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Autore: olimponero12    17/09/2019    4 recensioni
Conoscete il "Tonight show" con Jimmy Fellon?
Beh questa è la mia versione del medesimo show,in cui intervisterò i personaggi delle saghe "Percy Jackson" e "Eroi dell'Olimpo" con curiosità e una buona dose di sadismo
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Olimponero era sull’uscio dell’ufficio dello studio,prima pieno di cianfrusaglie,vestiti sparsi ovunque e documenti,ormai pulito e in ordine nel suo essere vuoto e pronto alla fine. Tirò un sospiro nostalgico ricordando tutte le sere passate lì dentro a organizzare episodi per lo show che aveva creato e amato. Preso com’era dai ricordi,non si accorse nemmeno dell’arrivo di Alce alle sue spalle. –Sono arrivati; aspettano fuori-. Il giovane,oramai ex-conduttore,si girò a guardare l’amico. I capelli erano cresciuti molto,arrivando più in basso delle spalle di qualche centimetro,ma a parte quello era sempre perfetto nella sua alta uniforme da ufficiale sovietico,assolutamente priva di imperfezioni,con la sua fidata C-96 al fianco infilata nel fodero. –Ci sono tutti?-. Il comunista annuì semplicemente. Olimpo lo imitò,legandosi i capelli,ormai molto più lunghi di come erano un tempo,in una coda che gli sfiorava la nuca,lisciandosi l’ordinato pizzetto e seguendolo all’esterno,dopo aver chiuso la porta.
Fuori dagli studios erano radunati tutti gli ospiti dello show,almeno,quelli che avevano ormai reso fissa la loro presenza,oltre ai semidei. All’arrivo dei due,Erica fu la prima a prendere parola. –Allora,come mai siamo qui? Mesi e mesi senza una parola e adesso ci convochi tutti qui? Che stai tramando?-. Olimponero sghignazzò e carezzò i capelli alla più giovane e si rivolse agli altri. –Probabilmente,anzi,sicuramente avete saputo che lo show è stato chiuso. Il motivo per cui vi ho fatti venire qui non è una improvvisa e miracolosa rinascita,ma per gli ultimi saluti e per lasciare a ognuno di voi ciò che meritate per essere stati con noi così a lungo-. Le espressioni scioccate di tutti vennero accolte da Olimpo come un invito a continuare. –Ognuno di voi ha portato qualcosa di speciale e unico a questo show,per cui io e Alce abbiamo pensato di fare altrettanto con voi-. Si avvicinò a Percy,abbracciato ad Annabeth mentre gli altri semidei gli stavano alle spalle. –Ragazzi,come ricompensa per aver partecipato e per aver allietato la mia vita con le vostre storie,lascio a voi il 60% della mia fortuna monetaria,nella speranza che possiate usarla per vivere la vita che vi siete meritati e che ne doniate una parte ai campi-. I ragazzi si guardarono increduli,per poi abbracciare in gruppo Olimpo,con le lacrime agli occhi. Si avvicinò poi a Kae Lightwood,che aveva le orecchie da gatto abbassate per la tristezza. –A te Kae,lascio qualcosa dal valore più simbolico,che monetario,in quanto mia collega conduttrice-. Olimponero schoccò le dita e dal nulla comparve una penna blu. Era d’acciaio dipinto di blu,con la punta d’argento e un gommino per touch pad sul retro. Sul lato arrecava l’incisione “Federico”. La prese in mano e la esaminò per pochi secondi,prima di porgerla a Kae,che la prese con le lacrime agli occhi. –Questa penna è il regalo di un caro amico,che vi fece incidere sopra il mio nome,nella speranza che mi accompagnasse nel mio viaggio da autore e così è stato. Spero che faccia lo stesso con te-. A quel punto Kae non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime. Il 19nne si avvicinò a Harlequin,posanfogli uan mano sulla spalla. –Caro,sonnacchioso Harlequin; è stata dura pensare a un dono adatto a te,ma penso di averlo trovato: ti lascio il mio cappello preferito-. Olimpo,come prima,schioccò le dita,facendo comparire un cappello nero tra le sue mani. Era un Fedora con una fascetta nera e una chitarra ricamata sul lato sinistro. –Amo questo cappello più di ogni altro mio capo di abbigliamento; è stato partecipe degli eventi più felici e allegri della mia vita e ora lo dono a te-. Harlequin prese il cappello con entrambe le mani e lo fissò,assolutamente sveglio,senza traccia di sonno in volto. Era il turno di Percyxx,ritto con indosso camicia,pantaloni e scarpe neri come quelli di Olimponero. –Il tuo regalo,Percyxx non viene da me,ma da qualcun altro,che ha notato le tue abilità con la spada e le tue inclinazioni… caotiche quanto le sue-. Olimpo si fece da parte,lasciando che Alce si avvicinasse al ragazzo e gli porgesse una katana dal manico bianco con rifiniture dorate,infilata in un fodero similmente decorato. –Questa spada è stata mia per secoli; ora al dono al suo erede-. Percyxx prese la lama,senza fiato dalla sua bellezza,quando Alce lo prese per le spalle e lo strinse in un timido abbraccio,sussurrando alle sue orecchie: -Sai cosa farci con quella-. Ultima ma non per importanza,era Erica,che cercava con tutta sé stessa di non piangere. -Erica,tu sei stata la più fedele di tutti,seguendomi senza sosta e sostenendomi sempre. Il tuo regalo è per me il più importante e quello più oneroso-. Il ragazzo estrasse dalla tasca un mazzo di chiavi e lo mise nella mano destra della ragazza. –Villa Olympus è tua,con tutto ciò che contiene,incluso il giardino cripto-zoologico sotto di esso. Prenditi cura delle creature che vi abitano e delle reliquie che vi conservo-. Olimpo e Alce si allontanarono,avviandosi verso i cancelli degli studios,dove nel frattempo era atterrata una Supra con diverse appendici e luci che le conferivano un palese aspetto da astronave. Alce salì al posto di guida con Olimponero che lo seguiva. Prima di salire però,si voltò un’ultima volta verso i suoi compagni di avventura,che lo fissavano con le lacrime agli occhi e alzò il pollice nella loro direzione,sorridendo. Una volta salito anche lui sul veicolo spaziale,questo decollò,dirigendosi verso il cielo. A bordo,una volta fuori dall’atmosfera,Olimpo si accese un sigaro con uno zippo decorato da un teschio. Alce si rivolse a lui: -Allora,che facciamo adesso? Qualcosa di buono? Qualcosa di cattivo? Un po’ e un po’?-. Olimpo si fermò a pensare.
 
