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Autore: BABO955    18/09/2019    0 recensioni
"Shinigami. Ninja. Pirati. Maghi. Heartless. Nessuno. Persone, individui, creature provenienti da mondi diversi ma ciascuna attratta da una singola cosa. Dimmi, Ichigo, cosa lega tutta queste razze? Cosa li spinge a vivere insieme, in armonia, ma al tempo stesso, combattere costantemente gli uni contro gli altri?".
"Uno scopo? Un'obiettivo da raggiungere? Un sogno da realizzare?" rispose il ragazzo, digrignando i denti e stingendo ancor più saldamente la presa intorno all'elsa di Zangetsu.
La risata che uscì dalla bocca dell'individuo incappucciato che aveva davanti, lo riscosse.
"No Ichigo, è il cuore! Pulsante di emozioni e sentimenti!".
Lo Shinigami abbassò lo sguardò. Ci mise qualche secondo prima di rialzarlo ed osservare, dritto negli occhi, il suo avversario.
"Proprio tu parli di emozioni e sentimenti? Bene allora, farò in modo che il tuo cuore smetta di battere. Solo allora capirai cosa significa provare sentimenti quali dolore e rabbia!".
Ed eccomi qui, con la mia prima storia da scrittore novello!
Spero che sia di vostro gradimento, i dettagli saranno spiegati maggiormente nel prologo.
Perciò non mi resta che augurarvi buona lettura!
(PS: se avete critiche o consigli utili, commentate pure)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke, Yoruichi Shihoin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccoci qui, con il primo capitolo di questa storia!

Non mi dilungherò molto, ma prima del capitolo vi invito a leggere queste righe in quanto spiegheranno brevemente l'andamento della storia e tutto ciò legato ad essa.

Inizio subito col dire che sarà un cross-over tra diversi mondi e realtà, proprio perché è sempre stato un mio sogno legare insieme i personaggi e le storie di tantissimi videogiochi a cui ho giocato, manga che ho letto ed anime che ho visto. E proprio per questo motivo, non sarà una storia come le altre. I personaggi saranno veramente tanti, esattamente come le loro interazioni e non è stato facile gestirli tutti quanti, seppur sia stato molto piacevole farlo. Per questo motivo, un paio di avvertimenti:

In primo luogo, i poteri e le abilità di ciascun personaggio saranno ridimensionate nel senso che dovendo accostare gli uni con gli altri, ho dovuto uniformare alcune questioni che saranno poi spiegate nei capitoli successivi. Per quanto riguarda, secondariamente, i caratteri dei personaggi, saranno praticamente simili agli originali, ci sarò qualche OOC, ma raramente e non così visibile. Terza cosa, alcuni manga/anime non sono ancora del tutto conclusi (per esempio One Piece) e ciò comporta che alcuni personaggi, che tuttavia sono già stati mostrati nei rispettivi anime/manga, non compariranno nella mia storia oppure avranno poteri ed abilità completamente inventati proprio a causa del fatto che tali poteri non sono ancora stati mostrati nell'opera reale.

Ad inizio capitolo ci sarà sempre un mio brevissimo commento riguardante eventualmente i commenti al capitolo precedente (speriamo ve ne siano tanti!) ed ovviamente un piccolo prologo su quel che è successo nel capitolo precedente.

A fine capitolo, invece, un elenco dei termini (eventualmente giapponesi) comparsi nel capitolo con annessa spiegazioni per chi non è a conoscenza del loro significato. (ovviamente saranno spiegazioni blande, poiché saranno tutti termini che verranno spiegati durante la storia, da parte dei personaggi. Inoltre, se dovesse mancare qualche termine che non conoscete, scrivetelo pure nei commenti che provvederò ad aggiungerlo).

Detto questo, non mi dilungherò in altre smancerie se non che i capitoli usciranno settimanalmente, a seconda dei miei impegni.

