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Autore: Flos Ignis    03/10/2019    3 recensioni
Ambientato nell'anno tra la fine della guerra contro Alvarez e Acnologia e gli eventi del capitolo finale, il 545.
Natale è tempo di doni, di promesse e di perdono. Erza e Gerard troveranno il modo di unire tutte queste cose nei pochi momenti che si concedono di passare insieme.
Tratto dal testo:
"La rosa canina è meravigliosa se la si guarda, dolorosa quando la si tocca. Rappresenta un momento, una persona, un legame nella vita estremamente importante, che comporta però anche delle sofferenze. Non volevo dimenticare nemmeno una goccia del male che ho fatto a chi più di tutti avrei dovuto proteggere."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gerard/Erza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnolia era incantevole d'inverno.

La neve aveva ricoperto la città ormai da qualche giorno, dopo un'intera settimana di intense nevicate il cielo aveva finalmente concesso loro una tregua proprio a pochi giorni da Natale. Fairy Tail era in pieno fermento, molti dei membri non avevano altra famiglia al di fuori della gilda perciò avrebbero fatto una grande festa direttamente nella sede.

Non erano forse una grande famiglia, loro che avevano inciso con l'orgoglio nel cuore il marchio delle fate?



Dopo aver diretto dalla mattina alla sera i lavori di pulizia e di decorazione alla sede della gilda, Erza sentiva solo il bisogno di ritirarsi nella sua stanza per avere cinque minuti di pace e solitudine per godersi il silenzio di quella bianca e pacifica serata dopo il caos che provocavano quotidianamente i suoi compagni. 

Anche la sera della Vigilia di Natale andò così. 

Non appena entrò nella sua camera, sospirò di piacere per il bel tepore che la avvolse; adorava la neve e l'inverno, ma anche percepire il calore asciutto che c'era in casa sua poteva essere piacevole. Si tolse i guanti e la sciarpa, soffiandosi sulle dita per far tornare la sensibilità ai polpastrelli gelati.

Il master Makarov aveva fissato la festa per il giorno dopo, per cui decise di rilassarsi il più possibile, concedendosi la sua piccola gioia segreta.

Tolse gli alti stivali in pelliccia e i calzettoni riponendoli in ordine nella scarpiera, poi si sedette davanti allo specchio che teneva in camera, recuperò la spazzola e liberò i capelli dallo stretto chignon che li aveva protetti dalle grandi pulizie che avevano fatto quel giorno.

Emise un sospiro di sollievo nell'avere di nuovo la chioma libera di solleticarle le spalle, iniziando a districare i nodi canticchiando una carola natalizia a bocca chiusa.

Era così distratta dalla rilassante routine che aveva adottato dalla fine della guerra contro Alvarez che quasi non si accorse del leggero bussare alla sua finestra. Quasi, perchè i suoi sensi da battaglia non erano mai veramente spenti, perciò si voltò con uno scatto felino materializzando una spada direttamente nel palmo della sua mano.

Davanti ai suoi occhi però comparve un sorriso timido su un volto estremamente familiare, circondato da una chioma blu cobalto che popolava molti dei suoi sogni.

-Gerard!-

Rischiando di inciampare per la fretta, si catapultò ad aprirgli la finestra per farlo entrare, sorridendo senza accorgersene. 

Lui entrò con un movimento aggraziato, richiudendo i vetri il più in fretta possibile per chiudere fuori il freddo della notte. Si scrollò un poco di neve che gli si era accumulata sui capelli: evidentemente, aveva ricominciato a nevicare.

Ogni gesto però era stato compiuto senza che la sua attenzione fosse distolta da ciò che il mago preferiva fare in assoluto: ammirare il volto della bella Titania dai capelli scarlatti.

-Buon natale, Erza.-

-Natale è domani, Gerard. Ma sono felice di vederti, sono diverse settimane che non ho tue notizie e iniziavo a preoccuparmi.-

-Sono stato occupato con Meredy e Cobra in un'operazione per conto della principessa Hisui.-

-Il prezzo del perdono.- commentò lei, un po' amaramente. Perchè quel prezzo le stava impedendo di riavere con sè l'uomo della sua vita.

-Il prezzo del perdono, esatto. E poi so che domani sarai impegnata con i tuoi compagni, perciò sono venuto a portarti stasera il mio regalo.-

-Non dovevi...-

-Ci tengo molto, invece.-

Gerard le sorrise in quel modo che le aveva rapito il cuore fin da bambina, per poi porgerle un piccolo pacchetto rettangolare che lei prese tra le mani con estrema delicatezza, come fosse il più prezioso dei tesori.