Si comincia con qualcosa di buono,di divertente,di completamente senza senso,cazzo! Come far cucinare Alce nello studio,o invitare una torba di fan nel suddetto studio
Poi arrivano gli errori. Come rapinare uno spietato signore della droga messicano,o lasciare che Alce monti due enormi turbo nel2jz della Supra
E i rimpianti,come non mantenere le promesse e i traguardi
Ma poi,la realizzazione arriva: non piangerti addosso,non rimpiangere ciò che finisce e cerca qualcosa di nuovo da inseguire e da fare
 
Olimponero guardò lo scanner interdimensionale sul cruscotto davanti a lui. –Su Terra C-137 non c’è un’invasione aliena della luna?-. Ad Alce non servì altro e impostò le coordinate dello squarcio dimensionale giusto,per poi partire a tutta velocità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TERRA C-137,70.000 ANNI PIU’ VECCHIA DELLA NOSTRA
 
Sulla luna la guerra infuriava. La razza insetto ide assediava il satellite da mesi le forze di difesa terrestri vacillavano. Due soldati,malridotti e nascosti in un cratere,ponevano una strenua resistenza. Uno di loro,Mitch,si rivolse all’altro. –Come diavolo facciamo?! Siamo a corto di munizioni e il tenente Wolf è sparito!!-. Il compagno lo guardò senza risposte,quando i due vennero attirati da un suono sopra di loro. Uno degli incrociatori nemici sorvolava la zona,quando un’esplosione rossa lo squarciò a metà. I soldati sentirono distintamente qualcosa schiantarsi al suolo,qualcosa che non era di metallo,anzi,che era vivo. In seguito a quel tonfo,udirono una serie di ronzii rapidi e urla di dolore nella lingua insetto ide. I due soldati si affacciarono e rimasero sconcertati nel vedere un ragazzo con indosso una divisa da ufficiale russo e una katana di plasma rosso in pugno. Il ragazzo li guardò e gli fece un cenno col capo,portando una mano alla visiera del cappello. Sentì poi un suono metallico e un ronzio e,girandosi,si ritrovò davanti un soldato insetto ide che gli puntava il blaster contro,ringhiando. Dal cielo,improvvisamente,cadde un oggetto rettangolare,che schiacciò il soldato alieno e alzò un polverone. Quando la nebbia si diradò,l’oggetto si rivelò una Charger del 70,dalla quale uscì un ragazzo con indosso una camicia,dei pantaloni e delle scarpe,tutti neri e un lanciagranate a sei colpi,che si accese un sigaro avvicinandosi al compagno. I due si scambiarono un occhiolino,per poi volgere lo sguardo verso ovest,dove le forze aliene si stagliavano,pronte a investirli. Olimpo si tolse il lanciagranate dalle spalle e si rivolse ad Alce. –Pronto?-.
-Fremo per uccidere-
Il lupo mannaro imbracciò l’arma iniziando a prendere la mira. –Ok,comincia il fine settimana!-
 
 
 
 
 
 
 
(ULTIMO) ANGOLO AUTORE
 
Stavolta è davvero finita ragazzi,non si torna più indietro. Questo è il mio ultimo saluto a tutti voi. Probabilmente scriverò ancora e,chissà,magari Alce e Olimponero faranno qualche cameo in qualche mio progetto futuro. Fino ad allore,come al solito: Qui Olimponero,passo e chiudo!!
   
 
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