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Autore: eliseCS    11/09/2019    0 recensioni
La mia personalissima revisione del Quarto Atto – Quattordicesima Scena di The Cursed Child (La Maledizione dell’Erede).
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Oppure, per dirlo con le parole del cappello parlante:
“O forse TontoConiglio, amici miei cari.
Se il coraggio non è il vostro forte
e la furbizia non proprio compagna di ventura,
vi assicuro: per il meglio tutto andrà alla fine,
se vi farete avanti senza paura”
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Dal testo:
[...] Mmm... [...] Non suonava poi così male...
Se non una quinta Casa in cui essere smistati avrebbero sicuramente potuto fondare un club.
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Buona lettura
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Albus & Scorpius: La Maledizione dell'Erede Revised'
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Ed ecco, a grande richiesta... no, mi fermo da sola perché so benissimo che nessuno ha chiesto questo. Sono consapevole che The Cursed Child non è piaciuto a nessuno, e io stessa non mi sarei mai sognata di scrivere qualcosa presa così specificatamente da quel libro/copione.
Però - certo che c'è un però - è capitato che sono stata a vedere la rappresentazione teatrale a Londra, questo ancora mesi fa, e da quel momento non ho mai smesso di pensare a quello che voi leggerete tra poco.
Perché la Rowling (?) e compagnia bella possono ripetermi quanto vogliono che Scorpius e Rose sono canon, ma io sono dell'idea che se fosse vero, sia nel copione che soprattutto sul palco, Scorpius e Albus non avrebbero interagito come invece hanno fatto. Motivo per cui voi adesso vi beccate questa os.
Prima di iniziare - non l'ho mai fatto prima quindi sto andando un po' a caso - vorrei specificare che tutti i personaggi nella seguente one shot sono di proprietà di JK Rowling e i dialoghi sono presi alla virgola da The Cursed Child.
Le uniche parti che sono farina del mio sacco sono, ovviamente, il finale e le varie "riflessioni" dei personaggi tra un dialogo e l’altro.
Buona lettura.

 
 
 




 
 
 
 




 
Albus & Scorpius e la Casa di TontoConiglio
- Quarto Atto, Quattordicesima Scena: Revisione -
 
 
 
Scorpius e Albus stavano correndo lungo il corridoio, chiudendosi momentaneamente dentro un'aula vuota dopo averla provvidenzialmente individuata. Avevano entrambi un'espressione entusiasta in viso, o almeno: Scorpius era palesemente su di giri, Albus sembrava si stesse sforzando.
 
