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Autore: Stria93    14/09/2019    5 recensioni
Il demone fece una smorfia: l'idea di prendere in braccio la progenie del suo diabolico datore di lavoro non lo allettava neanche un po'. E poi quella storia del distruggere la Terra proprio non gli andava giù e non contribuiva certo a fargli provare simpatia per il piccoletto.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adam Young, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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cheeky

Crowley esalò un lungo sospiro. Fiuuuu, c'era mancato davvero poco. Se non avesse avuto la prontezza di sterzare all'istante, la sua Bentley sarebbe incappata in uno spiacevole incontro ravvicinato (davvero, troppo ravvicinato) con il muso bestiale di quel tir che stava sopraggiungendo a tutta velocità dal lato opposto.
Ma naturalmente, chi, giù all'Inferno, poteva essere così lungimirante da immaginare che downloadargli le istruzioni per la sua missione direttamente nel cervello, congelandolo sul posto in una sorta di trance proprio mentre era alla guida, potesse rappresentare un pericolo? La risposta da un milione di sterline era, ovviamente, nessuno!
E se l'Anticristo appena nato fosse rimasto coinvolto in un incidente mortale (poteva morire? Crowley non ne era sicuro ma il bambino era per metà umano dunque chi poteva dire con certezza quali sarebbero potute essere le conseguenze di un frontale con un camion?) esattamente due secondi dopo essergli stato affidato, Crowley si sarebbe ritrovato a fronteggiare una situazione a dir poco incresciosa, con ogni esponente di qualunque grado della scala gerarchica infernale infuriato e pronto a elargirgli le peggiori punizioni e torture, limitatamente alla scarsa immaginazione dei demoni.
E cosa mai avrebbe potuto dire per giustificarsi con il suo Big Boss con la S? “Ehi, Satana! Come va? Hai dato una lucidata alle corna, per caso? Ti stanno benissimo! Ehm, senti, riguardo a tuo figlio... c'è una piccola cosa che dovresti sapere... Non è stata colpa mia! Sarebbe stato molto meglio mandare un messaggio su whatsapp o una mail piuttosto che farmi cadere in trance al volante!”
A peggiorare le cose, sembrava proprio che l'Anticristo stesso non avesse gradito nel modo più assoluto quell'improvvisa botta di adrenalina e ora non faceva che strillare tutto il suo disappunto e la sua indignazione con una voce acutissima che avrebbe destato invidia in una sirena antiaerea.
Dopo cinque minuti, i timpani di Crowley ne avevano decisamente abbastanza e il pianto non accennava ad arrestarsi, così il demone accostò e fermò la Bentley a lato della strada, vicino alla boscaglia, dopodiché scese e aprì con uno scatto irritato la portiera posteriore della macchina.
La cesta di vimini che conteneva l'Anticristo e dalla quale provenivano quelle urla eccezionali era posata sul sedile. Uno degli sportellini si era aperto, probabilmente a causa del sobbalzo dovuto alla brusca sterzata di poco prima, e Crowley poté intravedere il visetto tondo di un neonato, rosso e congestionato dallo sforzo di urlare, gli occhietti strizzati dai quali facevano capolino due lacrimoni e i pugnetti stretti.
Sembrava un bimbo perfettamente normale: nessuno avrebbe mai potuto sospettare che si trattasse del figlio di Satana in persona, giunto sulla Terra per distruggerla e dare così avvio all'Apocalisse.
Crowley lanciò alla creaturina un'occhiata di sbieco, come se volesse trasmettergli tutto il suo biasimo per ciò che avrebbe compiuto di lì a undici anni. Il Mondo era così bello, così comodo, così pieno di agi e piaceri e, se si sorvolava su certi aspetti, alla fine neanche gli umani erano poi tanto male. E poi capita che un maledetto giorno ti mettano tra le mani un cestino e ti dicano: “Ecco, qui dentro c'è colui che tra poco più di dieci anni metterà fine a tutto, la pedina più importante del gioco, e spetta proprio a te sistemarla sulla scacchiera affinché possa assolvere al suo compito distruttivo. Devi esserne onorato.”
Bell'onore! Introdurre segretamente sulla sua adorata Terra il mostro che ne avrebbe segnato la fine non era proprio il genere di prestigioso incarico a cui il demone ambisse. Era crudelmente ironico che, fra tutti i suoi colleghi che sarebbero stati più che felici di essere al suo posto, la scelta per quell'infausta missione fosse ricaduta proprio su di lui.
Solo in quel momento Crowley si rese conto di qualcosa di diverso: le sue orecchie avevano smesso di dolergli e non erano più perforate dall'incessante ululato che le aveva afflitte negli ultimi minuti. Tutto intorno a lui c'era silenzio, fatta eccezione per il richiamo di qualche uccello notturno appostato tra gli alberi.
Il demone si riscosse dalle sue tetre elucubrazioni e si accorse che l'Anticristo, il quale aveva finalmente smesso di piangere, lo guardava con due occhioni azzurri pieni di curiosità e interesse e tendeva le braccine verso di lui con insistenza emettendo versetti acuti che Crowley trovò piuttosto autoritari.
Il demone fece una smorfia: l'idea di prendere in braccio la progenie del suo diabolico datore di lavoro non lo allettava neanche un po'. E poi quella storia del distruggere la Terra proprio non gli andava giù e non contribuiva certo a fargli provare simpatia per il piccoletto.
