BUON COMPLEANNO VIDEL!

La pioggia batteva sui vetri , incessantemente.
La sveglia suonò; lei a metà tra questa realtà e il mondo dei sogni, la spense, cercando di non cadere dal letto.
Erano solo le sei e mezza e già si preannunciava una giornata pesante: tra la scuola e tutto il resto.
Con mille imprecazioni si alzò e si diresse verso il bagno, dove cercò di rilassarsi sotto il getto d’acqua calda; ma non servi a molto.
Tornò in camera e prese le prime cose che trovò nell’armadio e si avviò verso la scuola.
Per lei era il giorno più triste dell’anno e se avesse potuto l’avrebbe cancellato dal calendario.
Tre anni prima, in quello stesso giorno , sua madre era morta e diciotto anni prima , aveva messo al mondo lei.
Erano tre anni che non festeggiava il suo compleanno e no, non c’era nulla da festeggiare.
Entrò in classe senza proferire parola e si sedette al suo solito posto.
Gohan, come al solito, arrivò in ritardo e dopo aver farfugliato qualche scusa prese posto vicino a Videl.
Lui la salutò, ma lei non ricambiò. Sembrava persa nei suoi pensieri, mentre guardava fuori dalla finestra.
Non insistette e tornò a seguire la lezione.
Durante la pausa , mentre tutti andavano in corridoio rimase lì nella stessa posizione di quando era entrata.
Il suo corpo era lì, ma la sua mente era rimasta nel passato, impregnata dai ricordi.
Gohan la osservò dal corridoio con aria preoccupata, ci pensò Erasa a chiarirgli la situazione:
“Oggi per lei la giornata più brutta dell’anno perché tre anni fa è morta sua madre e oggi è anche il suo compleanno che non festeggia più da allora.”
Inizialmente non seppe cosa dire , poi gli balenò in testa un’idea per rendere quel giorno speciale cercando di farle dimenticare per qualche ora il suo dolore.
All’uscita da scuola le propose di accompagnarla a casa, dopo un po’ di esitazione accettò.
Cosi si librarono in volo, e ad un certo punto Videl si accorse che non stavano andando verso casa sua, ma nella direzione opposta.
“Gohan dove mi stai portando?”
“Lo vedrai è una sorpresa”
“Che sorpresa?”
Lui si limitò a sorriderle e a farle l’occhiolino e poi ripresero a volare.
Dopo un po’ atterrarono vicino a un piccolo ristorante che si affacciava sul lago.
“Ti piace?” le chiese Gohan
“Si..molto.. ma perché mi hai portata qui?”
“Lo so che non è molto… ma io non sapevo che oggi fosse il tuo compleanno Videl e quindi la prima idea che mi è venuta è stata quella di portarti qui eh eh! Disse portandosi una mano dietro la nuca come il padre.
“Grazie, ma non ho voglia di festeggiare il mio compleanno”
“Invece devi… tua madre se fosse qui vorrebbe che tu lo festegiassi ne sono sicuro”
“Come sai di mia madre?” chiese Videl sconvolta.
“Me ne ha parlato Erasa all’intervallo”.
“Be’ non avrebbe dovuto parlartene e questo non è affare tuo, me ne torno a casa”disse bruscamente.
“Videl ogni cosa che ti riguarda , riguarda anche a me… perché… io… io… ti… amo” disse balbettando.
A quelle parole il cuore della ragazza si fermò e si voltò verso Gohan che aveva il viso il viso color porpora.
Era felice. Dopo più di un anno era riuscito a confessarle che l’amava.
Lui era in trepidazione… aspettava un qualcosa… una conferma… aveva paura di essere stato avventato e che lei non lo ricambiasse.
“Ti amo anche io.”
Gohan sorrise timidamente era felice, tanto. Lei lo ricambiava.
Piano piano i loro corpi si avvicinarono e con molto imbarazzo si diedero il loro primo bacio, un bacio dolce davanti a un panorama mozzafiato fatto da lago circondato da montagne.
Entrarono in quel piccolo ristorante e si misero a ordinare.
Il pranzo fu delizioso e andò molto bene, nonostante la fame spropositata di Gohan, normale in quanto sayan.
Lui chiese al cameriere di portargli la migliore torta che avessero.
Lei non capiva.
Poi arrivò quella magnifica torta panna e cioccolato con su una candelina.
“Buon compleanno Videl”le sussurrò dolcemente Gohan.