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Autore: Tinkerbell92    15/10/2019    1 recensioni
Il Rito di Passaggio per i figli di Afrodite segue pochi, semplici passaggi: scegli una persona al di fuori della tua cerchia di fratelli e sorelle, fai innamorare suddetta persona di te e, alla fine, spezzale il cuore.
Crudele ma semplice, almeno, così dovrebbe essere per la progenie della dea dell'Amore.
Kitty Page è appena arrivata al Campo Mezzosangue, è una ragazza insicura e non desidera altro che sentirsi finalmente parte di un gruppo. Vuole disperatamente essere accettata dai propri compagni di cabina e ha il terrore di deludere loro e la famosissima genitrice.
Il rito di passaggio la disgusta, eppure sente di non aver scelta: deve portarlo a termine e renderli tutti fieri, altrimenti resterà per sempre un'esclusa.
Una domanda, però, continua a frullarle nella testa: "Cosa accadrà, se dovessi innamorarmi a mia volta della persona a cui spezzerò il cuore?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Afrodite, Drew Tanaka, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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IL RITO DI AFRODITE



Capitolo II

"Intrattenimento al sapore di fragola"





POV RANI


Non era la prima volta che Chirone mi chiedeva di fare la guida. Generalmente questo onore veniva affidato ai figli di Atena, o di Apollo, o… beh, diciamo a chiunque, tranne ai figli di Ares. I miei fratelli mi prendevano bonariamente in giro per questo.
Attesi un paio di minuti fuori dalla Casa di Afrodite, prima che la nuova arrivata si facesse viva: sembrava timida, insicura, quasi intimorita. Le sorrisi, cercando di metterla a proprio agio.
- Ciao! Io sono Ranya Dandekar, figlia di Ares. Puoi chiamarmi Rani. Tu sei Kathleen, giusto?
Lei abbassò lo sguardo, mordendosi le labbra carnose: - Sì… puoi chiamarmi Kitty…
Non mi sorprendeva il fatto che fosse straordinariamente bella, quello era scontato, eppure qualcosa in lei riuscì comunque a colpirmi.
Era piuttosto formosa, di altezza poco inferiore al metro e settanta e di carnagione chiara, leggermente rosata.
Grazie alla benedizione di sua madre, indossava un candido abito in stile greco, che le evidenziava le curve morbide e generose, i capelli biondi erano acconciati in una meravigliosa treccia e decorati con fiorellini colorati e il volto da bambola era truccato alla perfezione. Mi piaceva soprattutto il modo in cui i suoi occhioni azzurri risaltavano grazie alla combinazione ombretto-matita-mascara.
Le offrii il braccio, gettando un’occhiata alla lunga gonna del suo abito: - Ti consiglio di tenere alti gli orli del vestito. Sarebbe un peccato se non uscisse illeso dal nostro giretto.
Lei si limitò ad annuire, poggiando una mano sul mio avambraccio e sollevando leggermente la veste con quella libera, lasciando scoperte le caviglie.
Le mostrai il campo da pallavolo, il laghetto, il poligono di tiro – dove mi sentii, non so perché, desiderosa di mostrarle le mie abilità – il sentiero boscoso, la parete di arrampicata, l’anfiteatro e l’arena. Le spiegai con dedizione il regolamento, che ormai avevo imparato a memoria, e descrissi le attività settimanali, soffermandomi in particolare sulla Caccia alla Bandiera e la Corsa delle Bighe.   
Durante il giretto turistico, Kitty parlò pochissimo: si limitò principalmente ad annuire, rivolgendomi, di tanto in tanto, domande brevi e concise - e rabbrividendo quando ci trovammo dinnanzi alla parete di arrampicata.
Tuttavia, il suo umore mutò considerevolmente non appena la portai alla stalla dei pegasi.
- Non ci posso credere!
Spalancò gli occhioni azzurri, lasciando la presa sulla lunga gonna bianca, e, col volto acceso d’entusiasmo, si fiondò ad accarezzare il primo equino alato che le capitò sotto tiro – una femmina giovane e mansueta di nome  Lilly.
Mi venne spontaneo sorridere.
- Immagino tu abbia esperienza con i cavalli – osservai, avvicinandomi. Lei si lasciò sfuggire una risatina.
- Beh… non con quelli alati, ma comunque sì, ho praticato equitazione per anni. È l’unico sport che mi riesce decentemente. E ho fatto di recente un servizio fotografico in un maneggio.
- Un servizio fotografico? – ripetei. – Quindi sei una modella.
- Modella curvy e Youtuber. Mi occupo principalmente di makeup e di Body Positivity. Cioè… beh, me ne occupavo… prima di finire confinata qui…
Mi rivolse un sorrisino imbarazzato.
- Non sei confinata – replicai. – Certo, ti converrà stare qui per un po’, almeno quello che basta per imparare a difenderti. Poi, potrai comunque tornare a casa qualche volta. I semidei meno potenti, talvolta, riescono più o meno a riprendersi le vecchie vite, perché attirano meno mostri rispetto agli altri…
- E come faccio a capire quanto sono potente? Dipende dal genitore divino?
- Beh…
Accarezzai distrattamente il muso di Lilly: - Il genitore divino può senz’altro influire. I figli di Demetra e Afrodite in genere non sono particolarmente potenti…
- Ma è magnifico!
Le sue gote piene si colorarono vivacemente.
Mi sfuggì una piccola risata: non capitava spesso di incontrare un mezzosangue che gioisse all’idea di essere potenzialmente più debole.
- Non voglio frenare il tuo entusiasmo – risposi infine. – Ma bada bene, perché ho detto che “in genere” i figli di Afrodite non sono molto potenti rispetto agli altri, ma ce ne sono alcuni con poteri straordinari.
- Spero di non essere tra questi allora – rabbrividì, spostandosi da un pegaso all’altro per elargire carezze in modo equo. – Vorrei poter tornare a casa prima possibile e restarci per buona parte dell’anno. Non penso di essere adatta per questo stile di vita… voglio dire, gli allenamenti, gli sport, l’arrampicata… brrr… non fa per me. Immagino che, oltre a fare un sacco di sport, seguiate anche una dieta piuttosto rigida…
- Seguiamo una dieta bilanciata. Se sei amante dei dolci… credo che dovrai affidarti a traffici un po’ loschi per averne.  
Storse il naso in una smorfia, visibilmente delusa.
Mi venne spontaneo avvicinarmi e posarle una mano sulla spalla con fare incoraggiante: doveva essere terribile per lei, ritrovarsi incastrata in una nuova realtà, lontana da casa, costretta ad allenarsi, per imparare a difendersi da mostri mitologici, e ad adattarsi a uno stile di vita più sportivo.
La maggior parte dei miei fratelli – ma anche dei ragazzi delle altre case – le avrebbe detto di chiudere il becco e smetterla di lamentarsi, perché tanto ci trovavamo tutti nella stessa situazione, ma io non ho mai trovato fosse giusto tappare la bocca e invalidare i sentimenti altrui.
Sarà forse per il fatto che mi sono ritrovata per anni dalla parte di quella zittita e costretta a reprimere le emozioni, per paura di essere rimproverata o derisa…
- Non preoccuparti - dissi infine. - So che i figli di Afrodite hanno spesso delle scorte di dolci nascoste. E io conosco qualcuno che potrebbe procurarti senza problemi cioccolata, caramelle o pasticcini, di tanto in tanto…
- Davvero? – chiese speranzosa.
Annuii: - Certo, puoi contare su di me. Ora che ci penso… vieni, devo mostrarti un’altra cosa.