«Non posso credere di averlo fatto» sentenziò Scorpius non appena si furono chiusi la porta della classe alle spalle.
«Neanche io ci posso credere» replicò Albus, il tono lugubre da lui usato passato inosservato al compagno di Casa.
«Rose Granger Weasley. Ho chiesto a Rose Granger Weasley se voleva uscire con me» esplicitò il biondo come se l'amico non fosse stato lì presente quando aveva dato quell'inaspettata prova di coraggio.
«E lei ha detto di no» fu quasi troppo veloce nel ricordargli il secondogenito Potter.
«Ma gliel'ho chiesto» insistette Scorpius «Ho piantato il seme. Il seme che crescerà nel nostro matrimonio» aggiunse con lo sguardo perso in un punto imprecisato del soffitto come se si stesse immaginando la scena. «Sai di vivere nella tua fantasia, vero?» lo riprese Albus rimproverandosi poi mentalmente per il fatto che, in un certo senso, lui non era poi in una situazione molto diversa.
«E sarei anche d'accordo con te. Se non fosse che Polly Chapman mi ha chiesto di invitarla al ballo...»
Quasi si perse la risposta del biondo.
«In una realtà alternativa, nella quale eri considerevolmente...  molto considerevolmente più popolare, una ragazza diversa ti ha chiesto di invitarla. Il che significa...»
«Certo, la logica direbbe di andare dietro a Polly, o meglio di lasciare che Polly mi venga dietro, e dopotutto è una nota bellezza -» lo interruppe Scorpius.
Albus alzò gli occhi al cielo. In tutto quel tempo non aveva mai sentito Scorpius fare apprezzamenti su una ragazza, figuriamoci Polly Chapman.
«- Ma Rose è Rose» aveva nel frattempo concluso Malfoy.
«La logica direbbe che sei pazzo, lo sai? Rose ti odia»
Se fosse stato per lei non sarebbe neanche entrata nello scompartimento, al primo anno, dopo averti visto, aggiunse nella sua testa ma senza dirlo ad alta voce.
Per qualche motivo quel giorno Scorpius sembrava però essere incredibilmente ottimista – o semplicemente aveva perso il lume della ragione.
«Obiezione, vostro onore» lo contraddisse infatti «Mi odiava, ma hai visto la sua espressione quando gliel'ho chiesto? Non era odio, era pietà» stabilì dopo essersi rimesso la borsa dei libri a tracolla e aver guadagnato la porta.
«E la pietà va bene?» si senti domandare Albus prima di riuscire a tenere a freno la lingua. Stava diventando patetico.
«La pietà è un inizio, amico mio, la pietra angolare sulla quale costruire un palazzo: un palazzo d'amore» sentenziò Scorpius convinto uscendo quasi a passo di marcia dalla classe.
Albus non sapeva se la stilettata al petto dipendeva da quell'amico mio con cui Scorpius gli si era appena rivolto o se era perché era consapevole che se il biondo avesse saputo il vero motivo per cui gli aveva posto quella domanda era sicuro che la risposta sarebbe stata completamente diversa. In un primo momento aveva pensato che tutti quei viaggi nel tempo avessero sortito un certo effetto su Scorpius, ma forse il problema era lui.
 
«Sinceramente pensavo che sarei stato io il primo a trovare una fidanzata»
No, no, pessima uscita Albus, abortire la missione. Come gli era uscita una cosa del genere poi?
«Oh sarà così, certamente» Scorpius ovviamente non si fece scappare l'occasione e Albus quasi si ritrovò a pregare Salazar che l'altro avesse in qualche modo capito che la sua era stata solo un'infelice battuta.
«... magari la nuova professoressa di Pozioni dagli occhi velati. Dovrebbe essere abbastanza vecchia per te, no?»
«Non ho una passione per le donne vecchie!» esclamò Albus, senza neanche sforzarsi di sembrare punto sul viso. Se Scorpius tirava di nuovo fuori la storia di Delphi...
«E hai tempo, tutto il tempo, di sedurla. Perché ci vorranno anni a persuadere Rose»
«Ammiro la tua fiducia» borbottò lui a mezza voce, lieto del cambio d'argomento ma allo stesso tempo infastidito che si fosse di nuovo tornati a fare il nome di Rose.
Rose che li aveva appena superati scendendo lungo la rampa di scale che loro avevano imboccato in salita salutandoli con un «Ciao» e fermandosi a guardarli entrambi.
Si fermarono a loro volta senza però ricambiare il saluto.
 
Nella sua testa Albus rivedeva il momento in cui Scorpius aveva chiesto a sua cugina di uscire, l'altro invece sembrava proprio bloccato sul posto come se fosse stato colpito dall’incantesimo delle pastoie total-body.
A quel punto lo sguardo di Rose si concentrò su Scorpius: «Sarà strano solo se permetterai che sia strano»
Le sue parole sembrarono far ritornare il biondo al presente, si riscosse infatti alzando entrambi i pollici in un gesto affermativo aggiungendo un «Ricevuto e perfettamente compreso» giusto per essere sicuro di essere stato chiaro.
«Ottimo, re scorpione» replicò Rose per poi allontanarsi con un sorriso sulle labbra; Albus contemplò se fosse il caso di scavalcare la balaustra delle scale e buttarsi di sotto, dopotutto erano all'altezza del quarto piano...
L'espressione al settimo cielo di Scorpius lo fece trattenere e alla fine si lasciò andare ad un sorriso tirando scherzosamente un pugno sul braccio dell’amico.
«Forse hai ragione. La pietà è un inizio» si ritrovò ad ammettere dopo aver assistito a quella scenetta, e farlo gli fece decisamente più male di quanto lui ne aveva fatto a Scorpius con quel pugno. Il sorriso gli era già sparito dalle labbra.
 
