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Autore: iron_spider    02/10/2019    2 recensioni
“Non sbirciare,” dice Tony, con la mano ancora sugli occhi di Peter.
“Come faccio a sbirciare?” ride lui, facendo un altro esitante passo in avanti quando l'altro lo sospinge verso sinistra. “Non posso vedere attraverso la tua mano.”
“Non so che razza di poteri tu abbia sviluppato,” replica Tony, e Peter lo sente aprire una porta. “Sei sempre in fermento, un giorno ti spunteranno le ali e me le terrai nascoste per un mese.”
Peter sbuffa, protendendo una mano. “Oh, te lo direi, se mi crescessero le ali.” Le sue dita sfiorano qualcosa di freddo, e suppone che siano in laboratorio.
“Staremo a vedere,” ribatte Tony. “Hai un debole per i segreti. Un’ossessione. È come se vivessi solo per vedere lo shock sulla mia faccia."

[Traduzione // Missing Moment // Fluff // Tony&Peter]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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PT-10





 
“Non sbirciare,” dice Tony, con la mano ancora sugli occhi di Peter.

“Come faccio a sbirciare?” ride lui, facendo un altro esitante passo in avanti quando Tony lo sospinge verso sinistra. “Non posso vedere attraverso la tua mano.”

“Non so che razza di poteri tu abbia sviluppato,” replica Tony, e Peter lo sente aprire una porta. “Sei sempre in fermento, un giorno ti spunteranno le ali e me le terrai nascoste per un mese.”

Peter sbuffa, protendendo una mano. “Oh, te lo direi, se mi crescessero le ali.” Le sue dita sfiorano qualcosa di freddo, e suppone che siano in laboratorio.

“Staremo a vedere,” ribatte Tony. “Hai un debole per i segreti. Un’ossessione. È come se vivessi solo per vedere lo shock sulla mia faccia.”

“È per questo che stai arrivando a tanto per assicurarti che questo regalo sia una sorpresa?” chiede Peter, mentre svoltano di nuovo. “Per vendicarti?” Tony fa in modo che non vi sia neanche una fessura tra le sue dita, e Peter non riesce a vedere nulla. Non ha idea di cosa aspettarsi, ed è emozionato.

Tony butta fuori una risata. “Arrivare a tanto,” ripete. “Se ricordo bene, il piano di May mi ha fatto ‘arrivare a tanto’ per la tua sorpresa dell’anno scorso. Non mi avevano mai chiesto di spedire qualcuno in un altro paese per distrarlo, ma adoro rendermi utile.”

Peter se lo ricorda bene, e quella volta aveva divorato una quantità di pizza pari al suo stesso peso in quei tipici ristoranti italiani. Si era a malapena reso conto che fosse il suo compleanno, era stato troppo distratto. “Sì… sa essere molto teatrale,” concorda, tastando il muro accanto a loro.

“Glielo dico.”

“No.”

Tony trattiene una risatina. Lo fa avanzare di un altro paio di passi, con una mano sulla spalla a guidarlo, e infine si fermano.

“Okay,” dice Tony, tamburellando le dita sul suo braccio. “Sei pronto?”

“Sono pronto da quando eravamo in ascensore.”

“Devi essere davvero pronto.”

Peter libera un sospiro enorme, tende entrambe le braccia e fa il gesto di afferrare qualunque cosa abbia davanti a sé. Si sta immaginando le cose più assurde che sia in grado di immaginare, e ne sta uscendo pazzo. “Potrei seriamente morire entro due secondi,” si lamenta.

“E dai a May della teatrale.”

Peter rimane lì, in silenzio, e si allunga in avanti con più convinzione.

“Va bene, va bene,” si arrende Tony. “Uno. Due. Tre.”

Toglie la mano e Peter sente il cuore che esplode per l’esaltazione prima ancora di vedere il regalo. Poi lo vede davvero, e una scossa travolgente gli attraversa le terminazioni nervose, spegnendo ogni luce e annichilendo ogni sua capacità di linguaggio, persino quelle poche parolacce nella lingua dei segni che aveva imparato al primo anno.

“Si chiama PT-10,” annuncia Tony, facendo un passo avanti e dandogli un colpetto spalla contro spalla. “Potrebbe essere un lontano cugino di RD-D2, anche se non posso dirlo in via ufficiale per colpa di quegli stupidi diritti d’autore.” Scrolla le spalle. “Magari se offro loro abbastanza soldi… ci devo pensare.”

Peter ha lo sguardo fisso. PT-10 è un vero droide a grandezza naturale, rosso, nero e blu, abbastanza alto da arrivargli alla vita. Ha una testa a cupola, un grosso “occhio”, un corpo spigoloso, e tre gambe che sembrano potersi trasformare in piedi o ruote a seconda del bisogno. Ha anche tre braccia retrattili, e sembra siano anche estendibili. L’occhio lampeggia di blu e rosso, e un sensore lo scansiona da capo a piedi. Poi il droide molleggia appena sul posto trillando felice, rivolto a lui.

