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Autore: Fujiko91    18/10/2019    1 recensioni
Ho usato due attori famosi come presta volto: Richard Armitage è Adam e Mia Wasikowska è Catherine.
La storia è ambientata negli anni '50.
Un'estate e l'incontro con Adam cambiò ogni cosa nella vita di Catherine.
Non tutto però fu positivo, molti segreti vennero a galla e nulla fu come prima.
Catherine perdonerà Adam?
E Alan quale ruolo avrà in questa storia?
Auguro una piacevole lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Betato: Ciuffetta mi ha corretto i piccoli errori! :*



 

Arrivata in stazione parcheggiai la macchina, scesi e andai verso il treno.

Salita, presi posto vicino al grande finestrino, in quel momento c’ero solo io e le mie valigie, alla seconda fermata si aggiunse un signore di una certa età, ben vestito con una valigetta da lavoro, il viso pieno di rughe, sembrava un pendolare abituato a quei tipi di viaggi in treno.

Alla terza fermata si aggiunsero una donna con una bambina, la quale, incuriosita, iniziò a chiacchierare con me, mentre la madre dormiva: voleva sapere perché stavo andando in Scozia.

Andando avanti con il viaggio, mi appisolai, quando mi risvegliai la cabina era piena di gente. Aprii il finestrino per far svanire l’odore di sigaro, una signorina incinta mi ringraziò. Guardai fuori il paesaggio era cambiato, ora c’erano vari villaggi che si affacciavano sul mare. Poi dopo un po’ ancora colline sempre più verdi, chiusi il finestrino perché l’aria si faceva sempre più fredda.

Finalmente raggiungemmo Melrose nella regione di Scottish Borders.

Quando scesi dal treno, ormai il sole era del tutto tramontato, l’aria era piuttosto fresca, ma per fortuna appena fuori dalla stazione c’erano dei taxi che portavano nei vari hotel.

Dissi all’autista che non conoscevo il luogo, ma gli mostrai la busta, appena lesse il nome disse: “Oh, il signor Campbell abita nell’Eildon Hills, sono delle colline molto belle. Ora la porto in una locanda e domani mattina la porterò da lui.”

“Sì perfetto.”

Non avevo afferrato tutto di quella lingua, per me davvero molto diversa dall’inglese, gli assomigliava un po’ ma era alquanto più dura.

 

La locanda era davvero carina una casa dal tetto grigio e la parete bianca, con un’insegna di legno su cui vi era scritto il nome in gaelico scozzese.

Entrai e l’interno era tutto in legno, una signora mi chiese se volessi cenare, ma risposi che volevo solo dormire. Mi portò al secondo piano dove c’erano delle stanze, ognuna di loro aveva un camino, un letto a una piazza e un mobile con specchiera e il bagno.

La salutai e mi coricai.

Al mattino mi sentivo davvero bene, l’aria fresca penetrava dalla finestra.

Mi vestii, mi lavai il viso mi spazzolai i capelli, e infine presi le mie valige e scesi le scale, feci colazione e poi presi il taxi che mi condusse nella valle di Eildon Hills.

Una valle davvero maestosa e tutta verde, dopo un bel po’ raggiungemmo una villetta tipica della zona, con pareti bianche e tetto grigio, il taxi vi si fermò davanti. “Signorina siamo arrivati” annunciò il tassista.

Scesi, e lo pagai, appena lui se ne andò, io mi voltai verso la villetta, il cancelletto era in ferro bianco, il giardino era pieno di fiori, tutto intorno c’era un bosco.

Suonai il campanello, e il cancelletto mi venne aperto. Entrai nel giardino e lo attraversai, raggiunsi il portone di casa e suonai nuovamente un altro campanello, ad aprirmi venne un uomo alto, con capelli corti di un colore rossiccio, la pelle bianca e con indosso un kilt.

“Buongiorno, signorina…?”

“Io sono Catherine, l’artista amica di Adam Wood.”

“Non mi aspettavo una sua visita così presto.”

“Lo so, avrei dovuto avvertirla, signor Campbell, le chiedo scusa.”

“Oh no, tranquilla, è solo che sono rimasto sorpreso, ma sono felice e non mi chiami signore, ho solo due o tre anni in più di lei. Mi chiami solo Alan. Ma entri e si accomodi.”