Vi lascio al capitolo e vi auguro una buona lettura, sperando sia di vostro gradimento e di avere ben presto dei vostri feedback a riguardo!




 

PROLOGO: Il Ritorno dei Nessuno



 

"Maestro, sono qui, come avete ordinato".

"Che rapidità, Kruix. Sorprendente".

"Questo ed altro per il Sommo. Ora ditemi, cosa posso fare per Voi?" ed enfatizzò molto il pronome personale di quest'ultimo.

L'uomo davanti ad egli, che indossava, proprio come lui, un lungo cappotto nero, ci mise qualche secondo prima di rispondere. Era stato distratto dalla travolgente luminosità della luna, dalla curiosa forma di un cuore. Era come attratto dalla forza spirituale che emanava. Era uno dei suoi passatempi preferiti, quello di recarsi nella terrazza del Castello dell'Oblio, ad ammirare quel capolavoro della natura, che raramente si poteva osservare. L'oscurità del Mondo che Non Esiste riusciva ad esaltare ancora di più quel corpo celeste, che aspettava solo di essere raggiunto. Il luogo ove il predecessore risiedeva, tempo fa.

"Non riuscirò mai a smettere di osservare Kingdom Hearts. Ogni volta che i miei occhi posano lo sguardo su questa intensa luce, è come se io tornassi ad avere un cuore, come se tornassi a provare il calore dei sentimenti umani...", disse ad alta voce. Parlava più a se stesso, che al suo interlocutore, che sembrava aver capito ed infatti manteneva la testa bassa, senza fiatare.

Il Maestro se ne accorse e si voltò immediatamente, togliendosi il cappuccio e rivelando il volto di un giovane ragazzo, dai capelli corti, di un rosso molto acceso. I suoi occhi, color nocciola, il suo sguardo sereno e la sua pallida pelle, risaltavano al chiarore della luna.

"Perdonami, Kruix. Davvero, alle volte mi faccio distrarre troppo. Fammelo notare, se ti capita", disse soltanto, con un sorriso sulle labbra, facendo un cenno all'uomo di alzarsi.

"Non deve preoccuparsi Maestro. Dopotutto, la bellezza di Kingdom Hearts è innegabile..." rispose, rialzandosi nel mentre "fa quest effetto anche a me".

"Se solo non fossimo solamente in tre, a poter osservare un tale capolavoro della natura..." replicò il Sommo, socchiudendo gli occhi e sospirando.

Poi, d'improvviso, li riaprì ed assunse uno sguardo severo, che, impercettibilmente, fece sobbalzare Kruix.

"Avendo percepito la mancanza di alcune forze spirituali alla base del nostro castello, deduco tu mi abbia portato delle notizie molto negative, Kruix".

Quest ultimo digrignò i denti e qualche gocciolina di sudore iniziò ad imperlargli il volto. Sapeva che quel momento sarebbe giunto. Ed era anche a conoscenza che al Sommo non piacevano affatto le brutte notizie.

"Maestro, quattro degli Elders sono fuggiti dal castello, mentre dei Monsters..." non riuscì a terminare la frase che venne immediatamente interrotto. "No, non mi interessano i Monsters. Sono carne da macello, anche se dovessero fuggire tutti, non lo riterrei un problema. E' la fuga degli Elders che mi da più noia. Perché sono fuggiti?" domandò il Sommo, mantenendo uno sguardo neutro.

"Ancora non sono riuscito a capirlo, mio Signore. Potrebbe essere che siano riusciti a liberarsi Suo controllo mentale, ma ciò non coinciderebbe con l'attuale situazione. Se gli Elders più potenti Le rimangono fedeli, è impossibile che quelli più deboli riescano a sfuggirLe".

"No, infatti. Il mio controllo mentale non può essere infranto da delle creature inferiori a me. Credo invece che ci sia qualcosa di più profondo nella loro scelta di scappare..." e dicendo ciò, si mise una mano sul petto, in corrispondenza del cuore.