Dietro quella tenera maschera di innocenza si celava nientemeno che l'Avversario, il Distruttore dei Re, l'Angelo del Pozzo Senza Fondo, e tutti quegli altri adorabili e rassicuranti appellativi che non lasciavano presagire nulla di buono circa il contributo che quel bambino avrebbe fornito all'andamento dell'universo negli anni a venire.
Ma gli urletti dell'Anticristo si stavano facendo sempre più striduli e urgenti, pericolosamente vicini al preludio di un nuovo accesso di pianto isterico: eventualità che le orecchie del demone non avrebbero potuto reggere e che egli decise di scongiurare ad ogni costo.
Crowley emise un sospiro rassegnato e si chinò sulla cesta. Allungò le braccia e tastò con estrema cautela (e un po' di timore) il corpicino del neonato avvolto in una morbida copertina rossa, poi prese coraggio e lo sollevò dal cestino, appoggiandoselo al petto.
L'Anticristo parve soddisfatto di quella decisione e si sistemò meglio contro il corpo del demone, lanciando un gridolino di gioia.
Crowley tirò un sospiro di sollievo: quantomeno, la crisi di pianto sembrava ormai evitata.
Demone e Anticristo si guardarono intensamente per qualche secondo, studiandosi a vicenda, quasi stessero cercando di farsi un'idea reciproca di con chi avessero a che fare.
Crowley osservò attentamente il piccolo, il quale non possedeva alcun segno visibile della sua natura infernale: aveva un ciuffetto di capelli dorati che gli ricopriva la testina glabra, la boccuccia sdentata rosea e sorridente e due occhi celesti enormi e intelligenti, colmi di stupore per tutte le novità che lo circondavano. In effetti, ora che aveva smesso di strillare come un'aquila ferita, l'Anticristo aveva un aspetto quasi... angelico!
D'altro canto, anche il bimbo sembrava trovarsi a proprio agio tra le braccia di Crowley e prese a giocherellare con una ciocca dei suoi lunghi capelli rossi, strattonandola e ridendo come un matto.
- Ahi! Ehi, vacci piano, demonietto. -
Suo malgrado, Crowley non poté impedirsi di sorridere. Aveva sempre avuto un debole per i bambini, accidenti a lui!
Quando il piccolo si fu stancato di tormentare i capelli del demone, la sua attenzione si spostò sugli occhiali da sole che prese ad indicare forsennatamente.
- Vuoi questi? - fece Crowley, portandosi una mano alle lenti nere.
Per tutta risposta, i versetti eccitati dell'Anticristo salirono di un paio di decibel.
- Eh, sì. Direi che è proprio così. - constatò il demone, ridacchiando e sfilandosi gli occhiali per poi avvicinarli al bimbo, che subito iniziò a giocarci, deliziosamente intrigato da quella nuova scoperta.
Crowley assistette a quello spettacolo per un po', incerto se provare tenerezza o meno.
- Ti piacciono i miei occhiali, eh? - chiese con un sogghigno amaro. - Be', sappi che questi oggetti meravigliosi non esisteranno più una volta che avrai distrutto la Terra. Non ci saranno più neanche i vestiti, gli alcolici, le automobili e tante altre belle cose che mi auguro imparerai ad apprezzare nel corso dei prossimi undici anni. -
Il piccolo sembrava troppo assorto nel suo tentativo di piegare una delle bacchette degli occhiali per prestare la minima attenzione alla voce di Crowley, e così il demone si limitò a sospirare e ad assicurarsi che una delle bacchette non gli si infilasse inavvertitamente in un occhio. Ci mancava solo che il Distruttore del Mondo crescesse guercio!
Qualche minuto più tardi, la boccuccia dell'Anticristo si spalancò in un grande, tondo sbadiglio e le palpebre, fattesi pesanti, iniziarono a calare sulle sue iridi chiare. Crowley gli sfilò delicatamente gli occhiali dalle manine e li inforcò nuovamente, dopodiché prese a cullare dolcemente il piccolo fino a quando non fu certo che si fosse addormentato. Allora lo ripose con la massima accortezza nella cesta e si permise di lanciargli un ultimo sguardo.
Doveva ammetterlo: forse un po' stupidamente, si era aspettato che il figlio di Satana avesse sembianze mostruose o comunque che la sua indole demoniaca trasparisse da sotto il camuffamento umano; invece il bambino che si era appena addormentato placidamente tra le sue braccia e aveva giocherellato con i suoi occhiali pareva niente di più che un regolarissimo neonato umano, completamente privo di corna, scintille rosse negli occhi o, tanto meno, sospetti zoccoli caprini.
Non c'era assolutamente nulla nell'aspetto innocuo di quel piccolo che lasciasse intuire la presenza di una vena malvagia innata ereditata dal padre. Se l'Anticristo fosse stato guidato nel modo giusto... Se qualcuno avesse vigilato consapevolmente sulla sua educazione negli anni successivi...
Forse, dopotutto, c'era ancora una flebile, minuscola speranza che l'Armageddon si potesse schivare... se un angelo di sua conoscenza fosse stato disposto ad aiutarlo.
Dall'orologio ipertecnologico al polso di Crowley si levò un sonoro bip che lo distolse dalle sue riflessioni.
Merda! Era in ritardo per la consegna! Doveva raggiungere l'ospedale di St. Beryl il prima possibile.
Il demone salì a bordo della Bentley e partì a tutto gas con una sonora sgommata, direzione Tadfield.


  
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