“Questo tipetto è una sorta di coltellino svizzero ragnesco d’alto calibro,” spiega Tony. “È caricato con ragnatele a impatto, mine a inciampo, sensori di rilevamento, può sparare raggi stordenti, fare riparazioni, trasferire dati, ricevere e inviare messaggi…”

Peter si volta verso di lui, quasi affannato. “Sa… può…”

“Sì,” lo anticipa Tony, prendendolo per le spalle. “Sì, sa creare ologrammi. Mi aspetto molti messaggi del tipo mi aiuti, signor Stark, lei è la mia unica speranza, nei prossimi giorni.”

Peter trattiene il fiato, guardandolo a bocca aperta. Lo fissa ancora per qualche secondo, abbastanza a lungo da farlo sbottare a ridere, poi si volta verso il droide e le mani di Tony scivolano via dalle sue spalle, assestandogli una piccola pacca sulla schiena. Il droide trilla di nuovo, emettendo una frase lunga, complessa ed elaborata, e Peter quasi scoppia a piangere.

“Uh, ho un auricolare che traduce il suo linguaggio,” dice Tony, avvicinandosi al bancone. “Sono sicuro che l’avrai imparato entro la prima settimana. Così può aiutarti nelle ronde, può tener d’occhio casa quando non ci sei, cavolo, sa anche pulire e cucinare. È un Roomba alla massima potenza, in pratica.”

PT-10 trilla di nuovo, più acutamente.

“Scherzavo,” dice Tony. Si riavvicina, lasciando l’auricolare nel palmo di Peter. “Buon compleanno, giovane Cavaliere Jedi. Ti sei guadagnato un vero e proprio droide Astromech in edizione limitata.”

PT-10 trilla contento, sollevandosi di nuovo sulle cosce meccaniche.

Peter crede che potrebbe avere un attacco di cuore. Guarda il droide, guarda Tony, avanti e indietro, avanti e indietro, ancora e ancora. Non riesce a credere che questo sia un momento reale che fa parte della sua esistenza. Si sente fluttuare, stordito.

Tony ride di nuovo nel guardarlo. “Stai bene?” chiede, afferrandogli la spalla. “Ci sei? Ti ho scombinato il cervello?”

Peter annuisce. È pazzesco. È pazzesco.

Tony sbuffa dal naso, abbassando lo sguardo a terra, poi lo rialza, e la sua espressione si fa seria, gli occhi intensi. “Peter,” esordisce. “Che la Forza…”

“... sia sempre a tuo favore,” completa Peter, come un robot.

“Cosa? No. Fandom sbagliato. Porca miseria, ti ho davvero scombinato il cervello.”

Peter torna in sé, scuotendo la testa, e sente le guance farsi bollenti. “Ok, che… che imbarazzo.” Ha le lacrime agli occhi e guarda di nuovo il droide, aprendosi in un gran sorriso. “È semplicemente… wow,” riesce a dire. “Wow, wow, Tony.” Si asciuga gli occhi e si gira verso di lui, abbracciandolo e spedendolo quasi a gambe all’aria. “Non riesco più a pensare.”

Tony ride, ricambiando l’abbraccio. “Ti piace?” chiede.

“Lo adoro,” replica lui, sforzandosi di non mettersi a ridere in modo incontrollabile. “Ned darà di matto.”

“Già, non vedo l’ora,” dice Tony. “E non preoccuparti, May lo sa. Lui ha già memorizzato la piantina del tuo appartamento, quindi non avrà problemi a muoversi in giro.”

Peter lo stringe forte, chiudendo gli occhi. “Grazie,” dice.

“Di nulla,” risponde Tony. Si separano un istante dopo, e Tony gli arruffa i capelli. “Adesso, riproviamoci…”

“Che la Forza sia con lei, signor Stark,” dice Peter, rapido, in modo da non sbagliare di nuovo in preda allo shock e all’emozione.

“E che sia con te,” risponde Tony. Fa una smorfia. “No, aspetta. Non siamo a messa.”

Peter sbuffa divertito. Si mette l’auricolare e si inginocchia di fronte a PT-10. Il droide trilla entusiasta, e poi Peter sente una vocina nell’orecchio.

“Ciao, Peter! Tony mi ha informate che sei, cito, il migliore in assoluto! È fantastico conoscerti!”

Peter sorride, sbirciando Tony da sopra la spalla. “Nah,” dice. “Non sono il migliore in assoluto. Però il signor Stark sì, decisamente.”

“Sono contento che ti piaccia, ragazzo,” dice Tony, avviandosi verso il suo computer. “Magari l’anno prossimo ti faccio una spada laser.”

Peter quasi si strozza con la sua stessa lingua.




 
*





 
Tradotto da: PT-10, di iron_spider da _Lightning_
 


Note della traduttrice:

Salve!
Ecco a voi una piccola shot, sia per spezzare l'attesa per chi segue la long in traduzione ever in your favour (a cui l'autrice ha fatto qui un piccolo rimando), sia per chi avesse semplicemente voglia di leggere qualcosa di fluff con questi due scemi come protagonisti. 
Tutto il credito e i diritti vanno come sempre a iron_spider, che grazie alle sue rivisitazioni del canone rende il mondo un posto migliore di quello lasciato da Endgame :') <3 

Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà!

-Light-

P.S. 
La storia era stata scritta per il compleanno di Peter nel MCU, il 10 agosto, di qui il nome del droide.





 



Disclaimer:
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare queste traduzioni altrove, anche se creditate e anche con link all'originale su EFP.

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