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Autore: Giulss_28    02/09/2019    0 recensioni
Louis Tomlinson è un giovane ragazzo che scopre una mattina di essere metà gatto come l'1% della popolazione vivente. Harry se ne prende cura ogni giorno, ma solo quando il pericolo sarà vicino a causa dei cacciatori capirà di provare qualcosa più di semplice istinto di protezione. Louis riuscirà a capire il significato di alcuni suoi istinti animali? Harry riuscirà a smettere di pensare troppo? Ragione o istinto, quale prevarrà fra i due?
Una storia larry, dove l'amore è nascosto nei piccoli gesti e nelle parole non dette.
Buona lettura!
Genere: Erotico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Mpreg
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Dalla piccola finestrella in alto a destra, dei raggi di sole fecero capolino nella stanza, illuminando flebilmente il grande letto king size di Louis, avvolto nel grande piumone bianco che lo riscalda. Si girò dalla parte opposta, ignorando la luce e godendosi i pochi attimi di pace che seguono un dolce e naturale risveglio. Dopo qualche minuto si decise a sbirciare con un occhio solo la sua stanza silenziosa, la debole luce faceva risaltare il colore delle pareti bordeaux di camera sua, il bianco delle lenzuola e la sua grande e comoda poltrona marrone vellutata...dove proprio adesso Harry stava seduto composto a guardarlo attento. Harry era un ragazzo più o meno della sua età, solo molto più normale e protettivo. Senza Harry Louis non andava da nessuna parte e viceversa. Sempre ed eternamente vicini da quando ne hanno memoria. Harry si è sempre preso cura di Louis per via della sua strana particolarità, non era certo da tutti avere delle orecchiette nere piccoline che sbucano dalla sua massa di capelli color caramello e una lunga coda, altrettanto nera e soffice dal suo fondoschiena. Louis sbuffò, capendo di non poter più godersi quella temporanea pace. Inchiodò i suoi occhioni azzurri in quelli verdi del ragazzo di fronte a lui. <> Alzò un sopracciglio con fare scettico e infastidito. Odiava essere disturbato dal suo sonno. <> rispose Harry con la sua solita voce roca e profonda, capace di riempire tutta la stanza anche solo con un sussurro, usando la sua più grande arma: il sarcasmo. <> Louis si tolse le coperte dal corpo e si sedette sul letto. Si stiracchiò, rizzando le orecchiette e allungando la coda. Notò che lo sguardo di Harry era ancora puntato sul suo e seguiva con estrema attenzione ogni suo movimento, come sempre. <> se una cosa si poteva dire di Harry, era che non smetteva mai di sorridere e di far sorridere. Faceva battute, conversava con tutti di ogni argomento, ti alleggeriva le giornate e ti faceva sentire a tuo agio. Ma era anche un libro aperto e quando qualcosa non andava lo si percepiva subito, specialmente le persone che lo conoscevano. Harry, senza staccare i suoi grandi occhi verdi dai suoi, alzò le spalle con su un espressione imperscrutabile. <> continuò allora occhi blu. <> riprese Harry, spostandosi con una mossa i suoi lunghi boccoli dal viso, finché questi ultimi si sistemarono sulle sue spalle. Lo faceva sempre, maggiormente quando era nervoso. Louis lo sapeva bene. E sapeva che insistere non avrebbe portato da nessuna parte, ma la sua curiosità era implacabile. <> Seguirono attimi di silenzio dopo quelle parole. Louis prese degli skinny jeans neri adatti per lasciare libera la sua coda e una maglietta bianca a maniche corte, un po' sgualcita ma abbastanza comoda. Diede le spalle ad Harry e andò verso la cassapanca sotto la finestra, per sistemare i cuscini del piccolo angolino che lui stesso aveva addobbato. <> <> i cuscini che prima teneva ora giacevano per terra davanti ai suoi piedi. D'istinto le sue orecchiette si abbassarono subito e la sua coda si strinse al suo bacino, come ad abbbracciarsi. Come a proteggersi, cercando di rimpicciolire la sua statura ancora di più per nascondersi dai cacciatori seppur accanto a lui oltre ad Harry nessuno era presente in quella stanza. Al ragazzo dagli occhi verdi venne un colpo al cuore nel vederlo in quelle condizioni. <> Harry si alzò e si avvicinò al uomo-gatto che mentre ascoltava le parole del ragazzo si era accucciato in un angolo sotto la finestra. Si inginocchiò davanti a lui ed aspettò qualche secondo prima di prendere con un due dita il mento di Louis per poter incontrare il suo sguardo. Verde e blu si mischiarono in un mix di affetto e paura. <> occhi blu si rilassò subito a quelle