Entrai all’interno, la casa non era molto ordinata da quello capii che non vi era alcuna signora Campbell, mi accomodai su una sedia libera.

“Mi sono portata dietro alcuni miei quadri… sa per la galleria.”

“Ma certo, ovviamente. Apprezzo davvero molto il tuo entusiasmo.”

Parlammo del più e del meno, quando a un certo punto la conversazione si era spostata tutta su Adam.

“Ma tu e Adam come vi siete conosciuti?” gli domandai.

Alan si era acceso una pipa e se la stava fumando “Mi ero appena arruolato” mi rispose, fra una tirata e l’altra, “e venni mandato in Francia.”

“Immagino che hai visto cose terribili.”

“Immagini bene, ma fu lì che incontrai Adam. Io ero stato catturato da dei tedeschi, e lui era lì.”

“Aspetta non capisco…”

“Adam era un soldato tedesco, per lo meno indossava un'uniforme nazista. Lui apprezzava l’arte, così appena scoprì che ero un critico d’arte, mi fece rilasciare. Io ritornai immediatamente qui! Ecco ora sai tutta la storia, ma non sapevo che abitava in Inghilterra…”

“Nemmeno io sapevo che fosse tedesco. E devo dirti la verità, Alan, sono rimasta alquanto scioccata.”

“Mi dispiace, alcune volte parlo troppo, è meglio che ti mostro la tua camera, così ti riposi e poi domani mattina parleremo dei tuoi quadri.”

Mi sentivo così piena di domande, volevo saperne di più, ma avevo anche molta paura, ora temevo per la vita della mia famiglia, che potessero venir arrestati per aver aiutato un nazista.

Ma mi fidavo di Adam e del suo amore per mio padre. 

Alan mi accompagnò in una stanzetta adibita agli ospiti, mi fece vedere anche il bagno. Poi ci salutammo, mi sentivo davvero troppo agitata per poter dormire, infatti, pur essendomi sciolta i capelli e messa in camicia da notte, non vi era modo di prendere sonno, mi rigiravo nel letto e pensavo ad Adam e mille domande si facevano largo nella mia mente.

 

La notte passò velocemente, quando mi alzai ero davvero molto provata, profonde occhiaie solcavano il mio pallido viso, quando andai in cucina Alan mi si avvicinò con fare apprensivo.

“Mi dispiace molto averti turbata, parlando così liberamente di Adam.”

“No, anzi ho apprezzato la tua sincerità, solo che non posso dire che non mi sento sconvolta. Ma dimmi che cos’altro sai su di lui?”

“Ecco, mi aveva scritto che doveva lasciare la Germania per via dei processi contro i nazisti e perché lui era gay e mi pare che mi abbia detto che il suo fidanzato fosse inglese e che l’avrebbe nascosto.”

“Sì ma se qualcuno scoprisse la verità, cosa ne sarebbe della mia famiglia?”

“Verrebbero processati per aver tradito la propria patria, per non parlare di ciò che capiterà ad Adam e al suo fidanzato, essere gay è purtroppo visto come un reato ben peggiore…”

Mi dovetti sedere, mi sentivo così debole, dentro di me pensavo che mio padre non avrebbe retto, che mia madre, per non far scandalo, sarebbe tornata dalla sua famiglia.

Non sapevo più cosa fare, quando Alan mi disse: “Ma non devi essere così negativa, Catherine, Adam è un uomo intelligente, se avesse solo pensato di potervi mettere in pericolo sarebbe andato in Sud America o in Svizzera!”

“Forse, ma l’amore alcune volte fa fare alla gente cose folli…”

“Già, ma non ad Adam. A proposito mangia qualcosa, che tra poco usciamo per andare a Maolros per vedere la sua galleria.”

“Dove?”

“Scusami mi sono dimenticato che tu non parli il gaelico scozzese. Dicevo che andiamo a Melrose.”

“Capisco, forse è stata una pazzia venire qui.”

“No non l’è stata, hai semplicemente seguito il tuo cuore d’artista.”

Con quella frase mi convinse, così mi sono seduta e ho mangiato la colazione.

Poi sono tornata in camera, mi sono vestita e infine siamo usciti.

Alan si era vestito elegante, con il suo kilt,  con un cilindro e un bastone.

Mentre camminavamo, mi parlava di quella valle, dei suoi racconti e di come lo scrittore James Hogg abbia riportato le gesta di Re Artù in un suo romanzo.

