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Autore: alessandroago_94    12/09/2019    15 recensioni
Il falso tripudio dell’amore.
Sesto classificato al “Playlist Contest”, indetto da Soul_Shine sul Forum di Efp.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sceglimi

SCEGLIMI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché nemmeno io

Riesco a credere che un Dio

Si sia un po’ distratto

Perdendo un angelo

Davanti a me.

 

 

 

Avete presente quando una strofa di una canzone vi entra in testa e non ne esce più? Ebbene, è quello che mi è accaduto con alcuni versi di Scegli me, dei Finley.

Che poi nemmeno io mi aspettavo di essere così romantico! Ma la vita è tutta una prova, veramente.

Ne accadono di cose… ne accadono anche a quelli come me, che non sanno fare niente di normale, che escono poco di casa perché non c’è nessuno che voglia condividere qualcosa con loro.

Io, in primis, sono fatto in questo modo. Che poi noi, loro, me, gli altri... che differenza fa? Siamo sulla stessa barca ma ci poniamo un’infinità di problemi, che diventano grattacapi, e poi grattacieli. Sì, sfiorano il Cielo, i nostri problemi, quando la vita è una sola e noi la sciupiamo in tutte cazzate che poi non hanno un senso particolare se non per il nostro ego frustrato.

Io ho navigato per tutta la mia giovane vita in un mare di escrementi, in una solitudine allucinante. In certi momenti ho pensato che sarebbe stato molto meglio morire da piccolo, per carità: avrei di certo sofferto molto meno.

Non mi è mai mancato nulla a parte il contatto umano, e gli umani sono stati la più grande delusione della mia esistenza. I miei simili. Persone come me, che si fanno sentire quando hanno bisogno, quando desiderano un favore, quando ne hanno voglia e come e quando pare a loro.

Poi, rigorosamente, spariscono.

Tornano a nascondersi nel dimenticatoio, e riemergono quando hanno di nuovo bisogno. Oppure desiderano qualcosa.

Ho sempre creduto di aver intessuto le amicizie migliori grazie alla mia passione per la scrittura e la lettura, però ho conosciuto persone distanti, tantissimi angeli dal cuore grande che hanno ascoltato per ore i miei patemi, mi hanno confortato. Eppure, sparpagliati come una moltitudine di palline di vetro luccicanti in un’Italia troppo vasta per un essere minuscolo come me.

Ho vissuto nel loro abbraccio virtuale e mi sono distaccato dalla realtà che mi circonda, che è pallosa e sempre tutta uguale.

Alla fine mi sono rassegnato, insomma. Ho deciso di cullare la mia esistenza quotidiana grazie a quelle poche e strambe cose che so fare, ma che sono in grado di darmi conforto. Piantare un seme, curare una pianta, nutrire gli animali, avere il giardino pieno di gatti, scrivere qualche riga prima di andare a dormire. Sentire gli amici appassionati di scrittura e lettura, che per me ormai sono come fratelli e sorelle distanti solo geograficamente. Tutto qui.

Il mio ormai consolidato equilibrio, però, è venuto a mancare quando mi sono reso conto che, veramente… Dio ha perso un Angelo davanti a me. Il bello è che non me ne sono mai accorto.

L’Angelo in questione è una persona che conosco di vista da tanto tempo, quasi da sempre, ma che all’improvviso è diventata qualcosa di più.

Angelo mio, tu hai portato un alito di vento nella mia vita arida, da deserto! Mi sono sentito un eremita, in passato. Rintanato nel mio Credo, nel mio continuo pensiero di aver seppellito Dio, poiché la sua essenza è stata dilaniata dall’Uomo.

Dio ha creato l’Uomo, ma l’Uomo ha poi straziato Dio: è forse vero, allora, che l’Allievo supera il Maestro? Assolutamente no… l’Uomo ha solo creduto, finora, di aver posseduto anche solo una particella infinitesimale di quel Signore Suo Padre. Dio è ancora vivo, e risiede nei nostri cuori, nell’amore che si può provare per un nostro simile, per la Natura, per la vita stessa.

Dio esiste: quando ho scorto te, per davvero, ne ho avuto la prova. Una persona ancora gentile, sensibile. Certo, risoluta quando serve, ma sempre incline al dialogo e alla bontà.

Ho scoperto che dentro a questa persona esiste una radura così vasta da mozzare il fiato. Sono uscito dal bosco della mia esistenza per inoltrarmi in essa, e adesso non trovo più la strada per tornare indietro. Dovrò forse seguire le tracce lasciate dalle volpi, che camminano sempre su sentieri già battuti in precedenza? Tra questa erba alta le loro impronte sono tante, e anche i percorsi possibili.

Questa radura pullula di vita. Sono lontano ora dal cupo della foresta, dove le fronde alte degli alberi oscurano il sole e la sua luce, e mi hanno reso un componente del sottobosco. E pensare che mi ero rassegnato a essere un fantasma che si aggira tra le ombre.

Questa radura mi ha cambiato la vita: non solo la luce mi rende felice e il sole bacia la mia pelle, abbronzandola con il suo calore, ma anche la mia mente si è svuotata dai pensieri più truci gettati dalle ansie e dalle paure che solo la penombra e il buio possono generare, nella loro continuità.

Ecco, tutto questo turbinio di sentimenti positivi, di sensazioni, di emozioni, ciò è dovuto solo alla fantastica persona che ho avuto l’onore di conoscere durante uno dei momenti più apatici della mia esistenza.

Si tratta di un Angelo, non ho dubbi a riguardo. Un Angelo messaggero di amore, di speranze. E Dio pare che l’abbia veramente perso davanti a me… io che non ho mai saputo guardare al di là del paraocchi con cui sono nato.