parole e senza poter controllare il suo istinto la sua coda lasciò libero il suo bacino per potersi arrotolare in quello di Harry, che preso alla sprovvista boccheggiò in cerca di parole. La coda che ormai lo avvolse lo tiene stretto e lo avvicinò a Louis finché i loro visi non furono distanti solo di pochi centimetri. Piccoli versi escirono dalla gola del ragazzo e solo allora Harry capì che Louis stava per fare le fusa, così allungò una mano e cominciò ad accarezzare dolcemente il suo volto. Il gattino si rannicchiò sempre più nella mano di Harry e si strinse al suo petto continuando a bearsi di quelle attenzioni, sentendosi così amato e al sicuro come sempre quando era accanto ad Harry. <> sussurra al suo orecchio, provocando brividi inspiegabili in tutto il corpo del riccolino. <> Lo guardò negli occhi mentre lo disse, involontariamente fissò per qualche secondo le labbra del liscio, trovandole distese in un piccolo e timido sorriso e quando rialzò lo sguardo i suoi occhi erano di blu intenso e pieno di quello che agli occhi di tutti era pura devozione mista ad amore, ma che Harry interpretava solo come un sincero e solidale "grazie". <> d'un tratto non riuscì più a respirare poiché un dolore lancinante all'altezza dello stomaco glielo impediva, abbassò lo sguardo sentendosi mancare l'aria e si rese conto che Louis si era stretto ancora di più al suo corpo e in particolare la sua coda aveva fatto un giro in più su se stessa. Era talmente felice ed entusiasta che lo stava involontariamente....strozzando. <> disse con voce strozzata Harry. Louis guardandolo adorante e rendendosi conto che al ragazzo mancava l'aria sciolse subito la sua stretta riportando la coda fra le sue gambe. <> ridacchiò il gattino alzando le spalle come un bambino dispettoso. Si alzò e si catapultò sulle scale, aspettando il cibo promessogli dal suo Hazza. ------- Era notte fonda, la luna rischiarava il cielo buio. Louis stava dormendo beato nel suo letto. Era stata una lunga giornata per lui, fra i mille impegni e i mille piagnistei delle sue sorelline più piccole. Non fraintendiamo, Louis amava i bambini, ma tutti prima o poi si stancano di sentirli piangere. Dopo quindi aver aiutato la madre a metterli a letto si era abbandonato ad un sonno profondo senza sogni. Ad un certo punto una forte fitta lo fece contorcere nel sonno, partiva dal fondoschiena e arrivava fino alla sua testa. Per attimi lunghi un'infinità rimase fermo impaurito dall'improvviso dolore, ma cercò di ignorarlo. Seppur con difficoltà riuscì a riprendere il sonno. Era decisamente troppo stanco per alzarsi dal letto e chiedere aiuto o prendersi un antidolorifico. L'indomani mattina a svegliarlo fu il trillo del suo telefono che lo avvisava di prepararsi per raggiungere i suoi compagni a scuola. Di mala voglia allungò una mano e spense la sveglia. Si rotolò nel letto, ma un antipatico mal di testa gli fece quasi salire la nausea. In mezzo alle sue gambe quello che sembrava un rotolo di lenzuola stropicciato lo rendeva impacciato e non lo faceva muovere con facilità. Infastidito allontanò, scalciando, le lenzuola stropicciate. Nonostante ciò quel qualcosa in mezzo alle gambe continuava a dargli fastidio. Si sedette ignorando la fitta di dolore alla testa e al sedere, si portò una mano al capelli. Sentì qualcosa su di essi. Era peloso, morbido...e maledettamente strano. Allarmato si precipitò in bagno per guardarsi allo specchio e per poco non svenne. Nella sua testa c'erano due orecchiette nere da....gatto! Cacciò un urlo tutt'altro che virile e si allontanò dal suo riflesso spaventato. Cosa aveva appena visto? Indietreggiando in cerca del muro su cui potersi sorreggere inciampò in qualcosa di altrettanto morbido e peloso e per un momento si chiese se in giro ci fosse un gatto perché probabilmente i suoi occhi stavano giocando un brutto scherzo...ciò su cui era inciampato era una coda. Una vera e propria coda. Lunga più della sua gambe, molto di più. Percorse la lunghezza della sua coda fino a raggiungerne la base che era proprio sul suo sedere, quindi...la coda era sua. Non vi era nessun gatto. Anzi, forse c'era, ma era ...lui. Si sentì mancare la terra sotto i piedi e riconobbe ciò che sembravano sintomi di un attacco di panico. "Respira Louis, respira. È solo un brutto incubo. Ora ti svegli e ti renderai conto che tutto questo è stato solo un scherzo. Un orribile, ben riuscito scherzo" rise istericamente cercando di calmarsi. Doveva calmarsi o sarebbe svenuto di lì a poco. Prese il