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Autore: AwkwardArtist    15/09/2019    3 recensioni
“Storia partecipante all’Iniziativa “Of sunshine, lesbians and multiverse: Femslash AU Edition“ indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash”.
I personaggi sono gli stessi che ho già usato nell'altra storia con un mix di Potterverse e Whoverse. Buona lettura.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Amy Pond, Clara Oswin Oswald, Rory Williams
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'estate era stata insolitamente torrida per quelle latitudini. La Trap Street rifugio dei maghi in mezzo alla città, sembrava deserta.

L'insegna del Pub alla fine strada cigolava spinta da un vento inesistente.

L'interno del locale offriva il fresco necessario a salutare i primi giorni di settembre. L'autunno sembrava ancora lontano anche se le foglie avevano perso il vigore della stagione calda e presto avrebbero iniziato a cadere.

Yaz percorse in fretta il dedalo stretto, lungo il quale si aprivano piccole nicchie per gli avventori che desideravano un po' di riservatezza. Finalmente la vide, seduta al bancone. Sentì il cuore aumentare i battiti e in un attimo gli anni di assenza vennero cancellati.

 

“Clara!”

 

La bruna alzò gli occhi e Yasmin si ritrovò tra le braccia dell'amica.

Rimasero a lungo strette, ritrovando la familiarità l'una nella figura dell'altra.

Quando si sciolsero da quel saluto gli occhi della giovane Auror erano pieni di lacrime.

 

“Dove sei stata tutto questo tempo?” riuscì a pronunciare ancora stringendo le mani di Clara per paura che scivolasse via.

La brunetta le rivolse un sorriso mesto e la invitò a sedersi.

“Molto lontano.” ammise con un'alzata di spalle.

Sentì più che vederla, Yaz che si tratteneva dal partire con una sorta di interrogazione.

Alla fine la giovane Auror scosse la testa, come per controllarsi.

“Ed era necessario sparire senza dare mai notizie di te?”

La bruna Corvonero abbassò la testa e gli occhi le si fecero lucidi.

“Sì.” disse piano.

Yaz sospirò.

“Sono solo contenta che tu sia tornata.” mugugnò, facendo sorridere Clara.

 

“Il Dottore dov'è?” domandò la giovane guardandosi in giro, quasi aspettandosi di vedere l'alta figura della compagna di Yasmin apparire dalle ombre.

“Viene più tardi.” rispose Yaz sorridendo. Clara intuì che la Grifondoro aveva voluto lasciare a loro due il tempo di ritrovarsi.

 

“Cosa prendi?” chiese all'amica gesticolando verso il bancone sul quale tre bicchieri con residui di whisky incendiario, erano già appoggiati. Le sopracciglia di Yasmin scattarono verso l'alto e Clara le rivolse un ghigno divertito.

“A quest'ora?” disse la piccola bruna indicando i vuoti con un gesto che conteneva una critica.

Clara alzò le spalle.

“Avevo bisogno di un po' di coraggio.” ammise.

“Per tornare?” suggerì Yaz.

“Per tornare e per metterci un punto.”

Il silenzio si allungò per qualche istante di troppo e Clara richiamò il giovane mago che gestiva il locale.

“Per me un tè. “ disse la bruna Auror e Clara annuì.

“Anche per me ma corretto.” Fece l'occhiolino al gestore che arrossì.

“Clara!” stavolta Yaz non riuscì a trattenersi.

“Non ti preoccupare. Per ubriacarmi ci vuole ben altro e poi è giusto brindare, no?”

L'amica le rivolse uno sguardo perplesso ma non replicò.

 

“Come mai ora?” domandò quando davanti a loro vennero posate due tazze fumanti.

“Mi chiedi come mai ho deciso di tornare ora?” Finì di formulare per lei Clara.

La Corvonero annuì.

“Ti sembrerà incredibile ma una richiesta in questo senso mi ha raggiunta.”

Yaz inclinò la testa.

“Da qualcuno di noi?”

Clara confermò.

 

“Lo dirai ad Amy? Hai intenzione di vederla?”

Le domande vennero accolte entrambe con un diniego.

“Ma perché?”

Chiese Yasmin sconfortata.

“Perché non voglio che la sua serenità ne risenta.”

La bruna Auror stava per intervenire quando la voce di Clara la bloccò.

