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Autore: BeautyLovegood    09/10/2019    3 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sabato arrivò in un battibaleno.

Magic aveva provato tutti i suoi vestiti, ma non ne aveva ancora scelto uno. Aziraphale si era offerto di aiutarla a scegliere, ma lei conosceva il senso della moda del suo padre angelo e non era il più adatto per il primo appuntamento.

- Potresti vestirti così.- intervenne Crowley e schioccò le dita. Magic si ritrovò vestita come una donna indiana, con tanto di burqa.

- Vuoi scherzare, vero?- chiese Magic frustrata, mentre Crowley si sentiva soddisfatto e orgoglioso. Aziraphale schioccò le dita e il look di Magic cambiò, passando da indiano ad ottocentesco.

- Michael ed io non stiamo andando al Comic Con nei panni di Mr Darcy ed Elizabeth Bennett!- protestò lei e batté le mani.

- E questo da dove è saltato fuori?!- dissero in coro i due mariti e padri. La loro figlia adolescente indossava un top senza spalline e una gonna corta blu fin troppo provocanti.

Michael suonò al citofono alle sette in punto. Magic, Crowley ed Aziraphale erano distesi sul pavimento in mezzo a un mucchio di vestiti, sfiniti e anche un po’ annoiati.

- OH NO! È LUI!- sbraitò lei.

- Ci penso io.- disse Aziraphale alzandosi con fatica per andare a rispondere.

- Papà Cro… che cosa posso fare?

- Disdire l’appuntamento e farti suora, ma non del genere satanico.- commentò Crowley e Magic lo colpì sulla faccia con una sua maglietta viola prima di rialzarsi.

- Magic?! Sto per aprire la porta!- esclamò Aziraphale.

Magic batté le mani e si ritrovò vestita con una gonna jeans lunga e scura, delle calze e delle ballerine nere, una maglietta bianca con una stella di paillettes color arcobaleno e un giubbotto di pelle nera.

- Credo che così possa andare.- disse Crowley.

- Arrivo, Papà Azi!

Magic fece per uscire dalla sua camera, ma Crowley la fermò prendendola per mano.

- Non hai dimenticato qualcosa?

Intanto, Aziraphale fece entrare Michael.

- Salve, signor Crowley-Fell. Io sono Michael Shennant.

L’angelo gli strinse la mano. Il ragazzo aveva una stretta solida.

- Piacere di conoscerti, Michael. Prego, accomodati, mia figlia è quasi pronta.

Magic e Crowley uscirono finalmente dalla camera. I capelli della giovane erano passati da mossi e scompigliati a lisci e morbidi, le sue palpebre erano sfumate d’ambra e le sue labbra luccicavano di rosa fragola.

Crowley camminò dietro di lei come una guardia del corpo, ovviamente con gli occhiali scuri sugli occhi.

- Ciao, Michael…

Aziraphale e Michael rimasero colpiti dalla visione di Magic.

- Ciao, Magic… sei… sei molto carina.- disse il ragazzo emozionato.

- La parola giusta è Bellissima.- puntualizzò Crowley.

- È vero, è bellissima. Lei dev’essere l’altro signor Crowley-Fell.- disse Michael offrendo la mano al demone. Lui la strinse fin troppo forte, ma il ragazzo si sforzò di non urlare dal dolore.

- Il mio nome è Anthony, non L’altro, ma la prossima volta chiamami solo Signor Crowley-Fell.

- Sissignore, signor Crowley-Fell…

Magic avrebbe voluto battere le mani per ritrovarsi dall’altra parte del Mondo, lontana da tutto e da tutti.

- Direi che possiamo andare, Michael.- disse portando il ragazzo verso la porta.

- A casa entro le undici!- ordinò Crowley.

- Undici e mezza. È pur sempre sabato e i ragazzi sono grandi abbastanza per stare fuori un po’ più del solito. Passate una buona serata, ragazzi.- intervenne Aziraphale.

- Ciao, Papà Azi! Ciao, Papà Cro! Vi voglio bene!

Appena Aziraphale chiuse la porta di casa, Crowley uscì in balcone per vedere Magic e Michael che si allontanavano. Riusciva a sentirli parlare della scuola e del corso di teatro e non perdeva d’occhio le loro mani, assicurandosi che non si sfiorassero, fino a quando sentì quelle di Aziraphale che lo tiravano per la cintura per farlo rientrare in casa.

- Adesso smettila, Crowley, stai cominciando a farmi innervosire!

Crowley piagnucolò come un bambino e Aziraphale dovette abbracciarlo.

