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Autore: Yurippe    19/10/2019    2 recensioni
Questa storia partecipa al Writober Personalizzato 2019 di Fanwriter.it
Prompt: Pioggia.
Il piccolo toby in una notte di tempesta sta piangendo, ma nessuno pare accorgersene, chi lo calmerà?
Genere: Fluff, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa, Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte buia e tempestosa, il temporale si scatenava all’impazzata, talmente forte che pareva quasi che Zeus fosse arrabbiato con la terra, per non parlare della pioggia che veniva giù forte e incessante, senza alcuna intenzione di smettere e il vento forte soffiava da far rabbrividire.
In quel “concerto” di terribili suoni si poteva udire, in una casa normale al centro della città il pianto disperato di un bambino di circa cinque mesi, si chiamava Toby ma nessuno dei suoi famigliari pareva sentirlo, a quanto pare Morfeo aveva fatto un lavoro fin troppo buono con loro.

<< Ma tu guarda….ha rotto tanto per riaverti e poi manco si accorge che stai piangendo…..>>

Una voce maschile ma melodiosa allo stesso tempo irruppe nella stanza, quella stessa voce poco dopo prese il bimbo piangente con anche il lenzuolo bianco –dato faceva freddo- e se lo mise poi tra le braccia, per poi cominciare a cullarlo piano, dolcemente, proprio come un padre con suo figlio.

<< Shhh….va tutto bene, ci sono io….>> sussurrò quello che si rivelò essere Jareth, il re dei Goblin.

Quello che stava ora cullando era un bambino che era stato salvato da Sarah dopo che lui l’aveva portato via per volere di quest’ultima, ma lei, alquanto pentita era partita in missione, riuscita a salvarlo e riportarlo a casa.

Lui mai e poi mai ritornava dai bambini che una volta aveva rapito ma con lui era diverso, con lui e Sarah, qualcosa che la ragazza si ostinava a ignorare, come se non esistesse.

Al contrario invece del bambino che infatti poco dopo si rilassò tra le braccia dell’ex rapitore e gli fece pure un enorme sorriso, come se lo conoscesse.
<< Gaaa….>> esclamò per poi afferrargli delicatamente un capello biondo.

Jareth a quel gesto fece un sorriso, non di scherno ne niente ma….dolce e paterno.

Purtroppo quel momento idilliaco venne interrotto dal gong dell’orologio a pendolo che risuonò fin lì.

Jareth allora sospirò << Toby io devo andare….non piangere, ci rivedremo presto io e te e anche tua sorella>>  detto questo e dopo aver anche pronunciato in modo strano l’ultima parola posò il bambino nella culla,  che riprese ad agitarsi ma senza piangere.

Jareth dal canto suo indietreggiò verso la finestra e con un fulmine fuori da essa, che illuminò la sua figura e anche la stanza scomparì nel nulla, così com’era arrivato.
  
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