telefono cercando di ragionare. Non era impossibile che accadesse una cosa del genere, solo che era talmente tanto raro che solo l'1% della popolazione era coinvolta in questa strana mutazione genetica. E in tutto il mondo chi è rientrato in questo 1% fra milioni di persone??? Proprio Louis. Fece partire la chiamata per il suo migliore amico: Harry Styles. <> Harry come al solito era sempre felice, che poi come riuscisse ad esserlo di prima mattina pur sapendo di doversi andare a rinchiudere in una specie di carcere minorile Louis non sapeva proprio come spiegarselo. <> così disse per poi chiudere la chiamata, inginocchiarsi e premere le mani sul suo viso. Non poteva crederci. Non poteva essere vero. Non poteva farsi vedere così in giro, le persone avrebbero potuto fargli del male, usarlo come cavia per esperimenti o come strumento di studi e approfondimenti. Le persone come lui erano rare, ma soprattutto fragili. Harry era sempre stato al suo fianco. Conosciuti all'asilo e da quel momento sempre insieme....questo non avrebbe portato problemi al loro rapporto giusto? Harry non l'avrebbe allontanato da lui, non lo avrebbe ripudiato per questo suo essere diverso...no? Infondo anche altre persone erano come lui, certo erano pochissime e ben nascoste, ma c'erano. Se loro vivevano la loro vita, allora anche lui poteva farlo. Ad interrompere i suoi pensieri fu un continuo bussare alla porta. <> "okay, devo solo aprire la porta e spiegargli che...cosa devo spiegargli?" Panico. Cosa avrebbe dovuto dire? Come si sarebbe dovuto comportare? E se avesse dato per scontato che Harry lo avrebbe accettato? Avevano solo 15 anni, chi avrebbe accettato di stare con esemplare di uomo-gatto piuttosto che vivere una vita normale con amici normali? Non poteva permettersi di perderlo, ma come avrebbe fatto? Come poteva nascondere le piccole orecchiette così nere rispetto al color caramello dei suoi capelli? E la sua lunga coda altrettanto corvina lunga il doppio della sue gambe? Prese un lungo respiro tremolante di paura e andò ad aprire la porta dopo varie bussate da parte dell'amico. <> sussurrò impaurito dopo che ebbe aperto la porta. Chiuse gli occhi e aspettò una reazione da parte di Harry che infatti dopo qualche attimo arrivò spontanea. Non aveva il coraggio di proferire parola, anche perché in tutta onestà non aveva idea di cosa dire o di come farlo. <> la faccia di Harry era sconvolta come se avesse appena visto un fantasma. Louis si strinse ancora di più nelle spalle. <> chiese allarmato guardandolo. Ma che razza di domanda è? <> sentì il panico scorrergli nelle vene. Non voleva perdere Harry. <<È uno sch->> Louis alzò gli occhi al cielo. Okay che amava fare scherzi, ma come avrebbe potuto fingere di avere una coda così e delle orecchiette che a momenti si muovevano senza che potesse controllarle. <> prese la sua coda e solo in quel momento si rese conto di quanto fosse strana la sensazione. Aveva ancora molto da imparare sul suo corpo, anzi doveva imparare a conoscerlo per la seconda volta. <> Mezzo gatto? Quindi lui era un mezzo gatto? <> bofonchiò Louis cercando di alleggerire la situazione. <> il ragazzo venne nuovamente interrotto dall'amico. <> Louis non osava immaginare come avrebbe potuto reagire la sua famiglia. Non che fossero in alcun modo razzisti o chiusi mentalmente, ma le paranoie erano d'obbligo in questi casi per Louis. Non poteva controllarle o farne a meno. <> non solo Harry aveva accettato come se fosse normale essere "mezzo gatto", come diceva lui, ma adesso voleva anche aiutarlo ad affrontare la situazione. Louis non poteva crederci. Stava andando troppo bene. Con Harry sembrava tutto così semplice. Anzi, lo era. <> chiese in tono quasi udibile indicandosi, con lo sguardo piantato a terra. Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi e fu un bene, perché non vide la faccia sconvolta di Harry che dopo meno di mezzo secondo urlò <> Louis sapeva che Harry lo diceva per consolarlo, perché di "facile" in quella situazione non c'era proprio nulla eppure Harry aveva deciso di rimanere. <> occhi blu alzò lo sguardo per incrociare quelli verdi del suo migliore amico. <> Harry sorrise e si sporse per abbracciarlo. La coda di Louis si strinse alle sue stesse caviglie. Era ancora troppo presto spingersi a stringere il corpo del ragazzo, perché allora erano solo amici, ma questo Louis non lo sapeva. Nessuno aveva mai spiegato lui i segnali dettati dall'istinto animale.
   
 
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