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Autore: BeautyLovegood    11/09/2019    3 recensioni
Aziraphale vive una lunga e tutt'altro che piacevole relazione con Gabriele e questo fa soffrire tanto il povero Crowley
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Nota dell’autrice: in questa fanfiction non tengo conto della questione Apocalisse. È concentrata totalmente sul triangolo Aziraphale/Crowley/Gabriele (vi avverto che non provo alcun piacere nel scrivere anche di questo angelo ipocrita, ma ci sono personaggi più odiosi al Mondo!).
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Dio, Gabriele
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Invece di guidare, Crowley preferì sfogare la sua rabbia camminando per la città.

Ogni volta che qualcuno lo disturbava per chiedergli se aveva da accendere o perché si era perso e aveva bisogno di indicazioni, il demone lo scacciava tramutando per un secondo la sua faccia in quella di un serpente.

Dopo quattro ore, si chiuse in un pub irlandese e ordinò quattro Guinness medie.

- Che avete da guardare?- chiese con aggressività a due clienti al bancone che lo stavano fissando.

Stava per bere la terza birra, quando l’ultima persona che avrebbe voluto vedere si sedette di fronte a lui.

- Buongiorno, demone.- lo salutò Gabriele con un finto sorriso amichevole.

A causa dell’alcool nelle sue vene, Crowley non riusciva a nascondere un po’ di timore nel vederlo, ma cercò di mostrarsi pronto a prenderlo a botte per quello che aveva fatto ad Aziraphale.

- Lo sarà dopo che ti avrò preso a calci in…

Gabriele schioccò le dita e le labbra di Crowley si chiusero di colpo contro la sua volontà.

- Modera il linguaggio. Sono pur sempre l’arcangelo.

- Un arcangelo non tortura un suo collega fino a renderlo quasi in fin di vita!- disse Crowley afferrando Gabriele per la giacca grigia. Lui non era spaventato, al contrario, sembrava si stesse divertendo. Annusò l’aria.

- Allora avevo ragione… il mio Dolce Cherubino fraternizza con il nemico. Fossi in te, mio caro, cambierei colonia.

Crowley lo lasciò andare e conficcò le unghie nel legno del tavolo, formando dieci enormi buchi. Il barista al bancone se ne accorse, ma preferì aspettare per farlo notare.

- Aziraphale non è il tuo Dolce Cherubino! Lui non lo ammetterà mai perché tiene troppo al suo ruolo di angelo, ma io so che tu non gli farai mai avere il colloquio con Dio a cui aspira da sempre!- disse Crowley puntandogli un dito contro.

- Che divertimento ci sarebbe in quello che facciamo insieme, sennò?

- Questo è troppo!- sbraitò il demone. Afferrò di nuovo Gabriele e schioccò le dita per materializzare se stesso e l’arcangelo in cima allo Shard.

- Fatti sotto, avanti!- disse dopo essersi tolto gli occhiali. I suoi occhi serpentini facevano scintille, ma Gabriele continuava a ridere come se Crowley fosse un pagliaccio.

- Non vorrai mica picchiare l’Arcangelo?- disse con narcisismo, ma Crowley non lo ascoltò e gli mollò un pugno sul mento.

- Ah, Satana, non sai da quanto tempo desideravo farlo! E non ho ancora finito!- disse con grande soddisfazione e ignorando il dolore alla mano. Gabriele era sconvolto dal suo gesto, ma gli bastò uno schiocco per far sparire il segno del pugno dal mento.

- I miei complimenti per la tua forza, ma non importa se mi riduci in poltiglia o se mi fai a fettine. Io sono pur sempre il capo di Aziraphale e parlo per Dio!

- E io sarò sempre pronto a farti il culo ogni volta che ti avvicinerai ad Aziraphale! Non m’importa se ci vorrà tutta l’eternità per proteggerlo! A differenza di te, non ho paura di sporcarmi le mani per ottenere quello che voglio!- sbraitò Crowley mollando altri pugni a Gabriele.

- Questi sono per tutto il male che hai fatto ad Aziraphale sin dall'inizio! E già che ci siamo, ce ne sono anche per avermi lasciato cadere seimila anni fa!

Quando l’arcangelo si ritrovò con la bocca e i denti sporchi di sangue, il suo sorriso falso non si era ancora spento.

- Rendiamo la cosa interessante, che ne dici?- disse mentre si puliva la bocca con un fazzoletto che aveva fatto apparire nella sua mano.

- Che cosa vuoi dire?

- Lasciamo che sia Aziraphale a scegliere: se sceglie me, tu tornerai nell’Inferno e non metterai mai più piede sulla Terra. Se sceglie te…

Invece di finire la frase, Gabriele sparì con uno schiocco, lasciando il demone con un enorme punto interrogativo nella testa che lo fece urlare talmente forte da farsi sentire da tutta Londra.

Aziraphale, intento a spazzare il pavimento della libreria, riconobbe la sua voce e lasciò cadere la scopa a terra per coprirsi il viso, triste e spaventato.

- È successo qualcosa, me lo sento… che cosa posso fare?

- Mio Dolce Cherubino!

Aziraphale strinse i denti e la bocca per non far uscire la parola Cazzo.

- Allora, hai imparato la lezione di ieri?- gli chiese Gabriele afferrandolo da dietro.

- Sì… angioletto… l’ho imparata…- disse sconfitto.

- Molto, molto bene… perché ci ho pensato su e credo che ormai tu sia pronto per avere un colloquio con il Superiore.

In altre circostanze, Aziraphale avrebbe sorriso dalla gioia per la realizzazione del suo desiderio, ma l’urlo di Crowley rimbombava ancora nelle sue orecchie e lo faceva stare male.

- Ah, davvero? S-sono felice. Molto felice.- disse con finto entusiasmo.

- Perciò, è il caso di festeggiare!

Prima che Aziraphale potesse aprire bocca, si ritrovò sdraiato sul suo divano, nudo e a pancia in giù. Pur non essendo legato, era come immobilizzato, riusciva appena a muovere la testa per guardare Gabriele che accendeva delle candele.

- Dimmi, Aziraphale, a te piace essere un angelo?

- Sì…

- Dimmi quanto ti piace!

Gabriele fece apparire un frustino nella sua mano e lo usò per sfiorare la schiena di Aziraphale, facendogli venire i brividi. Ma l’angelo non era eccitato, bensì spaventato.

- Mi piace… più di…

Nonostante la paura, ebbe coraggio a sufficienza per non finire la frase perché non voleva mentire a se stesso.

- Più di che cosa?

Gabriele si preparò ad usare il frustino sul sedere del povero angelo.

- Mi piace tantissimo e basta!- tagliò corto. Cercò di alzarsi, ma era inutile.

L’arcangelo si stava arrabbiando e sostituì il frustino con una delle candele, avvicinando la fiamma alla schiena di Aziraphale. Che dolore atroce!

- E se dovessi scegliere tra la calma, la pace e il fresco del Paradiso e il fuoco e il terrore dell’Inferno? Dimmi un po’, quale sarebbe la tua scelta?

Aziraphale stava per piangere dal dolore per la fiamma.

- Io… io scelgo…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Forse adesso mi odierete, ma non potevo aspettare per scrivere questa parte!

Starete vi darò un capitolo strepitoso, ve lo prometto (o almeno ci proverò!)!

  
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