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Autore: Crateide    26/10/2019    2 recensioni
A volte mi chiedo se le divinità sanno cosa sia la paura. La provano anche loro? Perché spesso la ragazzina e la dea che sono si confondo e io perdo un po’ me stessa.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sasha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.

Prompt: introspettivo (giorno 26).

Numero parole: 348.

 

 

 

 

 

Ovunque mi giri, vedo sguardi carichi di venerazione, persone che si inchinano al mio passaggio, che abbassano il capo e mi salutano chiamandomi “Divina”.

Divina.

Divina Athena.

A volte vorrei rispondere loro che il mio nome è Sasha, solo Sasha, che sono un’orfana e che tutto questo mi sembra assurdo e sbagliato. Assurdo perché sono poco più di una bambina e sbagliato perché io non so niente di guerre né di dèi e non so come sia possibile che tutti questi adulti siano certi che saprò guidarli in battaglia, che al momento opportuno saprò prendere la decisione giusta, che saprò consolarli e motivarli, che saprò essere una vera Dea Guerriera, che saprò salvare il mondo intero.

Io sono solo Sasha. Solo Sasha!

Eppure...

Lo sento, il Cosmo dentro di me. È immenso e brucia senza consumarmi, a volte scalcia come un cavallo imbizzarrito altre è calmo come la superficie di un lago, che c’è, ma quasi si confonde con il cielo su di lui.

So di dover essere forte, ma la verità è che ho paura. Il dolore, la disperazione, la sofferenza, la morte mi fanno paura, ma anche il pensiero di non essere all’altezza della situazione. Se potessi, lo sento, scapperei dove nessuno potrebbe più trovarmi.

A volte mi chiedo se le divinità sanno cosa sia la paura. La provano anche loro? Perché spesso la ragazzina e la dea che sono si confondo e io perdo un po’ me stessa.

Mi sento una condannata alla pena capitale senza possibilità di redenzione. La mia vita è segnata, il mio destino è già tracciato e io non posso fare altro che percorrerlo di corsa, perché il Fato non aspetta nessuno, nemmeno gli dèi.

Forse sono molto meno Athena di quanto mi sia illusa di essere o di quanto mi ci abbiano fatto credere, perché se fossi un po’ più lei, forse non avrei questi pensieri né il peso di doverli affrontare da sola e mostrarmi sempre coraggiosa, mentre dentro sento Sasha svanire poco a poco ed io diventare un’ombra senza nome rivestita di una sacralità che non mi appartiene.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ok, questa “cosa” non ha senso. Purtroppo in questi giorni sono di corsa e per quanto abbia tentato di aggiustare la flash, non ci sono riuscita granché.

Non avrei mai pensato che le ultime tappe del Writober sarebbero state così dure!

 

p.s.: per chi fosse masochista volesse, QUI sul mio blog trovate tutte le altre storie scritte fino a oggi per il writober.

 

Senza alcuna pretesa,

Elly

 

 

 

 

   
 
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