Film > Captain America
Ricorda la storia  |      
Autore: MissMcKganIero    10/09/2019    0 recensioni
Dal testo:
"Ma questa volta mi stupisco, ti ho spezzato ogni osso, ti ho colpito più di tutti quanti ma non hai mai dato un cenno di cedimento, sputando sangue e respirando polvere non hai mollato un centimetro, solo per inferirmi un colpo.
Ti ho battuto, ma non ti ho vinto.
Hai il mio profondo rispetto, sono lieto di poter mettere fine alla tua vita Soldato".
Non ho il tempo di metabolizzare.
||La storia non è mia, ho solo dato l'idea ad un mio amico che ha poi deciso di scriverla, chiedendomi di pubblicarla. Speriamo entrambi che possa piacervi||
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peggy Carter, Steve Rogers, Tony Stark
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lampo. Tony è a terra inerme. Tuono. La gemma del potere, prima di svanire nel nulla, aveva stritolato la sua armatura come fosse una lattina. Tumulto. C'è rimasto poco tempo, Vormir sta esplodendo; essere scoperti da Thanos prima di fare nostra la gemma ambrata ha solo complicato in maniera irreversibile una situazione già angusta e senza via di uscita: per avere l'ultimo artefatto dell'Infinito dovevamo compiere un enorme sacrificio. L'incontro con il Teschio Rosso, guardia della citata gemma, ha subito riacceso in me una vendetta antica ma che col tempo, ardendo, ha reso viva la volontà di lottare per un bene superiore e condiviso. Buffo per uno rimasto nel ghiaccio per settant'anni. Oggi, questa fiamma alimentata dalla rabbia, mi ha portato ad un testa a testa con un Eterno. Ma le mie ossa non sono resistenti e il mio fiato è corto, il mio respiro è affannoso e i miei arti non sono agili. Lui invece, il Titano folle, sembra pronto a combatterci tutti, anche se nel suo guanto cinque gemme non gli appartengono più. Mi alzo in piedi e avanzo con cautela, non riesco a nascondere il dolore ma non mi mostro spaventato: Thanos plasma la paura. Oggi però, quanto meno nello spirito, ha di fronte a se uno scudo. Lui è straordinariamente più veloce e avanza un attacco che mi spezza il respiro e mi fa perdere un precario equilibrio: mi colpisce al ginocchio con un calcio, con un sinistro ben calibrato mi colpisce al diaframma e con un montante troppo violento mi fa volare indietro. 1... 2... Recupero il respiro, 3... 4... Lascio che il mio fattore rigenerante agisca, 5... Mi rialzo. Uno scudo, Thanos. Questa volta sorride: so che la morte sopraggiungerà a breve ma questo fatto mi fa rabbrividire lo stesso, tuttavia non lo mostro. "Sei eccezionale Capitano, un vero portento. Ho combattuto per tutta la vita con uomini, soldati, generali, gente più forte di te. Loro cadevano di fronte alla mia potenza, lasciavano che la paura li abbracciasse. Facevo desiderare loro la morte rendendo i loro ultimi attimi un vuoto tormento." Adesso ride sonoramente come se avesse finalmente saziato la sua ingente fame di morte. Le orride immagini che prendono vita nella mia mente si congelano quando mi accorgo che i suoi occhi mi scrutano con una malata fierezza. Dopo qualche secondo di tagliente silenzio riprende: "Ma questa volta mi stupisco, ti ho spezzato ogni osso, ti ho colpito più di tutti quanti ma non hai mai dato un cenno di cedimento, sputando sangue e respirando polvere non hai mollato un centimetro, solo per inferirmi un colpo. Ti ho battuto, ma non ti ho vinto. Hai il mio profondo rispetto, sono lieto di poter mettere fine alla tua vita Soldato". Non ho il tempo di metabolizzare. Un colpo allo sterno così forte che non mi accorgo di essere già a terra. Questa volta rimango disteso, non per mia volontà. In realtà niente del mio corpo risponde più ad essa. Tutto diventa più lento, tranquillo e silenzioso. Il cielo violaceo di Vormir sembra pronto ad accogliermi ed io, impaziente, attendo il mio turno. I lampi non squarciano più il cielo, piuttosto la luce bagna di uno splendore opaco le colline che hanno assistito ai miei ultimi attimi. I tuoni non esplodono roboanti come prima ma sono attutiti dal sangue che evidentemente sta uscendo dalle mie orecchie. Come quando da bambini ci nascondiamo sotto le coperte e ci si sente al sicuro dalla pioggia che scroscia sul tetto, avverto un senso di protezione dalla sorte che mi sta inesorabilmente portando via, privandomi di ulteriori battaglie. Ripenso alle parole di Bucky e al sorriso che ci siamo scambiati prima che tutto questo inferno diventasse reale; ci rivedremo presto amico mio. Questi ultimi istanti mi regalano una sensazione di dolce agonia ma riesco a scorgere il viso di Stark che inaspettatamente si fa più vicino. Un rimpianto riesce a svegliare la mia mente dal torpore e il pensiero va al conflitto che ha allontanato l'alleato più affidabile e la persona più complementare a me; non ci sono stato quando ne aveva bisogno. Sento una pressione sul petto che, involontariamente trasforma il rimpianto in gratitudine per un perdono reciproco. È finita. Improvvisamente una luce irradia tutto ciò che riesco a percepire con un manto ambrato e mi ritrovo disteso in un lago senza profondità e senza fine. Non sento più dolore, non sento più rabbia, solo pace. Poi la vedo, come un riflesso lontano, sotto lo specchio dell'acqua: vedo la gemma dell'anima che si consegna a Tony; il sacrificio era stato compiuto. Poi il silenzio; la solitudine improvvisa e profonda mi lascia galleggiare ancora. Solo una voce accompagnata da note delicate attira la mia attenzione, mi rialzo appoggiandomi al nulla e rimango immobile. "La guerra è finita Steve, andiamo a casa". Lei. Mi sei mancata tanto Peggy; mi fissa con quei suoi grandi occhi marroni, imbarazzati, come se l'avessi scoperta a spiarmi. Sorride emozionata e qualcosa dentro di me aumenta il suo calore, si ricompone subito e si sistema con il suo tipico cipiglio il vestito azzurro che indossa. Le accarezzo i capelli castani raccolti in una bellissima acconciatura sentendone finalmente l'odore. Sono a casa, Peggy. Le afferro la mano stringendo come se non dovessi lasciarla andare mai più, le sue dita affusolate e delicate mi tranquillizzano prima di darmi tutto l'amore che non ho mai ricevuto. Sollevati dalla melodia ci cingiamo in un abbraccio, recuperando quel ballo promesso tanto tempo fa, fino a svanire nelle nebulose trame dell'anima. ~storia di Giordano Moriconi~
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: MissMcKganIero