Il Pesce Nero e la Vipera Nera
 

I girasoli guardavano verso il sole e lui guardava lei che il sole ce l'aveva nel sangue. Prima di diventare una delle pochissime donne maestre mai esistite, era infatti una Martell, destinata a essere una delle combattenti vipere di Dorne o a sposare un lord degli altri sei regni. Invece era partita per la Cittadella, aveva scelto imprevedibilmente la conoscenza e ora al sud tutti la ricordavano come la Vipera Nera. Nero, proprio il colore che si era preso lui per marcare la propria diversità.
"Se riesci a salvarmi la vita, mia signora, prometto di sposarti" disse Brynden Tully. 
La sua voce era affaticata, ma il tono scherzoso era comunque ben evidente. Aveva riportato una grave ferita durante la nuova battaglia contro i Lannister e ora, tra i feriti stesi su quel maledetto campo di girasoli, era uno di quelli messi peggio. Coralie Martell aveva cominciato a curarlo, ma nel frattempo era scoppiata a ridere. Non sorrideva molto spesso e ancor meno spesso rideva, ma quando lo faceva era una risata del tutto priva di grazia. Brynden aveva parlato in quel modo perché era certo di morire, ma almeno voleva andarsene con stile.
Invece, dopo due giorni di febbre e sonno continuo, lui si era svegliato del tutto fuori pericolo.
"Hai promesso di sposarmi, Ser Brynden" lo accolse la voce divertita della sua salvatrice. "Ogni promessa è debito".
L'uomo fece uno sforzo per metterla a fuoco, ma il sorriso sulle labbra gli affiorò senza alcuna difficoltà.
"Per fortuna non sono un Lannister".
Gli occhi neri della donna si illuminarono di divertimento sotto le scurissime sopracciglia alzate. "E che mi dici del dovere e onore dei Tully?"
"Dico che io sono il Pesce Nero".
Coralie scoppiò a ridere. Di nuovo la sua risata sincera e sguaiata che lui si era scoperto ad adorare.

 

Coralie Martell non aveva scelto Delta delle Acque, ce l'avevano mandata e basta una volta ricevuto il titolo di maestra; quello che aveva scelto però era di restarci dopo la morte del vecchio Lord Hoster e di giurare fedeltà al Re del nord Robb Stark, offrendo di buon grado il suo aiuto ai feriti sul campo di battaglia.
Si era ritrovata in mezzo ai Pesci per caso, ma non per caso era finita a fare di quella casata la sua casa.
Avvolta nel mantello tipico dei Tully, fermato dalla spilla a forma di pesce dal distinto colore nero, Coralie stringeva per mano il suo novello sposo mentre passeggiavano insieme alle prime luci dell'alba in quello stesso campo di girasoli dove per gioco avevano parlato per la prima volta di matrimonio.
Per un uomo che aveva giurato di non sposarsi mai e una donna che aveva anteposto la conoscenza a ogni altra cosa, la rapidità di quell'unione era stata quasi paradossale. Eppure, nessuno dei due era stato mai certo di qualcosa come in quel preciso istante. Si erano allontanati dall'accampamento nella notte, avevano trovato un septon e davanti a lui come unico testimone avevano pronunciato quei voti che li avrebbero uniti per sempre.
La decisione era stata talmente fulminea che non avevano chiesto il permesso del re, ma erano certi che Robb avrebbe capito e perdonato. Dopo Talisa, non era nella posizione di giudicare nessuno.
"Mi porterai nella tua tenda, mio lord?" chiese lei, rompendo il silenzio. "Io dico che potremmo attardarci un po' qui su questo campo" proseguì con un lieve sorriso, lasciandogli la mano e facendo una breve corsa tra quei girasoli.
Brynden sorrise sinceramente vedendola: era l'immagine della gioia e della freschezza; non era più tanto giovane, certo, però era comunque tanto più giovane di lui.
"Se vuoi fare una passeggiata, mia signora, non posso che essere d'accordo".
Un lampo di malizia comparve sul volto della donna. "Veramente non avevo intenzione di passeggiare" disse enigmaticamente. Prima di dargli modo di rispondere, riprese a correre, questa volta verso di lui, fino a buttarglisi contro e farlo cadere sul prato, incurante delle ferite appena rimarginate o dell'anagrafica vecchiaia del cavaliere. Stesa sopra di lui in quella nuova improvvisa posizione, lo baciò con passione, facendogli ben capire quali fossero le sue vere intenzioni.
"Cara moglie, sei proprio matta. Qui? All'aperto?" domandò l'uomo non nascondendo la propria sorpresa, nonostante non fosse affatto contrario all'idea.
"Perché no? Posso essere una maestra vergine, ma sono cresciuta a Dorne e ho visto molte cose..." ribattè lei, con la stessa malizia.
Brynden sorrise a quella risposta e fu lui a baciarla questa volta. "Allora devo dire che sono proprio curioso di scoprire quali sono queste cose che hai visto" le sussurrò prima di farla rotolare per invertire le posizioni.
Quel campo, testimone del momento del loro innamoramento, fu anche testimone della loro prima unione da marito e moglie.
A distanza di mesi, i girasoli continuavano a guardare il sole e lui continuava a guardare lei. 



NDA: Salve a tutti, eccomi di nuovo a tormentarvi con le mie storie... Questa volta però su un personaggio diverso, che amo molto ma su cui non ho finora mai avuto modo di scrivere: Brynden Tully. Il personaggio di Coralie è un po' di tempo che mi ronza in testa e nella mia mente la immagino come Alba Flores (sì, la fissa per La Casa di carta continua ahah). Spero che questa breve storia vi sia piaciuta, mi piacerebbe tornare a scrivere qualcos'altro su questa coppia:)