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Autore: nattini1    19/10/2019    6 recensioni
"Per Steve quella con Bucky era una delle relazioni più preziose della sua vita, l’unica con cui era inconsapevolmente cresciuto da bambino, che aveva coltivato da giovane e che aveva conservato gelosamente nel mondo moderno. Era nata come un’amicizia, ma si era evoluta in tutte le sfumature possibili, così come i primi disegni a matita di Steve (due bambini in bianco e nero che andavano a scuola mano nella mano) avevano lasciato il posto a ritratti colorati tanto precisi da sembrare fotografie". Thanos è stato sconfitto, ma Steve ha deciso di tonare nel presente con Bucky.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



 

Bucky finì di mangiare l’ultimo pezzo del suo hot-dog; sorrise tra sé, chiedendosi se anche Steve stesse pensando a quella volta che erano tornati da Rockaway Beach in un camion frigo perché avevano speso i soldi del treno per comprare da mangiare. Avevano impegnato tutta quella giornata a girovagare per Brooklyn, a dire il vero più per le strade tortuose della memoria che per i vicoli una volta familiari che, dopo un secolo, mostravano ancora qualche scorcio sopravvissuto all’inesorabile trascorrere del tempo. Erano luoghi conosciuti, ma questo non voleva dire che, una volta che vi si erano inoltrati, sapessero cosa avrebbero trovato. Rividero il posto dove Steve era stato pestato e salvato da Bucky, quando se lo era trascinato via di peso quasi caricandoselo sulle spalle, ma non c’era traccia del cinema dove andavano nelle sere invernali; in compenso i banchetti che vendevano hot-dog non mancavano.

Per Steve quella con Bucky era una delle relazioni più preziose della sua vita, l’unica con cui era inconsapevolmente cresciuto da bambino, che aveva coltivato da giovane e che aveva conservato gelosamente nel mondo moderno. Era nata come un’amicizia, ma si era evoluta in tutte le sfumature possibili, così come i primi disegni a matita di Steve (due bambini in bianco e nero che andavano a scuola mano nella mano) avevano lasciato il posto a ritratti colorati tanto precisi da sembrare fotografie. Steve si sentiva a casa con Bucky e, ora che la faccenda con Thanos era chiusa, aveva proposto di prendere qualche ora per loro due soli (con il benestare di Fury, che si era raccomandato di tenere i telefoni accesi per ogni evenienza).

Il loro vagabondare li aveva portati fino al ponte. Era lì che si erano baciati la prima volta, tanti anni prima. Si appoggiarono al parapetto, fianco a fianco, mano nella mano, guardando il tramonto. Bucky si scostò una ciocca ribelle dal viso e la appoggiò dietro l’orecchio, poi cominciò: “Ho impiegato molto tempo per scoprire di nuovo chi sono e mi sono reso conto che sono in grado di fare cose che non avrei mai creduto possibili, nel bene e nel male. Nonostante tutto quello che ha fatto Shuri, a volte è ancora dura e temo lo sarà sempre”.

Strinse più forte la mano di Steve in cerca di un appiglio che sapeva non gli sarebbe mai venuto meno, poi continuò: “C’è stato un momento, subito dopo che ci eravamo incontrati di nuovo, in cui non sapevo chi io fossi. Continuavo a pensare a quello che mi avevi promesso mentre eri sanguinante ai miei piedi, che saresti stato con me fino alla fine. Sono stato solo per un po’, sentendomi un ladro che aveva saccheggiato i tuoi sentimenti per qualcun altro. Percepivo l’universo come ostile, mi sentivo straniero nel mondo, imprigionato in una sopravvivenza fatta di gesti vuoti. Ma poi sei tornato per me, per proteggermi e ho capito che, nonostante la precarietà del mio andare, tu volevi esserci”.

Inspirò profondamente; non era tipo da fare lunghi discorsi e la stava prendendo decisamente alla larga, ma era tremendamente spaventato perché sapeva di essere a un punto cruciale: “Ci sono giorni in cui vorrei poter accettare tutto quello che è successo, giorni in cui vorrei poter fermare il tempo per rivivere un momento di pace per sempre, come adesso”.

Con grande disappunto di Bucky, Steve lasciò la sua mano e si piazzò avanti a lui. Con un timido sorriso, Steve si inginocchiò, tirò fuori una scatolina nera: “Bucky, io credo che solo chi è amato possa imparare ad amare e restare fedele a questo. Fin da quando eravamo piccoli mi hai sempre guardato le spalle e mi sei stato vicino, mi hai permesso di crescere con la consapevolezza di essere importante per te. Tu avevi visto e amato quella parte di me prima ancora che il mio corpo mi rassomigliasse, tu mi dicevi che non dovevo dimostrare niente. Ci sono stati tanti uomini che hanno sacrificato le loro vite e noi non siamo stati e non saremo da meno, ma dopo un secolo, dopo guerre e disastri di portata cosmica, credo che finalmente possiamo avere qualcosa per noi stessi.”. Aprì la scatolina, rivelando un cerchietto d’oro. Bucky sgranò gli occhi trasalendo. Steve balbettò impacciato: “So che sei nervoso, ma non hai ragioni per esserlo” poi si riprese e disse per allentare la tensione: “Ho pensato che fosse in tinta con gli inserti del tuo braccio”. Prese un profondo respiro e poi dichiarò: “Qualunque cosa accada, te lo prometto, io ci sarò. Vuoi sposarmi?”.

Un susseguirsi di emozioni diverse affiorò sul viso di Bucky: sorpresa, disappunto, incredulità e infine, incapace di trattenersi, scoppiò in una risata. Non era decisamente la reazione che sperava di ottenere e Steve rimase per qualche secondo incerto sul da farsi: doveva restare in ginocchio o fare qualcosa? Bucky riuscì subito a ricomporsi e a calmare la propria ilarità; senza smettere di sorridere, mise una mano in tasca ed estrasse un cerchio di un metallo argenteo e scintillante e glielo porse: “Ho pregato Shuri di farlo con una placca del mio braccio, così avresti avuto un pezzetto di me sempre con te. Non so se valgo tutto questo, ma… sì! E se tu avessi avuto la pazienza di aspettare qualche minuto, te lo avrei chiesto io, cretino!”.

Steve scattò in piedi felice come non mai e lo strinse tra le braccia prima di baciarlo: “Non avevo mica tutto il giorno libero!”.


 

NdA

Ciao a tutti!

Tempo fa ho visto un video di una coppia di ragazze: una aveva portato la fidanzata allo zoo per chiederle di sposarla. Quando si è inginocchiata porgendole l’anello per la proposta, l’altra non ha risposto, ma ha cominciato a ridere e a saltare e ha tirato fuori un altro anello: aveva pensato di fare la stessa cosa quello stesso giorno! La proposta più bella che abbia mai visto; questa è la mia versione stucky! È la prima fic che provo a scrivere in questo fandom (di solito scrivo slo su Supernatural o originali), mi auguro di essere riuscita a mantenere i personaggi il più possibile IC e di aver immaginato un degno finale per Steve e Bucky, un finale diverso rispetto a quello di Endgame.

Non è arrivata in tempo per il tuo compleanno, ma è per te Bloodywolf: le nostre chiacchiere mi hanno ispirata!

Grazie a tutti quelli che leggono e mi lasciano un pensiero!


 


 


 


 



 

 

   
 
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