Il profumo delle fragole era intenso, inebriante.
Un nutrito gruppetto di semidei, per la maggior parte figli di Demetra, si affaccendava qua e là per l’immenso campo, prendendosi cura del terreno e dei frutti appena maturati, mentre un satiro allietava il loro lavoro con il suono del proprio flauto.
Mi sedetti sul prato insieme a Kitty, poggiando tra me e lei il piccolo cesto che Katie Gardner mi aveva gentilmente offerto.
- Omaggio di benvenuto da parte della progenie di Demetra – annunciai. – Prendi pure, sono buonissime.
Dopo un attimo di esitazione, la biondina afferrò una delle grosse fragole dal cestino e la addentò. Il colore del frutto era pressoché identico a quello delle sue labbra.
Il suo volto si tinse di un’espressione estasiata: - Diamine… sono deliziose… sono le fragole più buone che abbia mai mangiato!
- Questo è certo – risposi, prendendone una a mia volta. – La presenza del signor D e le cure dei ragazzi della Casa Quattro rendono questi frutti unici nel loro genere. Mi rendo conto che non siano alla pari di un bel pasticcino, ma…
- Oh, no, sono perfette, davvero!
Restammo in silenzio per un po’, mangiando le fragole e lasciandoci accarezzare da una brezza leggera.
Sembrava che tutto stesse andando per il meglio, avevo addirittura l’impressione che Kitty si fosse un po’ calmata… quando, volgendo lo sguardo a sinistra, verso la stalla dei pegasi, notai due figure che si muovevano furtivamente, per poi abbassarsi e cominciare a strisciare nell’erba alta.
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa: - Guai in arrivo.
- Come?
Kitty mi guardò allarmata. Ridacchiai, dandole un paio di colpetti sul braccio con fare rassicurante.
- Tranquilla, non per noi. Per loro.
Indicai le figure striscianti che si avvicinavano sempre di più, puntando chiaramente verso il campo di fragole: - Travis e Connor Stoll, figli di Ermes. Stanno per fare uno scherzo ai ragazzi di Demetra. E qui si giunge a un bivio di natura etica: da un lato so che dovrei fermarli, dall’altro sono curiosa di vedere cos’hanno progettato e quante se ne prenderanno quando Katie li beccherà…
La figlia di Afrodite sembrò ponderare seriamente sulla cosa, poi si sporse appena verso di me e mormorò: - Io sarei molto curiosa di vedere cosa accadrà…
Allargai il sorriso, poi presi un’altra fragola, mordendone un’estremità: - Mi piace come ragioni.
Kitty arrossì lievemente e distolse lo sguardo, rivolgendo la propria attenzione ai due babbei, che nel frattempo si erano appostati a circa un metro dal limite dell’orto.
Mi resi conto che Connor teneva tra le mani una scatolina dall’aria sospetta. Scambiò un cenno d’intesa col fratello e, sghignazzando, ne rimosse il coperchio.
Si udì un ronzio sommesso, mentre strani insettini metallici, molto simili a piccole cavallette, presero il volo in direzione degli ignari lavoratori.
Il primo si posò sopra il frutto che Kyle, uno tra i ragazzi più giovani della Cabina Quattro, aveva appena colto e stava per porre nella grande cesta alle proprie spalle.
Il ragazzo eseguì d’istinto un movimento rapido e brusco per scacciare la creatura scocciatrice e quella, in tutta risposta… esplose.
Un’esplosione piccola, insufficiente per ferire il malcapitato in modo grave, ma abbastanza forte da spappolare la fragola, facendo schizzare una parte di polpa maciullata sul viso del figlio di Demetra.
Fu l’inizio del caos.
Gli Stoll, ancora a terra, si rotolavano dalle risate, osservando i semidei in difficoltà, che agitavano scompostamente le braccia per scacciare gli insetti e si ritrovavano sempre più imbrattati dei miseri resti delle fragole esplose.
Somigliava molto alla scena di un campo di battaglia.
Kitty sgranava gli occhi, sconvolta, e, di tanto in tanto, si voltava verso di me, quasi a chiedere spiegazioni.
- Tranquilla – le sussurrai infine. – Hanno fatto di peggio. E tra poco la pagheranno.
Non ci volle molto, infatti, prima che Katie Gardner si facesse strada tra i compagni, il volto contratto dalla rabbia e la camminata sicura di una supereroina vendicatrice.
- Via! – gridò, rivolta a fratelli e lavoratori di altre cabine. – Tutti fuori dall’orto!
Pur con una certa fatica, i ragazzi obbedirono, riuscendo a evacuare la zona colpita in tempo record. Come immaginai che Katie avesse previsto, gli insetti non seguirono i semidei nella loro frettolosa ritirata: si limitarono a continuare la strage del raccolto, aggrappandosi ai frutti ed esplodendo.