- Sono tuo marito, non la tua mamma.- disse l’angelo baciando il collo del suo demone.

- No, infatti, sei la mamma di mia figlia!

I due si sedettero sul divano e guardarono una foto attaccata al muro di loro con la piccola Magic in braccio.

- È strano, angelo…

- Che cosa è strano, caro?

- Noi due esistiamo da più di seimila anni, abbiamo visto nascere, crescere e morire un sacco di umani, ma a differenza di te… io non sono mai stato legato a nessuno di loro. Se sono così protettivo con Magic è solo perché… lei non vivrà per sempre… e io… voglio vederla finché né avrò la possibilità…

Crowley scacciò le lacrime che stavano per uscirgli dagli occhi voltando le spalle ad Aziraphale, il quale sospirò, ripensando alla conversazione tra Dio e sua figlia di cinque anni prima, e mise un braccio intorno alle spalle del marito.

- Ti capisco, amore mio, ma se continui a comportarti così, rischierai di allontanare Magic e tu non vuoi questo, vero?

- No… non voglio fare lo stesso errore che ho fatto con te varie volte.

Aziraphale sorrise e baciò il suo amato.

- Adoro quando ti preoccupi per le persone che ami.- gli sussurrò all’orecchio.

- Sono soltanto due e mi bastano. E ora… ho una grande voglia di amarne una.- disse Crowley e si tolse gli occhiali. Lui e Aziraphale si spogliarono a vicenda e si sdraiarono sul divano per fare l’amore. Quando si fermarono, Crowley prese il suo cellulare per controllare l’ora, ma trovò quattro chiamate perse da parte di Donna, una delle sue bariste del Magic Angel, e anche tre messaggi.

 

10:30 pm Crowley, non vorrei fare la spia, ma tua figlia è venuta al locale insieme ad un ragazzo!

 

10:40 pm Crowley, Magic e il ragazzo stanno parlando con uno che si è appena scolato due birre!

 

10:50 pm CROWLEY, DOVE CAZZO SEI? MAGIC È..

 

Crowley non ebbe la forza di finire di leggere il messaggio, schioccò le dita per rivestirsi, si rimise gli occhiali e uscì di casa per entrare nella sua Bentley e dirigersi al suo locale. Arrivò in dieci veloci e furiosi minuti ed entrò diffondendo un gran calore tra i clienti, come se fosse la Torcia Umana.

Quando vide Donna attaccata al bancone con aria preoccupata, la raggiunse.

- Dov’è mia figlia, Donna?

- È nel tuo ufficio, ma ti devo avvertire, Crowley… è sotto shock…

Crowley si diresse nel suo ufficio e aprì la porta. Magic era seduta sul divanetto e fissava degli enormi lividi viola e beige sulle sue gambe. I suoi vestiti erano tutti rovinati e le calze erano strappate. C’erano dei lividi anche sulle sue guance e un piccolo taglio sul sopracciglio destro.

Fino a quel momento, Crowley non aveva mai faticato tanto per controllare la sua rabbia. Non riusciva neanche ad abbracciare la figlia per paura di recarle altro dolore. Mandò un sms ad Aziraphale chiedendogli di materializzarsi nel suo ufficio immediatamente. L’angelo apparve un secondo dopo, vestito e fresco come una rosa, e appena vide Magic in quello stato, si sedette vicino a lei e l’abbracciò con delicatezza.

- Tesoro mio, che cosa ti è successo?- le chiese con voce tremante, facendola scoppiare in lacrime.

- DONNA?!- sbraitò Crowley e la sua dipendente arrivò in un battibaleno.

- Sì, Crowley?

- Puoi spiegarci che cosa è successo, per favore?

Donna guardò Magic che si asciugava le lacrime con il fazzoletto di Aziraphale.

- Sto aspettando!- insistette Crowley sempre più furioso.

- Puoi… puoi dirgli tutto, Donna… io non ci riesco…- disse Magic cercando di trattenere i singhiozzi.

- L’ho vista entrare insieme ad un ragazzo riccioluto, ma la cosa più strana è che aveva gli occhi bendati.

- Michael diceva che voleva rendere la serata… indimenticabile… ma non mi aveva detto che voleva portarmi proprio qui! Penso proprio che sia per questo motivo che mi ha bendata!- intervenne Magic. Aziraphale non l’aveva ancora liberata dal suo abbraccio.

- Poi si era avvicinato a loro un tizio dal look un po’ emo a cui io stessa avevo servito due birre medie.

