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Autore: Soul97    12/09/2019    0 recensioni
Victoria è una giovane e talentuosa cantante, con un particolare tratto distintivo: indossa sempre una maschera. Che abbia un segreto da nascondere?
"Welcome to the final show, hope you're wearing your best clothes"
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Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*Note dell'autrice*
Ce l'ho fattaaaaa! Ecco il nuovo capitolo. Allora, volevo comunicarvi un paio di cose:
Ho lasciato un paio di esclamazion in inglese perché secondo me in italiano sarebbero un po' cringe e non avrebbero reso nello stesso modo. In più non sono tanto sicura dell'inglese di una canzone che vedrete più, soprattutto la frase "into immerse myself" (che dovrebbe essere "in cui immergermi"). Ho cercato più info possibili su una frase simile ma nada e allora ho fatto di testa mia. Se potete correggermi mi fareste un grande piacere! 
In più, parlando sempre della canzone, vi prego di NON copiarla in alcun modo, perché è frutto della mia mente come il resto della fanfic.
Detto questo... buona lettura!




Era quasi trascorso un mese da quando il celebre talent show X Factor si era concluso. Per Victoria le giornate erano passate veloci tra un’intervista e l’altra e la gente pareva essere ancora interessata a lei nonostante avesse guadagnato “solo” la seconda posizione. Ma la vera svolta nella sua vita nacque dalla decisione di preparare il suo primo album. Era nel suo appartamento londinese mentre ci pensava, a rilassarsi sul divano dopo aver trascorso la mattina con un giornalista. Ripensava alle parole che Louis, il suo coach all’interno del programma, le aveva detto proprio un mese fa:
“Ho intenzione di aiutarti a far uscire il tuo primo album”.
Victoria era rimasta piacevolmente sorpresa dalla sua generosità e determinazione nel darle la fama che secondo lui le spettava. Certo, non era la prima volta che un giudice prendesse sotto la sua ala dei concorrenti: gli One Direction per primi avevano firmato un contratto con l’etichetta di Simon Cowell, così come tanti altri gruppi vocali che lo stesso Simon aveva avuto in squadra. Ma in quel caso era diverso. Per Cowell quei gruppi significavano un guadagno, lo faceva anche per tornaconto personale. Invece Louis non le aveva proposto alcun contratto, aveva spontaneamente offerto il suo aiuto e avere consapevolezza di ciò la faceva sorridere, si sentiva riconoscente e ancora più vicina a Louis.
“A proposito”, si disse, poiché fra un’ora esatta sarebbe arrivato proprio lui per accompagnarla a un servizio fotografico. Ormai si comportava quasi come un manager.
“Louis Tomlinson viene a prendermi…”, realizzò Victoria. Era pur vero che i due ormai fossero amici, ma non era roba da tutti i giorni essere amici di Louis Tomlinson. Quando ci pensava, Victoria ridacchiava fra sé. Era ancora stesa sul divano mentre ci pensava, quando sentì bussare alla porta.
“Chi sarà?”, pensò, “E’ troppo presto per essere Louis”.
Si precipitò quindi alla porta di casa sua e, aprendola leggermente, sbirciò fuori.
«Louis?»
«Ciao Vicky!»
Victoria aprì velocemente la porta.
«Che ci fai qui? Non dovevamo vederci fra un’ora? Ehm, prego», nel frattempo lo fece entrare.
«Devo farti vedere una cosa», disse con un sorrisino familiare. «Vieni qui».
Louis si era accomodato sul divano e stava invitando Victoria a sedersi accanto a lui, picchiettando il palmo della mano sulla superfice e così lei fece. Tirò fuori dalla tasca il cellulare e aprì l’applicazione di Youtube, digitò qualcosa sulla tastiera e poi porse il telefono nelle piccole mani di Victoria che, incuriosita, l’accolse nella sua presa per poi dare un’occhiata a ciò che l’amico aveva cercato.