“Ero in un posto molto oscuro, sai?”

Disse, rigirando la tazza semivuota tra le mani.

“Quando sei andata via?”

Un cenno di assenso.

“Soprattutto quando ero qui, dopo...”

Si interruppe. Dirlo era ancora molto difficile.

“Dopo la morte di tua madre.”

Concluse Yaz per lei.

“Sì.”

 

La madre di Clara era morta in seguito alle conseguenze di una maledizione del sangue.

Un lungo addio. Anni in cui la figlia si era spesa nel tentativo di modificare una sentenza che non lasciava scampo.

 

“È così assurdo credere alla morte fino a che c'è un minimo di vita.”

 

Riprese Clara con voce lontana.

“I gesti usuali. La cura quotidiana di ogni cosa... “ sospirò “Ti illudi che serva. Che non ti permetterà di colare a picco. Che riuscirai a tenere tutto in equilibrio. E poi finisce, di colpo. Proprio quando stavi inziando a pensare che potesse andare meglio. E pensi di essere preparato, in fondo ti stai preparando da anni. Ma non lo sei mai abbastanza.”

 

Yasmin rimase in silenzio, troppo emozionata per poter parlare.

Improvvisamente Clara la strinse in un abbraccio.

 

“Lo sapevo di non essere sola, di avere te, Amy, tutti voi. Era persino tangibile la vostra partecipazione. Il vostro affetto.”

 

La piccola bruna non riuscì a trattenere un singhiozzo e affondò il viso nella spalla dell'amica.

“Allora perché sei andata via senza una parola?”

 

“Quando ho capito che stavo fuggendo da quello che avevo dentro. Che avrei trovato rifugio nel rapporto con Amy. Avrei potuto ingannare la morte e credere alla vita per qualche lungo momento. Ma non avrei risolto niente. Sentivo il vuoto che si espandeva ed ero consapevole di camminare sul ciglio del mio abisso personale.”

 

Clara sollevò il viso di Yaz e le tolse le lacrime che scendevano copiose.

“Avevo paura di affrontarlo. Temevo che avrei finito per provare del risentimento per Amy perché lei non poteva capire davvero. Siamo tutti soli di fronte alla perdita.”

 

“Ma così ti sei lasciata tutto alle spalle, anche le cose belle, le cose buone.”

 

“Mi dispiace, era necessario perché tutti i ricordi che ho sono il mio tesoro più grande. Non ti ho mai sentita lontana ma avevo bisogno di ritrovare la strada di casa. Non ho mai smesso di amare Amy ma sono contenta che lei sia riuscita ad andare avanti.”

Il sorriso di Clara si spense all'espressione chiusa di Yaz.

“Non è mai successo, Clara.”

“Cosa?” la bruna Corvonero scosse la testa.

“Amy non è mai andata avanti.”

 

“Non è possibile.” Clara frugò nelle tasche del cardigan “Questo cosa è allora?”

Porse una busta spiegazzata dalla quale spuntava un cartoncino.

 

Nel riconoscerlo, le sopracciglia scattarono verso l'alto.

Prima che potesse dire qualcosa, una voce alle loro spalle le fece sussultare.

 

“Credo di dovervi delle spiegazioni.” Rory si avvicinò alle due amiche, seguito dal Dottore.

Yasmin, sopresa, guardò la compagna e lei gli promise con gli occhi che tutto avrebbe avuto una spiegazione.

“Quando glielo chiesi, Amy disse che poteva provarci.”

Iniziò il giovane Guaritore mentre Clara rileggeva per l'ennesima volta quelle righe che conosceva a memoria.

 

'Sei invitata alle nozze di Amy Pond & Rory Williams. La cerimonia e il ricevimento si terranno nella sala grande del Castello di Hogwarts la prima settimana di giugno dell'anno in corso.'

 

“Disse proprio così, che poteva provarci. “ riprese Rory fissando gli occhi in quelli profondi di Clara. “E io mi resi conto che mi sarebbe bastato. Se lei mi avesse detto di sì, mi sarebbe andato bene averla anche a metà. Il classico pensiero che l'amavo abbastanza per tutti e due.”

 

Il Dottore circondò la vita di Yaz con un braccio mentre Clara deglutiva a secco, ancora non distogliendo gli occhi da colui che era stato suo rivale senza mai esserlo davvero.