«Vai a Quidditch? Serpeverde contro Tassorosso, una bella...»
Albus guardò Scorpius con tanto d'occhi: «Pensavo che odiassimo il Quidditch!» gli fece notare facendo riferimento a quanto stabilito da loro stessi al primo anno.
«Si cambia» replicò Scorpius pacato e Albus non riuscì a trattenersi dal commentare non sai quinto hai ragione nella sua testa.
«E poi, mi sono allenato. Forse un giorno riuscirò a entrare in squadra. Andiamo»
Albus accennò in mezzo sorriso considerando che almeno quel cambio di opinione nei confronti dello sport dei maghi non poteva essere colpa di Rose, visto che neanche a lei il Quidditch piaceva e anzi, lo considerava abbastanza una perdita di tempo che si sarebbe potuto dedicare allo studio proprio come zia Hermione.
Nonostante tutto si trovò suo malgrado a frenare l'entusiasmo di Scorpius facendo un passo indietro: «Non posso. Deve arrivare mio padre» spiegò.
«Tuo padre che si prende un giorno di ferie dal Ministero?» il tono di Scorpius era suonato, a ragione, incredulo.
«Vuole portarmi a fare una passeggiata» gli confessò. «Deve farmi vedere una cosa... condividere... boh? » era abbastanza confuso visto che nella lettera gli aveva solo scritto che volevo parlargli di qualcosa.
«Una passeggiata?» ripeté Scorpius che ne aveva ovviamente capito ancor meno di lui.
«Lo so, credo che sia una di quelle cose che ci dovrebbero tipo legare, o qualcosa di altrettanto vomitevole. Ma mi sa che ci vado» dopotutto non sarebbe stato troppo male se fosse riuscito ad aggiustare almeno un po’ il rapporto con suo padre, no?
Prima che potesse rendersene pienamente conto le braccia di Scorpius gli avevano circondato le spalle stringendolo per un paio di secondi prima di lasciarlo andare
« E questo cos'era? Avevo capito che non ci abbracciavamo» Albus ringrazio Merlino per non aver ereditato il gene Weasley che nei momenti di imbarazzo ti fa diventare il viso dello stesso colore dei tipici capelli rossi, anche se era abbastanza sicuro che di solito la sua voce non fosse così stridula.
Ammettere che non gli sarebbe affatto dispiaciuto restare in quella posizione un po’ più a lungo era assolutamente fuori discussione.
Scorpius scrollò le spalle: «Non ero sicuro. Se dovevamo o no. In questa nostra nuova versione che avevo in mente»
Per qualche motivo la risposta diede fastidio ad Albus: «Meglio chiedere a Rose se è la cosa giusta da fare» si ritrovò infatti a ribattere più causticamente di quanto avrebbe dovuto.
«Ah! Già. Giusto» Scorpius non gli era sembrato molto convinto ma probabilmente era solo la sua immaginazione, rifletté mentre già muoveva i primi passi allontanandosi dall'altro.
Oh, per le mutante di Morgana, Rose poteva anche andarsene al diavolo: era già abbastanza isolato, non avrebbe fatto allontanare anche l’unico migliore amico che avesse mai avuto.
Si girò continuando a camminare all'indietro e sorridendo apertamente al biondo: «Ci si vede a cena» lo salutò, tornando a voltarsi nel senso in cui stava andando solo quando Scorpius rispose con un cenno d'assenso e ricambiando il sorriso.
Dirigendosi verso l'ufficio della preside – era lì che suo padre sarebbe venuto a prenderlo – continuò a interrogarsi su come avrebbe potuto fare per far sì che Scorpius capisse.
 
