In un mese tutta la mia vita era cambiata, la mia migliore amica se n’era andata ad abitare a Londra, i miei amici d'infanzia erano entrambi malati della malattia del soldato e ricoverati in un manicomio.
Adam mi piaceva davvero molto, sì forse per alcune frasi da lui dette avrei dovuto averne paura. Ma in realtà erano tutte cose che lo rendevano interessante.
E ora che sapevo che lui e mio padre avevano una storia d’amore… mi sentivo presa in giro.
Non volevo vederlo, così gli ultimi giorni di giugno li passai alzandomi presto, facevo colazione in fretta e poi prendevo la macchina e me ne andavo in qualche luogo lontano e dipingevo.
Così era trascorso un mese ed io e Adam non ci eravamo più incontrati.
Un giorno qualcuno suonò alla porta, andai ad aprire davanti a me un giovane postino mi porse una lettera, lo salutai, chiusi la porta e l’aprii.
“Cara signorina Catherine,
il mio caro amico Adam Wood mi ha gentilmente inviato alcuni dei suoi dipinti.
Sa io sono una figura molto importante nel mondo dell’arte, quindi la volevo informare che trovo i suoi quadri stupendi. Detto ciò, la informo che vorrei aprire una sua personale galleria. La invito qui in Scozia per parlarne meglio. Mi faccia sapere se è d’accordo o no.
Cordialmente Alan Campbell”
Mi sentivo arrabbiata, ma anche felice perché i miei quadri erano piaciuti a quel critico d’arte. Ma volevo andare a dire qualche parola ad Adam e così feci, salii le scale e mi diressi verso la sua camera.
Non bussai, aprii la porta in piedi accanto al letto seminudo c’era Adam che si stava per vestire, improvvisamente divenni rossa, ma non dissi nulla gli feci solo vedere la lettera.
“Ma è meraviglioso, Catherine, mi fa davvero piacere per te!”
“Potevi dirmelo o almeno chiedermi il permesso. Chi ti dice che io volessi una cosa simile?”
“Se non la vuoi allora puoi dirgli di no. O magari ignorarlo come stai facendo con me da un mese!”
“È diverso… e tu lo sai.”
“Già lui non ti ha detto di essere gay e innamorato di tuo padre. Scusa se ti credevo più aperta di così.”
“Ma io lo sono è solo che… ti amo. Ma tu ami mio padre… hai la minima idea di come mi sento?”
“Lo so perché anch’io mi sento così verso di te. Ma non posso farlo a Thomas.”
“Non te lo chiederei mai! È mio padre gli voglio bene, non potrei mai e poi mai portargli via il suo amore. Non sono quel genere di persona…”
“Catherine sei una donna meravigliosa e così pura. Se solo ti avessi conosciuto prima, magar-”
“Non dirlo, ti prego! Accetterò l’invito del signor Campbell, andrò in Scozia ad aprire la mia galleria.”
“Che cosa mi stai dicendo?”
“Che me ne vado!”
Prima che Adam aggiungesse qualcos’altro e prima che io potessi cambiare idea, uscii dalla stanza e andai nella mia stanza.
Tirai fuori la mia valigia e iniziai a prepararla, poi aspettai che i miei genitori scendessero per la colazione, a quel punto scesi anch’io.
Raggiunsi i miei per la colazione, mi accomodai e iniziare a dire:
“Madre e padre, un mese fa Adam inviò, su mia richiesta, a un suo amico alcuni miei quadri, a questo critico d’arte sono piaciuti, tanto da dirmi di voler aprire una mia galleria.”
“O mia cara io e tuo padre siamo davvero molto fieri di te.”
“Sì madre, solo che ho deciso di partire per andare in Scozia…”
“Tu cosa?”
“Sì, hai capito bene madre. Ti prego, padre, di astenerti da qualunque tipo di disappunto, ormai ho deciso.”
“E facci capire, tu te ne andresti in casa di un perfetto sconosciuto?” domandò lui.
“No, me ne andrei in un hotel, ma per chi mi hai preso padre?”
Prima che lui potesse controbattere intervenne Adam: “Thomas, ormai Catherine è una donna, e poi Allan è un ragazzo di una buona famiglia scozzese. Quindi non vedo alcun problema.”
“Va bene, mi fido della tua parola, Adam.”
Mi alzai dal tavolo e ringraziai, andai su in camera mia, presi le valigie in una c’erano i vestiti e nell’altra i miei nuovi dipinti.
Scesi tutta vestita con indosso un cappotto morbido di pelle e un cappellino decorato da varie piume di pavone.
“Ma Catherine, te ne vai di già?” disse mia madre venendomi incontro.
“Sì madre, prenderò il primo treno per il paese scozzese indicato sulla busta, appena arriverò a destinazione vi chiamerò” li salutai tutti, ma Adam mi salutò da lontano con un leggero cenno del capo.
Mentre percorrevo in macchina la strada che mi avrebbe condotta in stazione, mi sentivo felice.
Angolo dell'autrice:
mi scuso per la mia lunga assenza, ma ho avuto davvero molto da fare, comunque eccomi qui con un nuovo capitolo della mia FF e poi ne ho scritti molti altri, quindi ora le uscite saranno settimanali ;3
Christine parte per la Scozia ed ecco che subentrerà un nuovo personaggio dai prossimi capitoli quindi la storia si farà più interessante!
Fatemi sapere cosa ne pensate, e grazie a chi la recensisce e chi la legge solo! :*
Al prossimo capitolo! Fuji.