L’Angelo è sempre stato vicino a me, ma nella penombra del bosco non ho mai saputo scorgerlo, tapino che non sono altro.

 

 

 

Ma ormai già che sei qui

Ma ormai già che è così

Non ritornare a casa

O almeno portami con te

Scegli me.

 

 

 

Ora che ho conosciuto la tua vastità interiore, sono dipendente da te.

Ora che sei qui, davanti a me, resta.

No, no, non andare da loro… a loro non interessi. Ho visto che si allontanano, ogni volta che ti avvicini.

A loro non interessano i tuoi racconti. A me sì.

Quando tu, Angelo del Cielo, bussavi alla mia porta, non ho saputo riconoscere subito la tua luce interiore. I santi, santoni e maestri di vita attuali sono tutte luci artificiali immersi in un cielo fatto di materia e di relitti cosmici. Tu invece brilli qui, sulla Terra: brilli per me.

La tua luce è vita per la radura lussureggiante che hai dentro, e dove ormai vivo stabilmente.

La maggior parte delle persone è bigotta, non sa più distinguere la luce di un lampione da quella di una stella. Poi si nutre di apparenze, viva la fama e viva il denaro.

Tu invece non hai nulla se non quegli anelli che indossi e la porcheria che ti tiri dietro da anni nel tuo negozio. Sai brillare anche nel mezzo del nulla, Angelo mio!

E non ti allontanare, non andartene a casa perché temi la tempesta o la grandine: mi vuoi lasciare qui, nei pasticci? Guarda questo qui, guarda il mio genitore, avido e taccagno nei sentimenti. Vuoi che lui torni a conquistarmi, a rigettarmi nel buio di una fitta foresta piena di fantasmi e di false luci, che si rivelano fari e non stelle?

Pure le lucciole si sono estinte, in quell’oscurità perenne e perpetua. Se te ne vai, abbi il coraggio di portarmi con te.

Portami nella tua tana! Vivi come le volpi della tua radura, o nel Cielo, o nella vastità di una nebulosa che si estende ai confini dell’Universo?

Ovunque, io ti seguirò.

 

 

 

Ma non volare via

ti prego, cambia idea,

non ritornare a casa

o almeno portami con te

scegli me.

 

 

 

Sono un eterno disilluso.

So che a te non importa nulla di me, in fondo: sono solo un simpatico ragazzone, scherzoso e sorridente. Così adori definirmi.

Nulla lascia presagire che dentro di me, in realtà, c’è un fuoco. È il fuoco dell’amore.

Adesso cammino in punta di piedi, all’interno della tua radura interiore. Sai perché? Ho paura di perdere il controllo e di lasciare che le fiamme divampino.

Ho paura di una repentina passione, che essa esploda e possa bruciare tutto. Tu, Angelo caduto dal Cielo, hai una bellezza interiore inestimabile e pura. Non voglio essere io la tua rovina.

Se scegli di prendermi con te, sai che non soffrirò più. Il fuoco nel mio cuore si calmerà, il vento impetuoso che ora soffia nella tua radura si placherà a sua volta, pian piano.

Ma se ora fuoco e vento si incontrano in tutto questo verde estivo, sarà un incendio devastante! Brucerà ogni cosa e di me e di te non resterà altro che una montagna di cenere.

Angelo, io posso solo condurti all’inferno, rovinando il bello che hai dentro di te.

Che questa passione non esploda, che tutto ciò non divampi in un rogo eterno. Non possiamo incontrarci, hai ragione tu.

Scegli me, comunque: prometto di gettare numerosi secchi d’acqua gelida sul mio fuoco interiore, e potrò lenire i venti colmi di dolore che straziano il tuo animo. La radura si salverà, il mio cuore anche.

Portami con te, però, te ne prego. Ora che ti ho conosciuto per davvero, al di là di ogni preconcetto o del solo aspetto esteriore, non posso più fare a meno di soggiornare nella tua radura.

Assieme saremo la medicina, tu per me, io per te. Ci colmiamo e ci curiamo a vicenda.

Scegli me.

 

 

 

Mai, nemmeno un attimo

Ti pentirai se adesso

Scegli me.

 

 

 

Sai che ti sarò fedele come nessun altro.

Avrò così tanta cura della tua radura interiore da concimare il manto erboso e mantenerlo sempre verde e vitale. Io ci sarò sempre per te, e non ti abbandonerò.

Angelo mio, tu sei il custode del mio cuore: potrei mai ferirti? Sono solo un essere insignificante che ha avuto la fortuna di incappare al tuo cospetto. E tu, sperduto e senza punti di riferimento, caduto da un Cielo in cui la tua stella brillava sempre più, non sarai mai più solo. Non avrai più dolorosi venti a percuotere la tua interiorità.

Sfogati assieme a me, parliamone.

Te lo giuro e te lo prometto, non ti pentirai mai se adesso scegli me.

 

Sai quanto sono fragile, vero? Però tu mi hai soccorso quando stavo male, quando ero sotto assedio, attaccato dagli infami.

Tu mi hai detto che io sono buono, che io merito. Io non so cosa merito, non so se sono una possibilità o meno.

Giusto o sbagliato che sia, scegli me.

Te ne prego.

 

 

 

Stai sentendo il battito

di un Cuore Che ti chiede

Scegli me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Vi chiederete di sicuro perché ho scritto “così poco”. In realtà ho espresso l’essenziale, credo, mantenendomi coerente con il testo di una canzone passionale e metaforica, elementi da me molto utilizzati. Inoltre la canzone stessa era abbastanza breve come componimento, quindi ho preferito mantenere tale struttura, mettendoci però tanto cuore e sentimento! Esattamente come i Finley.

Questa canzone è Scegli me, dei Finley, appunto.

   
 
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