"Cioè, mio Signore? A cosa crede che sia dovuta la loro fuga?" domandò il subordinato, mantenendo il volto abbassato.

"Ai sentimenti, mio caro Kruix. Queste creature non sono come noi. Il loro cuore arde di emozioni potenti che, alle volte, possono sopraffare la mente ed il cervello. E per quanto il mio controllo mentale sia immensamente forte, della sana amicizia o del puro amore possono abbatterlo, quasi senza sforzi" replicò il Maestro, ammiccando un sorriso, per poi aggiungere: "che cosa patetica. Mi vanto molto spesso di come noi Nessuno siamo formidabili ed inflessibili grazie alla mancanza dei sentimenti e delle emozioni umane, eppure quattro luride creature inferiori hanno dimostrato quanto noi possiamo essere vuoti e fragili...".

Ci fu qualche attimo di silenzio, prima che Kruix riprendesse la parola.

"Se quello che dite si rivela veritiero, allora ciò può accadere anche agli Elders che Vi sono rimasti fedeli".

"Hai ragione. Gli impulsi umani si propagano di cuore in cuore, come ina piaga. Infettano come un virus. Proprio per questo dovrò prendere dei provvedimenti dfferentii, d'ora in avanti. A partire dagli Elders fuggitivi".

"Mi metto subito in marcia per andare a catturarli e riportarli al Suo cospetto il prima possibile, mio Signore".

Il Sommo alzò un braccio "No, tu no. Il tuo compito è reclutare il dodicesimo membro. Lascia che sia qualcun altro ad occuparsene..." e mentre proferiva queste parole, la luce che proiettava Kingdom Hearts, venne oscurata da un'improvvisa ombra gigantesca. Un'immensa creatura, nera come la pece, dotata di quattro possenti zampe e due ali talmente potenti che ogni volta che sbattevano, sollevavano turbini di vento. Un corno maestoso adornava il cranio della creatura mentre due occhi gialli risaltavano su quel nero tenebra.

"Pensaci tu, Ala" disse soltanto il Sommo, mentre un ruggito spaccatimpani rispondeva a questa richiesta.

In un turbinio di vento, rapidamente com'era arrivata, la creatura saettò verso l'alto e sparì, nel cielo plumbeo, dimostrando, oltre ad una notevole stazza, anche una rapidità impressionante.

"Mio Signore, con tutto il rispetto, mandare il vostro Elder in questa missione di recupero...!" venne interrotto da uno sguardo gelido del Sommo, che non ammetteva repliche. Bastò questo per far cambiare idea a Kruix che abbassò di nuovo lo sguardo.

"Ora che la questione Elders è quasi del tutto risolta, spero di ricevere notizie positive dai miei subordinati, vero Kruix?" domandò nuovamente il Maestro.

Kruix non ci mise molto ad alzare di nuovo la testa e rispondere, lentamente: "Si, mio Signore. A tal proposito, Xiochor vorrebbe parlarle. Porta ottime notizie".

L'espressione del Sommo mutò in un lieve sorriso, mentre Kruix tirò un sospiro di sollievo.

"Molto bene, sono ansioso di ascoltare cos'ha da dire", replicò il Maestro.

Successivamente, ad un cenno della figura ancora incappucciata, un portale oscuro si materializzò alle sue spalle, da cui uscì l'ennesimo individuo, dotato del medesimo vestito degli altri due ma senza cappuccio. I capelli neri, molto lunghi, nascondevano il volto e gli occhi del nuovo arrivato, anche se  si poteva scorgere la pelle addirittura più pallida di quella del Sommo.

"Xiochor. Sono molto entusiasta di rivederti. Vivo ed incolume" esclamò il ramato, dando il benvenuto, con un sorriso, al compagno.

"Hmpf, queste buone maniere sono superflue. Sappiamo entrambi che non ti interessa nulla della mia vita, ma solamente delle mie utilissime tecniche. Tienitele per te queste effusioni di bontà ed altruismo" replicò il corvino, con un mezzo sorriso beffardo sul volto.