- Chi era quell’emo, Magic?- chiese l’angelo alla figlia.

- Era… il cugino di Michael… si chiamava Vincent…

- All’inizio sembrava tutto tranquillo, si erano salutati e presentati come persone civili, ma poi il riccioluto aveva tirato fuori il cellulare e si era messo a filmare ridendo come un’idiota e quel Vincent aveva afferrato Magic per le braccia per portarla nella Stanzetta Rossa!

La cosiddetta Stanzetta Rossa era il soprannome dell’angolo del locale dove i clienti si sistemavano per darsi alla pazza gioia sotto delle invitanti luci rosse. Crowley schioccò le dita per farla sparire all’istante, non gli importava se era piena o vuota in quel momento.

- Mi sono fatta aiutare da Lucian ad evitare il peggio, ma prima che potessimo chiamare la polizia, sono scappati entrambi!- concluse Donna mortificata.

- Donna, grazie per quello che hai fatto. Tu e Lucian avrete un aumento. E per quanto riguarda quei due vermi, ci penserò io. Torna pure al lavoro.- disse Crowley e diede un bacio a Donna sulla guancia prima di lasciarla andare via.

Aziraphale usò i suoi poteri per curare i lividi di sua figlia.

- Papà Cro… Papà Azi… mi dispiace tanto…

- Non sei tu quella che deve chiedere scusa, amore!- esclamò Aziraphale tenendole con dolcezza la testa tra le mani, nonostante la rabbia e la tristezza che condivideva con Crowley.

- Puoi star certa che saranno quei due pezzi di merda a farlo dopo che li avrò trovati e fatti pentire di essere nati!- disse il demone.

Magic tirò fuori dalla sua borsetta il suo cellulare e versò altre lacrime. Michael aveva postato su YouTube il video di quello che suo cugino Vincent le aveva fatto nella Stanzetta Rossa.

Crowley voleva afferrare il cellulare di Magic e bruciarlo nella sua mano, ma Aziraphale si limitò a spegnerlo.

- Andiamo via.- disse Crowley e riportò la sua famiglia a casa.

- Crowley?- lo chiamò Aziraphale quando si accorse che non era ancora uscito dalla Bentley.

- Aziraphale, non far andare Magic a scuola finché non sarò tornato. Non starò via a lungo.- disse il demone con gli occhi fissi sulla strada.

Aziraphale ordinò a Magic di salire in casa e rientrò in macchina.

- Crowley… che cosa hai intenzione di fare?

- Non lo so ancora, angelo, ma qualcosa farò! Ora vai e occupati di nostra figlia!

Crowley stava per ingranare la marcia, ma Aziraphale gli diede un bacio sulle labbra che sapeva di amore, ma anche di tristezza.

- Crowley… torna presto e… esagera solo un po’.

L’angelo uscì di corsa dalla macchina e rientrò in casa cercando di non pensare a quello che aveva appena detto al suo amato demone infuriato peggio di Satana.

- Magic?

La giovane si era sdraiata sul suo letto e stringeva a sé la sua anatra di peluche a cui era tanto affezionata. Aveva ricominciato a piangere. Aziraphale era più stanco e sconvolto di lei, ma chissà per quanti giorni sarebbero stati soltanto loro due. Perciò, doveva essere forte per entrambi.

- Tesoro, vieni a stenderti sul mio letto, ti farò compagnia con un buon libro e una tazza di tè.

Magic non era in vena di libri e tè, ma non voleva neanche stare da sola, perciò accettò la proposta del padre angelo. Si mise al posto di Crowley, si godette la tazza di tè preparata personalmente da Aziraphale e lo ascoltò mentre leggeva a voce alta il romanzo Mansfield Park di Jane Austen, fino ad addormentarsi stretta a lui.

















































Forse l'avrete già capito, ma ve lo dico lo stesso: Donna, Lucian e Vincent sono un riferimento a una delle tante assistenti di Doctor Who, il licantropo interpretato da Michael Sheen in Underworld e il cacciatore di vampiri interpretato da David Tennant in Fright Night. Questo capitolo è dedicato a chi, come me, ha avuto spiacevoli episodi di violenza. Almeno Magic è stata salvata da ben quattro persone, mentre io mi sono dovuta salvare da sola e non ho potuto avere neanche la mia famiglia vicina in quell'orribile momento perché ero lontanissima da casa. Comunque, spero che abbiate apprezzato anche questo capitolo. Adesso ci vorrà un po' per far tornare la pace nella famiglia Crowley-Fell. Al prossimo capitolo.

  
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