La capocabina della Casa Quattro  si inginocchiò a terra, posando una mano sulle zolle umide, e, pochi istanti dopo, due enormi radici verdi emersero come serpi dal terreno, catturando gli Stoll che si stavano dando alla fuga.
Mentre le radici sollevavano in aria le due pesti urlanti, sbatacchiandole qua e là, Katie uscì a sua volta dal perimetro dell’orto, tendendo le mani verso la zona devastata e ordinando a fratelli e sorelle di aiutarla.
Ancora una volta, i figli di Demetra si organizzarono con una prontezza e una sincronia tali da lasciare ammirata persino me, una figlia di Ares avvezza a coordinare gli schieramenti durante le battaglie.  
Una cupola di rampicanti ricoprì ben presto la parte di campo incriminata, lasciando però un buco di modeste dimensioni in cima.
A quel punto, Katie rivolse nuovamente la propria attenzione agli Stoll: li rimproverò per un minuto abbondante, mentre le sue radici-serpente continuavano a strapazzarli per bene; ripeté più volte il concetto di duro lavoro e vivacizzò il discorso con insulti che avrebbero scatenato un applauso da parte dei miei fratelli della Casa Cinque.  
A un certo punto, Kitty si lasciò sfuggire uno piccolo grido, quando Connor le piombò davanti, appeso a testa in giù. La visuale offriva al figlio di Ermes una bella panoramica della scollatura della  bionda.
Seppur sconvolto per essere appena stato shakerato da una pianta assassina, ebbe il tempo di assumere un’espressione a metà tra il sorpreso e il divertito, di guardarci entrambe in faccia e dire “Salve”, prima di venire sollevato nuovamente in aria e gettato, assieme al fratello, all’interno della cupola di rampicanti.
Il buco in cima venne prontamente chiuso e, per un bel po’, dall’interno si udirono le grida disperate degli Stoll, a cui facevano eco le esplosioni degli insetti metallici.
Mi alzai in piedi, applaudendo con entusiasmo, mentre Kitty restò seduta, ancora visibilmente scossa.
- Esibizione magistrale, ragazzi! – mi complimentai. – Avessi un elmo, me lo sfilerei, per posarlo ai piedi della vostra comandante!
- Grazie, Rani – rispose Katie, seria in volto. – Accetterei il tuo elmo, se non fossi furibonda con quei due idioti. È vero che le fragole perdute possono venir rimpiazzate in fretta, ma io e i ragazzi abbiamo lavorato duramente per tutto il pomeriggio e questo stupido scherzo è stato una mancanza di rispetto imperdonabile. Chirone darà loro una punizione esemplare, quando gli riferirò l’accaduto.
- Poco ma sicuro – commentai, accomodandomi nuovamente accanto alla biondina.
Le sorrisi, dandole una piccola spallata: - Ehi, tutto bene?
Lei sembrò destarsi da chissà quali pensieri: - Ah… sì, certo… devo solo… metabolizzare, credo, il fatto di aver appena visto delle radici giganti strapazzare due ragazzi e… e una cupola di rampicanti spuntata per magia dal terreno, il tutto nel giro di pochi secondi… e…
Si interruppe, sforzandosi di trattenere una risatina.
- Che c’è? – domandai, divertita dalla sua espressione buffa.
- Niente, mi è venuta in mente la faccia… la faccia che ha fatto… - scoppiò a ridere, faticando non poco a finire il discorso. – La faccia che ha fatto… quel ragazzo… quando… quando era qui davanti, a testa in giù… e aveva gli occhi proprio all’altezza delle mie…
Mi lasciai contagiare dalla risata, fino a quando entrambe restammo quasi senza fiato.
Rossa in volto, Kitty si asciugò le lacrime, emettendo strani rumori col naso. Vederla così mi provocò una sensazione piacevole: forse stava iniziando a smaltire un po' di angoscia.
Uno dei fiori che abbellivano la sua lunga treccia bionda sporgeva in fuori, in procinto di staccarsi. Mi venne istintivo sistemarlo, avvertendo un lieve solletico sulle dita quando le sfiorai i capelli.
Lei restò in silenzio per alcuni istanti’, poi mi sorrise: - Sai… spero che la cosa non ti offenda ma… non dai affatto l’idea di essere una figlia di Ares. Voglio dire… sei gentile, empatica… hai fatto di tutto per mettermi a mio agio…
Diedi un’alzata di spalle: - È vero che la maggior parte dei miei fratelli ha un carattere più irruento, ma penso che molti semidei, figli di Ares inclusi, spesso cerchino di calcare gli stereotipi il più possibile, talvolta esagerando. Credo che sia il desiderio di rendere fieri i nostri genitori divini, o la paura di deluderli, o entrambe le cose, a spingere molti di noi a indossare una maschera o ad accentuare determinate caratteristiche. Comunque – le strizzai l’occhio. – anche se il mio comportamento non rispecchia i canoni della Casa Cinque, il sangue di Ares si manifesta in me in altri modi. Per esempio... se non sbaglio, tra poco ci sarà la lezione di Scherma…