"Xiochor...!" cercò di intervenire Kruix, ma l'ennesimo cenno del Maestro interruppe sul nascere l'intervento del suo subordinato.

D'improvviso, la terrazza iniziò a tremare, mentre l'aria iniziò a farsi pesante, quasi irrespirabile. Il Sommo incrociò le braccia, mentre gli occhi si fecero completamente neri ed iniziarono a fissare intensamente il nuovo arrivato.

Come se fossero spinti da una forza invisibile, sia Xiochor e Kruix vennero scaraventati al suolo, in ginocchio, incapaci di risollevarsi. Come se, appunto, la forza di gravità fosse aumentata visibilmente e impedisse loro di rimanere in posizione eretta.

Ma Kruix sapeva benissimo che non era così. Tutto ciò era dovuto dall'immensa forza sprigionata dal Sommo.

"E' incredibile...! Non riesco ad alzarmi, a muovere un dito. Persino la respirazione mi risulta difficoltosa...!" pensò tra se, mentre digrignava i denti e si sforzava di andare contro a quella forza invisibile "ancora non riesco a capacitarmi della forza del Sommo. Riesce a creare una pressione così forte da rendere inermi due guerrieri esperti come noi. Solamente espandendo la sua forza spirituale! E' come quando una tigre poggia la sua zampa sul collo della sua vittima, rendendola completamente immobile e alla mercè dei suoi affilatissimi denti...!".

"Devo forse rammentarti, Xiochor, di come la tua vita, ora, appartenga a me? Di come io possa eliminare la tua patetica esistenza dalla faccia dell'Universo? Ti consiglio di dosare meglio le parole, la prossima volta che vorrai parlarmi. O potrebbe essere l'ultima, intesi?" replicò il Sommo, mentre i suoi occhi iniziarono a tornare del loro colore naturale ed i due subordinati si alzavano a fatica, imperlati di sudore.

Inutile dire che Xiochor rimase a bocca aperta, mentre i suoi occhi mostravano un'espressione di pure terrore. Quell'uomo, se così si poteva chiamare visto che era privo di un cuore, aveva una quantità di Chakra mostruoso. Grazie ad una delle sue tantissime tecniche, era riuscito ad individuare, mentre era a terra costretto dalla forza del Sommo, gli innumerevoli canali all'interno del suo corpo che trasportavano il Chakra in tutto l'organismo. E ciò che vide, lo lasciò senza parole. Un flusso costante che non accennava a diminuire, nemmeno dopo il rilascio di una così alta quantità di Chakra. L'aura spirituale intorno al Sommo era talmente fitta che non riusciva nemmeno a distinguerne la sagoma. Quell'uomo aveva sicuramente il quantitativo di Chakra più elevato che avesse mai visto. E sembrava aumentare ogni giorno che passava.

"Tsk, ho capito. Non succederà più ovviamente" replicò, dopo essersi alzato ed aver sistemato il lungo cappotto.

"Perfetto. Quindi, se hai finito di far fuoriuscire parole al veleno dalla tua bocca, sono in attesa di queste fantomatiche ottime notizie di cui parlava Kruix".

Xiochor lo fissò intensamente per qualche secondo, prima di proferire parola. "Sono riuscito a perfezionare la tecnica che volevi, è quasi ultimata..." iniziò quest ultimo, interrompendosi per una frazione di secondo.

"Immagino ci sia un 'Ma' in tutto questo, dico bene?" replicò il Sommo, sbuffando sonoramente.

"Sì, è esatto. C'è un intoppo. Per poterla completare al 100% ho bisogno di un aiuto esterno. Questa tecnica richiede un quantitativo di Chakra e di energia troppo alti per una sola persona. Senza contare che mi serve qualcuno dotato di un quoziente intellettivo abbastanza alto dal riuscire a massimizzarne gli effetti. E per vostra fortuna, ho anche individuato la persona che fa al caso nostro, anche se non è propriamente accessibile" concluse Xiochor, tirando fuori dalla tasca un piccolo aggeggio simile ad un cellulare e mostrandolo al Sommo.