Non appena posò lo sguardo sullo schermo Victoria sgranò gli occhi, così tanto che pensava di poterli sentire fuoriuscire dalle orbite da un momento all’altro, sembrava avesse visto un fantasma.
«Ma che significa?!» esclamò lei esterrefatta, quasi spaventata.
«Apri il video» la esortò lui.
‘Harry Styles reacts to Victoria – Sign of Times’.
Questo è ciò che Victoria si trovò davanti, con tanto di miniatura del video in cui si poteva scorgere il mezzobusto dello stesso Harry.
“Harry Styles ha visto la mia esibizione? Oh, dio”, pensò lei. Non se ne capacitava.
“Oh dio, oh dio. Non voglio vederlo! E se la mia esibizione gli ha fatto schifo? No, aspetta Vicky, calmati. Ormai siamo qui e ti resta solo da vedere il video”, concluse tutto nella sua mente e dopo aver dato un’ultima occhiata a Louis, premette sull’icona.
Questa si ingrandì, Victoria girò il cellulare per permetterle di vedere il video a schermo intero.
“Ciao a tutti! Sono Harry Styles e sono qui per guardare insieme a voi l’esibizione di Victoria che, a quanto pare, ha fatto una cover del mio brano. Wow, sono onorato! Un amico mi ha consigliato di fare questo video e mi son detto ‘perché no?’”.
Victoria lanciò un’occhiata a Louis che, nel frattempo, la guardava ridendo sotto i baffi, poi tornò a dare attenzione al video.
“… quindi iniziamo!”. Harry era concentrato, pareva davvero interessato al video.
“Uh, che bel falsetto” aggiunse all’improvviso, e Victoria sentì le budella contorcersi dall’emozione e dall’imbarazzo. Il video continuava con Harry che osservava attentamente l’esibizione, quando verso la fine del video – precisamente quando la stessa Victoria intonava “we got to get away!” quasi a fine del brano – ebbe una reazione che la ragazza non si aspettava.
“Oooh, yes girl!”, esclamò anche piuttosto divertito, continuando a guardare con il sorriso sul volto. Il video si concluse, Harry tolse le cuffie che indossava per la reaction e commentò ciò che aveva visto.
“Oh man, questa ragazza è fenomenale! La sua tecnica è ottima, il suo timbro mi piace davvero tanto… wow. Sono davvero onorato che qualcuno così bravo abbia fatto la cover di una mia canzone. Victoria, se stai guardando questo video, complimenti!”. Detto ciò, concluse il video salutando.
Victoria abbassò il telefono, poi lo porse a Louis.
«Louis, che significa…», domandò lei confusa.
«Ti ricordi quando mi hai chiesto di far vedere il video a Harry? Ecco, la sera prima della semifinale gli avevo detto di sintonizzarsi su X Factor il giorno dopo, perché ci sarebbe stata una sorpresa. Ovviamente quel cretino se n’è dimenticato, quindi ho lasciato perdere. Ma quando tu mi hai espresso il desiderio di fargli arrivare la tua esibizione, non ho potuto fare a meno di orchestrate tutto quanto!».
“Ecco il perché di quel sorrisetto, un mese fa…” pensò lei.
Comunque, non poteva credere che Louis si fosse impegnato tanto per accontentare la sua richiesta. Tralasciando il panico iniziale, l’aveva resa davvero felice.
«Louis, grazie mille!» disse lei, saltandogli tra le braccia e cogliendo di sorpresa l’amico, che però accettò di buon grado l’abbraccio e la strinse a sua volta a sé.
«Figurati, è il minimo! Harry ed io siamo molto amici, perché non chiedergli questo piccolo piacere? Fare diversamente sarebbe stato da stronzi».
I due rimasero a parlare ancora dell’accaduto per il tempo che rimase a loro disposizione e, una volta giunta l’ora, lasciarono l’appartamento alla volta del set fotografico.
 