 
 
⸙⸙⸙
 
 
 
Scorpius svoltò l'angolo dei corridoio andando quasi a sbattere contro Rose.
«Allora?» gli chiese la ragazza quasi trepidante.
Lui sospirò : «Non lo so» ammise, suonando quasi sconfitto «Non potremmo trovare un altro modo?»
La riccia scosse la testa categorica: «Assolutamente no, questo è il modo migliore. Inoltre sono sua cugina: se avrà qualcosa da ridire la dirà di sicuro» affermò convinta, Scorpius però sembrava ancora dubbioso.
«Non lo so» ripeté. «Ti ringrazio per l'aiuto Rose, e dico davvero visto che dopotutto sono io che sono venuto a chiedertelo, ma... vorrei solo che capisse»
 
 
 
⸙⸙⸙
 
 
 
Scorpius aveva offerto anche a lei di andare a vedere la partita insieme, ma aveva declinato. Già non andava matta per il Quidditch, di sicuro non aveva tempo da perderci adesso che gli esami erano alle porte.
Guardò il ragazzo allontanarsi scuotendo la testa cercando di ricordare perché esattamente aveva accettato di mettersi in quella situazione. Era anche vero che quando Albus le aveva parlato della faccia da cucciolo bastonato che Scorpius era in grado di imitare quando voleva qualcosa non gli aveva creduto... forse avrebbe dovuto.
Rose si incamminò in direzione della biblioteca dove si sarebbe dovuta incontrare di lì a poco con altri ragazzi per il loro gruppo di studio, riflettendo sul da farsi: Scorpius aveva detto che voleva che Albus capisse da solo, chissà cosa sarebbe successo se un uccellino avesse provato a sveltire il processo...
Si sarebbe aspettata un po’ di furbizia in più da parte di due Serpeverde, ma era evidente che nessuno dei due avrebbe preso l'iniziativa. Certo, non erano Grifondoro, ma a vederli così avrebbe detto che il loro spirito animale fosse stato non quello di una serpe quanto quello di un coniglio. E pure un coniglio tonto, visto che stava cominciando a diventare abbastanza palese che quei due si morissero dietro a vicenda.
 
Mmm... TontoConiglio... non suonava poi così male...
 
Se non una quinta Casa in cui essere smistati avrebbero sicuramente potuto fondare un club.
 
 
 
The End
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve di nuovo. Come immagino avrete capito leggendo la storia la mia mente deviata ha deciso che in TCC Albus ha una cotta per Scorpius, Scorpius ha una cotta per Albus, e sono entrambi troppo tonti per capirlo e troppo conigli per dirselo in faccia (motivo per cui il loro smistamento in Serpeverde verrà annullato a favore della Casa di TontoConiglio che mi sono appena inventata, ma questa è un'altra storia...)
Sempre secondo la mia mente sopraffina in tutto questo Rose è troppo intelligente per prendersi una sbandata per Scorpius dal nulla (perché, seriamente, qua l'unica spiegazione plausibile sarebbe altrimenti proprio la magia...) e si offre quindi di aiutare TontoConiglio numero uno perché come si fa a dire di no a un coniglio che ti fa gli occhi dolci?
Vabbè, long story short, spero che questo esperimento sia piaciuto a qualcuno, ringrazio tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a quaggiù e ricordo che no, non mordo né affatturo in caso di commenti/pareri/consigli/critiche costruttive. (Tradotto: lasciatemi una recensione anche piccina picciò per farmi sapere che questa cosa non è un obbrobrio come sembra please).
Alla prossima
 
Elisa
   
 
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