"Quindi vorresti che noi reclutassimo questo individuo in modo tale che la tua tecnica possa effettivamente funzionare? E sei certo che con l'aiuto di costui, sarai in grado di soddisfare la mia richiesta?" domandò, con uno sguardo molto intenso e severo.

"E' ovvio che una piccola percentuale di fallimento esista sempre, per qualsiasi cosa. Ma con l'aiuto di questa persona, posso portare la percentuale di fallimento dal 25% al 5%. Il che è un bene visto e considerato che è una tecnica che dovrò usare più e più volte".

Il Sommo sembro pensarci per qualche secondo, prima di voltarsi e tornare a guardare Kingdom Hearts.

"Molto bene, allora procederemo con il reclutamento. Se mi garantisci che la percentuale di fallimento è quella, direi che è più che accettabile in fin dei conti".

Xiochor tirò un sospiro di sollievo e mosse qualche passo in avanti.

"Se permettete, consiglierei anche di mandare ben più di un Elder per il suo recupero in quanto..." non terminò la frase che venne bruscamente interrotto da un cenno col braccio del Sommo. "Non ho intenzione di mandare gli Elders per costui. La sua forza spirituale è molto elevata. E' dotato di grande forza e potrebbe sconfiggere qualsiasi dei nostri in men che non si dica".

"Quindi eravate già a conoscenza della sua pericolosità?" domandò Xiochor, inarcando un sopracciglio.

"Ma certo. Conosco quest'uomo, ci ho già avuto a che fare in passato. Per questo motivo andrò direttamente io a parlargli. Vedrete che basterà poco a convincerlo".

Poi si voltò e con un gesto del braccio, aprì un portale oscuro dietro di lui.

"E andrò IMMEDIATAMENTE. Quanto a voi, tu Kruix" e volse il suo sguardo al suo subordinato che fino ad ora era rimasto in silenzio "ti occuperai del dodicesimo membro. Si trova nel mondo del Nord. Vai lì e recuperalo. Con le buone o le cattive, non mi interessa".

Kruix non se lo fece ripetere due volte, si inginocchiò, salutò formalmente il suo "capo" e sparì in un secondo portale, creatosi ai suoi piedi.

"Mentre tu, Xiochor, rimani qui al castello e continua a perfezionare la tua tecnica. A breve avrai il tuo supporto" e detto questo, svanì anche lui nel portale precedentemente creato, mentre Xiochor sbuffò

"Dannazione, in che trappola sono andato a cacciarmi..." pensò tra se, mentre diede le spalle a Kingdom Hearts e rientrò nel castello, lentamente...

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Il portale oscuro si materializzò in un corridoio buio, illuminato solamente dalla debole e fioca luce di una lanterna.

Quando uscì dall'Oscurità, si guardò intorno, girando la testa prima da un lato poi dall'altro. Sapeva di essere arrivato nel luogo giusto perché conosceva esattamente le coordinate dove si trovava quell'uomo. Ed a giudicare dalle celle che riusciva a scorgere sia a destra che a sinistra, aveva fatto centro.

"Molto bene, ora devo soltanto trovarlo in mezzo a questa miserabile topaia..." pensò tra se, prima di chiudere gli occhi e rimanere immobile, in silenzio, concentrato per cercare di percepire la forza spirituale del suo obiettivo.

Passarono dei secondi, prima che una voce, molto più vicina di quanto sembrasse, interruppe il momento di silenzio del Maestro. Era una voce leggera, di un uomo, sicuramente, ma il cui timbro sembrava quasi volesse sbeffeggiarlo.

"Non c'è bisogno che tu perda tempo a cercarmi. Sono a pochi metri da te, uomo senza cuore" disse soltanto.