 
**
 
 
Passò un altro mese e Victoria, aiutata da Louis, era alle prese con la preparazione del suo primo album in assoluto. Era consapevole del fatto che scrivere e comporre un intero album non fosse un gioco da ragazzi, ma non si aspettava così tanta difficoltà. Ciò che più le dava filo da torcere, era la scrittura dei testi delle canzoni. Sentiva di aver qualcosa da dire ma, nel momento in cui doveva mettere per iscritto le sue emozioni, il suo cervello si trasformava in un criceto morto e smetteva di lavorare.
«Ma come fai a scrivere le tue canzoni, Louis?», domandò la ragazza durante una sessione di scrittura. Per la loro prima canzone avevano scelto come tematica l’amore. Molto comune? Forse, ma di certo sempre di grande impatto.
«In realtà è molto semplice: penso qualcosa e la scrivo».
«Tutto qui? Ma non ci dovrebbe essere un po’di ricerca? Come, che ne so, trovare una metrica particolare o termini ricercati?».
«Potresti, però non è una regola. Ma non preoccuparti, sono cose che vengono con l’esercizio».
«Ok, allora ci provo…» disse, prendendo la penna e guardando il foglio bianco davanti a sé, una mano poggiata sulla fronte, il cui palmo andava a sfiorare il bordo della maschera.
«No, non posso, è troppo imbarazzante!» sbottò infine. «Mi vergogno troppo…»
«Oh, conosco bene quella sensazione. E’ davvero imbarazzante quando metti per la prima volta i tuoi pensieri in forma scritta… facciamo così: cosa provi quando ti innamori?» le chiese Louis.
“Wow, diretto” pensò Victoria, un po’ imbarazzata.
«Be’, di solito provo attrazione fisica ma la parte più importante è sicuramente quella platonica», disse infine.
«Ok, scrivilo».
«Ma… così, come l’ho detto? Non dovrei cambiare la frase almeno un po’?».
«Mah, se vuoi. Alla fine il testo può sempre essere revisionato».
Victoria quindi si fece coraggio, prese nuovamente la penna e la poggiò sul foglio, nella sua testa già pensava a come cambiare un po’ la frase perché, per quanto Louis l’avesse rassicurata, non voleva sfigurare.
You awaken in me a primordial desire
Into immerse myself”
«Bella frase! E dopo ciò cosa succede?»
“And I let these waves carry me,
Enfolding me and taking me down…”
«Aspetta», aggiunse Victoria, bloccando di colpo la mano che scriveva. «Perché non scrivi anche tu qualche frase?».
Lo disse di getto, quasi senza pensarci. Mentre ragionava su quelle frasi, immaginò che avrebbero potuto scrivere insieme la canzone, addirittura… anche qualcos’altro.
«Mi stai proponendo una collaborazione?» riassunse Louis, con un sopracciglio alzato in un’espressione interrogativa.
«… Sì. Questa canzone potrebbe diventare un duetto… pensa a quanto sarebbe popolare poi, un giudice di X Factor che canta con una sua concorrente, no?»
«Lo sai che non è male come idea?» constatò lui, con le dita a sfiorare il mento nell’atto di ragionare. «Dammi solo un secondo…».
Louis si voltò e chinò la testa in avanti a scrivere. Victoria lo osservava e scrutava il suo volto. Pochi centimetri di distanza vi erano dal foglio e il suo naso, lo sguardo concentrato e ciuffi di capelli che gli finivano davanti agli occhi. Victoria sentì un nodo in gola.
«Ecco, leggi qui» le propose Louis, porgendole nuovamente il foglio.
“Love makes the world go
and you make mine go round
I thought love at first sight was impossible
but you can’t not recognize
Your significant other”
«Wow, Louis! È una bellissima frase! Come hai fatto a scriverla così spontaneamente?».
«Mi è solo venuta in mente e l’ho scritta…», rispose lui puntando gli occhi verso il basso.
I due continuarono a discutere della canzone ed elaborare il testo insieme, dopo qualche ora avevano finito il primo brano. Chissà quanto ci avrebbero messo a scrivere gli altri…
 
