“ Aaah, che noia queste feste mondane!”

Pensò Serena Kuran mentre portandosi un bicchiere di analcolico alla frutta alle labbra, osservava la gente nell’enorme sala da ballo.

Fu in quel momento che si ricordò come mai odiava così tanto queste suddette feste, e i motivi erano tre:
1. I presenti erano tutti vampiri nobili e snob, per non parlare delle donne maritate e non che cinguettavano allegramente con vampiri molto più anziani di loro, per il semplice fatto che erano ricchi da far paura e quelle si sarebbero vendute la loro stessa madre pur di accappararsi uno che avrebbe potuto soddisfare tutti i loro cappricci;
2. I tacchi che le toccava portare. Infatti quelli che adesso portava sotto il vestito blu erano un numero tre che solo a un ora dall’indossatura le facevano un male terribile;
3. Suo padre si allontanava sempre con una di queste galline, andando chissà dove e lasciandola sola fino all’ora di andare via.

“Ti prego fai che questa festa finisca prest…..”
La giovane non fece in tempo a finire il pensiero che come si girò alla sua destra urtò violentemente il braccio di un uomo facendogli cadere il cocktail dalla mano, che si frantumò spargendo il contenuto liquido a terra.

<< Oddio…mi scusi….non l’avevo vista.... mio dio che disastro ho combinato, ora vado subito a prendergli un altro bicchiere e…..>> Serena non fece in tempo a terminare il suo imbarazzato discorso di scuse, che l’uomo di tutta risposta alzò una mano dicendo << non è necessario, tranquilla>>

La mezza vampira rimase alquanto sorpresa dalla reazione alquanto tranquilla dell’uomo, ma anche per l’aspetto curioso che aveva: un tipo alto, dai lunghi capelli biondo scuro, che indossava uno smoking di vecchi tempi blu scuro e con un grosso fiocco davanti bianco, per non parlare dei suoi occhi grandi e truccati da una grossa linea di eyeliner nero.

Un tipo davvero curioso e Serena Kuran era sicura di non averlo mai visto alle feste mondane.
Superato l’iniziale momento di stupore la ragazza riprese parola << ma si figuri…per colpa mia lei ha perso il suo cockatil, quindi è giusto che io ne gli enne offra uno, ora vado a prenderlo e….>>

Come fece per andare il tipo la bloccò, prendendola per un braccio delicatamente e prendere nuovamente la parola << ho detto che non è neccessario, signorina non faccio storie per un bicchiere …sono cose che capitano, quindi si tranquillizzi>>

Serena Kuran non riusciva a credere alle sue orecchie, quello era sicuro il primo vampiro nobile gentile che trovava ma era sicura di non averlo mai visto prima d’ora. Che fosse un parente di uno degli organizzatori proveniente da un'altra città, o addirittura un'altra nazione?.
Stava così per prendere parola ma una voce femminile la preccedette.

<< JARETH!>>

I due si girarono verso la fonte della voce, a pochi metri da loro stava una fanciulla davvero carina con un abito che Serena potè giurare fosse il più sfarzoso presente lì dentro, era ampio, bianco e molto bello proprio come colei che lo indossava, dai lunghi capelli neri e ricci e i gli occhi azzurri. In braccio aveva un bambino biondo di nemmeno un anno –probabilmente il figlio- appoggiato alla spalla di lei mezzo addormentato.

Una volta ottenuta l’attenzione dell’interpellato allora lei continuò << Jareth…Toby ha sonno, sarà meglio tornare a casa..>>.

Lo sconosciuto che si scoprì chiamarsi Jareth annuì << ok…>> dsse per poi girarsi nuovamente verso Serena << ora devo andare, è stato un piacere fare la sua conoscenza madame….>>

<< Serena…Serena Kuran>>
<< Madame Serena Kuran>>

Detto questo Jareth si chinò leggermente per farle il baciamano. per poi raggiungere l’amata con il bambino e sparire insieme nella folla, così com’erano comparsi.
Serena Kuran non rivide più quello tipo ma una cosa fu certa: non lo dimenticò mai.