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Autore: BeautyLovegood    10/09/2019    3 recensioni
Aziraphale vive una lunga e tutt'altro che piacevole relazione con Gabriele e questo fa soffrire tanto il povero Crowley
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Nota dell’autrice: in questa fanfiction non tengo conto della questione Apocalisse. È concentrata totalmente sul triangolo Aziraphale/Crowley/Gabriele (vi avverto che non provo alcun piacere nel scrivere anche di questo angelo ipocrita, ma ci sono personaggi più odiosi al Mondo!).
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Dio, Gabriele
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Aziraphale?!

Crowley era entrato nella libreria usando le mani per aprire il portone invece che il solito schiocco. Quello che trovò nella stanzetta privata dopo aver acceso la luce cancellò dalla sua memoria tutte le cose orribili che aveva visto nel corso della storia: Aziraphale era steso a terra, nudo e con le ali aperte, ma quella destra aveva un brutto taglio, era sporca di sangue e copriva tutta la parte inferiore del corpo del povero angelo. E lui piangeva coprendosi la testa con le braccia.

Crowley si tolse gli occhiali e s’inginocchiò davanti ad Aziraphale.

- Aziraphale, sono Crowley… calmati, ora ci sono io…- disse sfiorandogli le braccia. La sua pelle emanava un forte calore, come se si fosse preso la febbre.

Pur ancora tremante, Aziraphale si lasciò prendere con delicatezza da Crowley, che lo mise su un fianco e gli curò la ferita sull’ala usando i suoi poteri. Il sangue e il taglio sparirono in un lampo, ma l’angelo stava ancora piangendo.

Crowley voleva aiutarlo a sdraiarsi sul divano, ma lo shock lo avevo reso più pesante del solito, così si sedette a terra, con la schiena appoggiata al divano, e invitò Aziraphale ad accoccolarsi tra le sue braccia, come un bambino.

Le ali dell'angelo si chiusero fino a sparire dentro la schiena e lui si strinse a Crowley, senza smettere di piangere. Il demone schioccò di nuovo le dita per far indossare al suo amico una veste bianca simile a quella che portava ai tempi dell’Eden, in modo che non prendesse freddo.

- Sssh… sono qui, angelo… è tutto finito... sono con te…- sussurrò Crowley mentre accarezzava la testa bionda di Aziraphale. Le sue lacrime gli stavano bagnando la camicia, ma non gli importava.

- C... Crowley…

- No, Aziraphale, non parlare, almeno per adesso… sfogati e basta, ne hai bisogno.

- Non lasciarmi... ti prego, non lasciarmi solo...- disse l’angelo guardando il demone negli occhi. Lui gli accarezzò la guancia e lo baciò sulla fronte.

- Non vado da nessuna parte, te lo prometto. Ora stringimi...

Rimasero seduti sul pavimento e abbracciati senza parlare. Crowley fece pure apparire una lunga coperta soffice per coprire entrambi. Aziraphale continuò a piangere fino ad addormentarsi. Crowley avrebbe voluto baciarlo e fare l’amore con lui, pur di donargli gioia, ma non era il momento adatto, così si limitò ad accarezzargli la schiena e i capelli. Schioccò persino le dita per spegnere la luce e dormire insieme all'angelo.

 

*

 

Quando Aziraphale si svegliò, era mezzogiorno passato. La prima cosa che vide fu il volto di Crowley addormentato. Avevano dormito sdraiati sul pavimento e abbracciati. L’angelo rimase sconvolto da questa scoperta, ma invece di allontanarsi dal demone, sorrise commosso e gli accarezzò il volto. Lui lo sentì e si svegliò. Ricambiò il sorriso.

- Buongiorno, angelo…

- Buongiorno, caro…

- Ti senti meglio?- chiese Crowley mentre aiutava Aziraphale ad alzarsi.

- Grazie a te… almeno un po’.

Solo in quel momento, il demone notò la scatola di fragole al cioccolato aperta e rovesciata a terra, con i piccoli frutti rossi sparsi sul tappeto.

- È stato Gabriele, vero?

Non voleva aumentare la sofferenza di Aziraphale, ma non poteva permettersi di lasciarla allungare.

Schioccò le dita per far tornare le fragole pulite e al loro posto nella scatola, anch’essa di nuovo in buono stato.

- Voleva fare sesso con me, come premio per la ginnastica fatta ieri nel parco, ma quando ha visto… il tuo regalino… credo di averlo visto per la prima volta in tutta la mia esistenza di angelo… arrabbiato… proprio come lo è stato Dio quando Adamo ed Eva avevano mangiato la mela. Ha voluto farlo comunque con me, ma mi ha punito facendomi subire e basta e il taglio sull’ala era una specie di avvertimento per il futuro.- spiegò Aziraphale mentre schioccava le dita per indossare dei vestiti più consoni e mettere in ordine la sua stanzetta.

- Cazzo!- sbraitò Crowley all’improvviso.

- Crowley, per l’amor del cielo, calmati!- disse Aziraphale spaventato.

- Ma non capisci, angelo? È colpa mia! È colpa mia se quel bastardo ti ha fatto soffrire stanotte! Proprio come ho fatto seimila anni fa con Adamo ed Eva e quella maledetta mela rossa, ti ho indotto in tentazione con quelle fragole!

Crowley guardò le fragole con aggressività e le fece sparire bruciando la scatola. Aziraphale spense il fuoco con uno schiocco.

- Non è stata colpa tua, Crowley. Ti eri solo dimenticato di portarle via e io ero talmente agitato per l’arrivo di Gabriele da non averle fatte sparire in tempo.- disse cercando di rimanere calmo, ma Crowley lo afferrò per le spalle e lo guardò negli occhi con disperazione.

- Questo non cambia quello che ti è successo stanotte! Nessuno deve trattarti come ti ha trattato Gabriele! Giuro su Sat… anzi no, sulla mia Bentley, che la prossima volta che lo vedo gli spacco il culo e gli strappo le ali a mani nude una piuma alla volta!

Urlava talmente forte da rischiare di perdere la voce. Aziraphale avrebbe voluto dargli ragione, ma non ci riusciva.

- La prossima volta potrei trovarti in fin di vita e non basterebbe il mio conforto per risollevarti!

- Crowley… ti prego… non complicare le cose…

Crowley lo guardò con i denti scoperti e stretti, indeciso se baciarlo o prenderlo a schiaffi per la sua testardaggine. Alla fine optò per il bacio. A differenza di quelli semplici e privi di passione di Gabriele, con le sue labbra e la sua lingua serpentina, il demone donò all’angelo il miglior bacio della storia.

Aziraphale riusciva a sentire tutto l’amore che Crowley provava per lui e questo gli diede la forza di ricambiare con altrettanta passione.

Fortuna che non erano due stelle del firmamento, avrebbero rischiato di diventare supernove e poi due enormi buchi neri che avrebbero spazzato in un lampo l’intero Universo per sempre.

Quando si staccarono, erano entrambi stremati ma felici, almeno fino a quando Crowley guardò gli occhi azzurri di Aziraphale e si rese conto che, nonostante il grande sentimento che li univa, non ce la faceva a legarsi a lui totalmente. Gli accarezzò le labbra gonfie e umide e gli rivolse uno sguardo triste.

- Perché non riesci a capire che tu appartieni a me?

Si rimise gli occhiali e se ne andò, lasciando l’angelo solo e confuso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non so voi, ma io sto piangendo! Ed è colpa mia!

Comunque, manca poco, state tranquille!

  
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