***
Angolo dell’Autrice: Allora, questo capitolo è stato un parto, ho fatto una fatica terribile a scriverlo e penso si veda, non ne sono molto soddisfatta.
Spero non vi abbia fatto schifo e che Rani come personaggio risulti gradevole.
Ah, nel caso non l'avessi specificato, pur essendo una Youtuber a Kitty non era permesso utilizzare il cellulare, veniva ripresa soltanto con delle telecamere, il tutto sotto la sorveglianza di Raven Crowley. Ma verràspiegato anche più avanti. 
Non so perchè, ma io immagino che Katie Gardner sia badass e mi piace pensare che i figli di Demetra abbiano grandi poteri e che sembrino più "deboli" degli altri perchè generalmente hanno un carattere pacato che li frena dal mettersi in mostra. Magari ho sbagliato, in tal caso mea culpa, mi prenderò questa piccola licenza poetica sperando che non dia fastidio a nessuno.
Ah, so che nei libri viene indicata Miranda Gardiner, come capocabina, ma da quanto ho capito dovrebbe essere sostitutiva quando Katie non è presente (?)
Spero inoltre che vi faccia piacere sapere che gli Stoll saranno personaggi principali nella storia.
Bene, per il momento è tutto.
Grazie per aver letto, alla prossima!

Tinkerbell92
  
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