 
**
 
 
Erano passati altri due mesi e mezzo e l’album era praticamente finito. Non vi erano tante canzoni, poiché farne di più non avrebbe permesso la pubblicazione immediata dell’album, mentre era importante cavalcare l’onda dell’attuale successo di Victoria guadagnato grazie a X Factor. Come singolo venne estratto il duetto con Louis, chiamato “My Better Half”, la canzone più pop dell’intero album e sarebbe stata presentata come apertura al concerto dello stesso Louis, durante la data di Londra che si sarebbe tenuta fra tre settimane. Di conseguenza, era necessario fare delle prove insieme per imparare ad armonizzazione le due voci, il testo e la melodia. E proprio per questo i due si riunirono in una sala prove, che sarebbe diventata casa loro per le prossime tre settimane. Era il primo giorno e Victoria era piuttosto nervosa, non aveva mai duettato con nessuno, né tantomeno aveva mai duettato una canzone d’amore. Insomma, l’idea l’agitava un po’.
I due arrivarono insieme a bordo della macchina di lui. Una volta dentro, Louis prese il testo della canzone e la chitarra, raggiunse una sedia e prese posto.
«Ok… allora, te lo dico: non ti aspettare granché, me la cavo molto meglio con il pianoforte», fece lui.
Victoria gli disse che non c’era problema e anche lei prese una sedia, la portò vicino al suo ex coach e si sedette, leggermente frontale. Louis nel frattempo era intento ad accordare la chitarra. A differenza delle sue solite felpe, questa volta indossava un maglioncino celeste, probabilmente a causa del freddo clima dicembrino. Sembrava richiamare il colore dei suoi occhi che, sotto la luce calda della sala prove, avevano assunto quell’esatto colore. Victoria osservava le sue mani intente a girare delicatamente i pioli della chitarra per trovare la giusta tonalità, quando poi strimpellò qualche corda e affermò di aver finito.
«Immagino che dobbiamo decidere chi canterà certe strofe e chi le altre, giusto?» iniziò Victoria.
«Esatto, tu hai qualche preferenza?»
«Mh… e se semplicemente cantassimo le strofe che abbiamo scritto? Così dobbiamo scegliere solo le parti da cantare insieme».
Louis accettò la proposta. I due si accordarono sul da farsi e una volta finito di scegliere i turni, il giovane iniziò a suonare le prime note. La musica prodotta dalle corde risuonava in tutta la sala, vuota all’infuori di loro due, e Louis iniziò a cantare la prima strofa, appunto scritta da lui:
 
“Love makes the world go
and you make mine go round…”
 
La sua voce delicata pareva accarezzare il suono della chitarra e Victoria ne rimase quasi incantata. Stava realizzando che era la prima volta che sentiva cantare Louis, o meglio, che lo sentiva cantare dal vivo e così vicino.
 
“I thought love at first sight was impossible
but you can’t not recognize
Your significant other…
 
Louis aveva concluso la sua strofa e Victoria se ne accorse appena in tempo, perché era il suo turno:
 
You awaken in me a primordial desire
Into immerse myself
And I let this waves of emotions carry me,
Enfolding me and taking me down…”
 
La voce le tremava, Victoria non capiva. Pensò che fosse dovuto all’insicurezza di cantare una canzone mai cantata prima. Ma non poteva pensarci perché ora c’era il ritornello, che avrebbero cantato insieme:
 
“You make my voice shake
You make my heart race
I can’t even breath
My hands are trembling
And my is head spinning
And this is how I know
You are my better half”.
 
Le voci dei due ragazzi si mescolarono insieme alla melodia della chitarra, guardandosi intensamente negli occhi. A Victoria parve di essere entrata in una diversa dimensione, come fosse un sogno. Si sentiva fluttuare. Tutto ciò che li circondava scomparve, c’erano solo loro due con le loro voci e la musica della chitarra. Continuarono a cantare fino a conclusione della canzone, il primo a prendere parola fu Louis.
«Però, bene al primo colpo. Sono molto soddisfatto».
Victoria pareva ancora rapita dalle sensazioni provate ma cercava di non darlo a vedere, si chiedeva come Louis ne fosse uscito così velocemente e pensò si trattasse di abitudine. In fondo, canta da così tanti anni e non è neanche il primo duetto che fa.
«Sì, è vero. Sono molto contenta nonostante sia il mio primo duetto in assoluto», rispose infine.
«Davvero?» chiese lui con uno sguardo interrogativo. La domanda era seria, a quanto pare non lo sapeva.
«Ehm, sì?»
«Wow, sono il tuo primo duetto. Che onore! Mi fa piacere» disse lui davvero molto, stranamente contento.
«Comunque, anche se è uscita molto bene non dobbiamo riposare sugli allori» riprese lui.
«La tua esibizione deve essere perfetta, devi rimanere credibile agli occhi del pubblico. Quindi… al lavoro!»

 
   
 
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