Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Ricorda la storia  |      
Autore: Crateide    11/10/2019    1 recensioni
Anna continuava a fissare un punto nel vuoto, senza vederlo davvero. Davanti agli occhi aveva ancora la schiena di sua sorella Elsa mentre fuggiva, rincorsa dai suoi stessi poteri, senza voltarsi, senza degnarla di una spiegazione, di un semplice sguardo, di rammarico per ciò che le aveva fatto. Sua sorella, la persona che aveva inseguito e cercato per anni, si era rivelata un mostro.
Un mostro dal cuore di ghiaccio.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.

Prompt: angst (giorno 11).

Numero parole: 472.

 

 

 

 

 

«Principessa Anna? Principessa Anna, cosa dobbiamo fare? Vi prego, rispondete! Il Regno ha bisogno di voi!»

La voce le giungeva soffocata, come quel continuo bussare alla sua porta. Per una volta, poteva permetterselo anche lei di tenerla chiusa a chiave, no?

Lo strepito dei suoi stessi pensieri era diventato un rumore troppo forte da poter sovrastare.

Anna era seduta sulla sponda del letto, in una stanza che diventava poco a poco sempre più fredda e chiara, mano a mano che si avvicinava l’alba. La neve al di là del vetro cadeva fitta, schiaffeggiava con violenza il palazzo, coprendo e soffocando Arendelle stessa.

Anna continuava a fissare un punto nel vuoto, senza vederlo davvero. Davanti agli occhi aveva ancora la schiena di sua sorella Elsa mentre fuggiva, rincorsa dai suoi stessi poteri, senza voltarsi, senza degnarla di una spiegazione, di un semplice sguardo, di rammarico per ciò che le aveva fatto. Sua sorella, la persona che aveva inseguito e cercato per anni, si era rivelata un mostro.

Un mostro dal cuore di ghiaccio.

Anna sorrise, di un sorriso carico di amarezza. Era certa che Elsa si fosse nascosta proprio perché si sentiva un mostro a causa dei suoi poteri, senza capire che era quel suo nascondersi, quel suo averla abbandonata a se stessa al di là di una porta perennemente chiusa ad averla resa davvero un mostro.

Anna desiderava solo starle accanto, non avrebbe avuto la pretesa di poterla aiutare. Desiderava solo che affrontassero insieme la morte dei genitori, che vivessero davvero come sorelle. Ma Elsa... lei aveva preferito la fuga. Cosa si aspettava, adesso? Che la andasse a cercare sfidando la neve, i suoi poteri, lei stessa?

Anna scosse il capo, con gli occhi pieni di lacrime di rabbia e dolore.

«Te lo puoi scordare, Elsa. Per me puoi marcire dove ti trovi ora», disse a denti stretti, come se la sorella avesse potuto udirla. «Sei sempre stata un mostro rinchiuso nel suo antro, in attesa dell’occasione giusta per balzare fuori e ucciderci tutti con il tuo egoismo. Non hai fatto altro che pensare a te sola, mentendo anche a te stessa, raccontandoti la favola che, celando i tuoi poteri a me, mi avresti protetta, avresti protetto tutti come un’eroina. Ma la verità è un’altra, tu sei la carnefice, non la vittima. Sarebbe stato meglio se non fossi mai nata», sussurrò poi, fissando la neve che vorticava e imbiancava ogni cosa.

No, non sarebbe partita, sarebbe rimasta lì dov’era in attesa di un qualcosa che non sapeva nemmeno lei. Erano ormai finiti gli anni in cui si preoccupava di rincorrere sua sorella, in cui non aveva fatto altro che elemosinare da lei un amore che non era in grado di darle... perché i mostri non sanno amare e questa era la triste verità con cui Anna aveva iniziato a fare i conti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti,

ok, non sono certa che fosse questo ciò che volevo scrivere. Mi spiego: il concetto è questo, ma non so se volevo renderlo in questo modo. Va beh, diamolo per buono.

Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se Anna, invece di incolparsi per quanto accaduto il giorno dell’incoronazione, si fosse fermata a riflettere e fosse giunta alla conclusione che la colpa non era davvero sua, che per anni non aveva fatto altro che elemosinare amore dalla sorella. Tutto è partito dalla domanda: “E se anche Anna avesse avuto paura e avesse considerato Elsa un mostro?”.

Penso che questi pensieri sarebbe stati più che legittimi.

Questa flash, dunque, si colloca più o meno subito dopo la fuga di Elsa. Spero sia abbastanza angst come richiesto dal prompt.

A voi i commenti, ma siate clementi, che non scrivo più in questo fandom da eoni!

 

p.s.: per chi fosse masochista volesse, QUI sul mio blog trovate tutte le altre storie scritte fino a oggi per il writober.

 

Senza pretese,

Elly

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Crateide