione.

Charles riderebbe di lui se non fosse spezzato all’interno.

Ferma la carrozzina, li separano due metri ma riescono lo stesso a specchiarsi uno negli occhi dell’altro.

-Amico mio…-  è il sussurro che esce dalle labbra di Erik come se avesse visto un fantasma.

-Ti trovo bene- dice Charles sforzando un sorriso.

-Sono cambiate tante cose- dice il rosso quasi in segno di scuse. E infatti a Charles ne dovrebbe molte.

-Lo so bene, Erik. Ricordi? Io so tutto- dice il moro sfiorandosi con due dita la fronte in un tipico gesto giovanile. Non lo sa perché l’ha detto, forse vuole far soffrire il rosso quasi quanto ha sofferto lui in quegli anni.

-Sei anni, Erik. Sei anni- il suo nome continua a scivolargli dalle labbra come se fosse una spada affilata pronta a colpire al cuore – neanche una chiamata, un saluto, un semplice “come stai?”. Ho dovuto spiarti con Celebro per avere notizie su di te. Per sapere se fossi ancora vivo- sull’ultima parola la voce di Charles si inclina leggermente. Deve restare calmo, si ripete. Non può lasciar prendere il sopravvento all’emozioni.

Erik non risponde, adesso il suo sguardo è basso. Non ha scusanti, non ha motivi e in realtà non sa neanche bene perché l’ha fatto, anzi perché non ha fatto nulla. Per anni ha cercato di girare intorno al dolore senza mai affrontarlo pienamente, è sempre riuscito a scappare. Fin da quando ne ha memoria è sempre stato un ottimo latitante, scappava dai campi di concentramento, dalle celle e dai sentimenti senza tener conto che prima o poi arriva la resa dei conti, arriva il momento in cui devi abbandonare l’armatura, posare le vesti di Magneto e indossare quelle dell’uomo ormai troppo sfinito dagli anni e dal peso del dolore.

Probabilmente se potesse tornare indietro cambierebbe tutto, smetterebbe di scappare o almeno non lo farebbe da lui.

-Charles ne abbiamo passate troppe, era arrivato il momento di andare avanti e l’abbiamo fatto entrambi. Guardati, hai realizzato il tuo sogno, hai fondato una scuola per giovani dotati di cui sei il preside e aiuti gli altri mutati a vivere una vita serena-

-E alla mia vita ci hai mai pensato? Mi sono sacrificato così tanto per tutti loro, per tutti voi eppure la notte quando mi stendo sul mio letto dopo un quarto d’ora di sforzo per spostarmi dalla sedia, penso a quello che ho perso. Ho perso le mie gambe e poi anche te e non capisco cosa per cosa- gli occhi gli diventano lucidi ma continua a mantenere lo sguardo alto, fisso negli occhi dell’unica persona che abbia mai amato – Mi avevi fatto una promessa, insieme fino alla fine. Adesso vedo quanto è stato difficile per te andare avanti-

L’espressione di Erik cambia, diventa quasi arrabbiato – Non puoi incolparmi di essermi creato una famiglia-

-Invece posso, perché tutto questo non è reale e lo sento. Sento che dentro di te c’è qualcosa che ancora mi ama, mi desidera. E non ho bisogno dei miei poteri per saperlo, perché nel tuo sguardo c’è lo stesso amore che c’è nel mio. Ti sei sposato, hai una figlia ma il tuo cuore appartiene ancora a me così come il mio è ancora tuo-

Si guardano per un tempo illimitato negli occhi cercando di scrutarsi l’anima.

Ma l’anima non la tocchi se l’hai persa.

Erik crolla in ginocchio, adesso sono alla stessa altezza e Charles gli si avvicina appoggiando la fronte sulla sua.

-Siamo stati così stupidi a non capirlo prima- sussurra Erik e piange. Piange perché non ha mai amato nessuno tanto quanto ama Charles, neanche la donna che dorme all’interno della casa, ignara della tempesta che si sta scatenando lì fuori.

-Eravamo giovani e non sapevamo ancora di quanto il mondo ci avrebbe fatto soffrire. La cosa che mi rasserena però è il sapere che lei ti ha dato tutto quello che avrei voluto darti io, so che ti ama e che con lei hai realizzato il sogno di una famiglia. Forse lei ti ha donato anche di più- Charles gli accarezza dolcemente i capelli mentre lo sente crollare sotto le sue mani.

-Non sono qui per rompere la tua quiete, non sono qui per riavere quello che in realtà non abbiamo mai avuto- le loro fronti si riavvicinano e i loro respiri si mischiano ma le loro labbra non si toccano.

Non si sono mai baciati e farlo proprio ora per Charles non è giusto, non vuole macchiare l’unica cosa candida della sua vita.

-Volevo soltanto dirti che- continua il moro schiarendosi la voce e piantando i suoi occhi cristallini in quelli dell’amato – ti amerò per sempre Erik Lehnsherr e sono sicuro che in un altro universo noi due siamo insieme per l’eternità-

Le lacrime sulle loro guance si mischiano creando un sapore agrodolce come d'altronde è sempre stato tutto intorno a loro.

-Ti amo Charles, ti amo, ti amo, ti amo…- continua come una cantilena Erik.

-Lo so amore mio, ma è proprio per questo che non posso continuare a vederti soffrire per un noi che non esisterà mai, non posso più illudermi di un futuro insieme ed è per questo che devi permettermi di entrare nella tua testa per un’ultima volta-

Il vento scuote i capelli di Charles mentre un brivido gli percorre la schiena.

Erik capendo le sue intenzioni cerca di bloccarlo ma ormai è troppo tardi e il moro ha già iniziato.

Tutto intorno a loro si blocca, anche Erik sembra restare immobile.

-Erik, questi ultimi anni passati insieme non sono mai esistiti, non ci siamo mai incontrati. L’uomo che ti ha salvato la vita tanti anni fa non l’hai più rivisto e conosci Charles Xavier soltanto di fama, non ricorderai nessuna nostra conversazione, non proverai nessun tipo di sentimento verso di me. Sarai un ottimo padre e un ottimo marito, non farai mancare mai nulla né a tua moglie né a tua figlia e soltanto  nell’ultimo istante della tua vita, poco prima di soffiare l’ultimo respiro, ricorderai di una persona che ti ha amato con tutta sé stessa oltre il tempo e i luoghi- le lacrime cadono come pioggia mentre bacia la fronte dell’uomo che tanto tempo fa gli ha portato via le gambe e adesso il cuore.

-Mi mancherai per tutta la vita, Erik Lanhnsherr-

Come se nulla fosse tutto scompare, non esiste più nessun Erik e Charles.

C’è soltanto Charles ed è distrutto.

  
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