Il Sommo si riscosse e voltò lo sguardo verso la direzione da cui proveniva quella maschile. L'avrebbe riconosciuta ovunque.

"Vedo che non hai perso quella tua aria di saccenza e spavalderia. Nemmeno dopo questo tempo, imprigionato, senza la possibilità di vedere la luce del sole ed il volto delle persone. Senza percepire il freddo pungente della neve o il caldo afoso di una giornata d'estate. Mi chiedo come tu possa avere una forza d'animo così incredibile" replicò mentre in pochi secondi si ritrovò a tu per tu con le sbarre di una cella da cui proveniva la voce "Sosuke Aizen".

Davanti a lui, un uomo, legato ad una sedia e con addosso un lungo abito nero, dotato di una mantella bianca. Una benda del medesimo color pece gli copriva l'occhio destro mentre al buio, i suoi capelli castani si vedevano a malapena.

"La forza d'animo non c'entra. A mano a mano che passa il tempo, impari a convivere con la solitudine, con i tuoi pensieri ed anche con i tuoi errori. E' tutta una questione di abitudine..." stava per aggiungere altro, prima di interrompersi per una frazione di secondi "oh giusto. Tu conosci il mio nome eppure io non ho la minima idea della persona con cui stia parlando. Se puoi definirti 'persona', ovviamente" si affrettò ad aggiungere, mentre la sua espressione mutava in un lieve sorriso.

"Il mio nome non è importante, non ancora almeno. Anche se so benissimo che nonostante il cappuccio che indosso e l'uso del Kyakko, tu abbia chiaramente intravisto il mio volto e percepito la mia reiatsu" replicò il Maestro, assumendo la medesima espressione del suo interlocutore.

"Se credevi davvero di nasconderti a me grazie ad un semplice copricapo e ad un Kido di livello 26°, non sei poi così tanto astuto come sembri".

"Dovevo immaginarlo. I sigilli che ti costringono su quella sedia non sono poi così tanto efficaci se il tuo potere ti permette tutto ciò. Ebbene, mi chiedo se non sia tu la persona ingenua quel che basta al volere rimanere intrappolato in questa deprecabile fogna".

"Oh stai sopravvalutando i miei poteri. Non sembra, ma sono davvero efficaci questi sigilli...".

Ci fu qualche attimo di silenzio, interrotto soltanto dal respiro di entrambi, prima che il prigioniero prese di nuovo la parola, ridacchiando: "sto cercando di capire, uomo senza cuore, come tu possa esistere in questo mondo. Com'è possibile che il tuo volto e la tua reiatsu assomiglino così tanto a lui. Ma immagino che non mi darai la risposta che cerco, dico bene? Non sei qui per questo, dopotutto".

Non tardo ad arrivare la sua risposta. "No, infatti. Sono qui perché volevo scambiare due chiacchiere con te, Aizen. Anche se, purtroppo, non abbiamo molto tempo".

"Il Kyakko non dura in eterno. Ed una volta che il suo effetto svanirà, qualsiasi Shinigami nella Soul Society percepirà la tua immensa Reiatsu" la risata di Aizen era beffarda, quasi a prendersi gioco di colui che aveva davanti. Il quale, invece, non si scompose di un millimetro, ma replicò a tono. "Hai ragione. Ed in quel caso, sarebbe un grosso problema per me. Oggi non me la sento proprio di combattere, è stata una giornata molto stancante".

"Allora dimmi: cosa gioverebbe, a me, prolungare questo dialogo? Posso aspettare che il Kyakku svanisca e che tu venga scoperto. In fondo, non puoi ne combattere contro gli Shinigami, ne tantomeno costringermi a parlare con la forza. O peggio ancora, uccidermi" replicò lo Shinigami, socchiudendo l'occhio.