Perchè a farle quel dono, qualunque esso fosse, era anch'egli un tesoro.

-Non devi aprirlo ora, se non vuoi. Promettimi solo che non lo getterai via e... gli darai una possibilità.-

-Lo sai che gli darò tutte le possibilità che si merita, per tutto il tempo necessario.-

-Il tempo può risolvere molti problemi. Ma quelli che il tempo non può risolvere, li dobbiamo risolvere da soli.-

Erza si trovò a ridacchiare con affetto, riconoscendo in quelle parole un po' del bambino che aveva conosciuto. Non sapeva esattamente il motivo: forse perchè a colpirla in principio erano state la sua gentilezza e la sua saggezza tanto insolita in un bambino, o forse iniziava a pensare ai vecchi tempi come un'anziana signora che ha già vissuto tutta la sua vita, i cui ricordi vengono spesso confusi e rimescolati. In fondo, non aveva vissuto molto più di quanto chiunque potesse sopportare in un'intera esistenza?

-Sei diventato saggio, Gerard.-

-Perchè lo sono stato troppo poco in passato, ferendo fin troppe persone a me care in modi irreparabili, te compresa.-

-Ma io sono ancora qui.-

Lei gli prese le mani tra le sue, notando solo in quel momento una cosa molto diversa dal solito.

-Ma questo è un tatuaggio! E non quello della tua gilda, uno vero!-

-Sì, l'ho fatto dall'ultima volta che ci siamo visti.-

-Il dorso della mano è un posto molto visibile. Volevi così disperatamente avere sempre sotto gli occhi questo disegno?-

-Sì, in effetti è per questo che ho inciso questo fiore sulla mia pelle in modo da averla sempre sotto gli occhi.-

-Quale significato ha?-

-La rosa canina è meravigliosa se la si guarda, dolorosa quando la si tocca. Rappresenta un momento, una persona, un legame nella vita estremamente importante, che comporta però anche delle sofferenze. Non volevo dimenticare nemmeno una goccia del male che ho fatto a chi più di tutti avrei dovuto proteggere.-

Erza si sentì il cuore scoppiare di dolore e tenerezza.

Capì ogni pensiero, ogni ricordo e ogni dolore che avevano portato l'uomo davanti a lei a farsi una cosa del genere.

Fare in modo di avere davanti agli occhi il promemoria di tutti i propri sbagli per il resto della vita era la punizione che Gerard aveva scelto per se stesso, così come aveva deciso di stare lontano da lei per lo stesso motivo, oltre che per non dare alla sua fata il dolore di avere sempre davanti il responsabile di molti dei suoi passati patimenti.

Lei aveva compreso da molto tempo le azioni dell'uomo che amava e lo rispettava per questo, anche se avrebbe tanto voluto che le cose tra loro potessero cambiare.

Come aveva detto lui stesso però, prima di agire in prima persona per migliorare le cose doveva lasciare tempo al tempo, affinchè sistemasse ciò che solo lui poteva aggiustare.

Un giorno però...

-Un giorno, Gerard Fernandez, riuscirò a mostrarti l'uomo che sei diventato, oltre quegli sbagli e oltre quel tatuaggio.-

-Non c'è altra ragione per cui vivo, se non sperare in un futuro in cui ho rimediato ai miei peccati abbastanza da meritare una seconda possibilità con te, Erza.-

La baciò sulla fronte per un istante con il più lieve dei tocchi, ma quel dolce e passionale contatto scaldò l'anima della maga più di quanto l'aria calda di casa sua aveva scaldato il suo corpo.

Scappò, ancora una volta: le sue visite erano sempre così brevi da lasciare alla rossa l'amaro in bocca, ma non quella sera.

Perchè anche quando vide il cappuccio del mantello nero che indossava l'uomo coprirgli i capelli e i tratti del viso, residuo di quando era un ricercato di una gilda indipendente, nel suo cuore rimase quella promessa di un futuro insieme.

Quella speranza che ogni giorno coltivava con il suo amore e con la certezza dei sentimenti che anche Gerard provava per lei.

Un giorno...



E quando la mattina dopo le chiesero dove avesse preso quel meraviglioso fermaglio d'argento ornato da un bouquet di rose canine di cristallo dello stesso rosso scarlatto dei suoi capelli, lei semplicemente sorrise, sussurrando tra sè e sè, quasi a non voler essere udita, che per lei era più significativo di un anello e simboleggiava la promessa più importante della sua vita.

Quella di un futuro da dividere in due.



 
  
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