Ascoltavo come una bambina affascinata, da ogni piccolo particolare.

Quando finalmente arrivammo al villaggio, lui mi spiegò che il nome significava la nuda penisola.

“Là c’è il fiume Tweed e da quella parte un antico monastero. Ma dimmi ti sto annoiando?”

“No! Anzi ti trovo davvero molto colto, sai molte cose sulla tua zona di nascita. Io non so tutto ciò sulla mia…”

“Scusa se sto ridendo, ti sto solo dicendo le cose che si leggono sui libri su questa zona. Volevo farti una buona impressione.”

“E ci sei riuscito!” dissi ridendo.

Mi prese sottobraccio e mi portò davanti a un’antica struttura, aprì la porta e mi fece entrare. “Questa sarà la tua galleria, cosa ne pensi?”

“È molto grande, non so se avrò tutti questi quadri.”

“Mia cara Catherine, sei davvero una fanciulla modesta, ovviamente non devi per forza riempirlo, i tuoi quadri sono unici e meravigliosi.”

“Ti ringrazio, così dicendo mi fai arrossire” e infatti ero arrossita leggermente, mentre Allan rideva.

 

Lasciammo la struttura, per dirigerci a una sala da tè.

“Catherine, so che sei inglese e così ti invito qui.”

“Immagino che tu, da buon scozzese, non ami il tè vero?”

“Non molto, preferisco un buon bicchiere di Drambuie”

“E cosa sarebbe?”

“È una ricetta segreta per un liquore fatto in una locanda sull'isola Skye.”

“Ci sono stata da piccola sull'isola Skye è davvero molto bella!”

Nel frattempo, ci eravamo accomodati a uno dei tavolini, una simpatica signorina si ci era avvicinata e ci aveva chiesto cosa volevamo bere.

“Per lei porta un buon tè e da parte del latte e un piatto dei nostri deliziosi Shortbread, per me invece un bicchiere del vostro liquore.”

“Va bene, Alan, arrivano subito!”

Appena la signorina se ne andò, domandai: “Allora ci vieni spesso qui?”

“Sì, è l’unico pub della zona dove non fanno solo birra.”

“Oltre al tè, che cos’hai ordinato?”

“Un dolce tipico della scozia: dei biscotti al burro, spero che ti piacciano.”

“Sono sicura che mi piaceranno.”

Mentre ognuno di noi beveva e mangiava ciò che gli era stato portato, parlammo delle nostre rispettive vite.

Poi Alan pagò il conto e ce ne tornammo a casa sua...



Angolo dell'autrice:

Catherine è finalmente arrivata in Scozia a Melrose è un paese che sitrova negli Scottish Borders.
Alan appare come un uomo affascinante di cui la nostra protagonista da quasi subito del tu...
E oltre tutto si scopre una cosa sconcertante sul conto di Adam.
I prossimi capitoli si faranno un poco più piccanti di fatti diverrà una storia a rating arancione per via di alcune scene di sesso piccanti.
Ma non vi svelerò altro.

-Mi sono informata molti nazisti passavano per la Svizzera e poi scappavano in Sud America.
-James Hogg menzionato da Alan è davvero esistito era un poeta e uno scrittore scozzese, famoso nel 1800.
Lui riporta nel suo romanzo del 1823 il poema che parla anche di Re Artù "The Lay of the last Minstrel" di Michael Scot del 1805.
- Il fiume Tween e il monastero esistono davvero. Il fiume si trova nella valle di Eildon Hill e il monastero a Melrose.
-Il Drambuie è davvero un liquore scozzese creato in una locanda sull' Isola Skye.
Ingredienti: whisky, miele di brugo e una miscela segreta di erbe e spezie.
Aroma: di miele e di erbe.
Sapore: rimanda a zafferano,miele,anice,noce moscata ed erbe.
-Shortbread: è un biscotto tipico scozzese. Di forma rettangolare, allungata e molto spessi. E particolarmente friabili "short" è un termine ora in disuso per friabile.
Ingredienti:
una parte di zucchero
due di burro
tre di farina.
Ecco questto è tutto ciò che ho inserito nel capitolo! :*
Al prossimo capitolo e grazie per chi legge e recensisce! :*
Fuji.

 



 

 
  
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