La risata del Maestro fece eco lungo tutto il corridoio. "lo sai qual'è il problema, Aizen? Il problema è che tu, attualmente, hai due scelte. La prima è che decidi di non rispondere alle mie domande e preferisci rimanere qui, in questa lurida prigione, il tuo paradiso della solitudine. Aspetti che io me ne vada, a bocca asciutta. E quando io raggiungerò il mio obiettivo e la Soul Society verrà completamente spazzata via e tu cadrai con essa, come un vero Shinigami, poco prima di morire la tua acuta intelligenza si domanderà se forse, quel giorno, quelle due chiacchiere avrebbero potuto cambiare il tuo nefasto destino" le parole fuoriuscivano tutte d'un fiato dalla bocca del Maestro "oppure ascolti cos'ho da dire e solo poi valuterai quale scelta sia meglio per te" concluse l'uomo in nero, voltando le spalle al prigioniero.

"E stranamente, la scelta migliore per me, coincide con la tua, non è così?" replicò Aizen, assumendo un'espressione molto più seria.

"Mio caro Sosuke Aizen, un uomo dell'elevata caratura intellettuale come la tua, dovrebbe sapere che l'opzione migliore per ognuno di noi, va sempre di pari passi con la scelta dello schieramento vincente. E tu, più di tutti, dovresti saperlo, visto i tuoi errori passati".

Aizen ebbe un impercettibile, quasi invisibile moto di rabbia a quelle parole. Fortunatamente, lui era Sosuke Aizen e riuscì a reprimerlo molto bene. "'Mi stai forse dicendo che dovrei ascoltarti, nonostante il tuo volto? Nonostante la tua Reiatsu? Nonostante io non abbia più nulla da perdere?".

L'uomo in nero si voltò di nuovo, avvicinandosi maggiormente alle sbarre della cella. "Aizen, l'Universo è vasto. Più di quanto tu possa immaginare. Ci sono molteplici cose di cui non sei a conoscenza. La tua enciclopedia mentale rappresenta solamente una piccola percentuale di tutti i vocaboli che puoi imparare nel corso della tua vita" poi si avvicinò ancora di più, quasi a sfiorare con la punta del naso il ferro delle sbarre ed osservò con ancora più attenzione il prigioniero "io posso aiutarti in questa tua ricerca. Posso fornirti delle conoscenze che mai avresti immaginato. Andresti ad approfondire la tua stessa esistenza, la mia, quella della Soul Society, quella del Re delle Anime. Otterresti un potere in grado di aiutarti nella tua missione. Un potere che l'Hogyoku nemmeno lontanamente ti ha offerto" concluse, togliendosi il cappuccio e rivelando le sue reali fattezze ad Azien, che strabuzzò l'occhio e tremò impercettibilmente.

"Io posso offrirti una seconda occasione!".




 

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Terminologia:

Kido: si tratta di una forma di combattimento degli Shinigami basata su degli incantesimi avanzati e che sfrutta l'energia spirituale degli Shinigami (chiamata Reiatsu). Si suddividono in "Hado" per il combattimento offensivo e "Bakudo" per il supporto difensivo. Si classificano in base al livello necessario a lanciarli. Più esso è alto, maggiore sarà il dispendio di Reiatsu ma più potente è l'incantesimo. Il "Kyakku" è un particolare Bakudo di livello 26° che viene utilizzato da uno Shinigami per nascondere temporaneamente la propria Reiatsu, che diventa così impossibile da percepire per chiunque.

Reiatsu: si tratta della pressione/forza energetica che una persona può rilasciare dal proprio corpo. Più essa è alta, più l'individuo in questione possiede una forza elevata. E' una forza visibile, se il portatore la rilascia in grandi quantità e può variare di colore da persona a persona.

Soul Society: luogo separato dal mondo reale e molto più grande e differenziato di quanto appaia, è la sede degli Shinigami. Viene definito quasi come una sorta di "aldilà" dove dimorano le anime fino a quando non si reincarnano nel mondo Umano.

   
 
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