 

“Ma ben presto ho capito che non era possibile, che non poteva provarci. Mentre io camminavo sopra le nuvole e facevo progetti di un futuro insieme, Amy si chiudeva sempre di più. Il vigore e l'energia positiva che l'avevano sempre contraddistinta erano un vago ricordo. Solo il Quidditch rimaneva un punto di forza per lei. Ho capito che non avrebbe fatto differenza se avesse sposato me o chiunque altro. Lei non avrebbe mai smesso di aspettarti. Quando mi sono reso conto che io non avrei mai smesso di aspettare lei, ho deciso di uscirne in qualche modo. Allora ho chiesto il suo aiuto.” Fece un cenno con la testa in direzione della donna bionda. Lei assentì con pudore sotto lo sguardo attonito di Yaz e Clara.

 

“Le ho chiesto di aiutarmi a stanarti.” Concluse Rory. Clara non sapeva se aveva voglia di picchiarlo o stringergli la mano.

 

“Perché?” gli chiese solamente.

 

“Perché contavo sul fatto che ti importasse ancora. Che saresti tornata per capire se Amy fosse davvero felice.”

 

Clara si alzò in piedi e lui le sfilò di mano il cartoncino, appallottolandolo.

 

“Ma Amy non lo è. Penso che entrambe meritiate una chiusura o un nuovo inizio.”

Rory indicò con un gesto vago verso lo stretto dedalo che portava fuori dal locale.

“È andata via. Ora sta a te trovarla e a voi due capire cosa ne sarà del vostro futuro.”

 

Clara annuì e gli sfiorò il braccio in segno di ringraziamento. In un attimo era sparita nelle ombre.

Rory si mise a sedere sullo sgabello lasciato vuoto e richiamò l'attenzione del gestore.

 

“Quello che ha preso la bruna che se n'è andata.” Chiese indicando i bicchieri “E nella stessa quantità.”

 

In silenzio Yaz e il Dottore si accomodarono ai lati del giovane guaritore. Si sorrisero con la sensazione dolceamara di aver assistito a qualcosa che si chiudeva e a qualcosa che si apriva. Un po' come spezzare una maledizione e dover ricostruire quanto è andato perduto.

Alcuni vuoti non troveranno mai la misura che li possa colmare ma un nuovo giorno offre sempre la speranza di poter costruire. Entrambe, come per un tacito accordo, si strinsero attorno all'amico.

 

 

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È ancora estate ad un'altra latitudine.

Il promontorio è sormontato da una piazza stretta che offre tre lati al mare. Da lontano si notano alcuni cannocchiali e una palma nel punto dove lo spazio si restringe. Le mura sono di un colore ocra dorata. La figura solitaria è seduta sulla pietra che rifinisce il muretto. È rivolta verso l'esterno ma non sta guardando l'azzurro che le si apre davanti. Legge o più probabilmente risolve cruciverba mentre il vento leggero le fa uscire qualche ciocca dalla crocchia di capelli rossi. Ad un tratto non è più sola. Sente come una sensazione di magia nell'aria e per un momento non osa alzare gli occhi. Quando finalmente lo fa, si trova a fissare due occhi grandi e nocciola in cui sembra contenuta una buona dose d'amore nei suoi confronti.

Clara ha i capelli più lunghi, una borsa troppo grande e l'aria impacciata di chi non sa muoversi in quello spazio, con quel clima dove nebbia e pioggia leggera sembrano non esistere del tutto ma quando Amy si volta e la vede, il sorriso le nasce spontaneo. Ora che l'ha ritrovata, se la giovane Grifondoro gliene darà la possibilità, non la lascerà più andare.


 


 


 


 


 

Storia partecipante all’Iniziativa “Of sunshine, lesbians and multiverse: Femslash AU Edition“ indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash”.

 

Prompt: Whiskey Incendiario A si sta per sposare, B beve qualche bicchiere di whiskey incendiario di troppo

 

La mia Beta è in vacanza, io non ho riletto niente e quindi sarà pieno di errori.

Quando tornerà le chiederò se per gentilezza mi riguarda tutto 'sto pappié. La scena finale è liberamente tratta da un film che mi piace molto (non dico di più perché magari lo vedrete e non voglio spoilerare).

Grazie come sempre alle ragazze della pagina che se ne escono con idee e iniziative alle quali è un piacere partecipare.

   
 
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